Creato da MacRaiser il 19/01/2007
Tutti gli utenti Mac pensano differente, ma alcuni pensano piu' differente degli altri
 

Messaggi di Giugno 2011

HABEMUS iPAPAD

Post n°1406 pubblicato il 30 Giugno 2011 da MacRaiser

Benedetto XVI guarda con interesse alle nuove frontiere tecnologiche della fidelizzazione... ehm, della fede. Tra Citta' del Vaticano e Cupertino sono gia' in corso colloqui segreti per la messa a punto di un modello ad hoc che rivoluzionera' l'intero settore. Apple infatti si appresta a reinventare l'intero cristianesimo e a trasformare quella del pontificato, finalmente, in una magica ed entusiasmante esperienza.


 
 
 

A VOLTOI RITORNANO

Post n°1405 pubblicato il 29 Giugno 2011 da MacRaiser

"Avvoltoi di Adobe svolazzano sulle sventure di Final Cut Pro X - Pronti ad approfittare dei malumori dei professionisti con il software di Apple, ricordando che le soluzioni di Adobe sarebbero il meglio disponibile sul mercato." - Da SetteBit.

E' da vent'anni almeno che Apple cresce le (modeste) fortune del Mac sulle disgrazie di DOS prima e Windows poi, a cominciare dal problema dei virus; ed e' da piu' o meno altrettanto che si e' unanimemente deciso di chiamare questo comportamento "concorrenza" o "legge di mercato". Oggi, pero', Fabio Zambelli, in evidente crisi recidivante da fanboysmo di ritorno, ci informa che no, per Apple (e solo per Apple) questo non vale e che, nella fattispecie dell'ormai famigerato flop jobbiano di Final Cut Pro X, il proporre un'alternativa da parte di Adobe, configura un comportamento da "avvoltoi". Ebbene, lasciando da parte il pur solido argomento: "quel che e' fatto e' reso", voglio ricordare al fanboy intellettualmente piu' onesto del web che, se proprio dobbiamo usare questo genere di eleganti metafore, allora bisognera' pur rendersi conto che gli avvoltoi non si nutrono di "sventure", ma si cibano delle carogne di animali morti. Non so se rendo l'idea.


 
 
 

MAI DIRE LETAMAI

Post n°1404 pubblicato il 28 Giugno 2011 da MacRaiser

"Circa 1.650 persone hanno firmato una petizione per dire che “Final Cut Pro X non è un’applicazione professionale“. Vogliono tornare alla vecchia versione." - Da MelaMarcia.

Ancora c'e' chi non ha capito, a quanto pare, e spera di salvarsi con le petizioni. La nuda verita' e che in pochi anni Steve Jobs e' riuscito a condurre in porto il suo progetto di mutazione genetica di Apple, riducendo il suo ecosistema basilare, il Mac, ad un immenso cimitero di professionisti. Essi sono stati spinti, per mezzo del mendacio e dell'inganno, a continuare ad investire ed investirsi a carissimo prezzo, anno dopo anno, nelle tecnologie proprietarie di Apple, per poi essere abbandonati senza il minimo scrupolo. Perche'? Ma perche' con la terra fecondata in questo modo da questi esigenti quanto fedeli clienti, dai loro tempo, denaro, lavoro, risorse umane e sopratutto fiducia, Jobs ha riccamente concimato il suo florido giardino di portafogli, coltivato a perdita d'occhio di assai meno esigenti quanto piu' manipolabili, assuefatti e profittevoli compratori di iCosi. Percio' non chiedete, cari Pro, perche' non vi sara' dato. Svegliatevi, aprite gli occhi, invece, e rendetevi conto che siete stati semplicemente ingannati.


 
 
 

SPETTACOLARIE

Post n°1403 pubblicato il 26 Giugno 2011 da MacRaiser

"Steve Jobs promette uno "spettacolare" aggiornamento di Final Cut Studio" - Da Melablog, 19 Aprile 2010.

"Apple è cascata malissimo su questa nuova versione di Final Cut Pro X e forse gli utenti pro hanno colto la palla al balzo per fare sentire la loro voce. Da tempo Apple sembra essersi completamente dimenticata di loro, proprio gli utenti che in tempi difficili hanno tenuto in vita l’azienda. Pessima figura." - Da Melablog, 25 Giugno 2011.

Certi indegni spettacoli andrebbero disertati; o bisognerebbe pretendere il rimborso del biglietto.


