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Impronte ed orme

Post n°397 pubblicato il 27 Giugno 2008 da MacRaiser

Francesco Rutelli, 13 Agosto 2007: "Togliamo i figli agli zingari". "Ho insediato da alcune settimane un gruppo che sta elaborando una proposta di legge per togliere la patria potestà a chi abbandona o sfrutta minori." Roberto Maroni, 25 Giugno 2008: "Preleviamo le impronte digitali ai bambini rom"."Il responsabile del Viminale ha infine lanciato un avvertimento ai genitori che si rendono responsabili dello sfruttamento dei figli a scopo di accattonaggio: "perderanno la potestà su di loro", ha assicurato il ministro. "L'obiettivo non è discriminare le popolazioni nomadi ma mandare a casa chi non ha il diritto di stare in Italia"

Ministero dell'Interno - Telegramma circolare cifrato spedito ore 9 del 1°-Dicembre-1943 Precedenza assoluta: A tutti i capi delle Province. Comunicasi, per la immediata esecuzione, la seguente ordinanza di polizia che dovrà essere applicata in tutto il territorio di codesta provincia: 1° Tutti gli ebrei, anche se discriminati, a qualunque nazionalità appartengano, e comunque residenti nel territorio nazionale debbono essere inviati in appositi campi di concentramento. Tutti i loro beni, mobili ed immobili, debbono essere sottoposti ad immediato sequestro, in attesa di essere confiscati nell'interesse della Repubblica Sociale Italiana, la quale li destinerà a beneficio degli indigenti sinistrati dalle incursioni aeree nemiche. 2° Tutti coloro che, nati da matrimonio misto, ebbero in applicazione delle leggi razziali italiane vigenti, il riconoscimento di appartenenza alla razza ariana, devono essere sottoposti a speciale vigilanza degli organi di polizia. Siano per intanto concentrati gli ebrei in campi di concentramento provinciali in attesa di essere riuniti in campi di concentramento speciali appositamente attrezzati. Il Ministro - F.to Buffarini Guidi

Circolare del Reichsführer-SS e Capo della polizia tedesca, Ministero degli Interni dell'8 dicembre 1938 S-Kr. l Nr.557 VIII/38-2026-6. A. Direttive generali I. Zingari tedeschi. 1.(1) Le esperienze raccolte finora nel combattere la piaga degli zingari e le conoscenze ottenute dalla ricerca biologico-razziale, rendono opportuno risolvere il problema degli zingari tenendo ben presente la natura di questa razza. Secondo l'esperienza i sanguemisti costituiscono la maggior parte della criminalità zingara. Inoltre è stato dimostrato che i vari tentativi di dare una residenza stabile agli zingari sono falliti proprio per il forte istinto migratorio degli zingari di razza pura. Si mostra quindi necessario trattare separatamente gli zingari di razza pura e i sanguemisti ai sensi della soluzione finale del problema degli zingari. [ ... ] (3) Pertanto dispongo che tutti gli zingari con o senza fissa dimora, così come tutte le persone che vivono da nomadi, secondo l'usanza degli zingari, siano registrati presso la Polizia criminaleCentrale del Reich per la lotta al flagello zingaro. [...] 2.(1) Prima di redigere il rapporto, tutti gli zingari, gli zingari sanguemisti e le persone che vivono secondo l'usanza degli zingari e che hanno compiuto i 6 anni di età devono essere registrati ai fini dell'identificazione. A questo scopo, in linea con la lotta preventiva alla criminalità, la polizia può imporre la carcerazione cautelare. […] 3.(1) L’accertamento definitivo se, nel caso concreto, si tratti di uno zingaro puro o sanguemisto o di una persona nomade che vive secondo l’usanza zingara, è compito dell’Ufficio della polizia criminale del Reich, che si avvale della perizia di un esperto. (2) Ordino pertanto che tutti gli zingari di razza pura, gli zingari sanguemisti, e tutte le persone che vivono da nomadi come gli zingari siano costretti a sottoporsi agli esami biologico-razziali necessari per permettere all’esperto di effettuare la sua perizia, fornendo inoltre le informazioni necessarie sulla loro origine. L’attuazione di questo provvedimento deve essere garantita dalla polizia anche con mezzi coercitivi. […] 4.(3) Sui documenti di riconoscimento deve essere chiaramente indicato se il richiedente è uno zingaro, uno zingaro sanguemisto o una persona che vive da nomade come gli zingari. […] 8.(1) Gli zingari puri, gli zingari sanguemisti e le persone nomadi che vivono come gli zingari spostandosi od accampandosi in orde, vanno disgiunti gli uni dagli altri. 9.(1) In tutti i casi di zingari o di persone che vivono da nomadi come gli zingari è necessario provare se esistono i presupposti per la disposizione […] riguardante la lotta preventiva alla criminalità da parte della polizia. (Minaccia della collettività con un comportamento asociale.) In questo caso bisogna giudicare molto severamente. […] II. Zingari stranieri 1. Bisogna impedire agli zingari stranieri di passare sul territorio tedesco. E necessario rifiutarli e respingerli anche se gli zingari stranieri sono in possesso di documenti che li autorizzano ad entrare, o se hanno un documento sostitutivo del passaporto o un visto. 2. In base alla disposizione della Polizia degli stranieri del 22 agosto 1 938 (RGBI. I p. 1053) si devono inoltre emanare divieti di soggiorno su tutto il territorio tedesco nei confronti degli zingari stranieri che si trovano in Germania. Essi vanno respinti oltre la frontiera del Reich.


