Creato da MacRaiser il 19/01/2007
Tutti gli utenti Mac pensano differente, ma alcuni pensano piu' differente degli altri
 

Messaggi di Febbraio 2011

TRA COLOR CHE SON SOSPESI

Post n°1285 pubblicato il 28 Febbraio 2011 da MacRaiser

"Mac OS X 10.7 Lion, può memorizzare lo stato della macchina allo spegnimento - Un’interessante caratteristica della versione beta di Mac OS X 10.7 Lion in mano a sviluppatori e beta tester è “Resume”: una funzione che allo spegnimento o al riavvio del computer memorizza lo stato della macchina permettendo di riprendere l’utilizzo esattamente da dove si era rimasti, aprendo i documenti, le applicazioni e riconfigurando quest’ultime esattamente com’erano prima dell’avvio." - Da Macity, Febbraio 2011.

Per chi non lo sapesse, la sospensione è una modalità di basso consumo per i PC simile allo stand-by, ma lo stand-by in realtà spegne solo i monitor e i dischi fissi (in alcuni PC e nei notebook spegne anche il processore, la scheda video e parti della scheda madre), la RAM con tutti i dati e programmi che vi sono caricati in quel momento resta accesa. Conseguenze: se ad esempio manca la corrente il PC si spegne del tutto e si perdono i documenti e file aperti e non ancora salvati; inoltre, siccome il PC non è completamente spento continuerà a consumare corrente elettrica. La sospensione, invece, copia l'intero contenuto della RAM (quindi anche tutti i programmi e files aperti) sul disco fisso (nell'apposito file hiberfil.sys) e successivamente spegne completamente il PC. Così facendo il consumo elettrico è azzerato come se spegnessimo normalmente il PC (cosa che in effetti avviene), in più non c'è nessun problema se manca la corrente perchè i programmi aperti e i files caricati sono comunque stati salvati su disco fisso." - Da un articolo di Samuel Zilli, Agosto 2006.

Immagino che Apple stia rapidamente provvedendo a brevettare questo magico e rivoluzionario capolavoro software. Altrimenti qualcuno potrebbe copiare come al solito, giusto? Ed eccovi in anteprima top-secret, la schermata di questa innovativa e sorprendente funzionalita'.


 
 
 

C'E' BARUFFA NELL'AIR

Post n°1284 pubblicato il 28 Febbraio 2011 da MacRaiser

E qual e' il problema?, direte voi; in fondo e' normale routine che una percentuale di esemplari, sul totale di quelli prodotti, possa presentare dei difetti di fabbricazione o assemblaggio. Giusta osservazione, rispondo io; se non fosse che, nella fattispecie, come nelle sempre piu' frequenti altre, Apple non riesce a trovare uno straccio di soluzione al problema. Percio', alla fine, chi ci rimette e' sempre e regolarmente il cliente. Cliente che, in questo caso, quella soluzione l'attende invano da Ottobre del 2010.


 
 
 

L'AGONIA DEGLI ESTASI DI STEVE JOBS

Post n°1283 pubblicato il 27 Febbraio 2011 da MacRaiser

"Uno spettacolo che apre gli occhi. Ormai sono in tanti a parlare in questo modo di The Agony and The Ecstasy of Steve Jobs, la pièce teatrale che l’attore Mike Daisey sta portando in scena questa settimana al Repertory Theatre di Berkeley (in California). In questo lungo one-man show definito da più parti come “imperdibile” per tutti i fan Apple, il monologhista americano (fan di Apple a sua volta) parla del mondo della “mela” a 360 gradi ponendo l’accento su una questione che sembra essere stata dimenticata dai media: le condizioni di lavoro inumane delle fabbriche cinesi in cui vengono costruiti prodotti come iPhone e iPad. Daisey ha visitato la Cina l’anno scorso e ha scoperto che i dispositivi che tutti i suoi dispositivi preferiti erano costruiti quasi tutti “a mano” (a causa della mancanza di fondi per l’acquisto di macchinari avanzati nelle fabbriche), in condizioni di totale sfruttamento, molto spesso da bambini." - Da Geekissimo.

