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TRE METRI SOPRA IL CEO

Post n°893 pubblicato il 01 Gennaio 2010 da MacRaiser

"Che un prodotto sia piu' o meno valido non cambia nulla, il fatto e' che la gente non legge piu'. Lo scorso anno, il 40% degli statunitensi ha letto un libro o meno. E' il concetto stesso ad essere viziato alla base, perche' la gente non legge piu'." - Steve Jobs (parlando degli eBook), gennaio 2008.

"Boom dei libri digitali: su Amazon per la prima volta hanno superato quelli di carta" - La Stampa, dicembre 2009.


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Commenti al Post:
agnello0dgl
agnello0dgl il 03/01/10 alle 15:44 via WEB
cit: "Ovvio che il mercato degli e-book è ancora allo stato embrionale (negli Usa vale l’1,5% delle vendite di libri, in Italia lo 0,04%) PS: il tablet di Apple probabilmente non sarà un eBook reader (o quantomeno non sarà "solo" un eBook reader) e in comunque era già allo studio ben prima del 2008... o forse credi che Apple abbia progettato un tablet da un giorno all'altro dopo aver letto un articolo de "la Stampa"?
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 03/01/10 alle 17:45 via WEB
Quello che "credo" e' che e' impresa piuttosto ridicola, quella di sperticarsi a smentire le dichiarazioni ufficiali di Steve Jobs. Comprendo bene che l'Italia e' piena di commissari tecnici cosi' come la comunita' Mac di portavoce e conoscitori dei piu' intimi segreti del CEO di Apple, ma francamente a tutto c'e' un limite.
 
   
agnello0dgl
agnello0dgl il 04/01/10 alle 09:54 via WEB
In questa tua risposta non c'è nessuna attinenza né con l"articolo" (?) in questione né con le mie osservazioni. Inoltre non vedo da nessuna parte gente che si spertica a smentire le dichiarazioni di Jobs, dichiarazioni che peraltro sono tuttora valide: la gente legge meno libri e più news "veloci", e chi legge i libri si sta spostando (lentamente) verso l'eBook. Al di là di questo, ripeto, il tablet era già in corso d'opera nel 2008.
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 04/01/10 alle 12:15 via WEB
Ancora una volta giochi a fare il portavoce: stavolta il mio. Quando ne vorro' uno, sarai il primo a saperlo, ti assicuro. Per ora, pero', evita di pontificare sulle "attinenze" del piffero che non ti compete. Semmai sono i tuoi commenti ad essere "off-topic", dato che di questa tablet del menga non solo non si parla nel post che stai commentando, ma non ho mai parlato in 3 anni dall'apertura di questo blog. Ti diro' di piu': del tablet Apple non me ne strafrega una ceppa, al momento. Quanto alla dichiarazione di Jobs, non dice quello che affermi tu; dice quello che ha affermato lui. Ovvero che l'idea stessa dell'eBook e' sbagliata dalle fondamenta. Rileggi pure e verifica, ti accorgerai che e' esattamente cosi'. E non comprendo bene perche' insisti a voler smentire e "reinterpretare" le dichiarazioni di Jobs, dal momento che sono tanto categoriche quanto cristalline. Il significato di della sua frase e' facilmente comprensibile da un bambino che frequenti le elementari, dunque non vedo dove sta la difficolta'.
 