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Commenti al Post:
magdalene57
magdalene57 il 27/06/08 alle 13:00 via WEB
Per l'appunto mi chiedevo in questi giorni, se Maroni avesse un'idea sull'età d'inizio di questa operazione. Appena nati (ma è evidente la difficoltà), quando iniziano a gattonare, oppure a camminare... Ma vedo che mi hai fornito tu la risposta. E nel leggerla m'è venuto un groppo in gola. (com'è dura la foto della bambina con i fermacapelli rosa ..e quell'orco con gli occhiali e baffi neri neri che le prende l'impronta...:-((. La storia ci viene in aiuto per capire quello che sta accadendo. Bisogna che ci si muova. Bisogna non stare pin silenzio ... si, il silenzio... ha proprio ragione l'articolista di repubblica... perché la chiesa non dice nulla?? ciao, Mac***
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 27/06/08 alle 13:15 via WEB
La risposta non la do' io ma i documenti. In questi casi (particolarmente gravi) trovo assai piu' efficace semplicemente far parlare le carte, piuttosto che proporre la mia opinione. Ciao, Maggie :) *
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 27/06/08 alle 13:21 via WEB
P.S. Occhio che non ho virgolettato solo Maroni. Il soggetto che ha lanciato l'idea risponde al nome di Francesco Rutelli (che pero' ora parrebbe smentito dagli alti lai lanciati dalla Finocchiaro). Si ripete cio' che e' accaduto con Veltroni: i maggiorenti del PD partoriscono l'idea e quelli del PDL la realizzano. In tema di razzismo siamo nel regno del piu' perfetto bipartisan. E continuo a ripetere: il PD attualmente non riesce ad essere altro che la metafora politica dello Zelig di Woody Allen. Ciao, Maggie :) *
 
ossimora
ossimora il 27/06/08 alle 14:56 via WEB
In tutto questa situazione la cosa che mi appare più preoccupante è l'assenza si della politica,(non ci piove) ma forse di più quella degli intellettuali,coloro che dovrebebro farsi interpreti del patrimonio storico e filosofico umano nelle sue forme più alte.Dove sono?
 
