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27 ALLUCI

Post n°876 pubblicato il 25 Novembre 2009 da MacRaiser

E' una Caporetto informatica, quella della nuovissima gamma iMac 27 che si profila ormai sempre piu' nettamente all'orizzonte. Quasi a voler confermare le verita'  scomode emerse nell'inchiesta di SquareTrade, di cui ho avuto modo di parlare in un post recente (oscurata completamente da tutti i siti Apple-centrici italiani), sul forum Apple si e' scatenato un diluvio di proteste per guai di ogni tipo, che addirittura nemmeno sono identificabili con precisione. C'e' davvero di tutto: lentezza estrema, rotture del vetro dello schermo, spegnimenti improvvisi, malfunzionamenti video, fino ad arrivare alla totale mancanza di "vita". In sintesi: macchine assemblate coi piedi. Tutto questo, seppur in mezzo ai patetici eufemismi di Macity, che parla di problemi "curiosi, fastidiosi e preoccupanti", acquista un sapore sempre piu' sgradevole. Lo stesso gusto di quei bocconi amari che noi Macfan ormai ci siamo tristemente abituati a mandar giu'. Le vicende sono tante, non avete che da scorrere indietro questo blog per ripercorrerne la cronologia, ma basta ricordare quella invereconda occorsa in occasione del lancio del servizio MobileMe, per capire. Capire che qualcosa dello spirito e della filosofia appliana degli anni d'oro e' definitivamente e, con tutta probabilita' irrimediabilmente, andato perduto. Lentamente, ma con accelerazioni progressive e brusche, Steve  "zio Paperone" Jobs ha mutato il DNA dell'azienda di Cupertino, trasformandola in qualcosa di molto simile alla sua nemesi storica. Ma non e' finita, e ne vedremo ancora delle belle: la mutazione, ahinoi, e' ancora ben lungi dall'essere compiuta.

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Commenti al Post:
Pozt.Scrittum
Pozt.Scrittum il 25/11/09 alle 13:17 via WEB
A parte l'insensatezza della mela "Windowssizzata" (parli di problemi hardware e tiri in ballo Windows... boh...), parlando più in generale, il tuo scopo nella vita è confutare quello che scrive Macity, o hai anche qualche interesse in più? No perché a leggere il tuo blog mi viene un'enorme tristezza... magari pensa un po' di più a tuo figlio/figlia (carina la foto)
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 25/11/09 alle 14:08 via WEB
Forse hai qualche problema di visualizzazione al tuo computer, Pozt. Non ti sei accorto che in questo stesso post parlo di problemi software e sopratutto di filosofia aziendale? Rileggi attentamente e cerca i riferimenti: ne troverai svariati. In alternativa manda il tuo computer in assistenza, oppure rivolgiti ad un bravo oculista.

Per quanto riguarda i temi di cui mi occupo, anche qui, dimostri di avere la "vista" difettosa. Basta infatti volgere lo sguardo a destra per rendersi immediatamente conto dai badge di Facebook e di FriendFeed, che mi occupo anche di altro. Anzi, perlopiu' di altro. Nel tempo libero mi diverto anche a far irritare gli zeloti Apple, scrivendo articoli sardonici sul conto dei siti Apple-centrici che censurano notizie o le distorcono per non far irritare Apple e soci e non perdere le loro preziosissime inserzioni pubblicitarie. Ma e' un hobby.. anche se devo dire che, a giudicare dalla tua e da un'altra recente reazione, pare stia avendo discreto successo. Puoi ben immaginare quanto io ne sia lieto :)

Mi dispiace, invece, per questa tua "tristezza"; spero per te che sparisca presto. In caso contrario, mi permetto di esortarti alla ricerca di un buon psicoterapeuta. Non sottovalutare certi sintomi: il salto dalla tristezza alla depressione e' un attimo.

Per quanto riguarda le tue esortazioni, ti ringrazio per l'interesse, ma non ritengo opportuno discutere della mia vita privata e di mio figlio/figlia in un blog. Tra l'altro con una persona che ha il profilo bloccato... Senza offesa, eh..
Grazie per i complimenti, comunque :)
 
Pozt.Scrittum
Pozt.Scrittum il 25/11/09 alle 14:36 via WEB
tengo molto alla mia privacy, quindi il mio profilo *è* e *rimarrà* sempre bloccato. per quanto riguarda i tuoi consigli, ti assicuro che sono già in cura da un ottimo oculista, ma comunque ho 10/10... lo psicoterapeuta invece non credo che mi serva, perché non ho alcuna fissazione contro nessuno ps: quasi dimenticavo... non preoccuparti per la mia tristezza: sono proprio certi atteggiamenti che me la fanno venire, ma sparisce non appena cambio sito...
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 25/11/09 alle 17:36 via WEB
Bravo. La privacy e' una cosa importante e vedo che ne sei saggiamente al corrente. Pero' allora sarebbe meglio non impicciarsi dei figli altrui, ti pare?

