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Il colore dell'ira

Post n°484 pubblicato il 21 Settembre 2008 da MacRaiser

"La rabbia dei neri scuote l'Italia" titola La Stampa stamattina. Ed oggi e' forse questo il concetto che coglie meglio il clima. Oltre il perimetro della  brodaglia maleodorante servita ogni giorno dai vari TG, patetiche messe in scena populiste per chi, come la gran parte degli italiani, si mostra ormai incapace di fare i conti con la realta'. Get real!, dicono gli americani: la realta' e' questa, sveglia! La questione razziale e' ufficialmente aperta in Italia, ho letto (mi pare sempre su La Stampa). E bensvegliati, dico io. Se il governo (ma non solo, dato che la deriva e’ partita dal demagogo Beppe Grillo, seguito a ruota dall’opportunista Walter Veltroni) continuera' ad alimentare questo clima di fobia collettiva razzista, il risveglio non potra' che essere cento volte piu' brusco e spiacevole.





"Presagi di guerra. In troppi si illudono che gli immigrati siano una manovalanza da sfruttare senza ricompensarla con altro che una manciata di euro in nero. La rabbia sta montando. I sei africani morti ammazzati dalla camorra nel casertano, e la rivolta violenta degli immigrati che vivono tutti gli italiani come nemici, rappresentano un segnale che dovrebbe allarmare tutte le persone responsabili. Temo che gli episodi di reazione furibonda dei dannati della terra possano ripetersi anche in altre zone del Paese. Manca loro la fede che lo Stato possa e voglia difenderli dai soprusi quotidiani che si moltiplicano. Avvertono un’ostilità crescente quando chiedono di pregare per il Ramadan, quando pretendono il rispetto dei loro diritti sul lavoro, quando si sentono odiati nelle notti cittadine com’è accaduto al povero milanese Abdoul una settimana fa. E allora il rischio è che scelgano fino in fondo la parte del torto, cioè l’autorganizzazione squadristica, scatenando conflitti etnici che l’Italia sarebbe molto meno preparata a sopportare rispetto a Francia e Gran Bretagna. O si favorisce una sensibilità condivisa, la pietà per le vittime, la solidarietà per i più deboli; oppure i due campi si separeranno e cominceranno a spararsi addosso. Quel giorno gli imprenditori politici della paura si compiaceranno di avere avuto ragione, senza rendersi conto che sono tra i responsabili di una nuova stagione di violenza ormai alle porte." - Gad Lerner



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Commenti al Post:
magdalene57
magdalene57 il 21/09/08 alle 10:36 via WEB
la realtà è questa.. e ho paura che siamo impreparati... bella manifestazione
 
magdalene57
magdalene57 il 21/09/08 alle 14:11 via WEB
e tra gli imprenditori politici della paura, i due capopopolo, coloro che hanno dato il via, cosa diranno?? (sto parlando di Grillo e Veltroni..e dei loro farneticanti sproloqui contro il numero di rumeni in italia e via dicendo...) ciao..***
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 21/09/08 alle 17:20 via WEB
Che razzismo non ce n'e', in Italia. Diranno che il problema non e' il razzismo, ma che gli stranieri sono quasi tutti delinquenti, tutto qui. Ciao, Maggie :) *
 
