Creato da MacRaiser il 19/01/2007
Tutti gli utenti Mac pensano differente, ma alcuni pensano piu' differente degli altri
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Messaggi di Settembre 2010
Post n°1165 pubblicato il 30 Settembre 2010 da MacRaiser
Chiamatemi pure nostalgico, ma bei tempi erano quelli in cui la bonta' di un prodotto si misurava dal tasso di soddisfazione dei clienti. Oggi invece, a quanto pare, e' la felicita' e il soldo facile degli "sviluppatori" (ammesso che chi scrive quattro paginette per Safari su iPhone possa autoproclamarsi tale) a decidere della qualita' di un telefono. I tempi cambiano, e' vero, e occorre adeguarsi. Largo alla felicita' e alla ricchezza, dunque, e alle decine, se non centinaia, di migliaia di App scoreggione e misuratrici di poppe, peni e compagnia volumizzante smerciate ogni mese sull'App Store. La (vo)luminosa via del progresso non puo' e non deve essere fermata. |
Post n°1164 pubblicato il 29 Settembre 2010 da MacRaiser
Oggi Mantellini, riprendendo un articolo di TUAW, fa notare il tasso di miniaturizzazione del prodotto di punta di Apple rispetto a dieci anni fa. All'epoca, infatti, il prodotto ammiraglia di Cupertino era l'iMac primo tipo, quello fatto a televisore per capirci; oggi e' l'iPhone. Tralasciando dettagli come il fatto che l'iPhone dipende comunque da un computer per il funzionamento, da Apple per il software e che la sua potenza di calcolo e' tutt'ora inferiore a quella di un vecchio iMac, sarebbe come dire che Azimut-Benetti si e' evoluta perche' ha trasformato il gommone nel suo prodotto di punta. |
Post n°1163 pubblicato il 28 Settembre 2010 da MacRaiser
"Buone notizie per gli acquirenti della nuova Apple TV. Pare infatti che i primi, fortunati utenti stiano per riceverle a brevissimo, ma per il momento solo negli USA. (...) Infine c’è da ribadire che, date le enormi differenze in termini di architettura interna, di questo aggiornamento non potranno beneficiare gli utenti della vecchia Apple TV. Tra i quali, manco a dirlo, per il momento restiamo noi italiani. E a tempo indeterminato." da Melablog. A quanto pare dalle parti della redazione di Melablog ancora debbono accorgersi che in Apple, da parecchio tempo ormai, tra gli aggettivi "primi" e "fortunati" non esiste nesso di alcun genere. |
Post n°1162 pubblicato il 25 Settembre 2010 da MacRaiser
Al solito, quando il Post parla di Apple non riesce ad evitare di mungere il suo hype per accumulare contatti sul proprio sito. Non che il Post sia l'unico a farlo, intendiamoci; e' un malvezzo scorretto quanto generalizzato. Il sistema e' rodato: sparare il classico titolo-marchetta ad effetto per attrarre l'attenzione e carezzare la vanita' dei fanboys (oltre che stimolare la curiosita' degli aspiranti tali), per poi scrivere la verita' in piccolo, all'interno dell'articolo. Quale verita'? Beh, l'esatto contrario, ovviamente. |
Post n°1161 pubblicato il 24 Settembre 2010 da MacRaiser
"Gene Munster: 'L'iPad è il Mac per le masse' - L’analista Gene Munster ha dichiarato che l’iPad è destinato a superare le vendite dei Mac nel corso dell’anno 2011. Infatti ha rivisto la sua stima di 14,5 milioni di vendite di iPad nel 2011, considerando oggi che Apple potrebbe vendere 21 milioni di dispositivi nell’anno. - da Melablog, 23 Settembre 2010 "Quarantacinque milioni di iPhone entro la fine del 2009. Ecco la cifra, che altro non si può che definire stellare, prevista da Piper Jaffray per le vendite di iPhone. 'Nonostante la cifra possa sembrare decisamente ottimistica - dice Gene Munster, l'analista che ha compilato la ricerca - non è così difficile da raggiungere'" - da Macity, 8 Giugno 2007 "Analista: 'l’effetto Intel ci sarà' - Gene Munster intervista una serie di utenti Pc chiedendo loro se sono interessati a passare a Mac e il risultato è sorprendente: ben il 34% potrebbe comprare un computer della Mela. Grazie ad Intel e alla possibilità di far girare Windows. Ma anche grazie ad iPod." - da Macity 12 Luglio 2006 |