"Le cose sconvolgenti delle quali Mike ha parlato nel suo spettacolo che mi hanno portato alle lacrime, lo sono perche' vengono da storie vissute in prima persona." - Steve Wozniak, cofondatore di Apple Computers - Da Cult of Mac.

"Estasia è il nome di una delle tre superpotenze continentali nate dopo la ipotetica guerra atomica degli anni cinquanta inventate da George Orwell nel romanzo 1984. Il regime in vigore in Estasia è chiamato Culto della Morte." - Da Wikipedia.



Le vicende umane a volte non sono prive di una sorta di crudele ironia.

 
 
 

THUNDERBALLS

Post n°1282 pubblicato il 26 Febbraio 2011 da MacRaiser

Mentre tutti i siti Applecoronati magnificano le luminose sorti della nuovissima tecnologia futura (perche' periferiche da utilizzare con essa, per ora, non ve ne sono) targata Intel, Thunderbolt, con la quale vengono equipaggiati i nuovi MacBook Pro, piu' in sordina si dipana una vicenda della quale ebbi modo di parlare poco meno di un anno fa, in occasione dell'uscita di un'altra serie dei medesimi portatili. Scrivevo allora delle ignobili sparate di Apple, a proposito della inverosimile durata della batteria dei suoi laptop di fascia alta, e riportavo alcuni test che ne ridimensionavano la vita a meno del 50% di quanto millantato. Oggi, finalmente, quelle balle disoneste vengono smascherate e quel mendacio viene confermato e certificato dal patetico e vergognoso cambio di durata dichiarata in punta di piedi, nelle specifiche tecniche.

MacBook Pro 2010


MacBook Pro 2011

 
 
 

ESANO COME UN PESCE

Post n°1281 pubblicato il 25 Febbraio 2011 da MacRaiser

"Operai cinesi scrivono a Steve Jobs: 'Fate milioni sulla nostra salute' - 'Siete davvero uno dei marchi top del settore IT, che rappresenta una delle maggiori aziende di tecnologia del mondo? Non avete nemmeno il coraggio di ammettere quello che è accaduto'. Comincia così, con parole molto dure, la lettera che cinque lavoratori, che sostengono di rappresentare anche il resto della maestranza, hanno inviato alla direzione di Apple, nella persona dell’amministratore delegato Steve Jobs. Nel frattempo, i 137 lavoratori cinesi che avevano accusato gravi disturbi, come senso di spossatezza e di insensibilità degli arti, perdita dell’equilibrio, secondo la ricostruzione di Apple e del suo socio di Taiwan dopo un periodo passato in ospedale si sarebbero tutti ripresi." - Da La Stampa.

Leggendo questo articolo e osservando il video che ho pubblicato l'altro giorno, un dubbio sorge legittimo: che anche Steve Jobs abbia inalato n-esano insieme agli sfortunati operai cinesi? Se cosi' fosse, niente paura e in alto i cuori: la guarigione sara' pronta e completa. Parola di Apple Inc.


 
 
 

IL SERVER NON SERVE PIU'

Post n°1280 pubblicato il 25 Febbraio 2011 da MacRaiser

"Si noti che Apple ha intenzione di integrare la versione server del sistema operativo. Cosa questo, nel dettaglio, significherà lo vedremo in seguito." - SetteBit.

Pur se con estrema cautela, Fabio Zambelli oggi e' l'unico a palesare un interrogativo che certamente tutti si stanno in "rispettoso silenzio" gia' ponendo. Personalmente ho gia' dato da tempo risposta a quell'interrogativo. Da un bel pezzo e' evidente, infatti, che Apple sta tentando di sgattaiolar via, gatton gattoni e senza strepiti, dal mercato "pro". E che il Mac (ammesso e non concesso che oggi esista ancora un computer da poter chiamare "Mac") si appresta a diventare un costoso ed elaborato iPaddone. Conclusione? Ha voglia Apple a dire impunemente che sopprimere hardware e prodotti professionali, includendoli in altri (e per giunta consumer), significa renderli "migliori": sappiamo tutti qual e' la verita', giusto? Sentite me: fate ciao ciao a Mac OS X Server con la manina.