gvgiusti
gvgiusti il 21/09/08 alle 18:46 via WEB
In Italia non avevamo problemi etnici, salvo quello nord-sud (posso chiamare le cose col loro nome?), che non è cosa da poco, ma ce ne siamo creato uno, che non è risolvibile. Facevamo prima ad annetterci l' Albania, se proprio dovevamo. Vi siete domandati perchè l'Australia non ha questi problemi? E' semplice, perchè tiene lontani i migranti non bianchi. Io non ho soluzioni da proporre, il razzismo mi urta e qualche volta mi sconvolge, e provo una grande pietà per quei poveretti che sbarcano dai gommoni a Lampedusa. Ma cosa accadrebbe se noi sbarcassimo per esempio sulle coste della Libia, della Tunisia, dell'Algeria, del Marocco, chiedendo casa e lavoro e protezione sociale?
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 21/09/08 alle 19:36 via WEB
Temo che sull' Australia tu non sia ferratissimo ;) Rispondo volentieri alla tua domanda. Accadrebbe quello che e' accaduto ai nostri bisnonni e nonni: arrivarono portando miseria, ignoranza e mafia, ma sono stati accolti meglio di come accogliamo noi oggi. Ed erano molti, molti di piu'. Gli italiani tutt'oggi li trovi in quasi tutti i paesi d'Europa (Romania compresa) e in America del nord e sud, oltre che nella stessa Australia. Pensi che ci siano andati per esportare i loro capitali? Ciao e grazie per il tuo intervento :)
 
   
magdalene57
magdalene57 il 22/09/08 alle 10:50 via WEB
ciao GiGiusti, ieri ho leto il tuo commento e mi hai molto incuriosita. Ho cercato grazie a google notizie sui flussi migratori in Australia. Ho trovato molte notizie interessanti, una su tutte che se hai più di 45 anni non puoi immigrare in quel continente, ma sulla faccenda della razza, no, non ho trovato nessun cenno. Mi potresti linkare qualche sito a proposito. grazie. (scusa Mac, ma la cosa m'ha incuriosito ...***)
 
72rosalux72
72rosalux72 il 21/09/08 alle 19:01 via WEB
i neri morti sono comunque e sempre una seconda notizia. prima viene alitalia, o l'avvocato d'ufficio del berlusca. intervistato, addirittura. "emozionata?" beh certo, secondo il giornalista del tg2 una dovrebbe essere un sacco emozionata visto che si è trovata a difendere il capo del governo italiano. poi dicono dei neri ammazzati in campania, poi dicono del nero che ha rubato i biscotti. strasottolineato che ha rubato i biscotti. e comunque è cronaca nera. non si può strumentalizzare un episodio di cronaca nera. allora perchè della violenza di un rom su di una donna italiana se n'è fatto un caso nazionale? perchè non si è fatto lo stesso con le donne violentate e uccise dai loro mariti? mi sa che ci sarebbero troppi casi nazionali.
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 21/09/08 alle 19:38 via WEB
Sottoscrivo. Ciao, Rosa :)
 
chimicamd
chimicamd il 22/09/08 alle 11:01 via WEB
Ciao, ho già detto cosa penso del dilagante razzismo che imperversa tutto il Paese e devo confessare che ho paura... Paura dei discorsi che sento, ho più paura di quel che leggo nei giornali che del nero all'angolo che cerca di vendermi un paio di calze. Ho paura perchè ho due figli piccoli e vorrei farli crescere nella consapevolezza che si devono giudicare gli atti dei singoli e non lasciarsi traviare dal colore della pelle, dalla religione professata, dal vestito che indossano, dalla fede politica... mi sembra di dover lottare ogni giorno per trasmettere questi valori. Ho paura perchè non so se ci riuscirò! MD
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 22/09/08 alle 11:51 via WEB
Molto bello questo commento. Grazie, Chimica :)
 
