Creato da MacRaiser il 19/01/2007
Tutti gli utenti Mac pensano differente, ma alcuni pensano piu' differente degli altri
 

Messaggi di Luglio 2011

HIC SUNT PEONES

Post n°1430 pubblicato il 31 Luglio 2011 da MacRaiser

"L’impressione era di star davanti ad un computer “for dummies”, citando una famosa collana di manuali per presunti imbranati. Ecco, non mi è piaciuto molto che un sistema operativo mi prendesse per tale, perché così mi è sembrato." - Rob Rota.

"Più leggo le recensioni e sento commenti, più mi convinco che non passerò a Lion. Non ho bisogno di un iOS per il mio Mac. Non sono stupido. O perlomeno non voglio essere trattato da stupido." - Paolo Attivissimo.

"Momma says stupid is as stupid does." - Forrest Gump.


 
 
 

STUPIDO E' CHI LO STUPIDO SAFARI

Post n°1429 pubblicato il 30 Luglio 2011 da MacRaiser

"Secondo lo studio canadese di consulenze psichiatriche prodotto da AptiQuant, ammesso che non si tratti di uno scherzo (non è stato possibile verificarlo), il quoziente d’intelligenza degli utenti dei vari browser è diverso, tanto da classificare come “stupidi” quelli di IE – Internet Explorer." - Da SetteBit.

Entriamo per un istante nella logica da mentecatti di questo, con rispetto parlando, "studio": a ben vedere non e' che gli utenti Safari facciano una gran bella figura.



P.S. Invito Zambelli, e soprattutto coloro che hanno scritto queste idiozie integrali, a leggere "Allegro ma non troppo" di Carlo Maria Cipolla.

 
 
 

MILLION DOLLAR BABBEY

Post n°1428 pubblicato il 29 Luglio 2011 da MacRaiser

"Accrediti multipli inspiegabili per alcuni clienti che si sono precipitati sull’ultimo sistema operativo. I rimborsi faticano a partire e la gente resta in mutande. C’è qualcosa che non funziona se il signor John Christman ha pagato per 122 copie di Lion, scaricate da Mac App Store. Lo racconta Mac Rumors: i 3.878,40 dollari pagati via PayPal non sono certo uno scherzo, soprattutto perché ora John si trova nei guai con il mutuo da pagare a fine mese. Ovviamente John non possiede 122 Mac a casa e, anche se fosse, le regole della licenza di Apple con i software acquistati da Mac App Store ammettono un solo pagamento per un numero infinito di installazioni sui propri computer. Quindi è ancora più difficile da giustificare un accredito tanto mostruoso, che non è l’unico perché altri si lamentano direttamente sul forum ufficiale di Apple. Apple incolpa PayPal e PayPal incolpa Apple, John attende indietro i soldi. Lion è il primo OS di Apple per i Mac che si ottiene unicamente (fino ad agosto) online, scaricando poco meno di 4 GB di dati, l’azienda di Cupertino l’ha reso disponibile mercoledì scorso ed ha conteggiato già 1 milione di acquisti dopo la prima giornata." - Da SetteBit.

Purtroppo per i clienti, si tratta di "addebiti" e non di "accrediti".


 
 
 

E iOS PAGO

Post n°1427 pubblicato il 27 Luglio 2011 da MacRaiser

"Apple e Groupon pagheranno 25 milioni di dollari a Walker Digital. I brevetti in questione sarebbero in riferimento all’e-commerce e al marketing on line. Un portavoce di Walker Digital ha confermato che tre società pagheranno, ma non ha voluto fare i nomi. Apple e Groupon si sono nascoste dietro un “no comment”. " - Da Melamorsicata.

Ops! Beccati di nuovo.


 
 
 

IMMONDEZZAiOS

Post n°1426 pubblicato il 26 Luglio 2011 da MacRaiser

"A sei mesi dall'entrata in vigore del Decreto sui rifiuti Raee, Greenpeace alza il coperchio sulle discariche dei rifiuti elettronici. Dall'inchiesta emerge che lo smaltimento hi-tech non va nel verso giusto - Secondo un Rapporto Onu (datato 2010) l’e-waste è in crescita a tripla cifra. Gli Usa sono il maggior produttore di rifiuti elettronici al mondo con 3 milioni di tonnellate all’anno. Segue la Cina, la cui produzione di 2,3 milioni di tonnellate. Entro il 2020 i rifiuti elettronici di Cina e Sudafrica cresceranno del 400% rispetto a quelli scartati nel 2007. In Italia ReMedia ha gestito nel 2009 il riciclo di oltre 60.000 tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici (Raee)." - Da ItEspresso.