     
agnello0dgl
agnello0dgl il 04/01/10 alle 14:54 via WEB
Io sono portavoce solo di me stesso. Le parole di Jobs sono chiare a chiunque e accessibili a tutti, così come i numeri dell'editoria (al di là della frase "sensazionistica" che hai riportato da "La Stampa"). Io non reinterpreto niente, Jobs dice chiaramente che la gente non legge più libri, e quindi un prodotto pensato solo per fare quello è sbagliato dalle fondamenta; la riprova che queste parole hanno una certa validità sta nel fatto che tutti si stanno preparando ad offrire qualcosa di diverso dal classico libro, visto che il libro elettronico è all'1,5% del totale dell'editoria (che già di per sé, purtroppo, non naviga troppo felicemente): non ti fregherà nulla del tablet, ma hai un tempismo invidiabile e una scelta quantomeno discutibile degli argomenti proposti. Ad ogni modo, se il tuo modo di affrontare le discussioni è questo, puoi anche chiudere i commenti del tuo blog e limitarti a diffondere le tue verità assolute
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 04/01/10 alle 17:55 via WEB
La notizia e' che su Amazon le vendite di eBook hanno superato quelle di libri cartacei per la prima volta. Siccome tu prescindi da questo dato di fatto numerico ed economico, tutto il resto delle tue dotte considerazioni non ha rilevanza alcuna. Si parte dai fatti, non dalle chiacchere; e i fatti sono questi, punto.

Quanto al tuo consiglio su come devo gestire il mio blog, ti ringrazio per la sollecitudine. Credo pero' che faresti meglio, piuttosto che dispensar consigli agli altri, ad aprire un tuo blog. Li' potrai impostare il dialogo come meglio credi, prescindendo da ogni sorta di fatti e dati e fantasticando su ogni tipo di prodotto di la' da venire. Qui non si prescinde dai fatti, perche' qui e' casa mia e io decido cosi'. Ti sta bene? Bene. Non ti sta bene? Accomodati.Non sarai il primo ne' l'ultimo che, messo di fronte alla inconsistenza delle proprie argomentazioni, si rifugia dietro il nonsense di accusare chi dimostra il suo torto marcio di "dispensatore di verita' assoluta". E, ammesso e non concesso pure che io davvero dispensassi "verita' assolute", se non ti dispiace troppo, dato che sono a casa mia, vorrei poterle scrivere liberamente senza farmi dare lezioni di Mac dal primo fanboy col naso schiacciato 24h contro lo schermo a seguire come si evolve l'ultimo starnuto del sottousciere in quel di Cupertino. Graaaazie.
 
     
agnello0dgl
agnello0dgl il 04/01/10 alle 22:28 via WEB
La notizia (dal link che tu stesso hai citato) è che, nonostante questa performance di Amazon, l'editoria digitale è all'1,5% (negli USA... il resto del mondo è molto più indietro). Inoltre il fatto che su Amazon (non una libreria a caso, ma quella che vende uno dei pochi ebook reader, perlopiù infarcito di DRM) le vendite digitali abbiano superato quelle cartacee, non significa certo che complessivamente si legge di più... Il resto del tuo discorso non mi spreco nemmeno a commentarlo...
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 05/01/10 alle 08:56 via WEB
LEGGI: "E' il concetto stesso ad essere viziato alla base, perche' la gente non legge piu'.". - Steve Jobs

SOLENNE SCIOCCHEZZA. a dispetto delle scempiaggini di Jobs, la gente legge e leggera' ancora; prova ne e' il fatto che perfino Steve Jobs, smentendosi platealmente con iPhone, si butta nell'affare eBook reading (e senza neppure tirare in ballo tavolette di la' da venire).

Ora i casi sono due: a) scendi dallo specchio e ammetti l'evidenza dei fatti (auspicabile ma altamente improbabile), oppure b) la pianti di annoiarmi ripetendo le stesse sciocchezze all'infinito.

SCEGLI.
 