 
 
 

ENTUFIASCHI E SODDISFOTTI

Post n°1402 pubblicato il 24 Giugno 2011 da MacRaiser

"Final Cut Pro X, critiche e dubbi sulla nuova versione - Come prevedibile sta facendo molto discutere il nuovo Final Cut Pro X. Alcuni utenti sono entusiasti della nuova versione, altri si dicono profondamente delusi. Le critiche più feroci riguardano la necessità di utilizzare schede video recenti, il supporto per l’editing multi camera (la funzione che consente di visualizzare nella finestra canvas tutte le clip affiliate, utile ad esempio quando si riprende uno spettacolo con più telecamere), l’impossibilità di importare progetti Final Cut pro 6/7, la mancanza di numerosi template Motion e audio di default (alcuni sono ad ogni modo scaricabili direttamente dal programma), l’impossibilità di esportare fotogrammi come JPG ad alta risoluzione (si possono esportare TIFF e PNG), l’impossibilità di esportare o importare direttamente file xml, esportare EDL o liste, l’impossibilità di interfacciarsi con la precedente versione di Compressor (nella nuova versione di quest'ultimo non si capisce perché Apple non abbia modificato l’interfaccia)." - Da Macity.

Ebbi a suo tempo modo piu' volte di annunciare quest'esito, percio' evitero' di tornare sul tema del sistematico genocidio informatico di utenza professionale voluto e perseguito con pertinace costanza da Steve Jobs, fin dal suo ritorno in Apple. E' questione sviscerata e acclarata, e questa della suite "Pro"di Final Cut Studio trasformata in poco piu' di un giocattolo per apprendisti montatori di filmini casalinghi, ne e' solo la piu' recente, malinconica conferma. Cio' che resta oscuro e': a) Perche' Macity scrive "come prevedibile". Fin dal suo primo rilascio, non mi risulta che mai gli utenti siamo rimasti "delusi" in qualche modo da Final Cut Studio; e b) In quale localita' segreta si radunano questi utenti professionisti in incognito, "entusiati della nuova versione", dal momento che, a leggere il forum Apple e i commenti in giro per blog Applecentrici (fatte salve le censure di mamma Apple), in effetti di "entusiasmo" non se ne trova traccia alcuna.


 
 
 

UOVA E CAPORALI

Post n°1401 pubblicato il 20 Giugno 2011 da MacRaiser

"Apple chiede aiuto al governo USA: basta jailbreak! - Apple ha chiesto al governo federale degli Stati Uniti di aiutarla a fermare gli hacker che sviluppano soluzioni per il jailbreak dei dispositivi iOS, in particolare l'iPhone. Jailbreak è un termine usato per identificare un sistema che consente di aggirare le restrizioni che Apple integra in iOS. Ciò permette agli utenti d'installare applicazioni di qualsiasi genere - anche esterne all'App Store - e usare il dispositivo con reti di altri operatori." Da Tom's Hardware, 17 Gennaio 2011.

"Microsoft dà l'ok, sì al jailbreak dei Windows Phone - Windows Phone sbloccati grazie al supporto di Microsoft. Con il contributo della casa di Redmond tra poco tempo sarà disponibile un software per lo sblocco a basso costo. A differenza di altre aziende, la casa di Redmond non ha punito i tre appassionati, bensì ha captato la possibilità di lavorare con la comunità e ha intavolato una discussione con i ragazzi per rendere WP7 un sistema più aperto." - Tom's Hardware, 20 Giugno 2011.

"E' piu' divertente essere un pirata che arruolarsi in marina." - Steve Jobs, 1982.

Come gia' accaduto in passato, mentre Apple, all'interno del proprio recinto vigilato ed elettrificato, beve avidamente fin l'ultima goccia del suo succulento ovetto di oggi (reclamando nel contempo a gran voce l'intervento della forza pubblica in difesa del suo monopolio anomalo), Microsoft alleva con pazienza e sagacia la gallina sfornauova di domani, lasciando liberamente ruspare i suoi polli. A ben guardare, in effetti Steve Jobs non mostra affatto l'aspetto di chi si sta divertendo un mondo.


 
 
 

LA VOCE DEL PADDONE

Post n°1400 pubblicato il 16 Giugno 2011 da MacRaiser

"La fuga notizie su iPad 2 costa tre condanne e 4 anni di prigione - Gli imputati e poi condannati sono Xiao Cheng Song (18 mesi di prigione e 150mila Yuan di multa), direttore generale di MacTop Electronics colpevole di avere offerto 20mila Yuan (circa 2100 euro) e buoni sconto a Hou Peng Na un ex dipendente di Foxconn in cambio di informazioni su iPad 2. Hou (un anno di prigione e 30mila Yuan di multa) aveva a sua volta pagato Lin Ke Cheng (14 mesi di prigione e 100mila Yuan di multa) un ricercatore e sviluppatore di Foxconn, per fotografare il dorso di iPad 2. La severità della pena non deve stupire. Foxconn opera sul mercato con una lunga serie di partner commerciali e dipende per il suo successo imprenditoriale dalle commesse che riceve da aziende come Apple, Dell, HP, Microsoft, RIM e molte altre realtà americane che hanno assoluta necessità di segretezza. La falla che ha portato alla produzione di custodie per iPad 2 a distanza di mesi dal suo lancio è di assoluta gravità in questa logica commerciale ed grave è anche per la stessa economia cinese di cui Foxconn con le sue centinaia di miglia di dipedenti e miliardi di dollari di commesse è un elemento fondante." - Da Macity.

