Melamente assorto

Piombo fuso


"Di nuovo Israele riesce a mettersi dalla parte del torto anche quando ha ragione, e perfino il mondo arabo circostante si scrollerebbe volenteri di dosso la minaccia costituita
da Hamas. La politica israeliana, in vista delle elezioni del 10 febbraio, s’è lasciata trascinare nella coazione a ripetere cui pure l’ultimo Sharon aveva tentato disperatamente di sfuggire. L’illusione è che la distruzione della forza militare visibile di Hamas regali tranquillità alle città meridionali dello Stato ebraico e rafforzi la componente moderata del movimento palestinese. Un secolo di guerra ci dice in anticipo che sarà vero il contrario: Israele rivivrà l’incubo del terrorismo e la leadership di Abu Mazen vacillerà anche in Cisgiordania, dopo l’umiliazione subita a Gaza. Illusoria è anche l’unità che per qualche giorno Israele pare ritrovare nell’autodifesa, dopo che Hamas l’ha provocato con la rottura della tregua e con i lanci missilistici. Già scritto è il copione dell’imbarazzo e del dissenso interno, col dubbio angoscioso che il disonore sia l’anticamera della perdizione.
Quel sangue versato non servirà a nulla. Ora accendiamo per l’ottava e ultima sera i lumi di una Channukkà senza festa, perchè il miracolo della saggezza pare al di sopra delle nostre possibilità. Temo lo sappia anche il capo provvisorio del governo di Gerusalemme, Ehud Olmert. Per come l’ho conosciuto, proteso fino all’ultimo in cerca di un accordo con la Siria che gli integralisti di Hamas hanno sapientemente boicottato, è un uomo che non crede in quel che fa. Ne perlerò più a fondo nei prossimi giorni, temo bui." - Gad Lerner