 
 
 

I PRIMATI DI CUPERTINO

Post n°1279 pubblicato il 24 Febbraio 2011 da MacRaiser

"L'incontro degli azionisti di Apple si chiude con il voto a sfavore della proposta di svelamento del piano di successione a Jobs. Accolta la posizione dei vertici di Cupertino secondo cui sarebbe un'indebito vantaggio concesso alla concorrenza." - Da Macity.

Con il lento e morbido congedo dalla sua Microsoft del 2008, preannunciato gia' anni prima in piena trasparenza e rispetto dei diritti degli azionisti, Bill Gates (che di concorrenza se ne intende abbastanza) ha dato e continua a dare una grande lezione di legalita' e stile a tutti i capitani d'industria. Tutti tranne questi consiglieri di amministrazione che invece, rinserrati e ostaggio al contempo dietro il "niet" autoritario del loro CEO gravemente malato, rassomigliano sempre piu' alle proverbiali tre scimmiette.



P.S. Ai redattori di Macity: "un indebito" senza apostrofo.

 
 
 

LA FETIDA VERITA'

Post n°1278 pubblicato il 23 Febbraio 2011 da MacRaiser

A quanto pare gli "avvoltoi" e i "fetidi fogli di gossip" non avevano sparato proprio tutte frottole. E questo video, nella sua drammatica eloquenza, lo testimonia. Per triste, odiosa o irrispettosa che possa apparirci, una notizia rimane una notizia, alla fine. E il resto si chiama censura e autocensura, cari Mantellini e Rota. Forse e' il caso di fare ammenda, ora.


 
 
 

L'iPALISSIANO

Post n°1277 pubblicato il 22 Febbraio 2011 da MacRaiser

"Windows mantiene il 90% del mercato Pc e iPad non è un computer. Windows batte Mac nove a uno, mentre iPad non può essere conteggiato come computer. Le ragioni per cui Mac non può superare il mercato Pc. Mentre DisplaySearch e Canalys sommano iPad ai computer e attribuiscono a Apple, rispettivamente, il terzo o addirittura il primo posto del mercato Pc Usa, Gartner e Idc contestano questo conteggio. iPad non è un Pc: secondo Idc iPad è solo un “media tablet” dispositivo slate, una tavoletta fra i 5 e i 14 pollici, con chip ARM, e dotato di sistema operativo Light (iOS) e non di un completo sistema operativo come i Windows 7 Slate. Se iPad richiede il possesso di un computer allora non è un Pc. Così non avviene per i tablet con Android 3.0 “Honeycomb”, che, a differenza di iPad, non sono dipendenti da Pc (per l’attivazione account e tutti gli update).Visto che Apple non conteggia gli iPad sommandoli ai Mac, secondo BetaNews, sbagliano DisplaySearch e Canalys a fare confusione. Allora com’è oggi il mercato Pc? I Pc Windows mantengono il 90% del mercato. Invece Mac è in leggero calo: per IDC Mac è in flessione dal 10.4% all’8.7%; anche Gartner conferma che nel quarto trimestre Apple è in declino dal 10.6% al 9.7%. A sostenere Windows sono cinque fattori: i Mac costano troppo; Windows può essere piratato; l’ecosistema Windows è talmente ampio, da avere development tool e Api per realizzare tutto e gli utenti vi trovano ogni killer application che cercano (inoltre le terze parti guadagnano molto e l’ecosistema è robusto); anche l’ecosistema-ombra trae profitto; l’enterprise preferisce Windows a Mac." - Da ITespresso.it.

Dire che sono lieto dell'autorevole conferma e' poco. Certo, tocca prendere atto con tristezza del fatto che finche’ l'ovvio non viene enunciato dalla grossa societa’ di ricerca di turno pluriblasonata (non si sa da chi, peraltro, se non dalle stesse multinazionali hi-tech, che ne sono le principali indirette committenti nonche’ dirette beneficiarie), il semplice dato tecnico, pur se di evidenza piu' che solare, non ha validita’ alcuna. Tale e tanta e' la potenza del lavaggio corticale mediatico quotidiano alimentato da Cupertino, distorsivo dei fatti piu' banali (aritmetica compresa), che ragionare con i semplici dati a disposizione e con la propria testa e’ questione che riguarda pochissimi, ormai. Ad ogni modo, se e' vero com'e' vero che l'iPad non e' un PC, e' pur vero che esso puo' essere con profitto usato in situazioni dove il PC risulta gravemente inadeguato.


