Melamente assorto

BULLI E BALLE


Arroganza d'annata, in perfetto stile Microsoft anni '90 (e oltre), quella dimostrata ieri da Apple nel rispondere alla decisione del governo USA di rendere finalmente legale lo sblocco dei telefoni cellulari, e dunque anche dell'iPhone, per chi desideri installare applicazioni o servizi non approvati o disapprovati dalla casa costruttrice. Il principio alla base di questa decisione e' chiaro e inequivoco: i termini "fabbricato da" e "di proprieta' di" non sono equivalenti. Ovvero, usando un lessico piu' d'annata ancora: "il telefono e' mio e me lo gestisco io". Steve Jobs pero' non rinuncia al suo atteggiamento preferito (dopo quello del ballista, s'intende): quello intimidatorio. E minaccia, ribadendo: se installerete Apps non approvate da me, vi faccio decadere la garanzia. Dalla triste somiglianza con quelle che a suo tempo Bill Gates agito' per anni davanti alla UE, di fronte alla quale poi progressivamente dovette adattarsi a chinare il capo, possiamo riconoscere anche queste di Jobs per quello che sono: stupide fanfaronate velleitarie.