Melamente assorto

SENZA FEGATO


Ecco che ci siamo, dunque: alla fine, a quanto pare, la questione era quella e due piu' due fa quattro, dopotutto. Non era un dimagrimento "naturale", ne' un banale raffreddore coi
suoi fisiologici postumi; non erano le medicine prese per curarlo, e non era nemmeno lo squilibrio ormonale ufficialmente (ancora una volta) millantato. Tutte bugie. Una dopo l'altra si sono dissolte, le patetiche cortine fumogene alzate da Apple per coprire la verita' sulla salute del suo CEO e fondatore Steve Jobs. Ed emerge la dura e amara realta' delle cose: il tumore e' tornato ed lo ha attaccato al fegato, stavolta. Oggi tutti i siti Mac-centrici e le testate nazionali riportano "l'indiscrezione" che indiscrezione non e'; tanto che c'e' perfino chi scrive che a Cupertino "I dirigenti Apple erano a conoscenza del trapianto e hanno tenuto riunioni con i medici una volta alla settimana per informarsi sulla salute di Jobs". Dunque tutto il board di Apple avrebbe
mentito spudoratamente per mesi. E' chiaro ed evidente a chiunque voglia osservare le cose con un minimo di senso critico e del reale, che praticamente tutte le indiscrezioni sono state pilotate: filtrate e trapelate "a dovere". Ben schedulate e diluite, in modo da minimizzare l’impatto sui dividendi delle azioni. E ovviamente parliamo di pratiche illegali, perche’ avere in anticipo informazioni sulla salute di Jobs e' qualcosa che vale milioni di dollari, lo sappiamo bene. Milioni che passano direttamente dalle tasche di chi “non sa” a quelle di chi “sa”. Eppure gia' il 16 Gennaio, cioe' cinque mesi fa, il Sole 24 Ore annunciava per filo e per segno cosa stava accadendo, ignorato da tutti (eccetto il solito disfattista MacRaiser, certo). Notizia censurata, dunque, appunto proprio perche' annunciatrice di un evento verosimile, plausibile,  addirittura probabile. Ma non una parola, nulla, silenzio: praticamente l'intera comunita' Apple-centrica si e' comportata, ancora una volta, in modo sostanzialmente omertoso. Evidentemente non e' solo il povero (davvero e' il caso di dirlo) Steve Jobs, al quale va ancora il mio in bocca al lupo, ad avere gravi, serissimi problemi di fegato.