Che tu non abbia "fissazioni" (digitali s'intende)e' affermazione quantomeno azzardata. Ti ho visto spesso e volentieri comparire nel riquadro "Ultime visite al blog", negli ultimi mesi. E d'altra parte come potresti mai accusarmi di essere "fissato" con Macity se tu stesso non ti fossi "fissato" a seguire e studiare il mio blog per mesi interi?

Si da' il caso che questo blog si occupi di Apple (Mac sopratutto), come si puo' facilmente evincere dal titolo, sopratutto da chi gode di una vista da 10/10. E si da' il caso che Macity sia di gran lunga il piu' grande e frequentato sito italiano specializzato su Apple e Mac da anni. Cogliere un nesso, a questo punto, non dovrebbe essere impresa troppo ardua, n'est pas?

Last but not least, accolgo con rammarico l'intento che pure solennemente annunci, di volerti allontanare dall'assidua frequentazione di queste pagine. Mi permetto di suggerirti una ritirata altrettanto onorevole ma meno costosa. E' possibile viaggiare ancora piu' in incognito di come fai tu, su Digiland: basta non loggarsi. Questo significa poter leggere senza comparire nel riquadro delle visite. Si mantiene l'"onore" della solenne girata di tacchi, senza pero' annesso l'onere del dover sopprimere l'insana curiosita' di leggere l'ultimo cattivissimo strale di MacRaiser.
Facci un pensierino ;)
 
Pozt.Scrittum
Pozt.Scrittum il 26/11/09 alle 13:20 via WEB
io vorrei anche essere costruttivo, ma tu parti prevenuto... non ho mai detto che è mia intenzione smettere di frequentare queste pagine: seguirò questo blog (suo quale sono capitato per caso qualche tempo fa) così come ne seguo molti altri, così come seguo altri siti dedicati al Mac, a Windows, all'informatica o alla tecnologia in genere, e a molte altre cose. mi piace leggere il maggior numero di pareri possibili, anche quelli che mi trovano in disaccordo, e ti assicuro che spesso è molto facile essere in disaccordo con certi fanatismi di certi siti, ma non per questo mi metto a fare un blog in cui il 90% degli articoli ha lo scopo di dimostrare che "gli altri sono zeloti che sbagliano e io la penso meglio di tutti". è un presupposto molto triste come argomento di un blog (l'anti-fanatismo è pari al fanatismo) e non è certamente una questione di "nessi", come vorresti farla passare tu: se vuoi fare un blog che si occupa di Apple (pardon... di Mac) mi aspetterei di sentirti parlare, nel bene o nel male, di Mac (visto che tutto sommato qualche spunto interessante lo tiri fuori, anche se non sempre concordo con le tue analisi), e non di come un certo sito abbia pubblicato una statistica faziosa, o di come "tizio" abbia scritto l'ennesimo ridicolo pezzo da Apple-fan. ce la fai ad esprimere un tuo parere in merito a un qualsiasi argomento, senza partire necessariamente (e polemicamente) da un parere opposto al tuo? a parte questo, non puoi certo pensare che chiunque segua il tuo blog lo faccia perché è fissato con te o "ti vuole studiare"; addirittura ti sei preso la briga di verificare con frequenza passo per queste pagine? ma LOL... davvero merito tale attenzione? saremmo al limite del ridicolo, che cozza terribilmente con l'aria "seriosa" con la quale affronti certi temi. ps: visto che certi commenti ti danno fastidio (e non è certo questione di "colpire nel segno" visto che siamo tutti consapevoli della faziosità di certi articoli: "sparlarci" sopra è così facile, oltre che insensato, che non dovresti certo vantartene...) non preoccuparti che questa sarà la mia ultima missiva. pps: già che ci sono, in futuro cercherò di passare di qui in maniera anonima, così da non farti sentire "osservato". non vorrei che sprecassi il tuo tempo libero a indagare su quante volte vengo a leggere "i tuoi cattivissimi strali" ah... come dici tu: "senza offesa eh..."
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 26/11/09 alle 19:08 via WEB
Ma figurati. Se volessi spiarti dal mio blog, avrei ben altri strumenti a disposizione. Come ben dovresti sapere, se t'intendi per un minimo di informatica. Abbassa le "penne", quindi. Ti ho dedicata la medesima attenzione che dedico a tutte le gentili persone che mi vengono a leggere, ne' piu' ne' meno ;)

