Melamente assorto

CUPERTINO 451


"In base alle nuove regole, Apple ora non consente nessuna immagine di donne e uomini in costumi da bagno, nessun titolo di applicazione che abbia connotazioni a carattere sessuale, nessuna applicazione che possa evocare aspetti a carattere sessuale. Il responsabile dello store contattato dal Chillifresh si sarebbe spinto persino ad affermare, cercando di precisare i termini del divieto, che non sarebbe possibile neppure pubblicare applicazioni in cui si vedono persone in divise atletiche attillate, come quelle usate dai corridori su ghiaccio e che nessuna applicazione con foto dove si vedono brandelli di pelle (probabilmente volto, avambraccio e mani esclusi) sarà approvata in futuro." - da Macity"Ora, bisogna sapere che sotto il regime del Grande Fratello sono proibiti i rapporti sessuali, ad eccezione di quelli compiuti dai prolet ed unicamente a fini riproduttivi" - Luca Cassina"Il 24 gennaio Apple introdurra' Macintosh. E capirete perche' il 1984 non sara' 1984" - Apple Computers"Li' dove si ardono libri, prima o poi bruceranno persone" - Heinrich HeineDi fronte a queste prevedibili e previste "grandi purghe" (la definizione non e' mia, ma di Macity), ripeto l'interrogativo che ho posto qualche giorno fa: e' possibile, e' legittimo, e' giusto (aggiungo: e' saggio) che un solo uomo detenga pressoche' tutti i contenuti digitali di maggiore importanza (musica, libri, giornali, domani film, tv, ecc. e non dimentichiamo che Jobs e' il maggiore azionista di Disney) e i canali per poterli distribuire, racchiusi nelle proprie mani? Nessuno ha saputo dare una risposta soddisfacente, finora. Forse perche' nessuno se l'e' ancora fatta, quella domanda. Beh, credo sia arrivato il momento di farsela.
Aggiornamento: il buon Rob Rota, sul suo Tevac, finalmente sferra un duro attacco a Steve Jobs ("Vengono i brividi solo al pensare che qualcuno, a Cupertino, possa anche solo lontanamente credere di poter decidere cosa possono leggere e cosa no i possessori di iPad") e agli utenti Apple che definisce "rassegnati" alle sue "stranezze" ("o peggio ancora che le accetti a scatola chiusa, perché “qualsiasi cosa Jobs faccia, anche le più discutibili, sicuramente c’è un qualche valido motivo che ancora non riusciamo a comprendere”). Da parte mia non posso che dargli il "benvenuto nel club". Spero solo che non si ripeta il patetico spettacolo del "dietrofront sentimentale" cui ci fece assistere all'epoca del suo editoriale di pesante critica ad Apple, per il disastro di MobileMe.