Fatte le dovute proporzioni, immagino che le punizioni dei neri sorpresi, all'epoca dello schiavismo, a rubare qualche sacco di cotone o qualche attrezzo da lavoro, fossero altrettanto dure. Ma "non dobbiamo stupirci" se "assolutamente gravi" ai nostri occhi, come afferma Macity, non sono l'assoluta mancanza di rispetto dei diritti umani, le disumane condizioni di lavoro e la sistematica violazione della dignita' dei lavoratori, non i suicidi a catena, non il bieco sfruttamento dei minorenni, non la tutela della salute del tutto inesistente, ne' tutte le altre porcate che Apple commissiona a Foxconn per mantenere le proprie manine linde e pinte, no. Se davvero "assolutamente grave" e' la "falla nella segretezza" riguardo il dietro dell'iPad 2, allora la severita' di queste condanne e' giusta e non bisogna stupirsi. Sacrosanta, anzi; come del resto quella di allora.


 
 
 

L'iDRONE

Post n°1399 pubblicato il 15 Giugno 2011 da MacRaiser

"Apple afferma che Nokia ha perso quote di mercato per via dell'iPhone e che, non contenta di chiedere cifre elevate per le royalty di alcune tecnologie, sta cercando di estorcere brevetti esclusivi usati sull'iPhone per impossessarsi di caratteristiche uniche presenti in questo dispositivo." - Da Macity, Febbraio 2010.

"Possiamo sederci e guardare i concorrenti mentre rubano le nostre invenzioni brevettate, o possiamo fare qualcosa a riguardo. Noi abbiamo deciso di fare qualcosa. Crediamo che la concorrenza sia una cosa sana, ma i concorrenti dovrebbero creare le proprie tecnologie originali, non rubare le nostre." - Steve Jobs, Marzo 2010.

"Brevetti, Nokia vince contro Apple - Nella guerra dei brevetti, Apple, accusata di violazione di 46 brevetti, acconsente a pagare Nokia. Alla fine Apple ha ceduto: la guerra dei brevetti fra Apple e Nokia si conclude con la capitolazione di Apple che acconsente a pagare Nokia per un accordo di licenza. I termini dell’intesa sono confidenziali, ma Nokia ha confermato che Apple pagherà una cifra una tantum in un’unica soluzione più le royalties da qui in avanti." - Da ITespresso, Giugno 2011.

Furto? Mendacio? Accordo? Patteggiamento? Recidiva? Usate pure le metafore o gli eufemismi che preferite, il senso non cambia e l'abbiamo inteso perfettamente tutti: Apple ha copiato da Nokia, rubandole tecnologie proprietarie e inserendole nel suo iPhone; dopodiche' se ne e' servita per ottenerne il successo commerciale che ben conosciamo, scippando ampie porzioni di mercato proprio alla concorrente finlandese. Ancora una volta, alla base del successo commerciale di Steve Jobs, c'e' il furto e c'e' la menzogna. Mi chiedo se egli sia davvero pienamente, intimamente soddisfatto e orgoglioso di aver ridotto Apple a questa triste e indegna miseria. A giudicare dall'aspetto, direi di no.


 
 
 

iPAD 451

Post n°1398 pubblicato il 14 Giugno 2011 da MacRaiser

In Fahrenheit 451 le autorita’ erano costrette a spedire i pompieri casa per casa, per scovare i libri da bruciare. Con gli eBook, vale a dire con il contenuto trasformato in contenitore, ovvero con il pensiero e la parola mutati in applicazione e quindi software proprietario, questi immensi dispendio di energia e perdita di tempo non sarebbero affatto necessari e Ray Bradbury avrebbe dovuto accorciare drasticamente il suo racconto. Perche’ da oggi sara’ sufficiente la decisione e il click di una sola persona e, come d'incanto, i libri indesiderati potranno sparire retroattivamente (cioe' senza lasciare traccia alcuna) da tutte le librerie e biblioteche del mondo, all’unisono. Steve Jobs ha ragione: l'iPad e' magico.


