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Belle favole

Post n°26 pubblicato il 23 Marzo 2007 da MacRaiser

Assai divertente lo spot pubblicitario di Apple sulla sicurezza.. niente da dire. Dategli un'occhiata. Divertente quanto ingannevole pero', dato che il suo ridicolizzare la gestione della sicurezza in Microsoft Vista, risulta essere assolutamente fuori luogo. Chi lo dice? Una certa Symantec (non certo nota per le sue simpatie verso Microsoft), la quale infatti, nel suo rapporto periodico Internet Security Threat Report, smonta dati alla mano, la spocchiosa tesi dello spot; vale a dire che OS X sia piu' sicuro di Vista.immagine Esaminato al microscopio, infatti, OS X risulta essere piu' vulnerabile e piu' "incerottato" del suo concorrente. Inoltre i tempi di Cupertino per piazzare "toppe" alle falle del sistema in materia di sicurezza, sono quasi doppi, rispetto a quelli di Redmond. Bell'affare.. una figuraccia, insomma. Ma fosse solo quella. Il problema per noi macchiani sfegatati (forse perche' il fegato ce lo siamo mangiato da un pezzo) e' renderci pienamente conto che questo non e' un caso, ne' uno scherzo del destino cinico e baro, ma una curva discendente. Una parabola. E le coordinate di questa parabola chi le imposta? O, riformulando piu' brutalmente: ma dove cazzo ci stai portando zio Steve? E scusate il francesismo, ma quanno ce vo', ce vo'.. ;)
 

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Commenti al Post:
magdalene57
magdalene57 il 23/03/07 alle 12:15 via WEB
symantec è il mio sistema di sicurezza sul pc, vuoi dire che lo devo adiottare anche sul mac..? quanto sono difficili queste cose tecniche... quello che mi piace di più è pinocchio... sempre delizioso..:-))) un bacio...maggie
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 23/03/07 alle 20:22 via WEB
Tranquilla, Maggie.. per ora la minaccia reale e' infinitesimale; di poco inferiore alla percentuale di share di mercato per OSX.. il che rende il Mac scarsamente appetibile per gli hackers ;)
 
ramtut_tre
ramtut_tre il 23/03/07 alle 13:20 via WEB
mentre rispondi ad un telefonino ascoltando un mp3 potresti trovare la risposta ;)
la verità è che c'è un po' troppo sbilanciamento verso la fase "cazzeggio" del mac. Ma in tutto questo una cosa ci salverà: intel! Accenderemo il nostro mac, ci godremo il suo digital-life-style e poi lanceremo vista con office per lavorare. A discolpa si può dire che gli spot sono stati realizzati in tempi di Xp (rimane il crimine ma c'è un'attenuante)
 
 
ramtut_tre
ramtut_tre il 23/03/07 alle 13:24 via WEB
ehhmmm, errore! ho seguito il tuo link ed ho visto "autocommiserazione", adesso mi sono accorto di "sicurezza" (pensavo fosse quello vecchio del raffreddore) e quindi ritiro tutte le attenuanti :)
 
   
MacRaiser
MacRaiser il 23/03/07 alle 20:29 via WEB
Gia'.. semmai c'e' l'aggravante della recidiva.. ;)
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 23/03/07 alle 20:28 via WEB
Io temo invece che il Mac stia imbucando un bel cul de sac. Accenderemo il nostro iqualsiasicosacisaralmomento e cazzeggeremo. Dopodiche' per lavorare useremo Windows.. come del resto gia' fa il 90% degli utilizzatori di computer.. :p
 
   
ramtut_tre
ramtut_tre il 24/03/07 alle 03:23 via WEB
Sì appunto, anch'io la penso così. Anzi direi che già adesso per le robe d'ufficio s'accede con mondi paralleli ;)
 
I_do_it_better
I_do_it_better il 23/03/07 alle 13:59 via WEB
Non so perché ma credo che ci incontreremo tutti il 31 Marzo;D
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 23/03/07 alle 20:33 via WEB
Non mi contare (ma come ti devo chiamare: I?).. Francamente dello store Apple nun me ne po' frega' de meno. Oltretutto, secondo me, hanno toppato la location.. Buon divertimento, comunque.. poi me ricconti.. :D
 
   
ramtut_tre
ramtut_tre il 24/03/07 alle 03:19 via WEB
io voglio andare in quello NYorkese (wow, posso usare un k!): bel quadrato. Gli altri son palle!
 