     
agnello0dgl
agnello0dgl il 05/01/10 alle 14:26 via WEB
Leggi TUTTO, e non solo quello che fa comodo a te: Jobs parla di libri (..."Lo scorso anno, il 40% degli statunitensi ha letto un libro o meno"...) e di eBook reader... e fino a prova contraria Apple non ha a catalogo nessun eBook reader; iPhone (e anche il futuro tablet) possono fare "anche" (ma non principalmente) da eBook reader... che poi Jobs "si sia buttato" nell'affare dell'eBook reading è una tua invenzione (chi è che faceva da portavoce altri?). Evito nuovamente di replicare alle tue "divertenti" provocazioni.
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 05/01/10 alle 16:23 via WEB
Jobs guadagna dall'eBook gia' ora (lucra il 30% delle App per iPhone e iPod Touch che pubblica) e ha toppato alla grande, come chiunque puo' constatare da questa frase e come tutti i piu' accreditati organi d'informazione internazionale hanno ampiamente sottolineato. Del resto non e' la prima volta che toppa e non sara' l'ultima. Vuoi fare l'avvocato del Paperone di Cupertino? Ma prego, accomodati. Ne ha gia' tanti perche' c'e' tanto da guadagnare. Sarai l'ennesimo. Una sola cosa: VALLO A FARE ALTROVE CHE MI SONO SECCATO DI STARE DI RISPONDERE ALLE TUE SCEMPIAGGINI. ULTIMO AVVERTIMENTO.
 
     
agnello0dgl
agnello0dgl il 06/01/10 alle 15:50 via WEB
Jobs ha detto che l'eBook reader (dispositivo tipicamente con schermo e-ink utilizzato esclusivamente per la lettura di libri in formato elettronico) è sbagliato nella sua concezione perché la gente non legge più libri; coerentemente con questa affermazione Apple non ha nessun eBook reader a catalogo. Jobs ha visto giusto o sbagliato? Chissenefrega: parliamo di frasi dette due anni fa!!! se è per quello disse anche che non aveva senso il video sul'iPod e sappiamo tutti com'è finita, con il nano che addirittura li fa i video… e allora? Trovo più coerente una persona che ha il coraggio di cambiare idea in base al mondo che si evolve, piuttosto che non una persona "testarda" che resta ancorata v-i-t-a-n-a-t-u-r-a-l-d-u-r-a-n-t-e alle proprie idee; in ogni caso al momento non mi risultano prove evidenti del suo errore, anzi, il CES vedrà la presentazione di numerosi prodotti che non saranno eBook reader "puri" ma prodotti con più funzioni, stile tablet, perché l'eBook reader fine a se stesso rimarrà confinato ad una stretta cerchia di appassionati. Se la gente legge di più o di meno non lo so, ma so di per certo che il fatto che Amazon abbia venduto più libri digitali che cartacei, non significa che nel mondo si legga di più, né che si siano venduti più libri "in totale"… e, ribadisco, parlando di eBook parliamo sempre dell'1.5% del mercato dell'editoria in USA. Apple guadagna dalle applicazioni in vendita su iTunes: se tra queste applicazioni ci sono "anche" eBook, Apple guadagna "anche" da quelli, ma questo non significa che Apple si sia buttata nel business degli eBook… Apple ha tra le mani un prodotto che può fare molte cose. Personalmente comunque non è che mi frega più di tanto, visto che non ho l'iPhone, né intendo comprarmi il tablet: i libri li preferisco su carta e le notizie le sento per radio. PS: imho ti stai scaldando più del dovuto... non mi pare di averti mai offeso, e se accetti i commenti dovresti accettare anche quelli di chi non è d'accordo con te, senza MINACCIARE nessuno.
 
     
MacRaiser
MacRaiser il 06/01/10 alle 18:13 via WEB
Prendo atto del fatto che finalmente ammetti che Steve Jobs ha cambiato idea e che ha sbagliato (se uno cambia idea non e' perche' gli fa piacere smentirsi, ma perche' evidentemente ha toppato di brutto). Questo era il mio punto e tanto mi basta. Che a te non "freghi niente" lo si puo' constatare dal numero e dalla lunghezza dei commenti che hai lasciato sotto questo post. Viene da dire: "pensa se gli fregava!".

Detto questo e preso atto che alla fine convieni con il senso del mio post (ovvero che due anni fa, Steve Jobs ha preso un solenne granchio), ribadisco: mi sono seccato di risponderti su questo argomento. La discussione s'intende chiusa qui. Ulteriori tuoi commenti su questo topic saranno rimossi, quindi evita di lasciarli che fai prima. Sentiti pure libero di scrivere su qualunque altro argomento.
Possibilmente sensato.