 
 
 

iBAD FEELING

Post n°1397 pubblicato il 11 Giugno 2011 da MacRaiser

"Noto che hai un iBad, un prodotto che è una prigione, per quello che la gente parla di jailbreaking. Per prima cosa, è pieno di software che non è libero, che gli utenti non controllano: cosa inaccettabile perchè se non sei tu a controllare i programmi, sono loro a controllare te. Se finisci come l’uccellino, che entra nella gabbia perché ci son dentro semi appetitosi da mangiare, poi dopo quando la gabbia si chiude ti troverai nella posizione di uno stupido." -  Richard Stallman, da Melablog

Perfino uno come Antonio Dini -pur evitando accuratamente di citare Apple e iPad- ormai si trova costretto ad ammettere che Richard Stallman non ha poi tutti i torti e che le sue ragioni vanno attentamente valutate: incredibile. Che il Reality Distortion Field di Steve Jobs si stia leggermente affievolendo?


 
 
 

L'INCOEREO

Post n°1396 pubblicato il 10 Giugno 2011 da MacRaiser

"Quando Apple pecca di incoerenza - (Apple ndr) rifiuto a TapTapTap una versione di Camera+, precisamente la versione 1.3, dopo l’introduzione dello scatto delle foto effettuabile con il tasto del volume. Una scelta giustificata col fatto che gli utenti avrebbero fatto confusione con gli utilizzi dei tasti. Una scelta che costò mesi di ban a TapTapTap con conseguente danno economico. Nell’ultimo WWDC, però, Apple ha introdotto lo scatto con il volume con iOS 5. La stessa funzione proposta da TapTapTap considerata “fuorviante” per l’utente. Phil Ryu, uno degli sviluppatori del team, durante la presentazione ha dichiarato “Cavolo, lo scatto con il volume, vi state prendendo gioco di me?“. Un altro aspetto dell’incoerenza della società è l’eterna lotta al jailbreak e al successivo approvvigionamento di idee dal cydia store, dove gli sviluppatori possono modificare il firmware di iOS per apportare elementi potenzianti del dispositivo. Tanto per fare un esempio basta vedere la somiglianza tra l’attuale Notification Center e Intelliscreen disponibile su Cydia." - Da Melamorsicata.

"Wi-Fi Sync in iOS 5, Apple ha rubato l'idea e l'icona? - Un giovane sviluppatore si è scagliato contro Apple per Wi-Fi Sync, la nuova funzione di sincronia wireless tra dispositivi iOS e iTunes. Secondo il giovane la casa di Cupertino potrebbe avere preso più di uno spunto dalla sua applicazione, ora in vendita su Cydia." - Da Tom's Hardware.

E' dal 2008 che ne parlo; si tratta di recidiva, quindi. Nulla di nuovo neppure nel fatto che quando rubano gli altri si chiama "furto", quando lo fa Apple si chiama "incoerenza".


 
 
 

iPADRONE

Post n°1395 pubblicato il 09 Giugno 2011 da MacRaiser

"Video shock su come si vive e lavora negli impianti Foxconn - I difensori dei diritti umani che hanno un difficile compito in Cina suggeriscono agli utenti dell’iPad di pensare per un momento ai diritti dei lavoratori, questo filmato testimonia lo squallore. Nel filmato si vedono assunzioni di massa di operai, espropri di terreni dove nasceranno le fabbriche con il supporto dei governanti, impianti ancora non completati dove già i giovani assemblatori sono al lavoro, cibi consumati sui marciapiedi, file chilometriche per timbrare i cartellini, orario continuato di lavoro, tempi ristretti per usare i bagni, detriti e sporcizia ovunque." - Da SetteBit.

Aggiungo io: si vedono ragazzini e ragazzine in fila per essere assunti nelle catene di montaggio con turni massacranti, disciplina e indottrinamento militare e, luccicante, la polvere d'alluminio usata per lucidare gli schermi dei vostri luccicosi iPad, sotto la pelle dalle loro mani. Dopo il walkman, il cellulare e il tablet, Steve Jobs ha reinventato lo schiavo. Ma il padrone siamo noi.