Post n°1160 pubblicato il 23 Settembre 2010 da MacRaiser
"L’iPod è molto usato dai podisti, dai ciclisti e dai viaggiatori in treno, ma la musica nelle cuffie impedisce di sentire i suoni provenienti dall’esterno, come il clacson di un’auto o l’annuncio della prossima stazione. Awareness è una geniale applicazione che permette di catturare i suoni esterni tramite il microfono dell’iPod o dell’iPhone e sovrapporli all’audio riprodotto nelle cuffie in modo da rendere l’ascoltatore consapevole di ciò che sta avvenendo nel mondo che lo circonda." - da Melablog. Un altro colpo "geniale" di XTom, che con il precedente articolo sull'App per il controllare l'iPhone con la mente, si era gia' candidato, assieme a buona parete della redazione, ad assumere un ruolo di tutto rispetto nella redazione di KrApps. Mi resta una perplessita', pero': ma quando si ha necessita' di udire i rumori circostanti mescolati alla musica (ammesso che cio' abbia un senso e sopratutto una reale efficacia: personalmente quando devo distinguere chiaramente un annuncio in treno o roba del genere, l'auricolare me la tolgo) non e' piu' economico, funzionale e sennato tenere semplicemente il volume in cuffia a livello basso? |
Post n°1159 pubblicato il 21 Settembre 2010 da MacRaiser
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Post n°1158 pubblicato il 20 Settembre 2010 da MacRaiser
"L’AppleCare Service è attualmente intasato di dispositivi mandati in riparazione. Ho dovuto attendere personalmente quasi 3 settimane prima di rivedere il mio terzo iPhone tornare indietro. Non che io abbia 3 iPhone, ma 3 è il numero di sostituzioni a cui attualmente è stato sottoposto il mio iPhone 4. Il primo, cambiato all’Apple Store di Roma Est, si riavviava senza motivo. Il secondo aveva un pixel bruciato e a quanto pare anche il terzo ha un pixel bruciato. Non è la prima volta che capita. Anche il mio iPhone 3G è andato in riparazione 2 volte. La prima perchè aveva il WiFi non funzionante e la seconda aveva il GPS guasto. In questi anni ho ricevuto centinaia di segnalazioni. Persone che lamentano diversi difetti di fabbricazione. Ormai comprare un dispositivo di Apple è una sorta di lotteria, bisogna sperare di ritirare l’unità perfettamente funzionante. L’assistenza di solito è veloce, anche se ultimamente l’AppleCare è calato qualitativamente. Negli ultimi giorni ho chiamato il servizio di assistenza più di 5 volte perchè non riuscivano a darmi informazioni sulla mia unità in riparazione. Difetti che spesso Apple vuole correggere con un ripristino di iOS, come se questi avesse del miracoloso. Capisco la volontà di mantenere alto il margine di contribuzione di ogni prodotti, ma investire su materiali scadenti non fa altro che portare danni all’immagine della società. Spero che Steve Jobs si focalizzi sui prodotti piuttosto che sul fatturato come faceva un tempo, quando il logo Apple era garanzia di qualità." - Kiro da Melamorsicata. |
Post n°1157 pubblicato il 20 Settembre 2010 da MacRaiser
E va bene che con l'avvento, prima dell'iPod e poi dell'iPhone, l'eta' media dell'utilizzatore Apple si e' drammaticamente abbassata. E d'accordo che le politiche di Cupertino sono ormai completamente sbilanciate a favore dell'adolescente impaccato, ma tendenti gia' a scendere pesantemente sotto la soglia delle scuole medie, verso il target infantile (ancora piu' lucroso, evidentemente). E va bene che la filosofia jobbiana ha introdotto un lessico da Disneyland, per cui quando entri sul sito Apple.com ti trovi ormai regolarmente di fronte termini e slogan idioti e senza senso come: "magico", "ultrabrillante", "Piu' indispensabile che mai", "Di' ciao e fai ciao", e cosi' via. Ma questa che leggo stamattina su Macity mi pare francamente un po' grossa. |
Post n°1156 pubblicato il 20 Settembre 2010 da MacRaiser