elenasemplicemente
elenasemplicemente il 22/09/08 alle 14:07 via WEB
Ciao carissimo MC&R(emsieerper dirla all'inglese ch'è più trendy).Scusami, ma io prenderei alcune persone e le metterei nel tritacarne:posso? grrr... Elena (mi hanno detto che adopero troppo il mio IO)pensa questo: sarà anche riduttivo il mio pensiero,ma per me la cosa sarebbe semplice,mi spiego.Il mondo é diviso in due:rucchi e poveri.L'economia é divisa in due : chi spende, chi specula.Il bilancio é diviso in due:profitti e debiti. Non vedo distinzioni tra colori e religioni.Adesso viene strumentalizzato anche il torto e la ragione. Mah! Invece di scendere in piazza divisi dai colori di partito,razza e religione, che così facciamo il gioco di chi non vuole risolvere le cose(tutti i guali sono i signori del potere), cominciamo a fare sventolere gli scontrini della spesa e le buste paga! oppure siamo così tutti quanti stupidi, da pensare che cambiando voto ,religione o razza, di risolvere il problema??E' GRAZIE AI NOSTRI CARISSIMI LADRI POLITICI (TUTTI QUANTI) CHE SIAMO NELLA MERDA. NON SOLO HANNO RUBATO: MA C'HANNO AFFAMATI E MESSI GLI UNI CONTRO GLI ALTRI. BASTARDI!!!!!!
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 22/09/08 alle 14:39 via WEB
Non tutti quanti, Elena. Saper distinguere in piu' che due sole categorie, saper fare distinzioni e non d'ogni erba un fascio, non ridurre tutto a bianco e nero e comprendere che esistono sfumature e che non c'e' una Verita' unica rivelata, esercitare ogni singola volta la fatica del dubbio cercando di capire la ragione degli "altri"; e' questa l'essenza di cio' che ci rende degni di essere chiamati esseri umani.
 
ineluttabile.0
ineluttabile.0 il 23/09/08 alle 11:00 via WEB
"Una nuova stagione di violenza ormai alle porte"…già,lo credo anch’io!Qualche tempo fa (ancora non eravamo a sti livelli ma la strada già si intravedeva) ne parlavo con un’amica…e profetizzavamo che andando avanti così la violenza si sarebbe riversata nelle strade e gli anni di piombo ci sarebbero ricrollati addosso! Che dire…io mi auguro (anche a nostro discapito, mi spiace) che tutti gli oppressi canalizzino in rabbia la loro sofferenza e siano la nostra spinta per la rivoluzione…perché diciamocelo…noi siamo delle pappe molli e numericamente inferiori…loro sono quelli che non hanno niente da perdere e solo da guadagnare (in teoria anche noi…ma fallo capire agli italiani…)…ed è giusto che dicano basta e che inizino ad alzare la testa!Quando prendi a bastonate un cane (per esempio,anche se l'esempio è di merda)…magari trovi quello che scappa…ma magari invece trovi quello che si rivolta e che ti si azzanna un braccio!Ma chi era il bastardo…quello che ha torturato, inferocito e aizzato il cane oppure il cane che ha reagito per legittima difesa,per tutelare se stesso dall’aggressore?Io personalmente sto con il secondo!
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 23/09/08 alle 11:20 via WEB
Una frase mi pare importante, del discorso di Lerner, quella finale:
"Quel giorno gli imprenditori politici della paura si compiaceranno di avere avuto ragione, senza rendersi conto che sono tra i responsabili di una nuova stagione di violenza ormai alle porte".
Lerner parla di "imprenditori della paura", ed ha perfettamente ragione. La violenza di reazione, il dire "tanto peggio, tanto meglio", come successo negli anni di piombo, otterra' solo un risultato: far fruttare al massimo quegli investimenti. La violenza e' la risposta che si aspettano, che inconsapevolmente (per ora) cercano. Ed e' sempre, invariabilmente (la storia lo dimostra) la risposta sbagliata. Ciao, Ineluttabile :)
 
