Melamente assorto

iPadroni e noi


Ed eccoci alla vexata quaestio: l'iPad. Senza voler affrontare a fondo l'aspetto tecnico, (ci sara' occasione) lascio la parola al solito essenziale Paolo Attivissimo, che lo liquida in poche righe: "Niente Flash. Niente multitasking. Retro bombato che rischia di farlo dondolare quando lo appoggi su un tavolo per scrivere. Niente webcam per Skype e simili. Batteria sigillata. Niente USB se non compri (a parte) dei ciondolosi accessori. Dipende da un PC per i backup. Niente software non autorizzato da Apple. DRM come se piovesse. Comunque troppo grande da portare sempre con sé. 629 dollari più accessori e forse IVA per la versione minima con 3G. Caratteristiche tecniche non entusiasmanti. E cos'è questa storia della micro-SIM? Quanti operatori cellulare la offrono? Uhm, no, grazie. Soprattutto, a che cosa serve? Forse è un'alternativa al computer per chi odia il computer e ha soldi da spendere. Boh". Ma l'aspetto piu' inquietante e' un altro: quello del "concetto" che e' alla base del progetto di questa sorta di versione gigante dell'iPod Touch. Un concetto che prevede e conduce alla completa dipendenza di ogni aspetto della gestione del dispositivo, e del suo conseguente funzionamento e uso, alla volonta' e alle insindacabili decisioni di Apple. Free Software Foundation ha riassunto la questione in 4 punti:Sull'iPad e' proibito installare software libero.Sull'iPad e' proibito installare applicazioni dal Web.Sull'iPad e' proibito condividere musica o libri.Apple ne puo' disabilitare da remoto le applicazioni e i contenuti quando vuole.E' questo che volete? Accomodatevi: non avete che da accattarvi l'iPad.