Quanto alle tue gentili "istruzioni" su come si deve tenere un blog e di quali argomenti si deve scrivere, in che modo e e partendo da quali premesse, ti ringrazio: sono certo ottimi consigli. Ma vedi, il blog e' mio, gli articoli li scrivo io come piffero mi pare e piace, e continuero' a farlo in questo modo finche' mi girera' di scrivere in questo modo. Non ti piace l'impostazione "a confutazione" che ho a ragion veduta data al mio blog fin dal 2007? Beh, pazienza: sopravvivero' all'atroce dolore.
D'altra parte, se sei passato regolarmente a leggermi, negli ultimi non so quanti mesi, tanto schifo il mio blog non ti deve fare. O forse non hai di meglio da fare per trascorrere il tempo, non so..
Senza offesa, eh..
 
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ANTONELLA ANEDDA

Vedo dal buio
come dal più radioso
dei balconi.
Il corpo è la scure:
si abbatte sulla luce
scostandola in silenzio
fino al varco più nudo -al nero
di un tempo che compone
nello spazio battuto
dai miei piedi
una terra lentissima
- promessa

---

Perfino adesso vedo
un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo
attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori
senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.


---

Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.


---

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

 
Questa felicità promessa o data
m'è dolore, dolore senza causa
o la causa se esiste è questo brivido
che sommuove
il molteplice nell'unico
come il liquido scosso nella sfera
di vetro che interpreta il fachiro.
Eppure dico: salva anche per oggi.
Torno torno le fanno guerra cose
e immagini su cui cala o si leva
o la notte o la neve
uniforme del ricordo.

Mario Luzi

---

Venite pensieri
vi penseremo a fondo
ora che e' mattino.
La luce vi fa sembrare tanto forti
da raschiare il buio
come se avessimo un coccio
e la notte fosse cuoio.
C'e' un geco sul granito.
Il suo ventre oscilla
come acqua di fonte.
E' spaventato. E' attento.
Aspetta senza capire.
Come succede a noi
quando un saluto di colpo
si trasforma in addio

---


Che speri,
che ti riprometti, amica,
se torni per così cupo viaggio
fin qua
dove nel sole le burrasche
hanno una voce
altissima abbrunata,
di gelsomino odorano e di frane?
Mi trovo qui
a questa età che sai,
né giovane né vecchio,
attendo, guardo
questa vicissitudine sospesa;
non so più quel che volli
o mi fu imposto,
entri nei miei pensieri
e n'esci illesa.
Tutto l'altro che deve essere
è ancora,
il fiume scorre,
la campagna varia,
grandina, spiove,
qualche cane latra
esce la luna, niente si riscuote,
niente
dal lungo sonno avventuroso.

Mario Luzi

---

il vento
è un'aspra voce che ammonisce
per noi stuolo
che a volte trova pace
e asilo sopra questi rami secchi.
E la schiera
ripiglia il triste volo,
migra nel cuore dei monti,
viola scavato
nel viola inesauribile,
miniera senza fondo
dello spazio.
Il volo è lento, penetra a fatica
nell'azzurro che s'apre
oltre l'azzurro,
nel tempo ch'è di là dal tempo;
alcuni mandano grida acute
che precipitano
e nessuna parete ripercuote.
Che ci somiglia
è il moto delle cime nell'ora
- quasi non si può pensare
né dire -
quando su steli invisibili
tutt'intorno
una primavera strana
fiorisce in nuvole rade
che il vento
pasce in un cielo
o umido o bruciato
e la sorte della giornata è varia,
la grandine, la pioggia,
la schiarita.

Mario Luzi

---

Poco dopo si è qui come sai bene,
file d'anime lungo la cornice,
chi pronto al balzo,
chi quasi in catene.
Qualcuno sulla pagina del mare
traccia un segno di vita,
figge un punto.
Raramente
qualche gabbiano appare.