   
ineluttabile.0
ineluttabile.0 il 23/09/08 alle 12:07 via WEB
Sono semi-d’accordo!Hai ragione che loro cercano in tutti i modi di tirare fuori il lato violento per far passare la reazione per attacco… per tacciare di terrorismo chiunque si metta sulla loro strada…ma l’alternativa cos’è? Porgere l’altra guancia?Mmmm…non sono d’accordo su questo!Credo che la resistenza sociale vada organizzata in modo intelligente ma non credo si dia una buona risposta con la semplice protesta “istituzionale”! Mi sono un po’ rotta le palle di sta visione nonviolenta della lotta sociale….non si fa resistenza in quel modo…non ce n’è! E anche qui tocca capire cosa si intenda per “violenza” in quest’epoca dai significati sovvertiti e dalle parole svuotate…per me per esempio spaccare una vetrina non è un atto violento ma simbolico…per altri è violenza!Per me la violenza è il modo in cui ci costringono a vivere ogni santo cazzo di giorno…altre persone non la percepiscono come tale… Come dicevano i 99 posse…”c’è una sola violenza che posso accettare, lotta di classe contro potere”…perché si tratta di togliere degli assassini mafiosi dai loro posti di prestigio!E io la chiamo resistenza…non violenza! La ribellione si fa quando si prova rabbia…non dove si è apatici/depressi e si pensa che tutto possa andare meglio…forse,chissà…in un futuro, a nuove elezioni!…e intanto i diritti se ne vanno a puttane (e quelli solo con una certa determinazione li ottieni) e intanto sembra sempre di più di entrare dritti dritti in 1984 di orwell!Arriverà un punto di non ritorno…e lì potremmo metterci tutti l’anima in pace e fare i bravi soldatini a vita…ingurgitando merda…tanto i microchip da impiantarci se li stanno già studiando no?!Ciao Mac:)
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 23/09/08 alle 12:20 via WEB
La non-violenza non e' affatto passivita', come quasi tutti credono. E' un'arma "attiva", esattamente come la violenza, la propaganda, le sanzioni economiche, ecc. Ma va saputa usare, organizzandola, usando strategia e tattiche, e coordinandola con altre armi. In alcuni casi s'e' rivelata vincente, in altri perdente. Ma una cosa e' da sottolineare: la vittoria popolare conseguita attraverso l'arma non-violenta e' di solito duratura, quella conseguita attraverso la violenza e' effimera per definizione (dato che genera quantomeno vendette) e ha necessita' di essere costantemente mantenuta in piedi. Di solito col terrore e i campi di prigionia. Ciao, Ine :)
 
     
ineluttabile.0
ineluttabile.0 il 23/09/08 alle 12:39 via WEB
ASSOLUTAMENTE D'ACCORDO!!!!Ecco...qui ci siamo,peccato che non tutti interpretino nello stesso modo!Però anche lì il limite è moooolto sottile tra l'una e l'altra!...una volta mi è capitato di chiedere a dei convinti nonviolenti cosa fosse violento e cosa si potesse leggere come nonviolenza attiva...molta confusione!Veniva giudicato nonviolento spaccare a martellata un f35 ma violento spaccare una vetrina...ordunque il dilemma mi sorge spontaneo...sono o non sono entrambi oggetti?c'è così tanta confusione che parlare di nonviolenza a volte porta sulla strada sbagliata...se si parlasse di nonviolenza attiva a 360 gradi...quindi boicottaggio perenne...azioni di contrasto...di sabotaggio...dove nessuno si fa male se non il capitale...allora potrei essere d'accordo...ma non si capisce più un cazzo e la nonviolenza è usata solo per non contrastare...o per contrastare con le petizioni(o con le armi dateci in dotazione dei nostri aguzzini) che per quanto carine...insommma il problema non lo risolvono!La nonviolenza attiva se ben applicata è molto violenta secondo me!Come dicevi a qualcuno sopra...non releghiamoci nel dualismo...violenza nonviolenza in questo caso...ci sono un sacco di sfumature intermedie che poi per mancanza di termini si incasellano, sbagliando...in questi due!
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 23/09/08 alle 12:47 via WEB
Non so con chi hai parlato, ma hai ragione a dire che aveva le idee confuse. Non c'e' bisogno di farci tanti sofismi su, Ine.. basta rifarsi a chi ha il "copyright". La non-violenza e' quella di Gandhi e MLK: Per come la vedo io spaccare qualcosa e' violenza, punto. Le tecniche non violente sono altre. Ciao :)
 