     
I_do_it_better
I_do_it_better il 24/03/07 alle 10:46 via WEB
Sei un Kappista nato! Ussignur!
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 24/03/07 alle 10:51 via WEB
Quando sk, sk.. :p
 
Eyes.Angel
Eyes.Angel il 23/03/07 alle 20:34 via WEB
io sono un vero disastro in fatto di teconologia...uffa..comunque volevo lo stesso lasciarti saluti e baci. buona serata.
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 23/03/07 alle 21:30 via WEB
Intendersene mica e' obbligatorio, Eyes.. anzi.. sai che palla se tutti parlassero sempre di tecnologia? Bacio :)
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 24/03/07 alle 11:42 via WEB
Con l'installazione di Norton 2007 non riesco più ad accedere ad Outlook, per farlo deve "isolare" l'antivirus. Certamente è un errore mio perché prima non avevo problemi. Del Mac non parlo perché l'ho solo visto nei negozi, sicuramente ha una grafica molto attraente. La voglia, ogni tanto, di buttare il pc dalla finestra e di tornare ai biglietti scritti a mano mi prende. No, no, non sono contro la tecnologia è che, a volte, mi fa sentire più cretina di quanto io lo sia realmente (o forse lo sono ma non lo voglio ammettere). ;)
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 24/03/07 alle 12:53 via WEB
Le Norton sono pessime, sia per Mac che per Windows. Meglio le versioni corporate di Symantec.. Fattispecie a parte, tu non sei cretina e non sbagli nulla; e' che loro vogliono che tu ti senta cosi', in modo che tu non possa renderti conto di quanto schifo fanno i sistemi operativi oggi.. e quali assurdi alberi di natale, lenti, tortuosi e instabili, pieni di lucine e palle, sei obbligata ad acquistare ed usare ogni giorno. In modo che tu non possa cercare un'alternativa.. o anche solo pensarla, chiederla, magari pretenderla. E' semplicemente che ti hanno impartito la nozione che se qualcosa non funziona in Windows, la colpa e' sicuramente tua.. che non sei abbastanza "in gamba" o "informatizzata" o "al passo coi tempi", eccetera. E' una tossina che ti e' stata inoculata lentamente, senza che te rendessi conto. E oggi dai per scontato che il computer sia quello che hai davanti e che per scrivere sul computer ci voglia Word, cosi' come per la carta ci vuole la penna a sfera. La realta' non e' questa, ma ti inducono a credere che cosi' sia. Gli utenti Mac hanno vissuto in una zona franca finora, da questo punto di vista.. quella zona pero', si sta rapidamente contaminando. Ciao :)
 
malin_swe
malin_swe il 24/03/07 alle 12:09 via WEB
Ciao.. e grazie mille dei commenti... veri.. anche se l'entropia della mia testa è davvero enorme (credo in effetti che sia già arrivata al suo stato di equilibrio, al valore massimo possibile)... per quello che riguarda la piscina... no.. cambiare squadra, abitudini e allenatore non se ne parla... dovrò studiare una via diversa per uscirne... bacio.. buon fine settimana...
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 24/03/07 alle 13:03 via WEB
Non credo, Malin.. al contrario l'anima consiste proprio nell'opposto, tende all'ordine, a dare un senso a cio' che accade al di fuori di essa.. anche se quasi sempre viene travolta nel tentativo.. ed e' quello che sta succedendo anche a te.. per il momento ;) Bacio
 
Eyes.Angel
Eyes.Angel il 24/03/07 alle 17:55 via WEB
buonasera raiser..ti auguro un ottimo fine settimana e speriamo che ci sia ancora il sole!
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 24/03/07 alle 20:34 via WEB
Veramente qui piove! :p Ciao, Eyes :)
 