Un suggerimento in chiusura argomento: se devi finire per darmi ragione, tanto vale farlo subito: risparmieremo tempo entrambi.
 
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ANTONELLA ANEDDA

Vedo dal buio
come dal più radioso
dei balconi.
Il corpo è la scure:
si abbatte sulla luce
scostandola in silenzio
fino al varco più nudo -al nero
di un tempo che compone
nello spazio battuto
dai miei piedi
una terra lentissima
- promessa

---

Perfino adesso vedo
un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo
attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori
senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.


---

Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.


---

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

 
Questa felicità promessa o data
m'è dolore, dolore senza causa
o la causa se esiste è questo brivido
che sommuove
il molteplice nell'unico
come il liquido scosso nella sfera
di vetro che interpreta il fachiro.
Eppure dico: salva anche per oggi.
Torno torno le fanno guerra cose
e immagini su cui cala o si leva
o la notte o la neve
uniforme del ricordo.

Mario Luzi

---

Venite pensieri
vi penseremo a fondo
ora che e' mattino.
La luce vi fa sembrare tanto forti
da raschiare il buio
come se avessimo un coccio
e la notte fosse cuoio.
C'e' un geco sul granito.
Il suo ventre oscilla
come acqua di fonte.
E' spaventato. E' attento.
Aspetta senza capire.
Come succede a noi
quando un saluto di colpo
si trasforma in addio

---


Che speri,
che ti riprometti, amica,
se torni per così cupo viaggio
fin qua
dove nel sole le burrasche
hanno una voce
altissima abbrunata,
di gelsomino odorano e di frane?
Mi trovo qui
a questa età che sai,
né giovane né vecchio,
attendo, guardo
questa vicissitudine sospesa;
non so più quel che volli
o mi fu imposto,
entri nei miei pensieri
e n'esci illesa.
Tutto l'altro che deve essere
è ancora,
il fiume scorre,
la campagna varia,
grandina, spiove,
qualche cane latra
esce la luna, niente si riscuote,
niente
dal lungo sonno avventuroso.

Mario Luzi

---

il vento
è un'aspra voce che ammonisce
per noi stuolo
che a volte trova pace
e asilo sopra questi rami secchi.
E la schiera
ripiglia il triste volo,
migra nel cuore dei monti,
viola scavato
nel viola inesauribile,
miniera senza fondo
dello spazio.
Il volo è lento, penetra a fatica
nell'azzurro che s'apre
oltre l'azzurro,
nel tempo ch'è di là dal tempo;
alcuni mandano grida acute
che precipitano
e nessuna parete ripercuote.
Che ci somiglia
è il moto delle cime nell'ora
- quasi non si può pensare
né dire -
quando su steli invisibili
tutt'intorno
una primavera strana
fiorisce in nuvole rade
che il vento
pasce in un cielo
o umido o bruciato
e la sorte della giornata è varia,
la grandine, la pioggia,
la schiarita.

Mario Luzi

---

Poco dopo si è qui come sai bene,
file d'anime lungo la cornice,
chi pronto al balzo,
chi quasi in catene.
Qualcuno sulla pagina del mare
traccia un segno di vita,
figge un punto.
Raramente
qualche gabbiano appare.

Mario Luzi
 
E’ pur nostro il disfarsi delle sere.
E per noi è la stria che dal mare
sale al parco e ferisce gli aloè.
Puoi condurmi per mano,
se tu fingi di crederti con me,
se ho la follia di seguirti lontano
e ciò che stringi, ciò che dici,
m’appare in tuo potere.
Fosse tua vita quella
che mi tiene sulle soglie
e potrei prestarti un volto,
vaneggiarti figura. Ma non è,
non è così. Il polipo che insinua
tentacoli d’inchiostro tra gli scogli
può servirsi di te.
Tu gli appartieni e non lo sai.
Sei lui, ti credi te.