 
 
 

PRIVACY DIFFERENTI

Post n°1276 pubblicato il 21 Febbraio 2011 da MacRaiser

"Apple dovrebbe imparare da Amazon - Il negozio multimediale di Apple vi dirà cosa compera qualcun altro, qualcosa che una persona ha tutto il diritto di tenere riservato, se lo crede." - Da SetteBit.

Se non proprio l'ironia della sorte, una qualche sorta d'ironia pure ci deve essere nel fatto che chi tanto s'affanna, lancia in resta o spada tratta, a proteggere da "avvoltoi" e "fetidi fogli" la privacy violata del suo multimiliardario preferito, il CEO di Apple: Steve Jobs, viene al contempo lasciato dal proprio beniamino con le terga completamente scoperte.


 
 
 

NON TUTTI I DISGUSTI SONO DISGUSTI

Post n°1275 pubblicato il 19 Febbraio 2011 da MacRaiser

Chissa' se vale ancora una volta la pena far notare che, per abbattere ogni voce incontrollata, basterebbe che Steve Jobs facesse una volta per tutte chiarezza sul suo stato di salute, come normalmente usano fare molti personaggi pubblici, pur magari non avendo le enormi responsabilita’ nella gestione degli investimenti altrui che invece Jobs ha; di modo che tutte le speculazioni sarebbero spazzate via all’istante. O che in passato Jobs ha raccontato un fracco di bugie, in proposito (influenza e suoi postumi son diventati magicamente scompenso ormonale, che poi a loro volta si sono tramutati senza colpo ferire in trapianto di fegato), e che ora chiaramente quelle balle gli si ritorcono contro. O che i vari fondi pensione, i quali possiedono ingenti quantita’ di azioni Apple, stanno premendo da settimane affinche’ sia messo nero su bianco e reso pubblico un piano di successione, ma che da Cupertino si alza la solita cortina fumogena. O che e' chiaro che in questo clima di reticenza e menzogna qualunque flatus vocis acquista inevitabilente forza e sostanza. O che se irosamente ci si scandalizza come fa Massimo Mantellini, a causa delle speculazioni di qualche "fetido foglio di gossip" sulla mortalita' piu' o meno prossima di Steve Jobs, bizzarramente non ci si scandalizza affatto sulle congratulazioni di Apple nei confronti di Foxconn (il marchio di fabbrica che assembla, tra l'altro, gli iCosi di Apple) per l'idea di piazzare sbarre alle finestre e reti sotto i balconi dei dormitori degli operai in modo da porre rimedio alla catena dei loro suicidi. Probabilmente vale ancora la pena farlo notare si, ma non a Rob Rota di Tevac. Che mai s'e' mai degnato di scrivere un rigo per dare la notizia dei suicidi avvenuti in quelle fabbriche, o per descrivere le disumane condizioni di lavoro, in quelle e nelle altre dove Steve Jobs, comodamente seduto sui suoi jet miliardari, subappalta le attivita' di Apple, arricchendosi sul sangue e sullo sfruttamento piu' feroce di quegli aguzzini asiatici chiamati a sproposito "imprenditori". Non a Rota che oggi si dice "disgustato", udite udite, dal fatto che tutti i media riportano notizia delle voci sulle pessime condizioni di salute di Steve Jobs (come Mantellini); e che li definisce elegantemente "avvoltoi". Certo, capisco che il senso del gusto o del disgusto costituiscono faccenda del tutto personale. Come pure quello del pudore, del resto.


 
 
 

SCUDI FISCALI DIFFERENTI

Post n°1274 pubblicato il 18 Febbraio 2011 da MacRaiser

"Apple paga le lobbie per una legge adatta a far rientrare capitali dall’estero - Il 60% del fatturato della società è generato all’estero, quindi moltissimi soldi finiscono su conti correnti esteri incassando, di fatto, nei Paesi extra USA. Secondo la legislazione corrente la società potrebbe importare quel denaro in conti americani pagando il 35% di tasse, poichè sono redditi generati all’estero. Apple, però, vorrebbe un’imposizione più favorevole e pagare il 5% di tasse. Per tale motivo sta finanziando delle lobbie, cioè dei gruppi di interesse, per favorire questa legge." - Da Melamorsicata.