Eyes.Angel
Eyes.Angel il 26/03/07 alle 21:28 via WEB
buona serata raiser.
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 26/03/07 alle 21:36 via WEB
Ciao, Eyes :)
 
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ANTONELLA ANEDDA

Vedo dal buio
come dal più radioso
dei balconi.
Il corpo è la scure:
si abbatte sulla luce
scostandola in silenzio
fino al varco più nudo -al nero
di un tempo che compone
nello spazio battuto
dai miei piedi
una terra lentissima
- promessa

---

Perfino adesso vedo
un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo
attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori
senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.


---

Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.


---

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

 
Questa felicità promessa o data
m'è dolore, dolore senza causa
o la causa se esiste è questo brivido
che sommuove
il molteplice nell'unico
come il liquido scosso nella sfera
di vetro che interpreta il fachiro.
Eppure dico: salva anche per oggi.
Torno torno le fanno guerra cose
e immagini su cui cala o si leva
o la notte o la neve
uniforme del ricordo.

Mario Luzi

---

Venite pensieri
vi penseremo a fondo
ora che e' mattino.
La luce vi fa sembrare tanto forti
da raschiare il buio
come se avessimo un coccio
e la notte fosse cuoio.
C'e' un geco sul granito.
Il suo ventre oscilla
come acqua di fonte.
E' spaventato. E' attento.
Aspetta senza capire.
Come succede a noi
quando un saluto di colpo
si trasforma in addio

---


Che speri,
che ti riprometti, amica,
se torni per così cupo viaggio
fin qua
dove nel sole le burrasche
hanno una voce
altissima abbrunata,
di gelsomino odorano e di frane?
Mi trovo qui
a questa età che sai,
né giovane né vecchio,
attendo, guardo
questa vicissitudine sospesa;
non so più quel che volli
o mi fu imposto,
entri nei miei pensieri
e n'esci illesa.
Tutto l'altro che deve essere
è ancora,
il fiume scorre,
la campagna varia,
grandina, spiove,
qualche cane latra
esce la luna, niente si riscuote,
niente
dal lungo sonno avventuroso.

Mario Luzi

---

il vento
è un'aspra voce che ammonisce
per noi stuolo
che a volte trova pace
e asilo sopra questi rami secchi.
E la schiera
ripiglia il triste volo,
migra nel cuore dei monti,
viola scavato
nel viola inesauribile,
miniera senza fondo
dello spazio.
Il volo è lento, penetra a fatica
nell'azzurro che s'apre
oltre l'azzurro,
nel tempo ch'è di là dal tempo;
alcuni mandano grida acute
che precipitano
e nessuna parete ripercuote.
Che ci somiglia
è il moto delle cime nell'ora
- quasi non si può pensare
né dire -
quando su steli invisibili
tutt'intorno
una primavera strana
fiorisce in nuvole rade
che il vento
pasce in un cielo
o umido o bruciato
e la sorte della giornata è varia,
la grandine, la pioggia,
la schiarita.

Mario Luzi

---

Poco dopo si è qui come sai bene,
file d'anime lungo la cornice,
chi pronto al balzo,
chi quasi in catene.
Qualcuno sulla pagina del mare
traccia un segno di vita,
figge un punto.
Raramente
qualche gabbiano appare.

Mario Luzi
 
E’ pur nostro il disfarsi delle sere.
E per noi è la stria che dal mare
sale al parco e ferisce gli aloè.
Puoi condurmi per mano,
se tu fingi di crederti con me,
se ho la follia di seguirti lontano
e ciò che stringi, ciò che dici,
m’appare in tuo potere.
Fosse tua vita quella
che mi tiene sulle soglie
e potrei prestarti un volto,
vaneggiarti figura. Ma non è,
non è così. Il polipo che insinua
tentacoli d’inchiostro tra gli scogli
può servirsi di te.
Tu gli appartieni e non lo sai.
Sei lui, ti credi te.