 
 
 

CULO DI

Post n°1394 pubblicato il 08 Giugno 2011 da MacRaiser

Due parole (perche' altro al momento non merita, trattandosi di poco piu' che una dimostrativa) su iCloud. In sistesi si tratta, al pari dei suoi omologhi lanciati da altre compagnie (Google, ecc), del tentativo (con ottime prospettive di successo) di trasformare in merce il contenuto dei nostri hard disk e dunque delle nostre vite digitali; ma non basta. In sostanza, questa progressiva introduzione di biberon, sonde, sondini e tubi digitali parenterali wireless all'interno della nostra giornata, implica svariate conseguenze, la piu' nefasta delle quali e' che presto ci troveremo sempre meno padroni assoluti della nostra vita e del nostro tempo, ma trasformati in una sorta di terminali di acquisto e consumo per conto di Apple, Google, FB e compagnia socialmente lucrante. Se ci pensate, alla fine, iCloud e' solo un altro modo, piu' articolato certo, per perfezionare, potenziare e portare a termine il progetto pianificato e brevettato da Apple per il tracciamento dell'utente, scoperto quasi per caso solo poche settimane or sono. In altre parole, i ruoli si invertono: le multinazionali del digitale, attraverso hardware sempre piu' sofisticati (ma non perfezionati, attenzione) socialmente ed esteticamente attraenti tanto quanto inutili, non ci offriranno una quantita' maggiore di informazioni, ma ne preleveranno da noi, e in misura esponenzialmente crescente, in modo da analizzarle, riorganizzarle, reimpacchettarle e rivendercele a prezzo piu' che ragionevole. E non sto parlandi semplicemente di "dati sensibili"; qui siamo ben oltre, ormai. Il mezzo per ottenere questa mercificazione di ogni aspetto della nostra giornata, e' il sequestro delle nostre piu' elementari capacita' di socializzazione e di percezione del mondo attraverso i sensi, sostituiti sempre piu' rapidamente da protesi hardware, irte di sensori e da software di riconoscimento, tracciamento e profilazione sempre piu' accurati, oltre che di incremento della realta'. Protesi pronte a intercettare, interpretare, potenziare (si fa per dire), utilizzare e sostituire ogni nostra singola capacita' di valutazione e interazione -del e con- l'ambiente circostante. Sostituzione della realta' percepita per via naturale, dunque, con una realta' fittizia, rigenerata dagli iFoni e dagli iPaddi; ri-prodotta, ri-condizionata e ri-costruita dalle multinazionali dell'Information Tecnology. A noi, da bravi terminali, non resta che ri-percepirla e ri-comprarla. La foto qui sotto e' un commento perfetto a tutto questo: l'uomo spaventosamente ricco e potente rappresentato nell'immagine, che vive grazie ad organi trapiantati e cure sofisticatissime, eppure ancora gravenemente e visibilmente malato, che nonostante questo continua a consumare il proprio corpo da anni alla fiamma di una volonta' quasi sovrumana di accumulare denaro del quale non ha bisogno e che non riuscira' mai a godere, forse una ragione per ridere ce l'ha, dopotutto. Perche' il culo del titolo, l'anagramma di "iCloud", non e' il suo.


 
 
 

FUMO GENI

Post n°1393 pubblicato il 07 Giugno 2011 da MacRaiser

"Giusta eutanasia alla vita infame di MobileMe (2008-2012) - Il passaggio da .Mac a MobileMe non è stato solo il cambio di denominazione, dovevano avverarsi alcune promesse entro i primi di luglio del 2008, ma “disastro” era l’unico giudizio che si è levato dalla folla che aveva fiducia nell’idea di Apple. Ora Apple, mentre ricorda che l’indirizzo MobileMe è anche Apple ID per accedere a tutti i servizi online, informa della possibilità della cancellazione dell’abbonamento, inoltre avvia un sistema di rimborsi (tradotto già in italiano, un evento!) per i clienti che possiedono codici non ancora attivati. Il discrimine è 45 giorni, chi utilizza l’abbonamento da meno di 1 mese e mezzo riceverà un rimborso completo e chi lo utilizza da più tempo un rimborso parziale, calcolato da Apple in base al tempo già sfruttato." - Da SetteBit.

"Ecco le funzionalità dall'attesissimo iCloud - E’ Steve Jobs stesso che spiega il problema che incontrano gli utenti. Cercare i media, convertirli, metterli nella libreria e procedere alla sincronizzazione via cavo ad ogni cambiamento è qualcosa che ha funzionato negli ultimi 10 anni ma “tenere tutto sincronizzato ci ha fatto diventare pazzi”. Ma la buona novella è che con iCloud tutto cambierà. Di nuovo." - Da Melablog.