Eugenio Montale

---

Sempre di nuovo,
benchè sappiamo
il paesaggio d'amore
e il breve cimitero
con i suoi tristi nomi
e il pauroso abisso silente,
dove per gli altri è la fine:
torniamo a coppie tuttavia
di nuovo tra gli antichi alberi,
ci posiamo sempre, di nuovo,
con i fiori contro il cielo.

Rainer Maria Rilke

---

Felicita’ raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede,
teso ghiaccio che s’incrina;
e dunque non ti tocchi
chi piu’ t’ama.
Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari,
il tuo mattino
e’ dolce e turbatore
come i nidi delle cimase.
Ma nulla
paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case.

Eugenio Montale

---

Il suo sguardo,
dopo tanto fissare,
e’ divenuto cosi’ stanco
che non puo’ accettare null’altro.
Per lei
e’ come se le sbarre
fossero migliaia,
e oltre le migliaia di sbarre:
nessun mondo.
Nel suo girare
in quel cerchio ristretto,
senza soste,
la sua potente falcata
diviene una danza rituale
attorno ad un centro,
dove una grande volonta’
si trova come paralizzata.
A volte,
le palpebre si sollevano in silenzio
ed una forma entra,
scivola attraverso
l’angusto silenzio tra le spalle,
raggiunge il cuore,
e muore.

Rainer Maria Rilke – La pantera

---

Gettava pesci vivi
a pellicani famelici.
Sono vita anche i pesci fu rilevato,
ma di gerararchia inferiore.
A quale gerarchia
apparteniamo noi
e in quali fauci…?
Qui tacque il teologo
e si asciugo’ il sudore.

Eugenio Montale
 

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MARIA LUISA SPAZIANI

Quelle labbra
ch'era peccato mordere
tanto infantili e tenere s'aprivano
(neve di sogno
non può il tempo sciogliere)
chiude un sigillo di divina cera.
Ma avete flauti eterni
come il mare,
o labbra più profonde della sera.

 

ANTONELLA ANEDDA

Dell'incedere a scatti di quell'uomo
che nella strada per Venaco
gridava dentro il sole
non s'e' mai detto nulla
nulla della camicia
strappata sulle ascelle
e dei piedi circondati di paglia
ne' della voce bruciata di francese.
Lo aspetto' l'inverno,
lo strinse nel ramo di una scala
lo spinse piano
col volto tra i vasi di gerani

---

Per trovare la ragione di un verbo
perché ancora
davvero non é tempo
e non sappiamo
se accorrere o fuggire.
Fai sera come fosse dicembre
sulle casse innalzate
sul cuneo del trasloco
dai forma al buio
mentre il cibo
s'infiamma alla parete.
Queste sono le notti
di pace occidentale
nei loro raggi vola
l'angustia delle biografie
gli acini scuri dei ritratti,
i cartigli dei nomi.
Ci difende di lato un'altra quiete
come un peso marino nella iuta
piegato a lungo, con disperazione.

---

Non esiste innocenza
in questa lingua
ascolta come si spezzano i discorsi
come anche qui sia guerra
diversa guerra
ma guerra - in un tempo assetato.
Per questo scrivo con riluttanza
con pochi sterpi di frase
stretti a una lingua usuale
quella di cui dispongo
per chiamare
laggiù perfino il buio
che scuote le campane.

 

PEDRO SALINAS

Non voglio che ti allontani,
dolore, ultima forma
di amare. Io mi sento vivere
quando tu mi fai male
non in te, né qui, più oltre:
sulla terra, nell'anno
da dove vieni
nell'amore con lei
e tutto ciò che fu.
In quella realtà
sommersa che nega se stessa
ed ostinatamente afferma
di non essere esistita mai,
d'essere stata nient'altro
che un mio pretesto per vivere.
Se tu non mi restassi,
dolore, irrefutabile,
io potrei anche crederlo;
ma mi rimani tu.
La tua verità mi assicura
che niente fu menzogna.
E fino a quando ti potrò sentire,
sarai per me, dolore,
la prova di un'altra vita
in cui non mi dolevi.
La grande prova, lontano,
che è esistita, che esiste,
che mi ha amato, sì,
che la sto amando ancora.