Se e' vero, com'e' vero, che sul blog di Kiro le lobbies statunitensi sono magicamente convertite in cappelli, e' altrettanto vero che in Europa questa roba si chiamerebbe evasione fiscale e corruzione.


 
 
 

LA PERCEZIONE DELLA REALTA'

Post n°1273 pubblicato il 17 Febbraio 2011 da MacRaiser

"Dai tabloid le foto di un dimagrito Jobs in cura a Stanford - Mentre attendiamo di vedere queste foto, apparentemente scattate 9 giorni fa fuori dallo Stanford Cancer Center di Palo Alto, dove si insinua che Jobs effettui chemioterapie, ricordiamo che questo giornale ha spacciato le più grosse bufale della storia. Naturalmente il fatto che qualche storia fosse un vero scoop è l’eccezione che conferma la regola." - Da SetteBit.

A quanto pare un tumore al pancreas, seguito da un dissimulato trapianto di fegato qualche anno dopo, cui ora s'e' aggiunto un ritiro per  misteriose ragioni di salute, non sembrano sufficienti a rendere plausibili le notizie di uno Steve Jobs sotto chemio. Non alla maggior parte dei siti Applecentrici, almeno.


 
 
 

CONGRADULATORI

Post n°1272 pubblicato il 16 Febbraio 2011 da MacRaiser

"Lavoro, Apple ammette: 'Bimbi nelle fabbriche cinesi'. Novantuno giovanissimi scoperti dalla 'mela morsicata' nelle aziende che producono i suoi gadget: nove volte di più rispetto a quelli individuati nel 2009. E ci sono anche 137 casi di intossicazione da solventi. L'ambientalista Ma Jun: 'Questo rapporto dimostra che Apple non è ancora disposta ad accettare il controllo del pubblico. Avevamo elencato i nomi di alcuni fornitori della Apple ma nel rapporto non ne viene fatta menzione'. Reazione scettica anche da parte di Debby Chan, dell'associazione Hong Kong's Students and Scholars Against Corporate Misbehaviour, secondo la quale è impossibile monitorare ciò che fanno gli appaltatori di Apple perchè l'azienda si rifiuta di identificarli o di dire quanti sono. Il rapporto sarebbe dunque soltanto un esercizio di immagine e non un genuino sforzo al fine di garantire i diritti dei lavoratori." - Da Repubblica.



Rinfreschiamoci Per un attimo la memoria ricapitolando le varie dichiarazioni che Steve Jobs ha rilasciato in merito, solo nell'ultimo anno:
  • "Foxconn non sfrutta i propri dipendenti. Hanno ristoranti e piscine. Per essere una fabbrica, è una fabbrica molto bella." - Giugno 2010.
  • "Foxconn non e' una fabbrica di schiavi." - Giugno 2010.
  • "Sebbene ogni suicidio sia una tragedia, la percentuale di suicidi di Foxconn è molto al di sotto della media cinese" - Giugno 2010.
Finalmente e' tutto chiaro e documentato, per ammissione della stessa Apple: quelle di Jobs non erano che menzogne. E, al solito, a questo punto ecco che da Apple ci somministrano altre balle, col meccanismo tipico della propaganda totalitaria: lungi dall'assumersi le proprie responsabilita' per aver ingannato i propri clienti e investitori, si profitta della situazione rovesciando completamente i fatti e recitando la parte degli orgogliosi "difensori dei diritti umani". Che dire? Al solito, che e' davvero triste dover assistere all'indecente spettacolo di cio' che sei diventata, cara Apple? Certo si correrebbe il rischio di diventar noiosi, alla fine, o peggio di deprimersi. Non fosse per le impagabili perle di Melablog.
(Clicca sull'immagine)

 
 
 

CURIOSO SAPERE

Post n°1271 pubblicato il 15 Febbraio 2011 da MacRaiser

"Curioso sapere anche che l’uomo con un libro di carta è visto meglio di un uomo con l’iPad. Probabilmente perchè l’uomo con un libro appare colto. Slitta all’ultimo posto la donna truccata." - Da Melamorsicata.