Come pronosticato a suo tempo da Ethlite, Apple in questi anni si e' dimostrata totalmente e irrimediabilmente incapace di fornire un servizio di gestione remota dei propri dati anche solo vagamente somigliante a cio' che viene definito universalmente "standard accettabile", per un prodotto a pagamento. A questo punto, al genio informatico, Steve Jobs, non restava da fare altro che cio' che da sempre e' abituato a fare: coprire il fallimento e l'insuccesso di un prodotto (oltre che la monumentale fregatura affibbiata ai propri clienti fin dai tempi di dotMac) con il clamore suscitato da un altro prodotto dalle funzionalita' e ambizioni ancora piu' monumentali e roboanti. In effetti ci si potrebbe chiedere perche' mai, avendo fallito miseramente nel primo e piu' piccolo progetto, Apple dovrebbe riuscire nel secondo piu' grande. Il condizionale e' d'obbligo, appunto. Effetto oroscopo l'ho chiamato, ma forse il lapsus freudiano del termine "buona novella" rende ancora meglio l'idea e ci fa comprendere pienamente di fronte a quale fenomeno ci troviamo realmente. Altro che tecnologia, altro che informatica.


 
 
 

Fai quello che il fanboy dice, non fare quello che il fanboy fa

Post n°1392 pubblicato il 06 Giugno 2011 da MacRaiser

"A un anno dalla lettera aperta di Steve Jobs che spiegava i motivi del no a Flash su iPhone e iPad, qualcuno ammette che il CEO di Apple non si era sbagliato: Adobe non è stata in grado di mantenere le promesse, il Flash player presenta ancora problemi e non è adatto per essere usato su smartphone e tablet." - Da Macity.

A un anno di distanza ancora tutti coloro che possiedono un computer, una tablet o uno smartphone, possono scegliere di usare o di non usare Adobe Flash Player. Tutti tranne gli utenti Apple iOS. A un anno di distanza ancora ci si chiede come mai, se davvero Flash e' tanto "buggoso, lento, insicuro e, sopratutto, morente", Macity e gli altri siti Applecoronati, per primi e con entusiasmo, non si liberano e non liberano i propri lettori una volta per tutte da questo fastidioso e soffocante fardello informatico, usando tecnologie alternative. A distanza di un anno ancora ci si domanda come mai, al contrario, proprio sui siti che si occupano di Apple, si moltiplicano i banner pubblicitari basati proprio su quell'Adobe Flash scomunicato dal iPontefice massimo di Cupertino. Ad un anno di distanza, insomma, ci si continua a chiedere per quale misteriosa ragione dell'universo, Macity e compagnia cantApple, continuano a sputare nel piatto dove gustosamente continuano imperterriti a mangiare. Ad ogni modo, quale che sia la risposta, bon appetit.








 
 
 

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ANTONELLA ANEDDA

Vedo dal buio
come dal più radioso
dei balconi.
Il corpo è la scure:
si abbatte sulla luce
scostandola in silenzio
fino al varco più nudo -al nero
di un tempo che compone
nello spazio battuto
dai miei piedi
una terra lentissima
- promessa

---

Perfino adesso vedo
un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo
attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori
senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.


---

Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.


---

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

 
Questa felicità promessa o data
m'è dolore, dolore senza causa
o la causa se esiste è questo brivido
che sommuove
il molteplice nell'unico
come il liquido scosso nella sfera
di vetro che interpreta il fachiro.
Eppure dico: salva anche per oggi.
Torno torno le fanno guerra cose
e immagini su cui cala o si leva
o la notte o la neve
uniforme del ricordo.

Mario Luzi

---

Venite pensieri
vi penseremo a fondo
ora che e' mattino.
La luce vi fa sembrare tanto forti
da raschiare il buio
come se avessimo un coccio
e la notte fosse cuoio.
C'e' un geco sul granito.
Il suo ventre oscilla
come acqua di fonte.
E' spaventato. E' attento.
Aspetta senza capire.
Come succede a noi
quando un saluto di colpo
si trasforma in addio

---


Che speri,
che ti riprometti, amica,
se torni per così cupo viaggio
fin qua
dove nel sole le burrasche
hanno una voce
altissima abbrunata,
di gelsomino odorano e di frane?
Mi trovo qui
a questa età che sai,
né giovane né vecchio,
attendo, guardo
questa vicissitudine sospesa;
non so più quel che volli
o mi fu imposto,
entri nei miei pensieri
e n'esci illesa.
Tutto l'altro che deve essere
è ancora,
il fiume scorre,
la campagna varia,
grandina, spiove,
qualche cane latra
esce la luna, niente si riscuote,
niente
dal lungo sonno avventuroso.

Mario Luzi

---

il vento
è un'aspra voce che ammonisce
per noi stuolo
che a volte trova pace
e asilo sopra questi rami secchi.
E la schiera
ripiglia il triste volo,
migra nel cuore dei monti,
viola scavato
nel viola inesauribile,
miniera senza fondo
dello spazio.
Il volo è lento, penetra a fatica
nell'azzurro che s'apre
oltre l'azzurro,
nel tempo ch'è di là dal tempo;
alcuni mandano grida acute
che precipitano
e nessuna parete ripercuote.
Che ci somiglia
è il moto delle cime nell'ora
- quasi non si può pensare
né dire -
quando su steli invisibili
tutt'intorno
una primavera strana
fiorisce in nuvole rade
che il vento
pasce in un cielo
o umido o bruciato
e la sorte della giornata è varia,
la grandine, la pioggia,
la schiarita.