---

Quello che sei
mi distrae da quello che dici:
Lanci parole veloci,
pavesate di risa,
invitandomi
ad andare dove mi porteranno.
Non ti presto attenzione,
non le seguo: sto guardando
le labbra da cui sono nate.
Intanto guardi lontano.
Fissi lo sguardo laggiù,
non so in cosa, e già si precipita
a cercarlo la tua anima
affilata, come saetta.
Io non guardo dove guardi:
io ti vedo guardare.
E quando desideri qualcosa
non penso a quello che vuoi
nè lo invidio: è il meno.
Ciò che ami oggi, lo desideri;
domani lo dimenticherai
per un nuovo amore.
No. Ti aspetto
oltre qualsiasi fine o termine
in ciò che non deve succedere.
Io resto nel puro atto
del tuo desiderio, amandoti.
E non voglio altro
che vederti amare.

 

REINER MARIA RILKE

Niente è paragonabile.
Esiste forse cosa
che non sia tutta sola
con se stessa e indicibile?
Invano diamo nomi,
solo è dato accettare
e accordarci
che forse qua un lampo,
là uno sguardo ci abbia sfiorato,
come se proprio in questo
consistesse vivere la nostra vita.
Chi si oppone
perde la sua parte di mondo.
E chi troppo comprende
manca l’incontro con l’eterno.
A volte
in notti grandi come questa
siamo quasi fuori pericolo,
in leggere parti uguali
spartiti fra le stelle.
Immensa moltitudine

---

Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore
e cerca di amare le domande,
che sono simili
a stanze chiuse a chiave
e a libri scritti in lingua straniera.
Non cercare ora le risposte
che non ti possone essere date
poichè non saresti capace
di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa.
Vivi le domande ora.
Forse ti sarà dato,
senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano giorno,
in cui avrai la risposta.

 
Che io debba ricevere il castigo
neppure si discute. Resta oscuro
se cio’ accada in futuro oppure ora
o se sia gia’ avvenuto
prima che io fossi.
Non ch’io intenda evocare
l’esecrabile fantasma
del peccato originale.
Il disastro fu prima dell’origine
se un prima e un dopo
hanno ancora un senso.

Eugenio Montale

---

Perfino adesso vedo un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.

Antonella Anedda


---

Mia vita,
a te non chiedo lineamenti
fissi, volti plausibili o possessi.
Nel tuo giro inquieto
ormai lo stesso sapore
han miele e assenzio.
Il cuore che ogni moto tiene a vile
raro è squassato da trasalimenti.
Così suona talvolta nel silenzio
della campagna un colpo di fucile.

Eugenio Montale

---

Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.

Antonella Anedda

---

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

Antonella Anedda
 
Questo tetto che affiora dalla notte
ci protegge piu' di una croce o un santo.
Ora che improvvisamente piove
e' benedetto.
In un'abside di plastica bagnata
splende una pianta di ortensie azzurro-fuoco

Antonella Anedda

---

...
Soffiero' su quel viso
mischiando i suoi gesti
a quelli di amori passati,
prendendo i ricordi migliori
le poche frasi di ognuno
fino a costruire il mio Golem
il mio amore brucera' altissimo e ignoto
lungo la cappa del camino.
...

Antonella Anedda


---

Vergine altera, mia compagna
t'arde un mistero negli occhi.
Non so se odio o amore
e' questa luce eterna
della tua nera faretra.
Con me verrai
finche' proietti un'ombra il corpo
e resti ai miei sandali arena.
La sete o l'acqua sei
sul mio cammino?
Dimmi, vergine altera,
mia compagna.

- Antonio Machado -

---

...
Pensi davvero che basti non avere colpe
per non essere puniti,
ma tu hai colpe.
L'aria e' piena di grida.
Sono attaccate ai muri,
basta sfregare leggermente.
Dai mattoni salgono respiri,
brandelli di parole.
...

Antonella Anedda
 

 

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