"L’accesso ai servizi finanziari attraverso il videofonino® 3 è un ulteriore passo avanti nell’ampliamento della nostra offerta. Dopo lo sport, la musica e l’intrattenimento, abbiamo chiuso un importante accordo con Innovative Software per assicurarci un servizio che fornisse le informazioni più chiare e complete sui mercati finanziari, le borse internazionali e gli andamenti dei titoli." - Comunicato stampa H3G S.p.A. 22 Gennaio 2003 Grazie a Tipton75 per la segnalazione. |
Post n°1155 pubblicato il 19 Settembre 2010 da MacRaiser
"Mac OS X Public Beta: un investimento per il futuro - Nel settembre del 2000 alcune decine di migliaia di utenti Apple sparsi per il mondo investirono una piccola somma per un assaggio limitato nel tempo del futuro sistema operativo dei loro Mac. Per una trentina di dollari più imposte (o l’equivalente nel proprio paese) dieci anni fa era possibile acquistare la Public Beta di Mac OS X e avere il privilegio di usare per circa sette mesi un OS acerbo e incompleto." - da Melablog Sottotitolo: agiografia di un sistema operativo e relativi imbrogli. Dieci anni dopo conosciamo il vero epilogo. Il Mac e' ridotto ormai ad archetipo di computer per fighetti con in tasca soldi da buttare, o poco piu'. Quasi completamente desertificato di professionisti, OS X e' un sistema reso in proporzione sempre piu' costoso, pletorico, lento, instabile e insicuro. Da sistema ancillare per antonomasia del gigantesco Windows, ora e' diventato ruota di scorta pure del suo fratello scemo, minore quanto minorato: iOS. Come dire: un grande, grosso futuro dietro le spalle. |
Post n°1154 pubblicato il 19 Settembre 2010 da MacRaiser
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Post n°1153 pubblicato il 19 Settembre 2010 da MacRaiser
"Next release will be awesome (La prossima versione -letteralmente rilascio ndt- sara' spettacolare)." - Steve Jobs, 12 Aprile 2010 (parlando di Final Cut). "In ambito informatico la release è una specifica versione di un software resa disponibile ai suoi utenti finali. La release è univocamente identificata da un numero in modo da distinguerla dalle precedenti e future altre release del software. Convenzionalmente si distinguono release maggiori, dette major release, quando le differenze dalla release precedente riguardano sostanziali evoluzioni delle funzionalità del software, e release minori, dette minor release, quando le differenze riguardano principalmente correzioni di malfunzionamenti del software." - da Wikipedia. |
Post n°1152 pubblicato il 18 Settembre 2010 da MacRaiser
Un tempo esisteva la figura del beta tester, cioe' di colui che veniva pagato per stanare gli errori annidati dentro un software. Una specie di "correttore di bozze" del digitale, in pratica. Un tempo i beta tester venivano pagati, perche' a fare il beta tester come si deve ti fai un mazzo cosi'. Era un errore, un anacronismo da superare, evidentemente. Allora si comincio' a distribuire le beta version (ovvero le versioni di prova) dei software a tutti, e tutti divennero improvvisamente beta tester. Gratis, ovviamente. Poi Apple fece un passo ulteriore: reinvento' il beta tester e lo trasformo' da duro lavoro in privilegio da pagare (rivoluzione introdotta ufficialmente da Steve Jobs con OS X beta venduto al modico prezzo di 25 dollaroni, se la memoria non mi tradisce). Adesso si passa ad una nuova fase. Fare il beta tester gratis, pagando per farlo, diventa addirittura un piacere, oltre che un privilegio. Apple re-reinventa il beta testing. Ancora. E in effetti cosa c'e' di meglio che godere del'esclusiva di provare in anteprima un sistema che tutti provano contemporaneamente in anteprima esattamente come te? Come si puo' rinunciare al piacere di essere "avanti", cullandosi nell'illusione di smanettare cio' che invece non puo' essere per definizione smanettato? Come non sperimentare pseudo sistemi operativi superblindati in versioni ufficiosamente malfunzionanti (le ufficialmente malfunzionanti escono sempre un pochino dopo, ma quelle sono per tutti, e non c'e' gusto ad avere gli stessi problemi degli altri), sopratutto se ti regalano la meravigliosa sensazione di manipolare qualcosa di nuovo fiammante, di "custom" e di vergine? In realta' sai benissimo che ti prendono per il sedere e che stai facendo esattamente l'opposto, esattamente come tutti gli altri; ma poco importa in fondo. Quello che conta e' che Apple reinventa per noi: ogni santo giorno. Apple ha reinventato per noi il beta testing. Apple ha reinventato per noi il bricolage. |