Mario Luzi

---

Poco dopo si è qui come sai bene,
file d'anime lungo la cornice,
chi pronto al balzo,
chi quasi in catene.
Qualcuno sulla pagina del mare
traccia un segno di vita,
figge un punto.
Raramente
qualche gabbiano appare.

Mario Luzi
 
E’ pur nostro il disfarsi delle sere.
E per noi è la stria che dal mare
sale al parco e ferisce gli aloè.
Puoi condurmi per mano,
se tu fingi di crederti con me,
se ho la follia di seguirti lontano
e ciò che stringi, ciò che dici,
m’appare in tuo potere.
Fosse tua vita quella
che mi tiene sulle soglie
e potrei prestarti un volto,
vaneggiarti figura. Ma non è,
non è così. Il polipo che insinua
tentacoli d’inchiostro tra gli scogli
può servirsi di te.
Tu gli appartieni e non lo sai.
Sei lui, ti credi te.

Eugenio Montale

---

Sempre di nuovo,
benchè sappiamo
il paesaggio d'amore
e il breve cimitero
con i suoi tristi nomi
e il pauroso abisso silente,
dove per gli altri è la fine:
torniamo a coppie tuttavia
di nuovo tra gli antichi alberi,
ci posiamo sempre, di nuovo,
con i fiori contro il cielo.

Rainer Maria Rilke

---

Felicita’ raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede,
teso ghiaccio che s’incrina;
e dunque non ti tocchi
chi piu’ t’ama.
Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari,
il tuo mattino
e’ dolce e turbatore
come i nidi delle cimase.
Ma nulla
paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case.

Eugenio Montale

---

Il suo sguardo,
dopo tanto fissare,
e’ divenuto cosi’ stanco
che non puo’ accettare null’altro.
Per lei
e’ come se le sbarre
fossero migliaia,
e oltre le migliaia di sbarre:
nessun mondo.
Nel suo girare
in quel cerchio ristretto,
senza soste,
la sua potente falcata
diviene una danza rituale
attorno ad un centro,
dove una grande volonta’
si trova come paralizzata.
A volte,
le palpebre si sollevano in silenzio
ed una forma entra,
scivola attraverso
l’angusto silenzio tra le spalle,
raggiunge il cuore,
e muore.

Rainer Maria Rilke – La pantera

---

Gettava pesci vivi
a pellicani famelici.
Sono vita anche i pesci fu rilevato,
ma di gerararchia inferiore.
A quale gerarchia
apparteniamo noi
e in quali fauci…?
Qui tacque il teologo
e si asciugo’ il sudore.

Eugenio Montale
 

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MARIA LUISA SPAZIANI

Quelle labbra
ch'era peccato mordere
tanto infantili e tenere s'aprivano
(neve di sogno
non può il tempo sciogliere)
chiude un sigillo di divina cera.
Ma avete flauti eterni
come il mare,
o labbra più profonde della sera.

 

ANTONELLA ANEDDA

Dell'incedere a scatti di quell'uomo
che nella strada per Venaco
gridava dentro il sole
non s'e' mai detto nulla
nulla della camicia
strappata sulle ascelle
e dei piedi circondati di paglia
ne' della voce bruciata di francese.
Lo aspetto' l'inverno,
lo strinse nel ramo di una scala
lo spinse piano
col volto tra i vasi di gerani

---

Per trovare la ragione di un verbo
perché ancora
davvero non é tempo
e non sappiamo
se accorrere o fuggire.
Fai sera come fosse dicembre
sulle casse innalzate
sul cuneo del trasloco
dai forma al buio
mentre il cibo
s'infiamma alla parete.
Queste sono le notti
di pace occidentale
nei loro raggi vola
l'angustia delle biografie
gli acini scuri dei ritratti,
i cartigli dei nomi.
Ci difende di lato un'altra quiete
come un peso marino nella iuta
piegato a lungo, con disperazione.

---

Non esiste innocenza
in questa lingua
ascolta come si spezzano i discorsi
come anche qui sia guerra
diversa guerra
ma guerra - in un tempo assetato.
Per questo scrivo con riluttanza
con pochi sterpi di frase
stretti a una lingua usuale
quella di cui dispongo
per chiamare
laggiù perfino il buio
che scuote le campane.