     
ineluttabile.0
ineluttabile.0 il 23/09/08 alle 13:05 via WEB
Ho parlato con i nonviolenti!:) Ahahah!Cmq Gandhi e MLK li ho letti anch'io...ma ho letto anche il Che e Malcolm X e sinceramente li ho preferiti!Non perchè non creda alla nonviolenza ma perchè credo che di Gandhi ce ne sia uno solo...e al livello in cui siamo oggi...nessuno potrebbe fare le cose che ha fatto lui...la sua caratura morale ce la sognamo in questa società borghese incentrata sull'interesse personale!Oltre al fatto che lo scontro si è alzato e ora ti manganellano come bere un caffè...quindi ora è subentrata anche l'autodifesa!Poi non sono mica qui a dire che tocca andare in giro armati (anche se mi attrezzerei di un bel rottwailler)...ma secondo me la cosa più importante è una reazione...poi ognuno reagisce come meglio crede,nessuno ha la verità in pugno!...gli operai nelle fabbriche reagiranno diversamente dagli studenti incazzati contro la gelmini e loro ancora diversamente dalle comunità extracomunitarie...Un abbraccio
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 23/09/08 alle 13:29 via WEB
Gandhi non sarebbe stato nulla, senza il suo popolo. Lo stesso vale per MLK. Quindi, come vedi, ce ne sono stati milioni, di Gandhi e MLK ;)
P.S. Rottweiler? "L'istinto alla difesa del territorio è, in questo cane, molto forte, e la sua reazione contro quelle che esso percepisce come minacce territoriali può essere durissima" - da Wikipedia, alla voce Rottweiler.
Quale forza politica italiana ti ricorda, Ine? ;) Ciao :)
 
     
ineluttabile.0
ineluttabile.0 il 23/09/08 alle 14:33 via WEB
Naaa…credo che su questo punto non siamo pienamente d’accordo, ma ci sta!;) Io vengo da due anni di nonviolenza…di attività fatta in un certo modo con determinate idee… e alla fine me ne sono andata perché la ritenevo una “lotta”(se mai così si possa definire) sterile,fatta da gente sterile…che non portava da nessuna parte…e mentre si perdeva tempo con il volemoce bene…vedevo le cose peggiorare! Mi sono fatta delle domande per mesi e mesi…e le risposte emerse non centravano un caxxo con il contesto in cui mi trovavo!Io sono arrabbiata…furiosa!!!Non sopporto questo appiattimento dilagante…non sopporto che i responsabili di tutto questo disagio sociale si coprano dietro leggi che si inventano per non pagare per quello che fanno…non sopporto di essere comandata da dei mafiosi…non sopporto che della gente perda la vita per i pregiudizi sdoganati a gran forza dai nostri politicanti da 4 soldi…non sopporto che se scendo in piazza per manifestare la mia contrarietà (in modo nonviolento) debba essere repressa…non sopporto di camminare per la mia città e vedere i militari e persone portate via senza motivo:rastrellamenti ai call center, nei kebabbari, sui mezzi…non sopporto che vengano aperte sedi su sedi di estrema destra e chiusi tutti i luoghi di aggregazione di sinistra (QUESTA potrebbe essere la vera fine della sinistra…perdere i luoghi dove creare militanza…altro che in parlamento!)...non sopporto di vedere compagni arrestati o sbattuti in prima pagina come terroristi (o peggio pugnalati dal fascistello di zona)…io queste cose proprio non le sopporto…non le reggo,mi fanno stare male...e quindi voglio il caos, magari servirà a ridare vita a questo paese spento o magari no…ma intanto questo stallo mi fa impazzire!!!Mi spiace ma io conto i giorni che ci dividono della resa dei conti…sarà vendetta? …per me è riscatto sociale ma se vuoi puoi anche mettercela la vendetta: “pagherete caro,pagherete tutto”!…per me è qualcosa che va fatto per proteggere chi non ha dalla sua parte il braccio lungo della legge…e siamo in tanti purtroppo! Ps. Se mi prendo un rottweiler d’autodifesa non lo farei di certo per aizzarlo alle coccole!Il paragone di un cane con una forza politica mi sembra eccessivo…ma cosa suggerisci come difesa da fasci e sbirri mentre te ne torni a casa nel cuore della notte e malauguratamente te li ritrovi davanti?Ciao a te!;)
 
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ANTONELLA ANEDDA

Vedo dal buio
come dal più radioso
dei balconi.
Il corpo è la scure:
si abbatte sulla luce
scostandola in silenzio
fino al varco più nudo -al nero
di un tempo che compone
nello spazio battuto
dai miei piedi
una terra lentissima
- promessa

---

Perfino adesso vedo
un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo
attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori
senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.


