Melamente assorto

SEGRETI


Troppi segreti, ormai. Segreti ossessivi, che diventano essi stessi inesauribile e gratuita fonte di pubblicita', e quindi denaro a fiumi. Una cortina fumogena alzata su oltre 200 brevetti per quello che, tolto l'alone modaiolo, e' ne' piu' ne' meno che un telefonino col touch screen come tanti altri. Forse nemmeno uno dei migliori, la cui applicazione piu' scaricata serve ad imitare (male) il rumore delle scorregge. Eppure perfino l'imballaggio di cartone che contiene l'iPhone e' sotto brevetto. Una scatola. Tutto, in Apple, rassomiglia sempre piu' da vicino ad una bolla,  una follia vacua e insana, un  assurdo gioco di prestigio dietro il quale c'e' un nulla tanto meno tecnologico, quanto  piu' popolare e desiderabile. Un popolo di fan, di soci "desideranti" di un club falsamente esclusivo, fintamente elitario. In realta' elite di massa, proprio come allo stadio. E come contropartita tanti, tanti dollari in mano a pochissime persone. Ed ora anche un ragazzo di 25 anni che si e' suicidato. Forse.
E allora: chi e' responsabile? Un semplice funzionario della sicurezza di Foxconn o un meccanismo infernale, innestato dalla fame di denaro e di successo (che divora anche nel corpo, verrebbe da dire) al limite dell'accettabile, di chi non riesce a dare un perimetro umano alla propria volonta' di primeggiare? Apple e Steve Jobs non devono proprio nulla, oltre quello scarno comunicato stampa diramato da un'anonima portavoce? Nemmeno delle spiegazioni o delle scuse devono, a quella vita privata di ogni valore, spazzata via, cancellata, per mantenere il loro stupido, effimero (perche' tra qualche mese non varra' piu' un penny) e preziosissimo segreto?