Melamente assorto

LA ZIA DI STEVE JOBS


L'evento di ieri, sciorinate propagandistiche di numeri a parte, e' consistito nella presentazione del nuovo iPod Nano Touch. Caro, carino e poco maneggevole. Il resto del parco hardware e' stato piu' o meno, escluso l'aggiornamento-routine del l'iPod Touch, un ricicciare di vecchi prodotti, rabberciati per cercare di tamponare il loro sostanziale fallimento: Apple TV, il flop del secolo, e iPod Shuffle la cui versione "accendino look" ha fatto altrettanto flop. La prima poco altro che una fissazione pervicace di Jobs (che pero' lui chiama "hobby", dato che non vende una mazza); il secondo inutile quanto costoso (cinquanta euro coi quali si puo' acquistare direttamente un cellulare dotato di micro SD card, che ti suona tutta la musica che vuoi). Ma il vuoto pneumatico assoluto e' stato raggiunto con la presentazione dei prodotti software. Un nulla sontuoso e scintillante allestito con la perizia del grande illusionista. Jobs ha infatti, social web scopiazzati da Facebook e soci a parte, presentato: iOS 4.1, che non c'e' (infatti e' stata appena rilasciata la beta "gold master") e, udite udite, iOS 4.2 che pure non c'e' (e come potrebbe essere altrimenti, visto che non e' ancora uscita la versione funzionante e definitiva del predecessore?).
Dunque ha presentato il nulla. Questo ovviamente sempre ammesso e non concesso che le nuove versioni, una volta finalmente disponibili, mettano una pezza ai gravi problemi lamentati dai clienti, e non all'opposto ne introducano di nuovi, cosa che fino ad oggi e' regolarmente accaduta. Propaganda e promesse, questo il senso dello show. Promesse che Apple, spinta a correrre allo stremo, bava alla bocca, dai colpi di speroni nei fianchi delle ossessioni del suo signore e padrone, con ogni probabilita' non riuscira' a mantenere, come il pasticciaccio dell'iPhone bianco dimostra.
Come dimostra la catastrofica saga dell'antennagate, della quale ora s'approssima un altro capitolo. Cosa accadra' infatti ai nuovi acquirenti di iPhone 4 dal 30 Settembre in poi, visto che la custodia "salva antenna" non sara' piu' fornita gratuitamente? Non e' dato sapere. Dunque la strategia jobbiana e' chiara: congelare le questioni scomode e spostare in avanti l'attenzione del pubblico per meglio continuare a vendere prodotti incompleti nella migliore delle ipotesi e difettosi nella peggiore. Steve Jobs sceglie ancora una volta di "ibernare" il cadavere della zia defunta, insomma, per poterne incassare la pensione e vivere di rendita coi frutti: la fiducia dei consumatori conquistata con il Macintosh in tanti anni. Niente di nuovo, in fondo: fu la tattica prediletta da Microsoft durante gli anni '90. Ma a Redmond lo sanno, ormai: e' un giochetto che non dura in eterno.