Post n°1151 pubblicato il 17 Settembre 2010 da MacRaiser
"L'iPad ha cannibalizzato la metà delle vendite dei notebook. Apple ha dichiarato il record di vendite dei Mac con 3.47 milioni di unità vendute, contro i 3.27 milioni di iPad venduti." - da Melablog "Se nel primo quarto del 2010 il mercato dei PC cresceva del 24%, dicono le stime di IDC, il secondo quarto dell'anno ha fatto registrare un incremento non meno significativo del 22,4%. Sono 81,5 milioni i PC (desktop e laptop) messi in commercio nel secondo quarto del 2010" - da Punto Informatico Come noto, quella ritagliata dai notebook e' attualmente di gran lunga la fetta piu' grossa della torta delle vendite PC. |
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Area personale
ANTONELLA ANEDDA
Vedo dal buio
come dal più radioso
dei balconi.
Il corpo è la scure:
si abbatte sulla luce
scostandola in silenzio
fino al varco più nudo -al nero
di un tempo che compone
nello spazio battuto
dai miei piedi
una terra lentissima
- promessa
---
Perfino adesso vedo
un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo
attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori
senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.
---
Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.
---
Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.
m'è dolore, dolore senza causa
o la causa se esiste è questo brivido
che sommuove
il molteplice nell'unico
come il liquido scosso nella sfera
di vetro che interpreta il fachiro.
Eppure dico: salva anche per oggi.
Torno torno le fanno guerra cose
e immagini su cui cala o si leva
o la notte o la neve
uniforme del ricordo.
Mario Luzi
---
Venite pensieri
vi penseremo a fondo
ora che e' mattino.
La luce vi fa sembrare tanto forti
da raschiare il buio
come se avessimo un coccio
e la notte fosse cuoio.
C'e' un geco sul granito.
Il suo ventre oscilla
come acqua di fonte.
E' spaventato. E' attento.
Aspetta senza capire.
Come succede a noi
quando un saluto di colpo
si trasforma in addio
---
Che speri,
che ti riprometti, amica,
se torni per così cupo viaggio
fin qua
dove nel sole le burrasche
hanno una voce
altissima abbrunata,
di gelsomino odorano e di frane?
Mi trovo qui
a questa età che sai,
né giovane né vecchio,
attendo, guardo
questa vicissitudine sospesa;
non so più quel che volli
o mi fu imposto,
entri nei miei pensieri
e n'esci illesa.
Tutto l'altro che deve essere
è ancora,
il fiume scorre,
la campagna varia,
grandina, spiove,
qualche cane latra
esce la luna, niente si riscuote,
niente
dal lungo sonno avventuroso.
Mario Luzi
---
il vento
è un'aspra voce che ammonisce
per noi stuolo
che a volte trova pace
e asilo sopra questi rami secchi.
E la schiera
ripiglia il triste volo,
migra nel cuore dei monti,
viola scavato
nel viola inesauribile,
miniera senza fondo
dello spazio.
Il volo è lento, penetra a fatica
nell'azzurro che s'apre
oltre l'azzurro,
nel tempo ch'è di là dal tempo;
alcuni mandano grida acute
che precipitano
e nessuna parete ripercuote.
Che ci somiglia
è il moto delle cime nell'ora
- quasi non si può pensare
né dire -
quando su steli invisibili
tutt'intorno
una primavera strana
fiorisce in nuvole rade
che il vento
pasce in un cielo
o umido o bruciato
e la sorte della giornata è varia,
la grandine, la pioggia,
la schiarita.
Mario Luzi
---
Poco dopo si è qui come sai bene,
file d'anime lungo la cornice,
chi pronto al balzo,
chi quasi in catene.
Qualcuno sulla pagina del mare
traccia un segno di vita,
figge un punto.
Raramente
qualche gabbiano appare.
