Melamente assorto

IL LODO CHE ILLUDE


Uno dei motivi per cui venni tacciato di "disfattismo", a suo tempo, da alcuni frequentatori "tifosi" della (ormai defunta da un pezzo per noia e conformismo) mailing list di Tevac, fu quello a proposito della cosidetta "immunita'" del Mac rispetto ai virus. Ovvero della controversia riguardo l'intrinseca (cosi' dicevano loro) inattaccabilita' di OS X rispetto a Windows. Io sostenevo che non esisteva e che il basso tasso di incidenza dei virus e affini sul sistema Mac era semplicemente dovuto all'altrettanto bassa percentuale di mercato occupata da tale sistema, loro che invece si; che era questione di "superiorita' intrinseca nel sistema". Da qui la conseguente differente risposta alla domanda tanto frequentemente formulata: "il Mac ha o non ha bisogno di antivirus" e protezioni varie? Per avere una risposta esaustiva potreste provare  a chiederlo a Steve Jobs, sempre che non abbia il Mac fuori uso per via degli hacker.. Per quanto mi riguarda, nel mio minuscolo, gia' da allora io caldeggiavo l'uso di antivirus; anche perche' il Mac, pur se non infetto, puo' essere comunque portatore sano di infezione per altri sistemi. E non parlo solo di Windows ma, ad esempio, di Symbian (sistema operativo per cellulari Nokia, perlopiu'). Per non citare i macrovirus di Office, che non guardano in faccia nessuno A loro non interessa se hai Mac o Windows; ti possono infettare comunque. Eccetera. Ma tornando a bomba, ecco qui: a dispetto perfino del fatto che il Mac non ha aumentato significativamente la sua quota di mercato, i virus si vedono eccome ormai. Come mai? Non eravamo immuni? In attesa di una risposta dai Soloni della tifoseria Applofila, contentiamoci di questa sconsolata quanto provinciale considerazione: poco da fare; di lodo Alfano ce n'e' uno, a tutti gli altri tocca "evasion".