Melamente assorto

Android e il sogno delle pecore elettriche


Mentre ieri impazzava per il web una spaventosa foto di Steve Jobs che ha indotto stranamente tutte le testate, o quasi, a titolare sul suo ritorno "in sella" invece che sull'aspetto tutt'altro che da stato di salute decente, si consumava l'ennesima polemica riguardo le politiche sempre piu' "impopolari" (ma io le definirei piu' "antipopolari") di Apple riguardo la sua "punta di diamante informatica" e ormai core business conclamato: l'iPhone. Si tratta del blocco del servizio Google Voice, che consente al fortunato
possessore di uno smartphone, di ottenere un numero universale dal quale poter chiamare e spedire sms gratuitamente. Non e' la prima volta che Apple blocca o limita pesantemente questo tipo di applicazioni; era gia' accaduto con Skype, VoiceCentral e GVDialer. La motivazione ufficiale e': "Il servizio di Google Voice si sovrappone alle funzioni base dell'iPhone per chiamate e sms". Ancora una volta, dunque, non solo viene smentita il profetico vaticinio di Antonio Dini sull'iPhone "computer del futuro", ma il cellulare di Apple si configura definitivamente, ormai, come il sistema smartphone piu' chiuso, vessatorio, svantaggioso e quindi costoso, per l'utente (trattato come una pecora nel recinto, da tosare periodicamente) attualmente reperibile sul mercato. Sempre che non si vogliano considerare applicazioni brillanti come quelle che risultano puntualmente tra le piu' scaricate dai possessori del melafonino, ovviamente. In quel caso, il discorso cambia. Ma torniamo a bomba: sempre ieri tutte le testate, unanimi in coro, attribuivano ancora una volta l'infame colpa di queste ingiustizie nei confronti dei clienti iPhone, alle nequizie dei malefici operatori telefonici: AT&T in primis. Nessuno pero' ha ancora spiegato come mai BlackBerry e Android gia' offrono da tempo i servizi Google Voice e compagnia cantante. Non sono anche le aziende in questione partner delle medesime compagnie telefoniche? Perche' gli operatori telefonici con iPhone si comporterebbero in un modo, mentre con tutti gli altri smartphone in un altro? "Pensa, pensa, pensa..", diceva l'orsetto Winnie Pooh.
Aggiornamento: intanto la anche la Federal Communications Commission USA ci sta pensando e chiede chiarimenti su questa, che ha tutto l'aspetto di una pesante turbativa delle regole del mercato e della libera concorrenza. Fa sul serio, direi. Tre settimane ad Apple per rispondere e discolparsi.