Melamente assorto

IMPECCABILE


Ancora una volta non mi resta che copincollare un articolo di Marco Coisson, sottoscrivendolo in toto."È da tempo che lo diciamo. Da tempi non sospetti. Ci siamo beccati insulti. Ci siamo beccati disprezzo ed ira. Ci siamo sentiti dire che siamo “antichi”. Che non capiamo dove va il futuro dell’informatica. Ci siamo sentiti dire che non era assolutamente vero. Ci hanno detto che eravamo bugiardi e disfattisti. Nemici. E infatti: il 31 gennaio 2011 Apple dismetterà definitivamente gli Xserve. Che tanto era da quasi un anno che non venivano aggiornati. Sarà che la presenza di Apple in questo segmento di mercato è
sempre stata marginale. Sarà che non si fanno i profitti sufficienti per giustificare il business. Sarà che i concorrenti “forti” sul lato server sono altri e ben più ferrati di Apple in questo ambito. Sarà che MacOS X Server non ha mai scatenato l’entusiasmo degli amministratori di sistema. Sarà quello che volete. Ma un altro pezzo di Apple dedicato al mondo professionale se ne va. Si torna ai vecchi tempi, quelli che accusano noi di rimpiangere mentre invece siamo ben lieti che siano finiti da un bel pezzo. Niente server di casa Apple, solo una macchina tower in “configurazione server”, che, con tutto il rispetto, ha ancora meno possibilità di un Xserve di attirare la benché minima attenzione. Per l’ingombro, per il fatto che non è rackabile, per il prezzo. Resta da vedere quanto durerà, questa “configurazione server” del Mac Pro. Temo che tra non molto, in sordina, anch’essa, silenziosamente com’è arrivata, sparirà. Praticamente, l’unica soluzione “server” dedicata che Apple oggi offre è il MacMini, che è adatto forse ad un piccolo ufficio, ma niete di più. Perché tanto, si dice, “il futuro è nel cloud”. E Apple apparentemente si sta attrezzando per i fatti suoi. Sarà anche vero. Per chi rischia di rimanere in braghe di tela, Apple rilascia gentilmente una nota tecnica, che spiega come naturalmente il nuovo Mac Pro sia in tutto e per tutto superiore all’Xserve che va a sostituire, e quindi dobbiamo tutti essere felici e ringraziare. Frattanto, di anticipazioni sul prossimo MacOS X 10.7 Server non se ne parla (sempre ammesso che esisterà ancora), e resta comunque da vedere per quanto tempo ancora sopravviverà la linea di macchine e software “pro” di Apple: il Mac Pro viene aggiornato con sempre meno fanfara, e sta progressivamente perdendo terreno nei confronti delle workstation serie di altre marche. I portatili di fascia “pro” sono solo per certi versi al passo coi tempi, ma stanno sempre più concedendo al design a scapito della potenza, dell’espandibilità, della versatilità, che sono le caratteristiche principali che un’utenza che col computer ci lavora va cercando. Anche dal lato software, i programmi professionali di Apple sono fermi da tempo, e il sistema operativo, anche nelle anticipazioni che ci sono state regalate, è sempre più incentrato su un mercato consumer. Se si parla di produttività, Windows 7 e Linux stanno facendo passi da gigante, e se MacOS X non va avanti, o addirittura torna indietro, non è lontano il giorno in cui lo oltrepasseranno. MacOS X resterà una scelta vincente per il professionista fin tanto che sopravviverà un ecosistema di applicativi professionali avanzati. Ma anche questi, quando le fondamenta saranno diventate troppo fragili, non potranno fare altro che migrare verso altri lidi. Apple sta diventando sempre più un enorme centro commerciale dell’usa e getta. Un pezzo per volta."