Ne avevo scritto l'altro ieri, credendo (a torto) d'avere esaurito l'argomento; ma per queste sagaci perle di Kiro davvero non c'e' prezzo. Di fronte al genio del Luca Giurato dell'informatica, che prende i fischi del disegno e della pittura per i fiaschi del trucco femminile, non resta che alzare le mani e dichiarare forfait. Eppure, no: c'e' ancora spazio per la grandezza. Il genio assoluto Kiro lo raggiunge mostrando il suo piu' sincero e genuino stupore per un fatto incomprensibile: perfino il libro cartaceo attrae piu' dell'iPad (e se lo dice il sondaggio di Retrevo, sara' certo sacrosantamente vero); possibile? Probabilmente perche' chi legge un libro appare piu' colto, certo. Eppure lo sanno tutti che l'apparenza inganna, no? Dannati libri di carta. Dannata cultura dell'apparenza.


 
 
 

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ANTONELLA ANEDDA

Vedo dal buio
come dal più radioso
dei balconi.
Il corpo è la scure:
si abbatte sulla luce
scostandola in silenzio
fino al varco più nudo -al nero
di un tempo che compone
nello spazio battuto
dai miei piedi
una terra lentissima
- promessa

---

Perfino adesso vedo
un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo
attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori
senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.


---

Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.


---

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

 
Questa felicità promessa o data
m'è dolore, dolore senza causa
o la causa se esiste è questo brivido
che sommuove
il molteplice nell'unico
come il liquido scosso nella sfera
di vetro che interpreta il fachiro.
Eppure dico: salva anche per oggi.
Torno torno le fanno guerra cose
e immagini su cui cala o si leva
o la notte o la neve
uniforme del ricordo.

Mario Luzi

---

Venite pensieri
vi penseremo a fondo
ora che e' mattino.
La luce vi fa sembrare tanto forti
da raschiare il buio
come se avessimo un coccio
e la notte fosse cuoio.
C'e' un geco sul granito.
Il suo ventre oscilla
come acqua di fonte.
E' spaventato. E' attento.
Aspetta senza capire.
Come succede a noi
quando un saluto di colpo
si trasforma in addio

---


Che speri,
che ti riprometti, amica,
se torni per così cupo viaggio
fin qua
dove nel sole le burrasche
hanno una voce
altissima abbrunata,
di gelsomino odorano e di frane?
Mi trovo qui
a questa età che sai,
né giovane né vecchio,
attendo, guardo
questa vicissitudine sospesa;
non so più quel che volli
o mi fu imposto,
entri nei miei pensieri
e n'esci illesa.
Tutto l'altro che deve essere
è ancora,
il fiume scorre,
la campagna varia,
grandina, spiove,
qualche cane latra
esce la luna, niente si riscuote,
niente
dal lungo sonno avventuroso.

Mario Luzi

---

il vento
è un'aspra voce che ammonisce
per noi stuolo
che a volte trova pace
e asilo sopra questi rami secchi.
E la schiera
ripiglia il triste volo,
migra nel cuore dei monti,
viola scavato
nel viola inesauribile,
miniera senza fondo
dello spazio.
Il volo è lento, penetra a fatica
nell'azzurro che s'apre
oltre l'azzurro,
nel tempo ch'è di là dal tempo;
alcuni mandano grida acute
che precipitano
e nessuna parete ripercuote.
Che ci somiglia
è il moto delle cime nell'ora
- quasi non si può pensare
né dire -
quando su steli invisibili
tutt'intorno
una primavera strana
fiorisce in nuvole rade
che il vento
pasce in un cielo
o umido o bruciato
e la sorte della giornata è varia,
la grandine, la pioggia,
la schiarita.

Mario Luzi

---

Poco dopo si è qui come sai bene,
file d'anime lungo la cornice,
chi pronto al balzo,
chi quasi in catene.
Qualcuno sulla pagina del mare
traccia un segno di vita,
figge un punto.
Raramente
qualche gabbiano appare.