Mario Luzi
 
E’ pur nostro il disfarsi delle sere.
E per noi è la stria che dal mare
sale al parco e ferisce gli aloè.
Puoi condurmi per mano,
se tu fingi di crederti con me,
se ho la follia di seguirti lontano
e ciò che stringi, ciò che dici,
m’appare in tuo potere.
Fosse tua vita quella
che mi tiene sulle soglie
e potrei prestarti un volto,
vaneggiarti figura. Ma non è,
non è così. Il polipo che insinua
tentacoli d’inchiostro tra gli scogli
può servirsi di te.
Tu gli appartieni e non lo sai.
Sei lui, ti credi te.

Eugenio Montale

---

Sempre di nuovo,
benchè sappiamo
il paesaggio d'amore
e il breve cimitero
con i suoi tristi nomi
e il pauroso abisso silente,
dove per gli altri è la fine:
torniamo a coppie tuttavia
di nuovo tra gli antichi alberi,
ci posiamo sempre, di nuovo,
con i fiori contro il cielo.

Rainer Maria Rilke

---

Felicita’ raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede,
teso ghiaccio che s’incrina;
e dunque non ti tocchi
chi piu’ t’ama.
Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari,
il tuo mattino
e’ dolce e turbatore
come i nidi delle cimase.
Ma nulla
paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case.

Eugenio Montale

---

Il suo sguardo,
dopo tanto fissare,
e’ divenuto cosi’ stanco
che non puo’ accettare null’altro.
Per lei
e’ come se le sbarre
fossero migliaia,
e oltre le migliaia di sbarre:
nessun mondo.
Nel suo girare
in quel cerchio ristretto,
senza soste,
la sua potente falcata
diviene una danza rituale
attorno ad un centro,
dove una grande volonta’
si trova come paralizzata.
A volte,
le palpebre si sollevano in silenzio
ed una forma entra,
scivola attraverso
l’angusto silenzio tra le spalle,
raggiunge il cuore,
e muore.

Rainer Maria Rilke – La pantera

---

Gettava pesci vivi
a pellicani famelici.
Sono vita anche i pesci fu rilevato,
ma di gerararchia inferiore.
A quale gerarchia
apparteniamo noi
e in quali fauci…?
Qui tacque il teologo
e si asciugo’ il sudore.

Eugenio Montale
 

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MARIA LUISA SPAZIANI

Quelle labbra
ch'era peccato mordere
tanto infantili e tenere s'aprivano
(neve di sogno
non può il tempo sciogliere)
chiude un sigillo di divina cera.
Ma avete flauti eterni
come il mare,
o labbra più profonde della sera.

 

ANTONELLA ANEDDA

Dell'incedere a scatti di quell'uomo
che nella strada per Venaco
gridava dentro il sole
non s'e' mai detto nulla
nulla della camicia
strappata sulle ascelle
e dei piedi circondati di paglia
ne' della voce bruciata di francese.
Lo aspetto' l'inverno,
lo strinse nel ramo di una scala
lo spinse piano
col volto tra i vasi di gerani

---

Per trovare la ragione di un verbo
perché ancora
davvero non é tempo
e non sappiamo
se accorrere o fuggire.
Fai sera come fosse dicembre
sulle casse innalzate
sul cuneo del trasloco
dai forma al buio
mentre il cibo
s'infiamma alla parete.
Queste sono le notti
di pace occidentale
nei loro raggi vola
l'angustia delle biografie
gli acini scuri dei ritratti,
i cartigli dei nomi.
Ci difende di lato un'altra quiete
come un peso marino nella iuta
piegato a lungo, con disperazione.

---

Non esiste innocenza
in questa lingua
ascolta come si spezzano i discorsi
come anche qui sia guerra
diversa guerra
ma guerra - in un tempo assetato.
Per questo scrivo con riluttanza
con pochi sterpi di frase
stretti a una lingua usuale
quella di cui dispongo
per chiamare
laggiù perfino il buio
che scuote le campane.

