Melamente assorto

APPLE E IL GIALLO DELLO SCHERNO


Come una maledizione, quella che ho chiamato "la profezia di Ethlite" si abbatte su Apple senza pieta', come per prendersi gioco tanto dei suoi sforzi, quanto della sua arroganza e della sua ottusa reticenza. Da Cupertino non si fa in tempo a turare una falla (o almeno si finge di farlo) che gia' se ne apre un'altra. E in effetti pare proprio la reazione di una sorta di cartina di tornasole, questa delle macchie gialle sullo schermo del'ammiraglia iMac: il 27 pollici (non solo quella pero', a quanto pare). Una reazione a qualcosa che segnalo da anni ormai: la caduta progressiva e apparentemente inarrestabile della qualita' media dei prodotti informatici Apple. A sua volta essa pero' non e' altro che il prevedibilissimo risultato di una politica decisa a tavolino, progettata, scelta e pianificata dal suo signore e padrone, Steve Jobs: quella di trasformare Apple, capitalizzandone ogni possibile momento profittevole purche' sia, in una sorta di copia modaiola della sua odiata e vincitrice nemesi storica redmondiana. Cosi' queste macchie gialle assumono, per chi guardi da un orizzonte crono-logico ampio un paio di decenni almeno, un significato  simbolico, quasi metaforico: quello dello stadio di avanzamento di una mutazione, di un male ormai probabilmente inarrestabile.
Aggiornamento: La saga continua e non si sa se sia peggio il dilagare dei guasti o quello delle bugie di Cupertino. Se da una parte infatti Apple nega che la produzione degli iMac 27 sia stata bloccata, dall'altra non li ripara ma preferisce rimborsare, o comprare dice Gizmodo, i propri clienti.