"Un editore danese, Mediaprovider, si è visto cancellare l’applicazione di una rivista su Android dall’App Store. L’amministratore delegato di Mediaprovider, Brian Dixon, ha subito reagito rivolgendosi ad Apple per avere chiarimenti. Un responsabile delle relazioni con gli sviluppatori di App Store, tale Richard, si è messo in contatto con Dixon, spiegando, non senza un certo imbarazzo, che l’app della rivista su Android era poco gradita. Il dialogo, riportato da Fortune ha dell’irreale" - Da Melablog.Come ogni singola volta, anche stavolta Melablog e soci strepitano, inveiscono e si stracciano le vesti, manifestando i loro biasimo e sconcerto a fronte della inaccettabile e incomprensibile protervia del "tale Richard" di turno, malvagio scherano nonche' zelota oltremisura, il quale osa arrogarsi il diritto di censurare cio' che non gli aggrada. Continua a mancare completamente, e non e' un caso purtroppo, qualunque visione prospettica di cio' cui Steve Jobs (al volere di chi altri il "tale Richard" dovrebbe mai esser stato indottrinato a rispondere?) ha ridotto progressivamente Apple nel volgere di una quindicina d'anni: l'equivalente mercantile di una stupida tirannia minore in perfetto stile fine novecento. Eppure i vari Applefan che redigono questi articoli, vuoi per questioni generazionali, vuoi per il considerevole tasso di fidelizzazione serrata cui sono sottoposti ogni giorno, vuoi per ragioni, per cosi' dire: "inserzionistiche", paiono perennemente travolti dalla piena che dalla montagna scende a valle. D'altronde il brainwashing ultradecennale a base di shampo profumato all'essenza di RDF non poteva non dare i suoi succosi frutti.
MOUNTAIN BOYS
"Un editore danese, Mediaprovider, si è visto cancellare l’applicazione di una rivista su Android dall’App Store. L’amministratore delegato di Mediaprovider, Brian Dixon, ha subito reagito rivolgendosi ad Apple per avere chiarimenti. Un responsabile delle relazioni con gli sviluppatori di App Store, tale Richard, si è messo in contatto con Dixon, spiegando, non senza un certo imbarazzo, che l’app della rivista su Android era poco gradita. Il dialogo, riportato da Fortune ha dell’irreale" - Da Melablog.Come ogni singola volta, anche stavolta Melablog e soci strepitano, inveiscono e si stracciano le vesti, manifestando i loro biasimo e sconcerto a fronte della inaccettabile e incomprensibile protervia del "tale Richard" di turno, malvagio scherano nonche' zelota oltremisura, il quale osa arrogarsi il diritto di censurare cio' che non gli aggrada. Continua a mancare completamente, e non e' un caso purtroppo, qualunque visione prospettica di cio' cui Steve Jobs (al volere di chi altri il "tale Richard" dovrebbe mai esser stato indottrinato a rispondere?) ha ridotto progressivamente Apple nel volgere di una quindicina d'anni: l'equivalente mercantile di una stupida tirannia minore in perfetto stile fine novecento. Eppure i vari Applefan che redigono questi articoli, vuoi per questioni generazionali, vuoi per il considerevole tasso di fidelizzazione serrata cui sono sottoposti ogni giorno, vuoi per ragioni, per cosi' dire: "inserzionistiche", paiono perennemente travolti dalla piena che dalla montagna scende a valle. D'altronde il brainwashing ultradecennale a base di shampo profumato all'essenza di RDF non poteva non dare i suoi succosi frutti.