Eugenio Montale

---

Sempre di nuovo,
benchè sappiamo
il paesaggio d'amore
e il breve cimitero
con i suoi tristi nomi
e il pauroso abisso silente,
dove per gli altri è la fine:
torniamo a coppie tuttavia
di nuovo tra gli antichi alberi,
ci posiamo sempre, di nuovo,
con i fiori contro il cielo.

Rainer Maria Rilke

---

Felicita’ raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede,
teso ghiaccio che s’incrina;
e dunque non ti tocchi
chi piu’ t’ama.
Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari,
il tuo mattino
e’ dolce e turbatore
come i nidi delle cimase.
Ma nulla
paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case.

Eugenio Montale

---

Il suo sguardo,
dopo tanto fissare,
e’ divenuto cosi’ stanco
che non puo’ accettare null’altro.
Per lei
e’ come se le sbarre
fossero migliaia,
e oltre le migliaia di sbarre:
nessun mondo.
Nel suo girare
in quel cerchio ristretto,
senza soste,
la sua potente falcata
diviene una danza rituale
attorno ad un centro,
dove una grande volonta’
si trova come paralizzata.
A volte,
le palpebre si sollevano in silenzio
ed una forma entra,
scivola attraverso
l’angusto silenzio tra le spalle,
raggiunge il cuore,
e muore.

Rainer Maria Rilke – La pantera

---

Gettava pesci vivi
a pellicani famelici.
Sono vita anche i pesci fu rilevato,
ma di gerararchia inferiore.
A quale gerarchia
apparteniamo noi
e in quali fauci…?
Qui tacque il teologo
e si asciugo’ il sudore.

Eugenio Montale
 

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MARIA LUISA SPAZIANI

Quelle labbra
ch'era peccato mordere
tanto infantili e tenere s'aprivano
(neve di sogno
non può il tempo sciogliere)
chiude un sigillo di divina cera.
Ma avete flauti eterni
come il mare,
o labbra più profonde della sera.

 

ANTONELLA ANEDDA

Dell'incedere a scatti di quell'uomo
che nella strada per Venaco
gridava dentro il sole
non s'e' mai detto nulla
nulla della camicia
strappata sulle ascelle
e dei piedi circondati di paglia
ne' della voce bruciata di francese.
Lo aspetto' l'inverno,
lo strinse nel ramo di una scala
lo spinse piano
col volto tra i vasi di gerani

---

Per trovare la ragione di un verbo
perché ancora
davvero non é tempo
e non sappiamo
se accorrere o fuggire.
Fai sera come fosse dicembre
sulle casse innalzate
sul cuneo del trasloco
dai forma al buio
mentre il cibo
s'infiamma alla parete.
Queste sono le notti
di pace occidentale
nei loro raggi vola
l'angustia delle biografie
gli acini scuri dei ritratti,
i cartigli dei nomi.
Ci difende di lato un'altra quiete
come un peso marino nella iuta
piegato a lungo, con disperazione.

---

Non esiste innocenza
in questa lingua
ascolta come si spezzano i discorsi
come anche qui sia guerra
diversa guerra
ma guerra - in un tempo assetato.
Per questo scrivo con riluttanza
con pochi sterpi di frase
stretti a una lingua usuale
quella di cui dispongo
per chiamare
laggiù perfino il buio
che scuote le campane.

 

PEDRO SALINAS

Non voglio che ti allontani,
dolore, ultima forma
di amare. Io mi sento vivere
quando tu mi fai male
non in te, né qui, più oltre:
sulla terra, nell'anno
da dove vieni
nell'amore con lei
e tutto ciò che fu.
In quella realtà
sommersa che nega se stessa
ed ostinatamente afferma
di non essere esistita mai,
d'essere stata nient'altro
che un mio pretesto per vivere.
Se tu non mi restassi,
dolore, irrefutabile,
io potrei anche crederlo;
ma mi rimani tu.
La tua verità mi assicura
che niente fu menzogna.
E fino a quando ti potrò sentire,
sarai per me, dolore,
la prova di un'altra vita
in cui non mi dolevi.
La grande prova, lontano,
che è esistita, che esiste,
che mi ha amato, sì,
che la sto amando ancora.