Mario Luzi
E per noi è la stria che dal mare
sale al parco e ferisce gli aloè.
Puoi condurmi per mano,
se tu fingi di crederti con me,
se ho la follia di seguirti lontano
e ciò che stringi, ciò che dici,
m’appare in tuo potere.
Fosse tua vita quella
che mi tiene sulle soglie
e potrei prestarti un volto,
vaneggiarti figura. Ma non è,
non è così. Il polipo che insinua
tentacoli d’inchiostro tra gli scogli
può servirsi di te.
Tu gli appartieni e non lo sai.
Sei lui, ti credi te.
Eugenio Montale
---
Sempre di nuovo,
benchè sappiamo
il paesaggio d'amore
e il breve cimitero
con i suoi tristi nomi
e il pauroso abisso silente,
dove per gli altri è la fine:
torniamo a coppie tuttavia
di nuovo tra gli antichi alberi,
ci posiamo sempre, di nuovo,
con i fiori contro il cielo.
Rainer Maria Rilke
---
Felicita’ raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede,
teso ghiaccio che s’incrina;
e dunque non ti tocchi
chi piu’ t’ama.
Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari,
il tuo mattino
e’ dolce e turbatore
come i nidi delle cimase.
Ma nulla
paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case.
Eugenio Montale
---
Il suo sguardo,
dopo tanto fissare,
e’ divenuto cosi’ stanco
che non puo’ accettare null’altro.
Per lei
e’ come se le sbarre
fossero migliaia,
e oltre le migliaia di sbarre:
nessun mondo.
Nel suo girare
in quel cerchio ristretto,
senza soste,
la sua potente falcata
diviene una danza rituale
attorno ad un centro,
dove una grande volonta’
si trova come paralizzata.
A volte,
le palpebre si sollevano in silenzio
ed una forma entra,
scivola attraverso
l’angusto silenzio tra le spalle,
raggiunge il cuore,
e muore.
Rainer Maria Rilke – La pantera
---
Gettava pesci vivi
a pellicani famelici.
Sono vita anche i pesci fu rilevato,
ma di gerararchia inferiore.
A quale gerarchia
apparteniamo noi
e in quali fauci…?
Qui tacque il teologo
e si asciugo’ il sudore.
Eugenio Montale
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MARIA LUISA SPAZIANI
Quelle labbra
ch'era peccato mordere
tanto infantili e tenere s'aprivano
(neve di sogno
non può il tempo sciogliere)
chiude un sigillo di divina cera.
Ma avete flauti eterni
come il mare,
o labbra più profonde della sera.
ANTONELLA ANEDDA
Dell'incedere a scatti di quell'uomo
che nella strada per Venaco
gridava dentro il sole
non s'e' mai detto nulla
nulla della camicia
strappata sulle ascelle
e dei piedi circondati di paglia
ne' della voce bruciata di francese.
Lo aspetto' l'inverno,
lo strinse nel ramo di una scala
lo spinse piano
col volto tra i vasi di gerani
---
Per trovare la ragione di un verbo
perché ancora
davvero non é tempo
e non sappiamo
se accorrere o fuggire.
Fai sera come fosse dicembre
sulle casse innalzate
sul cuneo del trasloco
dai forma al buio
mentre il cibo
s'infiamma alla parete.
Queste sono le notti
di pace occidentale
nei loro raggi vola
l'angustia delle biografie
gli acini scuri dei ritratti,
i cartigli dei nomi.
Ci difende di lato un'altra quiete
come un peso marino nella iuta
piegato a lungo, con disperazione.
---
Non esiste innocenza
in questa lingua
ascolta come si spezzano i discorsi
come anche qui sia guerra
diversa guerra
ma guerra - in un tempo assetato.
Per questo scrivo con riluttanza
con pochi sterpi di frase
stretti a una lingua usuale
quella di cui dispongo
per chiamare
laggiù perfino il buio
che scuote le campane.
PEDRO SALINAS
Non voglio che ti allontani,
dolore, ultima forma
di amare. Io mi sento vivere
quando tu mi fai male
non in te, né qui, più oltre:
sulla terra, nell'anno
da dove vieni
nell'amore con lei
e tutto ciò che fu.
In quella realtà
sommersa che nega se stessa
ed ostinatamente afferma
di non essere esistita mai,
d'essere stata nient'altro
che un mio pretesto per vivere.
