Melamente assorto

Ripentimenti


Vorrei fare un po' di chiarezza sulla polemica suscitata dalle dichiarazioni del presidente della Camera dei Deputati, rilasciate durante la commemorazione del 70esimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali in Italia. Gianfranco Fini ha
dichiarato: "Il fascismo rivelò la sua anima razzista prima delle leggi razziali, ma la Chiesa non fece abbastanza per opporsi a quell'infamia". Oggi l'Osservatore Romano risponde insultando personalmente la terza carica della repubblica italiana, senza che alcuno, in Italia, apparentemente abbia nulla da eccepire. Secondo l'Osservatore romano, organo ufficiale del Vaticano, le parole  di Fini dimostrano "approssimazione storica e meschino opportunismo politico". Mi chiedo se il Presidente della Repubblica, il Presidente del Senato e il Governo in carica, abbiano nulla da dire. Mi chiedo se il Parlamento nel suo insieme abbia nulla da dire. Mi chiedo se alcuno, all'interno delle chiesa, abbia letto cio' che Gianfranco Fini ha letto del testo su "La chiesa e le (sue) colpe del passato": "5.4. Cristiani ed Ebrei - Uno dei campi che esige un particolare esame di coscienza è il rapporto fra cristiani ed ebrei.(81) La relazione della Chiesa con il popolo ebraico è diversa da quella che condivide con ogni altra religione.(82) Eppure, "la storia delle relazioni tra ebrei e cristiani è una storia tormentata [...]. In effetti, il bilancio di queste relazioni durante i
due millenni è stato piuttosto negativo ".(83) L'ostilità o la diffidenza di numerosi cristiani verso gli ebrei nel corso del tempo è un fatto storico doloroso ed è causa di profondo rammarico per i cristiani coscienti del fatto che "Gesù era un discendente di Davide; che dal popolo ebraico nacquero la Vergine Maria e gli Apostoli; che la Chiesa trae sostentamento dalle radici di quel buon ulivo a cui sono innestati i rami dell'ulivo selvatico dei Gentili (cf. Rm 11,17-24); che gli ebrei sono nostri cari e amati fratelli, e che, in un certo senso, sono veramente i 'nostri fratelli maggiori' "(84) La Shoah fu certamente il risultato di una ideologia pagana, qual era il nazismo, animata da uno spietato antisemitismo, che non solo disprezzava la fede, ma negava anche la stessa dignità umana del popolo ebraico. Tuttavia, "ci si deve chiedere se la persecuzione del nazismo nei confronti degli ebrei non sia stata facilitata dai pregiudizi antigiudaici presenti nelle menti e nei cuori di alcuni cristiani [...]. I cristiani offrirono ogni possibile assistenza ai perseguitati, e in particolare agli ebrei? ".(85) Senza dubbio vi furono molti cristiani che rischiarono la vita per salvare ed assistere i loro conoscenti ebrei. Sembra però anche vero che "accanto a tali coraggiosi uomini e donne, la resistenza spirituale e l'azione concreta di altri cristiani non fu quella che ci si sarebbe potuto aspettare da discepoli di Cristo".(86) Questo fatto costituisce un richiamo alla coscienza di tutti i cristiani oggi, tale da esigere " un atto di pentimento (teshuva) ",(87) e diventare uno sprone a raddoppiare gli sforzi per essere " trasformati rinnovando la mente " (Rm 12,2) e per mantenere una " memoria morale e religiosa " della ferita inflitta agli ebrei. In questo campo il molto che è già stato fatto potrà essere confermato e approfondito" - COMMISSIONE TEOLOGICA INTERNAZIONALE MEMORIA E RICONCILIAZIONE: LA CHIESA E LE COLPE DEL
PASSATO - www.vatican.va - Detto questo, doverosamente ricordo al Presidente della Camera dei Deputati la stima sul numero dei rom e sinti e tzigani in genere che hanno trovato la morte nei campi di sterminio nazisti, accanto ai circa 6 milioni di ebrei: circa 500.000. Gli ricordo altresi' che non piu' di un anno fa egli propagandava ed auspicava con ogni mezzo possibile, tv, giornali, radio, eccetera, la deportazione di 200.000 rom e sinti fuori dai confini italiani. Spero che parole di "pentimento" riguardo quelle dichiarazioni razziste, rilasciate appena un anno fa, seguano presto queste ultime sulle infamie commesse dai suoi "padri fascisti", 70 anni or sono. Altrimenti, mi spiace, ma le sue parole (e non certo la sua persona, come affermato dall'organo delle Santa Sede) sulle leggi razziali del '38 rischiano di suonare un tantino insincere. E magari anche opportuniste.