Mario Luzi
 
E’ pur nostro il disfarsi delle sere.
E per noi è la stria che dal mare
sale al parco e ferisce gli aloè.
Puoi condurmi per mano,
se tu fingi di crederti con me,
se ho la follia di seguirti lontano
e ciò che stringi, ciò che dici,
m’appare in tuo potere.
Fosse tua vita quella
che mi tiene sulle soglie
e potrei prestarti un volto,
vaneggiarti figura. Ma non è,
non è così. Il polipo che insinua
tentacoli d’inchiostro tra gli scogli
può servirsi di te.
Tu gli appartieni e non lo sai.
Sei lui, ti credi te.

Eugenio Montale

---

Sempre di nuovo,
benchè sappiamo
il paesaggio d'amore
e il breve cimitero
con i suoi tristi nomi
e il pauroso abisso silente,
dove per gli altri è la fine:
torniamo a coppie tuttavia
di nuovo tra gli antichi alberi,
ci posiamo sempre, di nuovo,
con i fiori contro il cielo.

Rainer Maria Rilke

---

Felicita’ raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede,
teso ghiaccio che s’incrina;
e dunque non ti tocchi
chi piu’ t’ama.
Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari,
il tuo mattino
e’ dolce e turbatore
come i nidi delle cimase.
Ma nulla
paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case.

Eugenio Montale

---

Il suo sguardo,
dopo tanto fissare,
e’ divenuto cosi’ stanco
che non puo’ accettare null’altro.
Per lei
e’ come se le sbarre
fossero migliaia,
e oltre le migliaia di sbarre:
nessun mondo.
Nel suo girare
in quel cerchio ristretto,
senza soste,
la sua potente falcata
diviene una danza rituale
attorno ad un centro,
dove una grande volonta’
si trova come paralizzata.
A volte,
le palpebre si sollevano in silenzio
ed una forma entra,
scivola attraverso
l’angusto silenzio tra le spalle,
raggiunge il cuore,
e muore.

Rainer Maria Rilke – La pantera

---

Gettava pesci vivi
a pellicani famelici.
Sono vita anche i pesci fu rilevato,
ma di gerararchia inferiore.
A quale gerarchia
apparteniamo noi
e in quali fauci…?
Qui tacque il teologo
e si asciugo’ il sudore.

Eugenio Montale
 

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MARIA LUISA SPAZIANI

Quelle labbra
ch'era peccato mordere
tanto infantili e tenere s'aprivano
(neve di sogno
non può il tempo sciogliere)
chiude un sigillo di divina cera.
Ma avete flauti eterni
come il mare,
o labbra più profonde della sera.

 

ANTONELLA ANEDDA

Dell'incedere a scatti di quell'uomo
che nella strada per Venaco
gridava dentro il sole
non s'e' mai detto nulla
nulla della camicia
strappata sulle ascelle
e dei piedi circondati di paglia
ne' della voce bruciata di francese.
Lo aspetto' l'inverno,
lo strinse nel ramo di una scala
lo spinse piano
col volto tra i vasi di gerani

---

Per trovare la ragione di un verbo
perché ancora
davvero non é tempo
e non sappiamo
se accorrere o fuggire.
Fai sera come fosse dicembre
sulle casse innalzate
sul cuneo del trasloco
dai forma al buio
mentre il cibo
s'infiamma alla parete.
Queste sono le notti
di pace occidentale
nei loro raggi vola
l'angustia delle biografie
gli acini scuri dei ritratti,
i cartigli dei nomi.
Ci difende di lato un'altra quiete
come un peso marino nella iuta
piegato a lungo, con disperazione.

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Non esiste innocenza
in questa lingua
ascolta come si spezzano i discorsi
come anche qui sia guerra
diversa guerra
ma guerra - in un tempo assetato.
Per questo scrivo con riluttanza
con pochi sterpi di frase
stretti a una lingua usuale
quella di cui dispongo
per chiamare
laggiù perfino il buio
che scuote le campane.

 

PEDRO SALINAS

Non voglio che ti allontani,
dolore, ultima forma
di amare. Io mi sento vivere
quando tu mi fai male
non in te, né qui, più oltre:
sulla terra, nell'anno
da dove vieni
nell'amore con lei
e tutto ciò che fu.
In quella realtà
sommersa che nega se stessa
ed ostinatamente afferma
di non essere esistita mai,
d'essere stata nient'altro
che un mio pretesto per vivere.
Se tu non mi restassi,
dolore, irrefutabile,
io potrei anche crederlo;
ma mi rimani tu.
La tua verità mi assicura
che niente fu menzogna.
E fino a quando ti potrò sentire,
sarai per me, dolore,
la prova di un'altra vita
in cui non mi dolevi.
La grande prova, lontano,
che è esistita, che esiste,
che mi ha amato, sì,
che la sto amando ancora.