 
conpierosenzalimiti
conpierosenzalimiti il 27/06/08 alle 17:01 via WEB
Beh, il migliore intellettuale, cioè Pierino, è occupato al telefono......
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 27/06/08 alle 23:17 via WEB
Sono al loft, impegnati a discutere sul significato autentico del termine: "razzismo compatibile". Ciao, Anto :)
 
alexisdg10
alexisdg10 il 27/06/08 alle 17:19 via WEB
hai ragione. Ora ho davvero paura.
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 27/06/08 alle 23:15 via WEB
Ciao, Alex :)
 
ilvecchiodemare
ilvecchiodemare il 27/06/08 alle 22:34 via WEB
In questi giorni non ho molto tempo da perdere, soprattutto con le scempiaggini, ergo sarò breve: Da che Maroni ha proposto di prendere le impronte digitali anche ai bambini rom impiegati dai genitori per accattonaggio e furti, la sinistra non smette di stracciarsi le vesti guaendo la propria indignazione..in certi blog ho letto perfino certi parallelismi immondi con i campi di sterminio nazisti..more solito buon gusto ed onestà latitano alquanto a sinistra..una sola considerazione: Signori miei, in ogni paese, civile o sottosviluppato, democratico o sotto regime, vige una regola: quando viene arrestato un malfattore (donna o uomo, adulto o bambino) questo viene fotografato, vengono prese le sue impronte e viene schedato. Punto. Ora sarei davvero felice se qualche sinistro ci spiegasse che differenza c'è fra un malfattore italiano ed uno rom, fra un teppistello italiano ed un ladruncolo rom.. Qualcuno ci spiega perchè mai un malfattore rom non deve essere schedato? Una bambina rom è stata fermata 92 volte per furto, dando 92 nomi diversi..chiaro il concetto? Al cretino che ha paragonato la schedatura tramite impronte a quella operata nei campi nazisti consiglio solo di tornare a scuola e di studiare con maggior profitto: nei campi nazisti si tatuavano in modo indelebile i reclusi, di ogni etnia. A parte altre "differenze".. Un solo promemoria alla sinistra: E' meglio tacere e lasciar credere di essere cretini piuttosto che aprir bocca e togliere ogni dubbio in proposito. E prima di biascicare di democrazia e di legalità, capire almeno cosa sono la legalità e la democrazia..qui dentro, molti avrebbero un gran bisogno di un corso accelerato di recupero..
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 27/06/08 alle 23:10 via WEB
Su questo blog c'e' una regola: non si insulta. Hai infranto questa regola, Vecchio, quindi ti viene tolta da questo momento la possibilita' di scrivere ulteriori ingiurie. Come vedi, invocare la sed lex (anche se a sproposito) i suoi risultati li porta. Sarai contento. Sayonara.
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 27/06/08 alle 23:14 via WEB
P.S. Il paragone non l'ho fatto io, ma tu. Io ho solo copincollato dei documenti e delle dichiarazioni sorprendente simili tra loro, tutto qui. Carta canta e Vecchio dorme. Bye.
 
   
ilvecchiodelmare
ilvecchiodelmare il 27/06/08 alle 23:39 via WEB
Chiarisco di non aver inviato io tale commento.
 
     
ilvecchiodelmare
ilvecchiodelmare il 27/06/08 alle 23:42 via WEB
si prega di notare il nick diverso.
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 28/06/08 alle 00:16 via WEB
Il linguaggio e' il medesimo e, dal momento che non posso prelevarti le impronte digitali, faro' come fa tutta la classe politica da Fiore a Veltroni coi rom, Maroni in testa: d'ogni Vecchio un fascio. Fuori due.
 
aurorasimplex
aurorasimplex il 28/06/08 alle 08:58 via WEB
questo post mi sembra una forzatura, una esagerazione.
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 28/06/08 alle 09:17 via WEB
Va bene che nel tuo nick e' presente il termine "simplex", ma non ti pare che forse dovresti anche spiegare il perche'?
 
aurorasimplex
aurorasimplex il 28/06/08 alle 16:27 via WEB
perchè nessuno vuole sterminare nessuno.
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 28/06/08 alle 20:09 via WEB
Nessuno parte mai per sterminare nessuno, nemmeno gli italiani o i tedeschi partirono con questo intento, negli anni '30 e '40. La violenza e l'orrore arrivano sempre una volta sceso l'ultimo gradino di una di una rampa piu' o meno lunga. Non e' un caso se fu scelto il termine "soluzione finale". Io ho documentato semplicemente che i primi gradini li stiamo gia' scendendo. Carta canta, quindi se vuoi obiettare in modo che abbia un senso, dovresti sforzarti scrivere piu' di quattro parole per volta.. e magari che contengano qualche argomentazione.
 
