Il "
Big Bang" dell'hardware Mac, lo chiamava Macity ieri; ma dal suono pare piu' un "plof".
Apple ha riscaldato per l'ennesima volta la solita minestra; ha
cambiato tutto per meglio non cambiare nulla. Insomma, innovazione: zero punto zero. Equipaggiare le vecchie macchine con nuovi processori, hard disk piu' capienti, piu' ram, nuove schede video, equivale semplicemente ad implementare le novita' che hanno ideato e prodotto altri:
Intel e Nvidia, in primis. E il ruolo di Apple? Si riduce ormai a quello dello "scrivano traduttore": trascrivere i driver per il suo sistema operativo, delle nuove periferiche concepite e progettate altrove (quando serve) e pochissimo altro, punto. Si puo' parlare di "Big Bang", quindi, e di "
nuovo iMac", "
nuovo MacMini" e "
nuovo MacPro"? Purtroppo no. E non basta: a parte la delusione per la
mancata implementazione del nuovo processore superveloce
Intel i7,
definito dalla stessa come "Il piu’ performante processore per desktop di Intel", e che invece
Dell gia' monta di serie, c'e' da considerare un altro fattore che mi pare assai inquietante. Esaminando la cronologia dell'evoluzione hardware dei modelli appena "rinfrescati" da Cupertino, mi sono reso conto del fatto che il "concept", ossia l'ingegnerizzazione (il "concetto" che sta alla base dello chassis per dirla piu' banalmente), dell'intera gamma desktop di Apple e' in conclamata stagnazione, o in alcuni casi addirittura vetusta'. Basta osservare le date di immissione dei relativi chassis. iMac Intel: agosto 2007 (ma in realta' il concept e' dell'iMac G5, che risale all'agosto 2004). Quasi due anni fa.MacMini: gennaio 2005. Oltre quattro anni fa.MacPro: giugno 2003 (lo chassis e' quello "colapasta inox" del vecchio PowerMac G5). Quasi sei anni fa (!).E visto che stiamo parlando della societa' che piu' di ogni altra, in ogni epoca della sua storia, ha fatto del rinnovo continuo del concept, dell'estetica e dell'ingegnerizzazione, il suo fiore all'occhiello, questo dato avra' pure qualche tipo di significato, no?