Se tu non mi restassi,
dolore, irrefutabile,
io potrei anche crederlo;
ma mi rimani tu.
La tua verità mi assicura
che niente fu menzogna.
E fino a quando ti potrò sentire,
sarai per me, dolore,
la prova di un'altra vita
in cui non mi dolevi.
La grande prova, lontano,
che è esistita, che esiste,
che mi ha amato, sì,
che la sto amando ancora.
---
Quello che sei
mi distrae da quello che dici:
Lanci parole veloci,
pavesate di risa,
invitandomi
ad andare dove mi porteranno.
Non ti presto attenzione,
non le seguo: sto guardando
le labbra da cui sono nate.
Intanto guardi lontano.
Fissi lo sguardo laggiù,
non so in cosa, e già si precipita
a cercarlo la tua anima
affilata, come saetta.
Io non guardo dove guardi:
io ti vedo guardare.
E quando desideri qualcosa
non penso a quello che vuoi
nè lo invidio: è il meno.
Ciò che ami oggi, lo desideri;
domani lo dimenticherai
per un nuovo amore.
No. Ti aspetto
oltre qualsiasi fine o termine
in ciò che non deve succedere.
Io resto nel puro atto
del tuo desiderio, amandoti.
E non voglio altro
che vederti amare.
REINER MARIA RILKE
Niente è paragonabile.
Esiste forse cosa
che non sia tutta sola
con se stessa e indicibile?
Invano diamo nomi,
solo è dato accettare
e accordarci
che forse qua un lampo,
là uno sguardo ci abbia sfiorato,
come se proprio in questo
consistesse vivere la nostra vita.
Chi si oppone
perde la sua parte di mondo.
E chi troppo comprende
manca l’incontro con l’eterno.
A volte
in notti grandi come questa
siamo quasi fuori pericolo,
in leggere parti uguali
spartiti fra le stelle.
Immensa moltitudine
---
Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore
e cerca di amare le domande,
che sono simili
a stanze chiuse a chiave
e a libri scritti in lingua straniera.
Non cercare ora le risposte
che non ti possone essere date
poichè non saresti capace
di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa.
Vivi le domande ora.
Forse ti sarà dato,
senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano giorno,
in cui avrai la risposta.
neppure si discute. Resta oscuro
se cio’ accada in futuro oppure ora
o se sia gia’ avvenuto
prima che io fossi.
Non ch’io intenda evocare
l’esecrabile fantasma
del peccato originale.
Il disastro fu prima dell’origine
se un prima e un dopo
hanno ancora un senso.
Eugenio Montale
---
Perfino adesso vedo un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.
Antonella Anedda
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Mia vita,
a te non chiedo lineamenti
fissi, volti plausibili o possessi.
Nel tuo giro inquieto
ormai lo stesso sapore
han miele e assenzio.
Il cuore che ogni moto tiene a vile
raro è squassato da trasalimenti.
Così suona talvolta nel silenzio
della campagna un colpo di fucile.
Eugenio Montale
---
Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.
Antonella Anedda
---
Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.
Antonella Anedda
ci protegge piu' di una croce o un santo.
Ora che improvvisamente piove
e' benedetto.
In un'abside di plastica bagnata
splende una pianta di ortensie azzurro-fuoco
Antonella Anedda
---
...
Soffiero' su quel viso
mischiando i suoi gesti
a quelli di amori passati,
prendendo i ricordi migliori
le poche frasi di ognuno
fino a costruire il mio Golem
il mio amore brucera' altissimo e ignoto
lungo la cappa del camino.
Antonella Anedda
Vergine altera, mia compagna
t'arde un mistero negli occhi.
Non so se odio o amore
e' questa luce eterna
della tua nera faretra.
Con me verrai
finche' proietti un'ombra il corpo
e resti ai miei sandali arena.
La sete o l'acqua sei
sul mio cammino?
Dimmi, vergine altera,
mia compagna.
- Antonio Machado -
---
...
Pensi davvero che basti non avere colpe
per non essere puniti,
ma tu hai colpe.
L'aria e' piena di grida.
Sono attaccate ai muri,
basta sfregare leggermente.
Dai mattoni salgono respiri,
brandelli di parole.
...
Antonella Anedda
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