Melamente assorto

VALORI DIFFERENTI


Mentre Antonio Dini, in testa alla totalita' dei siti Applecentrici, festeggia urbi et orbi la "giornata storica" (che cosi' storica non e', dato che l'evento si e' verificato gia' nell'89, come fa notare Paolo Attivissimo) in cui Apple finalmente sorpassa il valore monetario di Microsoft in borsa, tace sulla morte (come su tutte le altre, del resto) per suicidio di uno degli operai assemblatori di quelle stesse merci che pure tale fulgido traguardo hanno contribuito potentemente a conseguire. Ora siamo all'assurdo della liberatoria da suicidio e mutilazione, fatta firmare dalla Foxconn ai dipendenti, all'atto dell'assunzione; certamente per evitare di dover pagare i pur miseri rimborsi ai familiari. Roba da far venire il vomito, francamente. Ma oggi costoro, invece di riferire sulle ormai palesi bugie di Apple riguardo il presunto "trattamento dignitoso " degli impiegati Foxconn & co, festeggiano (basta confrontare lo spazio conferito alle due notizie su tutti i siti Applefan: la notizia dell'ultimo suicidio e della lettera, al momento, la riporta solamente SetteBit). Perche' costoro, evidentemente, trovano qualcosa da festeggiare, oggi: ognuno ha la propria sensibilita', d'altronde. Detto questo, mi preme sottolineare ancora una volta due concetti piu' volte gia' espressi; ma repetita juvant:Il successo odierno di Apple e' esplosivo quanto effimero. Questo perche' Microsoft ha basi solide e indistruttibili, dato che Windows e’ ormai l'equivalente software (quindi con tutte le differenze del caso) di una commodity. Basti pensare a cosa accadrebbe domani se Windows (o il petrolio o l'alluminio) sparisse dalla faccia della terra: il globo intero si fermerebbe. Se invece domani sparissero contemporaneamente Mac, iPhone, iPad e iPod (o anche xBox, se e’ per questo), fregherebbe un’ostia a nessuno, dato che sono tutti beni di consumo o sistemi rimpiazzabili con altri. Questo punto debole di Apple saltera’ fuori, presto o tardi. Ma non basta. Scegliere deliberatamente di affidare il proprio destino al ciclo vitale di bolle tecnologiche denominate “i”, equivale a scegliere di consegnare tutta la propria struttura, organizzazione e strategia in mano ad un solo uomo, incatenandosi dissennatamente ai suoi destini biologico-esistenziali. Le due facce appartengono alla stessa medaglia. E queste bolle, prima o poi, faranno quello che fanno le bolle: scoppieranno (come accaduto per i sub-prime, ad esempio). Questione di tempo. Ma questo non e' il peggio. Il peggio e' che:Apple Inc. oggi rappresenta l'equivalente di cio' che fu Microsoft Corp. durante gli anni '90: una corporation senza piu' altro scopo che quello del conseguimento del profitto piu' indiscriminato. Alla spasmodica ricerca del dominio, piu' esteso e piu' a lungo possibile, sull'intero ecosistema dei contenuti e media digitali (non e' un caso che gli avversari da far fuori ora siano Google, Adobe e Amazon). Questo obiettivo Steve Jobs conta di raggiungerlo rapidamente attraverso: a) Lo svuotamento e aggiramento sistematico dei basilari meccanismi del libero mercato e della leale concorrenza e b) Il pressoche' completo sequestro delle minime liberta' del cliente/utente/consumatore. In questo senso, non c'era neppure bisogno di questa vera e propria certificazione ufficiale della borsa valori USA: Apple aveva superato Microsoft ormai gia' da un pezzo. In basso, ovviamente.