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ANTONELLA ANEDDA

Vedo dal buio
come dal più radioso
dei balconi.
Il corpo è la scure:
si abbatte sulla luce
scostandola in silenzio
fino al varco più nudo -al nero
di un tempo che compone
nello spazio battuto
dai miei piedi
una terra lentissima
- promessa

---

Perfino adesso vedo
un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo
attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori
senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.


---

Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.


---

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

 
Questa felicità promessa o data
m'è dolore, dolore senza causa
o la causa se esiste è questo brivido
che sommuove
il molteplice nell'unico
come il liquido scosso nella sfera
di vetro che interpreta il fachiro.
Eppure dico: salva anche per oggi.
Torno torno le fanno guerra cose
e immagini su cui cala o si leva
o la notte o la neve
uniforme del ricordo.

Mario Luzi

---

Venite pensieri
vi penseremo a fondo
ora che e' mattino.
La luce vi fa sembrare tanto forti
da raschiare il buio
come se avessimo un coccio
e la notte fosse cuoio.
C'e' un geco sul granito.
Il suo ventre oscilla
come acqua di fonte.
E' spaventato. E' attento.
Aspetta senza capire.
Come succede a noi
quando un saluto di colpo
si trasforma in addio

---


Che speri,
che ti riprometti, amica,
se torni per così cupo viaggio
fin qua
dove nel sole le burrasche
hanno una voce
altissima abbrunata,
di gelsomino odorano e di frane?
Mi trovo qui
a questa età che sai,
né giovane né vecchio,
attendo, guardo
questa vicissitudine sospesa;
non so più quel che volli
o mi fu imposto,
entri nei miei pensieri
e n'esci illesa.
Tutto l'altro che deve essere
è ancora,
il fiume scorre,
la campagna varia,
grandina, spiove,
qualche cane latra
esce la luna, niente si riscuote,
niente
dal lungo sonno avventuroso.

Mario Luzi

---

il vento
è un'aspra voce che ammonisce
per noi stuolo
che a volte trova pace
e asilo sopra questi rami secchi.
E la schiera
ripiglia il triste volo,
migra nel cuore dei monti,
viola scavato
nel viola inesauribile,
miniera senza fondo
dello spazio.
Il volo è lento, penetra a fatica
nell'azzurro che s'apre
oltre l'azzurro,
nel tempo ch'è di là dal tempo;
alcuni mandano grida acute
che precipitano
e nessuna parete ripercuote.
Che ci somiglia
è il moto delle cime nell'ora
- quasi non si può pensare
né dire -
quando su steli invisibili
tutt'intorno
una primavera strana
fiorisce in nuvole rade
che il vento
pasce in un cielo
o umido o bruciato
e la sorte della giornata è varia,
la grandine, la pioggia,
la schiarita.

Mario Luzi

---

Poco dopo si è qui come sai bene,
file d'anime lungo la cornice,
chi pronto al balzo,
chi quasi in catene.
Qualcuno sulla pagina del mare
traccia un segno di vita,
figge un punto.
Raramente
qualche gabbiano appare.

Mario Luzi
 
E’ pur nostro il disfarsi delle sere.
E per noi è la stria che dal mare
sale al parco e ferisce gli aloè.
Puoi condurmi per mano,
se tu fingi di crederti con me,
se ho la follia di seguirti lontano
e ciò che stringi, ciò che dici,
m’appare in tuo potere.
Fosse tua vita quella
che mi tiene sulle soglie
e potrei prestarti un volto,
vaneggiarti figura. Ma non è,
non è così. Il polipo che insinua
tentacoli d’inchiostro tra gli scogli
può servirsi di te.
Tu gli appartieni e non lo sai.
Sei lui, ti credi te.