---

Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.


---

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

 
Questa felicità promessa o data
m'è dolore, dolore senza causa
o la causa se esiste è questo brivido
che sommuove
il molteplice nell'unico
come il liquido scosso nella sfera
di vetro che interpreta il fachiro.
Eppure dico: salva anche per oggi.
Torno torno le fanno guerra cose
e immagini su cui cala o si leva
o la notte o la neve
uniforme del ricordo.

Mario Luzi

---

Venite pensieri
vi penseremo a fondo
ora che e' mattino.
La luce vi fa sembrare tanto forti
da raschiare il buio
come se avessimo un coccio
e la notte fosse cuoio.
C'e' un geco sul granito.
Il suo ventre oscilla
come acqua di fonte.
E' spaventato. E' attento.
Aspetta senza capire.
Come succede a noi
quando un saluto di colpo
si trasforma in addio

---


Che speri,
che ti riprometti, amica,
se torni per così cupo viaggio
fin qua
dove nel sole le burrasche
hanno una voce
altissima abbrunata,
di gelsomino odorano e di frane?
Mi trovo qui
a questa età che sai,
né giovane né vecchio,
attendo, guardo
questa vicissitudine sospesa;
non so più quel che volli
o mi fu imposto,
entri nei miei pensieri
e n'esci illesa.
Tutto l'altro che deve essere
è ancora,
il fiume scorre,
la campagna varia,
grandina, spiove,
qualche cane latra
esce la luna, niente si riscuote,
niente
dal lungo sonno avventuroso.

Mario Luzi

---

il vento
è un'aspra voce che ammonisce
per noi stuolo
che a volte trova pace
e asilo sopra questi rami secchi.
E la schiera
ripiglia il triste volo,
migra nel cuore dei monti,
viola scavato
nel viola inesauribile,
miniera senza fondo
dello spazio.
Il volo è lento, penetra a fatica
nell'azzurro che s'apre
oltre l'azzurro,
nel tempo ch'è di là dal tempo;
alcuni mandano grida acute
che precipitano
e nessuna parete ripercuote.
Che ci somiglia
è il moto delle cime nell'ora
- quasi non si può pensare
né dire -
quando su steli invisibili
tutt'intorno
una primavera strana
fiorisce in nuvole rade
che il vento
pasce in un cielo
o umido o bruciato
e la sorte della giornata è varia,
la grandine, la pioggia,
la schiarita.

Mario Luzi

---

Poco dopo si è qui come sai bene,
file d'anime lungo la cornice,
chi pronto al balzo,
chi quasi in catene.
Qualcuno sulla pagina del mare
traccia un segno di vita,
figge un punto.
Raramente
qualche gabbiano appare.

Mario Luzi
 
E’ pur nostro il disfarsi delle sere.
E per noi è la stria che dal mare
sale al parco e ferisce gli aloè.
Puoi condurmi per mano,
se tu fingi di crederti con me,
se ho la follia di seguirti lontano
e ciò che stringi, ciò che dici,
m’appare in tuo potere.
Fosse tua vita quella
che mi tiene sulle soglie
e potrei prestarti un volto,
vaneggiarti figura. Ma non è,
non è così. Il polipo che insinua
tentacoli d’inchiostro tra gli scogli
può servirsi di te.
Tu gli appartieni e non lo sai.
Sei lui, ti credi te.