 

PEDRO SALINAS

Non voglio che ti allontani,
dolore, ultima forma
di amare. Io mi sento vivere
quando tu mi fai male
non in te, né qui, più oltre:
sulla terra, nell'anno
da dove vieni
nell'amore con lei
e tutto ciò che fu.
In quella realtà
sommersa che nega se stessa
ed ostinatamente afferma
di non essere esistita mai,
d'essere stata nient'altro
che un mio pretesto per vivere.
Se tu non mi restassi,
dolore, irrefutabile,
io potrei anche crederlo;
ma mi rimani tu.
La tua verità mi assicura
che niente fu menzogna.
E fino a quando ti potrò sentire,
sarai per me, dolore,
la prova di un'altra vita
in cui non mi dolevi.
La grande prova, lontano,
che è esistita, che esiste,
che mi ha amato, sì,
che la sto amando ancora.

---

Quello che sei
mi distrae da quello che dici:
Lanci parole veloci,
pavesate di risa,
invitandomi
ad andare dove mi porteranno.
Non ti presto attenzione,
non le seguo: sto guardando
le labbra da cui sono nate.
Intanto guardi lontano.
Fissi lo sguardo laggiù,
non so in cosa, e già si precipita
a cercarlo la tua anima
affilata, come saetta.
Io non guardo dove guardi:
io ti vedo guardare.
E quando desideri qualcosa
non penso a quello che vuoi
nè lo invidio: è il meno.
Ciò che ami oggi, lo desideri;
domani lo dimenticherai
per un nuovo amore.
No. Ti aspetto
oltre qualsiasi fine o termine
in ciò che non deve succedere.
Io resto nel puro atto
del tuo desiderio, amandoti.
E non voglio altro
che vederti amare.

 

REINER MARIA RILKE

Niente è paragonabile.
Esiste forse cosa
che non sia tutta sola
con se stessa e indicibile?
Invano diamo nomi,
solo è dato accettare
e accordarci
che forse qua un lampo,
là uno sguardo ci abbia sfiorato,
come se proprio in questo
consistesse vivere la nostra vita.
Chi si oppone
perde la sua parte di mondo.
E chi troppo comprende
manca l’incontro con l’eterno.
A volte
in notti grandi come questa
siamo quasi fuori pericolo,
in leggere parti uguali
spartiti fra le stelle.
Immensa moltitudine

---

Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore
e cerca di amare le domande,
che sono simili
a stanze chiuse a chiave
e a libri scritti in lingua straniera.
Non cercare ora le risposte
che non ti possone essere date
poichè non saresti capace
di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa.
Vivi le domande ora.
Forse ti sarà dato,
senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano giorno,
in cui avrai la risposta.

 
Che io debba ricevere il castigo
neppure si discute. Resta oscuro
se cio’ accada in futuro oppure ora
o se sia gia’ avvenuto
prima che io fossi.
Non ch’io intenda evocare
l’esecrabile fantasma
del peccato originale.
Il disastro fu prima dell’origine
se un prima e un dopo
hanno ancora un senso.

Eugenio Montale

---

Perfino adesso vedo un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.

Antonella Anedda


---

Mia vita,
a te non chiedo lineamenti
fissi, volti plausibili o possessi.
Nel tuo giro inquieto
ormai lo stesso sapore
han miele e assenzio.
Il cuore che ogni moto tiene a vile
raro è squassato da trasalimenti.
Così suona talvolta nel silenzio
della campagna un colpo di fucile.

Eugenio Montale

---

Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.

Antonella Anedda

---

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

Antonella Anedda
 
Questo tetto che affiora dalla notte
ci protegge piu' di una croce o un santo.
Ora che improvvisamente piove
e' benedetto.
In un'abside di plastica bagnata
splende una pianta di ortensie azzurro-fuoco

Antonella Anedda

---

...
Soffiero' su quel viso
mischiando i suoi gesti
a quelli di amori passati,
prendendo i ricordi migliori
le poche frasi di ognuno
fino a costruire il mio Golem
il mio amore brucera' altissimo e ignoto
lungo la cappa del camino.
...

Antonella Anedda


---

Vergine altera, mia compagna
t'arde un mistero negli occhi.
Non so se odio o amore
e' questa luce eterna
della tua nera faretra.
Con me verrai
finche' proietti un'ombra il corpo
e resti ai miei sandali arena.
La sete o l'acqua sei
sul mio cammino?
Dimmi, vergine altera,
mia compagna.

- Antonio Machado -

---

...
Pensi davvero che basti non avere colpe
per non essere puniti,
ma tu hai colpe.
L'aria e' piena di grida.
Sono attaccate ai muri,
basta sfregare leggermente.
Dai mattoni salgono respiri,
brandelli di parole.
...

Antonella Anedda
 

 

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