Melamente assorto

Demacaresidos


Anche oggi Fabio Zambelli di SetteBIT mi offre l'opportunita' di sottolineare l'espandersi di un preoccupante quanto significativo fenomeno, del quale peraltro ho gia' avuto modo di scrivere in passato, che pare coinvolgere un po' tutti i siti ed i blog (con rispetto parlando)
Mac-centrici. Stamattina infatti (tanto per fare una cosa nuova) il buon Fabio soffia tutte le sue fanfare, titolando: "Apple tra le aziende pių influenti dell'anno. La selezione č stata fatta da BusinessWeek non tra le pių grandi ma tra quelle che hanno le idee pių innovative e che rivoluzionano gli usi ed i costumi dei consumatori e cittadini." E giu' un articolo condito all'alloro, dove si magnificano le luminose sorti di Apple, che cambia i "costumi" (ma parlerei piu' propriamente di mode) e alla quale vanno l'onore e il merito  "dell'introduzione, quest'anno, del rivoluzionario iPhone." Ora, a parte il fatto che resta ancora da capire quale esattamente sia questa proclamata ma mai provata "rivoluzione" che l'iPhone avrebbe introdotta, e quale calendario usino Fabio Zambelli e Business Week, dato che e' universalmente nota la data di immissione in commercio di iPhone: 29 Giugno 2007 (che al mio calendario non e' quest'anno, ma l'anno passato), il vero, inquietante mistero da risolvere e': ma che fine hanno fatto i termini "Mac", "computer" e "OS X"? Nell'articolo di Zambelli (come in quello di Business Week) sono letteralmente inesistenti. Non so perche', ma mi torna in mente la cancellazione del termine "computers" dal logo Apple Computers Inc. da parte di Steve Jobs. O forse chissa' sarebbe, anche qui, piu' proprio e meno ipocrita parlare di "estinzione".