"Arturo Di Corinto, cyber hacktivist della prim’ora, da anni giornalista free lance (per Manifesto, Nova, La Repubblica…) scrive oggi su l’Espresso: -Il nuovo data center di Apple consuma come 250 mila case-" - Da MelaMarcia.

E' un dato di fatto: il tratto di strada che separa l'apertura dell'imballaggio di un dispositivo tecnologico da quello della sua eliminazione in discarica, e' sempre piu' breve. Cellulari in testa. Un altro dato di fatto e' che Steve Jobs, con le sue politiche di accelerazione dissennata e pavloviano stimolo al ricambio compulsivo dei gadget Apple (grazie all'immissione continua di nuovi modelli, ma soprattutto grazie all'appesantimento inutile e pianificato del software, che rende i modelli appena precedenti obsoleti alla velocita' della luce), sta contribuendo a edificare un futuro ancora piu' tossico di quello che immaginiamo, per i nostri figli. Se non altro, osservando le luccicanti montagne di mele di plastica friggere sotto il sole, giusto dietro casa, sapranno chi ringraziare.


 
 
 

SEMPLICE MENTE

Post n°1425 pubblicato il 25 Luglio 2011 da MacRaiser

"Un documento di supporto tecnico sul sito Apple spiega cosa fare se durante l’installazione di Lion appare il messaggio d’errore che avvisa dell’impossibilità di installare il sistema sul disco destinazione - Apple consiglia, se possibile, di fare un backup di tutti i dati e inizializzare il disco-target; se questo non è possibile, è necessario riavviare il computer normalmente, aprire l’applicazione Utility Disco che si trova nella sottocartella Utility di Applicazioni, selezionare il disco con il volume che s’intende aggiornare, selezionare la sezione “Partiziona” e trascinare il bordo inferiore destro con lo schema attuale di partizionamento per ridimensionare a caldo il volume di avvio, rimpicciolendo la partizione e rendendola almeno di 128MB più piccola e facendo infine click su “Applica”. La porzione colorata in azzurro chiaro rappresenta lo spazio utilizzato: ovviamente bisogna fare in modo che la nuova partizione non sia inferiore allo spazio effettivamente occupato (la porzione colorata). Dopo aver ridimensionato la partizione, è possibile uscire da Utility Disco e riavviare l’installazione di OS X Lion. Al termine dell’installazione di Lion sarà possibile ridimensionare la partizione portandola all'originale." Da Macity.

Dal momento che sI prendono la briga di pubblicare in fretta e furia un documento ufficiale, quella in questione non deve essere un'occorrenza poi tanto rara.


 
 
 

IN FORMAZIONE

Post n°1424 pubblicato il 25 Luglio 2011 da MacRaiser

"La vita reale appare spesso un'imitazione dell'arte. Oggi, dell'arte del manifesto." - Marshall McLuhan.


 
 
 