---

Quello che sei
mi distrae da quello che dici:
Lanci parole veloci,
pavesate di risa,
invitandomi
ad andare dove mi porteranno.
Non ti presto attenzione,
non le seguo: sto guardando
le labbra da cui sono nate.
Intanto guardi lontano.
Fissi lo sguardo laggiù,
non so in cosa, e già si precipita
a cercarlo la tua anima
affilata, come saetta.
Io non guardo dove guardi:
io ti vedo guardare.
E quando desideri qualcosa
non penso a quello che vuoi
nè lo invidio: è il meno.
Ciò che ami oggi, lo desideri;
domani lo dimenticherai
per un nuovo amore.
No. Ti aspetto
oltre qualsiasi fine o termine
in ciò che non deve succedere.
Io resto nel puro atto
del tuo desiderio, amandoti.
E non voglio altro
che vederti amare.

 

REINER MARIA RILKE

Niente è paragonabile.
Esiste forse cosa
che non sia tutta sola
con se stessa e indicibile?
Invano diamo nomi,
solo è dato accettare
e accordarci
che forse qua un lampo,
là uno sguardo ci abbia sfiorato,
come se proprio in questo
consistesse vivere la nostra vita.
Chi si oppone
perde la sua parte di mondo.
E chi troppo comprende
manca l’incontro con l’eterno.
A volte
in notti grandi come questa
siamo quasi fuori pericolo,
in leggere parti uguali
spartiti fra le stelle.
Immensa moltitudine

---

Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore
e cerca di amare le domande,
che sono simili
a stanze chiuse a chiave
e a libri scritti in lingua straniera.
Non cercare ora le risposte
che non ti possone essere date
poichè non saresti capace
di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa.
Vivi le domande ora.
Forse ti sarà dato,
senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano giorno,
in cui avrai la risposta.

 
Che io debba ricevere il castigo
neppure si discute. Resta oscuro
se cio’ accada in futuro oppure ora
o se sia gia’ avvenuto
prima che io fossi.
Non ch’io intenda evocare
l’esecrabile fantasma
del peccato originale.
Il disastro fu prima dell’origine
se un prima e un dopo
hanno ancora un senso.

Eugenio Montale

---

Perfino adesso vedo un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.

Antonella Anedda


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Mia vita,
a te non chiedo lineamenti
fissi, volti plausibili o possessi.
Nel tuo giro inquieto
ormai lo stesso sapore
han miele e assenzio.
Il cuore che ogni moto tiene a vile
raro è squassato da trasalimenti.
Così suona talvolta nel silenzio
della campagna un colpo di fucile.

Eugenio Montale

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Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.

Antonella Anedda

---

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

Antonella Anedda
 
Questo tetto che affiora dalla notte
ci protegge piu' di una croce o un santo.
Ora che improvvisamente piove
e' benedetto.
In un'abside di plastica bagnata
splende una pianta di ortensie azzurro-fuoco

Antonella Anedda

---

...
Soffiero' su quel viso
mischiando i suoi gesti
a quelli di amori passati,
prendendo i ricordi migliori
le poche frasi di ognuno
fino a costruire il mio Golem
il mio amore brucera' altissimo e ignoto
lungo la cappa del camino.
...

Antonella Anedda


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Vergine altera, mia compagna
t'arde un mistero negli occhi.
Non so se odio o amore
e' questa luce eterna
della tua nera faretra.
Con me verrai
finche' proietti un'ombra il corpo
e resti ai miei sandali arena.
La sete o l'acqua sei
sul mio cammino?
Dimmi, vergine altera,
mia compagna.

- Antonio Machado -

---

...
Pensi davvero che basti non avere colpe
per non essere puniti,
ma tu hai colpe.
L'aria e' piena di grida.
Sono attaccate ai muri,
basta sfregare leggermente.
Dai mattoni salgono respiri,
brandelli di parole.
...

Antonella Anedda
 

 

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