 

PEDRO SALINAS

Non voglio che ti allontani,
dolore, ultima forma
di amare. Io mi sento vivere
quando tu mi fai male
non in te, né qui, più oltre:
sulla terra, nell'anno
da dove vieni
nell'amore con lei
e tutto ciò che fu.
In quella realtà
sommersa che nega se stessa
ed ostinatamente afferma
di non essere esistita mai,
d'essere stata nient'altro
che un mio pretesto per vivere.
Se tu non mi restassi,
dolore, irrefutabile,
io potrei anche crederlo;
ma mi rimani tu.
La tua verità mi assicura
che niente fu menzogna.
E fino a quando ti potrò sentire,
sarai per me, dolore,
la prova di un'altra vita
in cui non mi dolevi.
La grande prova, lontano,
che è esistita, che esiste,
che mi ha amato, sì,
che la sto amando ancora.

---

Quello che sei
mi distrae da quello che dici:
Lanci parole veloci,
pavesate di risa,
invitandomi
ad andare dove mi porteranno.
Non ti presto attenzione,
non le seguo: sto guardando
le labbra da cui sono nate.
Intanto guardi lontano.
Fissi lo sguardo laggiù,
non so in cosa, e già si precipita
a cercarlo la tua anima
affilata, come saetta.
Io non guardo dove guardi:
io ti vedo guardare.
E quando desideri qualcosa
non penso a quello che vuoi
nè lo invidio: è il meno.
Ciò che ami oggi, lo desideri;
domani lo dimenticherai
per un nuovo amore.
No. Ti aspetto
oltre qualsiasi fine o termine
in ciò che non deve succedere.
Io resto nel puro atto
del tuo desiderio, amandoti.
E non voglio altro
che vederti amare.

 

REINER MARIA RILKE

Niente è paragonabile.
Esiste forse cosa
che non sia tutta sola
con se stessa e indicibile?
Invano diamo nomi,
solo è dato accettare
e accordarci
che forse qua un lampo,
là uno sguardo ci abbia sfiorato,
come se proprio in questo
consistesse vivere la nostra vita.
Chi si oppone
perde la sua parte di mondo.
E chi troppo comprende
manca l’incontro con l’eterno.
A volte
in notti grandi come questa
siamo quasi fuori pericolo,
in leggere parti uguali
spartiti fra le stelle.
Immensa moltitudine

---

Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore
e cerca di amare le domande,
che sono simili
a stanze chiuse a chiave
e a libri scritti in lingua straniera.
Non cercare ora le risposte
che non ti possone essere date
poichè non saresti capace
di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa.
Vivi le domande ora.
Forse ti sarà dato,
senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano giorno,
in cui avrai la risposta.

 
Che io debba ricevere il castigo
neppure si discute. Resta oscuro
se cio’ accada in futuro oppure ora
o se sia gia’ avvenuto
prima che io fossi.
Non ch’io intenda evocare
l’esecrabile fantasma
del peccato originale.
Il disastro fu prima dell’origine
se un prima e un dopo
hanno ancora un senso.

Eugenio Montale

---

Perfino adesso vedo un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.

Antonella Anedda


---

Mia vita,
a te non chiedo lineamenti
fissi, volti plausibili o possessi.
Nel tuo giro inquieto
ormai lo stesso sapore
han miele e assenzio.
Il cuore che ogni moto tiene a vile
raro è squassato da trasalimenti.
Così suona talvolta nel silenzio
della campagna un colpo di fucile.

Eugenio Montale

---

Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.

Antonella Anedda

---

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

Antonella Anedda
 
Questo tetto che affiora dalla notte
ci protegge piu' di una croce o un santo.
Ora che improvvisamente piove
e' benedetto.
In un'abside di plastica bagnata
splende una pianta di ortensie azzurro-fuoco

Antonella Anedda

---

...
Soffiero' su quel viso
mischiando i suoi gesti
a quelli di amori passati,
prendendo i ricordi migliori
le poche frasi di ognuno
fino a costruire il mio Golem
il mio amore brucera' altissimo e ignoto
lungo la cappa del camino.
...

Antonella Anedda


---

Vergine altera, mia compagna
t'arde un mistero negli occhi.
Non so se odio o amore
e' questa luce eterna
della tua nera faretra.
Con me verrai
finche' proietti un'ombra il corpo
e resti ai miei sandali arena.
La sete o l'acqua sei
sul mio cammino?
Dimmi, vergine altera,
mia compagna.

- Antonio Machado -

---

...
Pensi davvero che basti non avere colpe
per non essere puniti,
ma tu hai colpe.
L'aria e' piena di grida.
Sono attaccate ai muri,
basta sfregare leggermente.
Dai mattoni salgono respiri,
brandelli di parole.
...

Antonella Anedda
 

 

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