Melamente assorto

NON TUTTI I DISGUSTI SONO DISGUSTI


Chissa' se vale ancora una volta la pena far notare che, per abbattere ogni voce incontrollata, basterebbe che Steve Jobs facesse una volta per tutte chiarezza sul suo stato di salute, come normalmente usano fare molti personaggi pubblici, pur magari non avendo le enormi responsabilita’ nella gestione degli investimenti altrui che invece Jobs ha; di modo che tutte le speculazioni sarebbero spazzate via all’istante. O che in passato Jobs ha raccontato un fracco di bugie, in proposito (influenza e suoi postumi son diventati magicamente scompenso ormonale, che poi a loro volta si sono tramutati senza colpo ferire in trapianto di fegato), e che ora chiaramente quelle balle gli si ritorcono contro. O che i vari fondi pensione, i quali possiedono ingenti quantita’ di azioni Apple, stanno premendo da settimane affinche’ sia messo nero su bianco e reso pubblico un piano di successione, ma che da Cupertino si alza la solita cortina fumogena. O che e' chiaro che in questo clima di reticenza e menzogna qualunque flatus vocis acquista inevitabilente forza e sostanza. O che se irosamente ci si scandalizza come fa Massimo Mantellini, a causa delle speculazioni di qualche "fetido foglio di gossip" sulla mortalita' piu' o meno prossima di Steve Jobs, bizzarramente non ci si scandalizza affatto sulle congratulazioni di Apple nei confronti di Foxconn (il marchio di fabbrica che assembla, tra l'altro, gli iCosi di Apple) per l'idea di piazzare sbarre alle finestre e reti sotto i balconi dei dormitori degli operai in modo da porre rimedio alla catena dei loro suicidi. Probabilmente vale ancora la pena farlo notare si, ma non a Rob Rota di Tevac. Che mai s'e' mai degnato di scrivere un rigo per dare la notizia dei suicidi avvenuti in quelle fabbriche, o per descrivere le disumane condizioni di lavoro, in quelle e nelle altre dove Steve Jobs, comodamente seduto sui suoi jet miliardari, subappalta le attivita' di Apple, arricchendosi sul sangue e sullo sfruttamento piu' feroce di quegli aguzzini asiatici chiamati a sproposito "imprenditori". Non a Rota che oggi si dice "disgustato", udite udite, dal fatto che tutti i media riportano notizia delle voci sulle pessime condizioni di salute di Steve Jobs (come Mantellini); e che li definisce elegantemente "avvoltoi". Certo, capisco che il senso del gusto o del disgusto costituiscono faccenda del tutto personale. Come pure quello del pudore, del resto.