Eugenio Montale

---

Sempre di nuovo,
benchè sappiamo
il paesaggio d'amore
e il breve cimitero
con i suoi tristi nomi
e il pauroso abisso silente,
dove per gli altri è la fine:
torniamo a coppie tuttavia
di nuovo tra gli antichi alberi,
ci posiamo sempre, di nuovo,
con i fiori contro il cielo.

Rainer Maria Rilke

---

Felicita’ raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede,
teso ghiaccio che s’incrina;
e dunque non ti tocchi
chi piu’ t’ama.
Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari,
il tuo mattino
e’ dolce e turbatore
come i nidi delle cimase.
Ma nulla
paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case.

Eugenio Montale

---

Il suo sguardo,
dopo tanto fissare,
e’ divenuto cosi’ stanco
che non puo’ accettare null’altro.
Per lei
e’ come se le sbarre
fossero migliaia,
e oltre le migliaia di sbarre:
nessun mondo.
Nel suo girare
in quel cerchio ristretto,
senza soste,
la sua potente falcata
diviene una danza rituale
attorno ad un centro,
dove una grande volonta’
si trova come paralizzata.
A volte,
le palpebre si sollevano in silenzio
ed una forma entra,
scivola attraverso
l’angusto silenzio tra le spalle,
raggiunge il cuore,
e muore.

Rainer Maria Rilke – La pantera

---

Gettava pesci vivi
a pellicani famelici.
Sono vita anche i pesci fu rilevato,
ma di gerararchia inferiore.
A quale gerarchia
apparteniamo noi
e in quali fauci…?
Qui tacque il teologo
e si asciugo’ il sudore.

Eugenio Montale
 

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MARIA LUISA SPAZIANI

Quelle labbra
ch'era peccato mordere
tanto infantili e tenere s'aprivano
(neve di sogno
non può il tempo sciogliere)
chiude un sigillo di divina cera.
Ma avete flauti eterni
come il mare,
o labbra più profonde della sera.

 

ANTONELLA ANEDDA

Dell'incedere a scatti di quell'uomo
che nella strada per Venaco
gridava dentro il sole
non s'e' mai detto nulla
nulla della camicia
strappata sulle ascelle
e dei piedi circondati di paglia
ne' della voce bruciata di francese.
Lo aspetto' l'inverno,
lo strinse nel ramo di una scala
lo spinse piano
col volto tra i vasi di gerani

---

Per trovare la ragione di un verbo
perché ancora
davvero non é tempo
e non sappiamo
se accorrere o fuggire.
Fai sera come fosse dicembre
sulle casse innalzate
sul cuneo del trasloco
dai forma al buio
mentre il cibo
s'infiamma alla parete.
Queste sono le notti
di pace occidentale
nei loro raggi vola
l'angustia delle biografie
gli acini scuri dei ritratti,
i cartigli dei nomi.
Ci difende di lato un'altra quiete
come un peso marino nella iuta
piegato a lungo, con disperazione.

---

Non esiste innocenza
in questa lingua
ascolta come si spezzano i discorsi
come anche qui sia guerra
diversa guerra
ma guerra - in un tempo assetato.
Per questo scrivo con riluttanza
con pochi sterpi di frase
stretti a una lingua usuale
quella di cui dispongo
per chiamare
laggiù perfino il buio
che scuote le campane.

 

PEDRO SALINAS

Non voglio che ti allontani,
dolore, ultima forma
di amare. Io mi sento vivere
quando tu mi fai male
non in te, né qui, più oltre:
sulla terra, nell'anno
da dove vieni
nell'amore con lei
e tutto ciò che fu.
In quella realtà
sommersa che nega se stessa
ed ostinatamente afferma
di non essere esistita mai,
d'essere stata nient'altro
che un mio pretesto per vivere.
Se tu non mi restassi,
dolore, irrefutabile,
io potrei anche crederlo;
ma mi rimani tu.
La tua verità mi assicura
che niente fu menzogna.
E fino a quando ti potrò sentire,
sarai per me, dolore,
la prova di un'altra vita
in cui non mi dolevi.
La grande prova, lontano,
che è esistita, che esiste,
che mi ha amato, sì,
che la sto amando ancora.