Eugenio Montale

---

Sempre di nuovo,
benchè sappiamo
il paesaggio d'amore
e il breve cimitero
con i suoi tristi nomi
e il pauroso abisso silente,
dove per gli altri è la fine:
torniamo a coppie tuttavia
di nuovo tra gli antichi alberi,
ci posiamo sempre, di nuovo,
con i fiori contro il cielo.

Rainer Maria Rilke

---

Felicita’ raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede,
teso ghiaccio che s’incrina;
e dunque non ti tocchi
chi piu’ t’ama.
Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari,
il tuo mattino
e’ dolce e turbatore
come i nidi delle cimase.
Ma nulla
paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case.

Eugenio Montale

---

Il suo sguardo,
dopo tanto fissare,
e’ divenuto cosi’ stanco
che non puo’ accettare null’altro.
Per lei
e’ come se le sbarre
fossero migliaia,
e oltre le migliaia di sbarre:
nessun mondo.
Nel suo girare
in quel cerchio ristretto,
senza soste,
la sua potente falcata
diviene una danza rituale
attorno ad un centro,
dove una grande volonta’
si trova come paralizzata.
A volte,
le palpebre si sollevano in silenzio
ed una forma entra,
scivola attraverso
l’angusto silenzio tra le spalle,
raggiunge il cuore,
e muore.

Rainer Maria Rilke – La pantera

---

Gettava pesci vivi
a pellicani famelici.
Sono vita anche i pesci fu rilevato,
ma di gerararchia inferiore.
A quale gerarchia
apparteniamo noi
e in quali fauci…?
Qui tacque il teologo
e si asciugo’ il sudore.

Eugenio Montale
 

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MARIA LUISA SPAZIANI

Quelle labbra
ch'era peccato mordere
tanto infantili e tenere s'aprivano
(neve di sogno
non può il tempo sciogliere)
chiude un sigillo di divina cera.
Ma avete flauti eterni
come il mare,
o labbra più profonde della sera.

 

ANTONELLA ANEDDA

Dell'incedere a scatti di quell'uomo
che nella strada per Venaco
gridava dentro il sole
non s'e' mai detto nulla
nulla della camicia
strappata sulle ascelle
e dei piedi circondati di paglia
ne' della voce bruciata di francese.
Lo aspetto' l'inverno,
lo strinse nel ramo di una scala
lo spinse piano
col volto tra i vasi di gerani

---

Per trovare la ragione di un verbo
perché ancora
davvero non é tempo
e non sappiamo
se accorrere o fuggire.
Fai sera come fosse dicembre
sulle casse innalzate
sul cuneo del trasloco
dai forma al buio
mentre il cibo
s'infiamma alla parete.
Queste sono le notti
di pace occidentale
nei loro raggi vola
l'angustia delle biografie
gli acini scuri dei ritratti,
i cartigli dei nomi.
Ci difende di lato un'altra quiete
come un peso marino nella iuta
piegato a lungo, con disperazione.

---

Non esiste innocenza
in questa lingua
ascolta come si spezzano i discorsi
come anche qui sia guerra
diversa guerra
ma guerra - in un tempo assetato.
Per questo scrivo con riluttanza
con pochi sterpi di frase
stretti a una lingua usuale
quella di cui dispongo
per chiamare
laggiù perfino il buio
che scuote le campane.

 

PEDRO SALINAS

Non voglio che ti allontani,
dolore, ultima forma
di amare. Io mi sento vivere
quando tu mi fai male
non in te, né qui, più oltre:
sulla terra, nell'anno
da dove vieni
nell'amore con lei
e tutto ciò che fu.
In quella realtà
sommersa che nega se stessa
ed ostinatamente afferma
di non essere esistita mai,
d'essere stata nient'altro
che un mio pretesto per vivere.
Se tu non mi restassi,
dolore, irrefutabile,
io potrei anche crederlo;
ma mi rimani tu.
La tua verità mi assicura
che niente fu menzogna.
E fino a quando ti potrò sentire,
sarai per me, dolore,
la prova di un'altra vita
in cui non mi dolevi.
La grande prova, lontano,
che è esistita, che esiste,
che mi ha amato, sì,
che la sto amando ancora.