---

Quello che sei
mi distrae da quello che dici:
Lanci parole veloci,
pavesate di risa,
invitandomi
ad andare dove mi porteranno.
Non ti presto attenzione,
non le seguo: sto guardando
le labbra da cui sono nate.
Intanto guardi lontano.
Fissi lo sguardo laggiù,
non so in cosa, e già si precipita
a cercarlo la tua anima
affilata, come saetta.
Io non guardo dove guardi:
io ti vedo guardare.
E quando desideri qualcosa
non penso a quello che vuoi
nè lo invidio: è il meno.
Ciò che ami oggi, lo desideri;
domani lo dimenticherai
per un nuovo amore.
No. Ti aspetto
oltre qualsiasi fine o termine
in ciò che non deve succedere.
Io resto nel puro atto
del tuo desiderio, amandoti.
E non voglio altro
che vederti amare.

 

REINER MARIA RILKE

Niente è paragonabile.
Esiste forse cosa
che non sia tutta sola
con se stessa e indicibile?
Invano diamo nomi,
solo è dato accettare
e accordarci
che forse qua un lampo,
là uno sguardo ci abbia sfiorato,
come se proprio in questo
consistesse vivere la nostra vita.
Chi si oppone
perde la sua parte di mondo.
E chi troppo comprende
manca l’incontro con l’eterno.
A volte
in notti grandi come questa
siamo quasi fuori pericolo,
in leggere parti uguali
spartiti fra le stelle.
Immensa moltitudine

---

Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore
e cerca di amare le domande,
che sono simili
a stanze chiuse a chiave
e a libri scritti in lingua straniera.
Non cercare ora le risposte
che non ti possone essere date
poichè non saresti capace
di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa.
Vivi le domande ora.
Forse ti sarà dato,
senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano giorno,
in cui avrai la risposta.

 
Che io debba ricevere il castigo
neppure si discute. Resta oscuro
se cio’ accada in futuro oppure ora
o se sia gia’ avvenuto
prima che io fossi.
Non ch’io intenda evocare
l’esecrabile fantasma
del peccato originale.
Il disastro fu prima dell’origine
se un prima e un dopo
hanno ancora un senso.

Eugenio Montale

---

Perfino adesso vedo un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.

Antonella Anedda


---

Mia vita,
a te non chiedo lineamenti
fissi, volti plausibili o possessi.
Nel tuo giro inquieto
ormai lo stesso sapore
han miele e assenzio.
Il cuore che ogni moto tiene a vile
raro è squassato da trasalimenti.
Così suona talvolta nel silenzio
della campagna un colpo di fucile.

Eugenio Montale

---

Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.

Antonella Anedda

---

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

Antonella Anedda
 
Questo tetto che affiora dalla notte
ci protegge piu' di una croce o un santo.
Ora che improvvisamente piove
e' benedetto.
In un'abside di plastica bagnata
splende una pianta di ortensie azzurro-fuoco

Antonella Anedda

---

...
Soffiero' su quel viso
mischiando i suoi gesti
a quelli di amori passati,
prendendo i ricordi migliori
le poche frasi di ognuno
fino a costruire il mio Golem
il mio amore brucera' altissimo e ignoto
lungo la cappa del camino.
...

Antonella Anedda


---

Vergine altera, mia compagna
t'arde un mistero negli occhi.
Non so se odio o amore
e' questa luce eterna
della tua nera faretra.
Con me verrai
finche' proietti un'ombra il corpo
e resti ai miei sandali arena.
La sete o l'acqua sei
sul mio cammino?
Dimmi, vergine altera,
mia compagna.

- Antonio Machado -

---

...
Pensi davvero che basti non avere colpe
per non essere puniti,
ma tu hai colpe.
L'aria e' piena di grida.
Sono attaccate ai muri,
basta sfregare leggermente.
Dai mattoni salgono respiri,
brandelli di parole.
...

Antonella Anedda
 

 

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