---

Quello che sei
mi distrae da quello che dici:
Lanci parole veloci,
pavesate di risa,
invitandomi
ad andare dove mi porteranno.
Non ti presto attenzione,
non le seguo: sto guardando
le labbra da cui sono nate.
Intanto guardi lontano.
Fissi lo sguardo laggiù,
non so in cosa, e già si precipita
a cercarlo la tua anima
affilata, come saetta.
Io non guardo dove guardi:
io ti vedo guardare.
E quando desideri qualcosa
non penso a quello che vuoi
nè lo invidio: è il meno.
Ciò che ami oggi, lo desideri;
domani lo dimenticherai
per un nuovo amore.
No. Ti aspetto
oltre qualsiasi fine o termine
in ciò che non deve succedere.
Io resto nel puro atto
del tuo desiderio, amandoti.
E non voglio altro
che vederti amare.

 

REINER MARIA RILKE

Niente è paragonabile.
Esiste forse cosa
che non sia tutta sola
con se stessa e indicibile?
Invano diamo nomi,
solo è dato accettare
e accordarci
che forse qua un lampo,
là uno sguardo ci abbia sfiorato,
come se proprio in questo
consistesse vivere la nostra vita.
Chi si oppone
perde la sua parte di mondo.
E chi troppo comprende
manca l’incontro con l’eterno.
A volte
in notti grandi come questa
siamo quasi fuori pericolo,
in leggere parti uguali
spartiti fra le stelle.
Immensa moltitudine

---

Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore
e cerca di amare le domande,
che sono simili
a stanze chiuse a chiave
e a libri scritti in lingua straniera.
Non cercare ora le risposte
che non ti possone essere date
poichè non saresti capace
di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa.
Vivi le domande ora.
Forse ti sarà dato,
senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano giorno,
in cui avrai la risposta.

 
Che io debba ricevere il castigo
neppure si discute. Resta oscuro
se cio’ accada in futuro oppure ora
o se sia gia’ avvenuto
prima che io fossi.
Non ch’io intenda evocare
l’esecrabile fantasma
del peccato originale.
Il disastro fu prima dell’origine
se un prima e un dopo
hanno ancora un senso.

Eugenio Montale

---

Perfino adesso vedo un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.

Antonella Anedda


---

Mia vita,
a te non chiedo lineamenti
fissi, volti plausibili o possessi.
Nel tuo giro inquieto
ormai lo stesso sapore
han miele e assenzio.
Il cuore che ogni moto tiene a vile
raro è squassato da trasalimenti.
Così suona talvolta nel silenzio
della campagna un colpo di fucile.

Eugenio Montale

---

Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.

Antonella Anedda

---

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

Antonella Anedda
 
Questo tetto che affiora dalla notte
ci protegge piu' di una croce o un santo.
Ora che improvvisamente piove
e' benedetto.
In un'abside di plastica bagnata
splende una pianta di ortensie azzurro-fuoco

Antonella Anedda

---

...
Soffiero' su quel viso
mischiando i suoi gesti
a quelli di amori passati,
prendendo i ricordi migliori
le poche frasi di ognuno
fino a costruire il mio Golem
il mio amore brucera' altissimo e ignoto
lungo la cappa del camino.
...

Antonella Anedda


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Vergine altera, mia compagna
t'arde un mistero negli occhi.
Non so se odio o amore
e' questa luce eterna
della tua nera faretra.
Con me verrai
finche' proietti un'ombra il corpo
e resti ai miei sandali arena.
La sete o l'acqua sei
sul mio cammino?
Dimmi, vergine altera,
mia compagna.

- Antonio Machado -

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...
Pensi davvero che basti non avere colpe
per non essere puniti,
ma tu hai colpe.
L'aria e' piena di grida.
Sono attaccate ai muri,
basta sfregare leggermente.
Dai mattoni salgono respiri,
brandelli di parole.
...

Antonella Anedda
 

 

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