---

Quello che sei
mi distrae da quello che dici:
Lanci parole veloci,
pavesate di risa,
invitandomi
ad andare dove mi porteranno.
Non ti presto attenzione,
non le seguo: sto guardando
le labbra da cui sono nate.
Intanto guardi lontano.
Fissi lo sguardo laggiù,
non so in cosa, e già si precipita
a cercarlo la tua anima
affilata, come saetta.
Io non guardo dove guardi:
io ti vedo guardare.
E quando desideri qualcosa
non penso a quello che vuoi
nè lo invidio: è il meno.
Ciò che ami oggi, lo desideri;
domani lo dimenticherai
per un nuovo amore.
No. Ti aspetto
oltre qualsiasi fine o termine
in ciò che non deve succedere.
Io resto nel puro atto
del tuo desiderio, amandoti.
E non voglio altro
che vederti amare.

 

REINER MARIA RILKE

Niente è paragonabile.
Esiste forse cosa
che non sia tutta sola
con se stessa e indicibile?
Invano diamo nomi,
solo è dato accettare
e accordarci
che forse qua un lampo,
là uno sguardo ci abbia sfiorato,
come se proprio in questo
consistesse vivere la nostra vita.
Chi si oppone
perde la sua parte di mondo.
E chi troppo comprende
manca l’incontro con l’eterno.
A volte
in notti grandi come questa
siamo quasi fuori pericolo,
in leggere parti uguali
spartiti fra le stelle.
Immensa moltitudine

---

Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore
e cerca di amare le domande,
che sono simili
a stanze chiuse a chiave
e a libri scritti in lingua straniera.
Non cercare ora le risposte
che non ti possone essere date
poichè non saresti capace
di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa.
Vivi le domande ora.
Forse ti sarà dato,
senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano giorno,
in cui avrai la risposta.

 
Che io debba ricevere il castigo
neppure si discute. Resta oscuro
se cio’ accada in futuro oppure ora
o se sia gia’ avvenuto
prima che io fossi.
Non ch’io intenda evocare
l’esecrabile fantasma
del peccato originale.
Il disastro fu prima dell’origine
se un prima e un dopo
hanno ancora un senso.

Eugenio Montale

---

Perfino adesso vedo un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.

Antonella Anedda


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Mia vita,
a te non chiedo lineamenti
fissi, volti plausibili o possessi.
Nel tuo giro inquieto
ormai lo stesso sapore
han miele e assenzio.
Il cuore che ogni moto tiene a vile
raro è squassato da trasalimenti.
Così suona talvolta nel silenzio
della campagna un colpo di fucile.

Eugenio Montale

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Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.

Antonella Anedda

---

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

Antonella Anedda
 
Questo tetto che affiora dalla notte
ci protegge piu' di una croce o un santo.
Ora che improvvisamente piove
e' benedetto.
In un'abside di plastica bagnata
splende una pianta di ortensie azzurro-fuoco

Antonella Anedda

---

...
Soffiero' su quel viso
mischiando i suoi gesti
a quelli di amori passati,
prendendo i ricordi migliori
le poche frasi di ognuno
fino a costruire il mio Golem
il mio amore brucera' altissimo e ignoto
lungo la cappa del camino.
...

Antonella Anedda


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Vergine altera, mia compagna
t'arde un mistero negli occhi.
Non so se odio o amore
e' questa luce eterna
della tua nera faretra.
Con me verrai
finche' proietti un'ombra il corpo
e resti ai miei sandali arena.
La sete o l'acqua sei
sul mio cammino?
Dimmi, vergine altera,
mia compagna.

- Antonio Machado -

---

...
Pensi davvero che basti non avere colpe
per non essere puniti,
ma tu hai colpe.
L'aria e' piena di grida.
Sono attaccate ai muri,
basta sfregare leggermente.
Dai mattoni salgono respiri,
brandelli di parole.
...

Antonella Anedda
 

 

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