I PRECARICATI DEL MAC

Post n°1423 pubblicato il 24 Luglio 2011 da MacRaiser

"MacOS X 10.7 «Lion» (anzi: solo più OSX, perché il “Mac” è sparito) è da qualche giorno disponibile per il download sull’App Store, in attesa che pendrive USB con l’installer di OSX precaricato arrivino nei negozi a far la gioia di coloro che preferiscono avere qualche cosa di fisico da tenere in mano, o da collezionare, o che non possono permettersi di scaricare quasi 5 GB di dati su una connessione lenta e traballante. (...) Il Finder, che ancora non sappiamo se finalmente smette di farsela sotto ogni volta che deve accedere ad un volume remoto, per lo meno fa un piccolo sforzo cercando di imitare caratteristiche che Windows ha dalla notte dei tempi; ad esempio fare il “merge” di due cartelle, o mantenere entrambe le copie di un file quando si cerca di sovrascriverlo con un altro con lo stesso nome. Sempre il Finder procede inesorabile lungo la strada di nascondere all’utente la struttura del disco. Cosa che forse va bene per gli assoluti neofiti, ma è patetica, e dannosa, per gli utenti avanzati, che non devono gestire poche decine di file creati con quattro applicazioni diverse, ma centinaia di migliaia, creati e gestiti con decine di applicazioni diverse. Il “rischio iPad” su Lion ancora non c’è, ma si prefigura in maniera evidente. Un sistema in cui l’utente dovesse perdere il controllo della struttura del disco e di chi apre i file, e come, è estremamente limitante. Ora tutto questo con Lion si può fare, naturalmente. Ma è questo “naturalmente” che potrebbe essere a rischio per il futuro, o per lo meno potrebbe diventare molto meno scontato di quanto sia adesso. Per “semplificare”, dice Apple. Per trattarci come dei rimbambiti, dico io." - Marco Coisson.

Come al solito, non posso che sottoscrivere. Un solo suggerimento, Marco: molla quella schifezza di mobile.me e trasferisci il tuo sito su una piattaforma che abbia un seppur vago senso della decenza.


 
 
 

NON SPUTATE SUL CINESE

Post n°1422 pubblicato il 22 Luglio 2011 da MacRaiser

"Non sono passati tanti anni da quando la “concorrenza” tra siti dedicati al mondo della mela mordicchiata, e in quel periodo mi ci inserisco pure io con Tevac, si faceva a gara con articoli e segnalazioni, ma news sulle varie uscite dei software a parte, quello che faceva davvero la differenza era la qualità e l’originalità dei contenuti. Poco importava se venivano da dei giornalisti “veri” o da degli amatori improvvisati. Da quando tutto si traduce in click preziosi per i circuiti di advertising, il web ha subito un processo di dequalificazione importante, lento e inesorabile. Nel momento in cui il miraggio di facili guadagni ha preso piede, ma che dopo un breve periodo di euforia si è trasformato in poche briciole da spartire fra molti, sono comunque cambiate metriche ed obiettivi. In peggio, e non c’è stato ritorno. Alle più celebrate e diffuse testate ufficiali di informazione se ne affiancano altre, meno potenti ma sempre più apprezzate, con uno sguardo attento alla qualità di quanto viene scritto. L’onda sta coinvolgendo anche i blogger, che stanno cominciando a vivere una seconda giovinezza nonostante i prematuri coccodrilli di una morte annunciata, per mano del social-qualcosa di turno." - Rob Rota.

Premesso che personalmente concepisco il "social" piu' come un volano che non come un killer della piattaforma blog, non mi resta che congratularmi con Rota. Mi fa piacere constatare il diffuso quanto lento, faticoso ma progressivo avvicinamento a quello che vado affermando pubblicamente dal 2005 almeno e per via blog, dal 2007. Certo, mi son dovuto asciugare la faccia da un bel po’ di sputazzi digitali, soprattutto dalle parti dove comandava Rob Rota, nel frattempo, ma non me la prendo: sono i rischi del mestiere del "dissidente". Ma sono anche convinto che d’ora in avanti la strada sara’ tutta in discesa. Apple e’ ormai con ogni evidenza divenuta null'altro che la sua propria nemesi (anche solo a causa delle dimensioni da tirannosauro, a pensarci); ragion per la quale chi ha storicamente apprezzato la filosofia che c’era dietro “l’altra” Apple, non potra’ che fatalmente ritrovarsi sempre piu’ da “questo” lato della linea che, per usare ancora termini mutuati dalla mitologia della mela, separa il “think different” dal resto. E’ solo questione di tempo. E il tempo, si sa, e' galantuomo.

 


 
 
 

UN CORAGGIO DA LION

Post n°1421 pubblicato il 19 Luglio 2011 da MacRaiser

"Tremarella fa cancellare lo scoop dei banner di Lion - Non sappiamo quali siano le ragioni, ma un sito italiano (al quale, nostro malgrado, abbiamo contribuito con grande sudore della fronte a far diventare noto, almeno fino al 2005, nonostante il drago a 2 teste che lo dis-governa) ha ricevuto da un centro commerciale dell’elettronica del sud Italia le foto del materiale promozionale di Lion. Già esposto, forse con 1 giorno d’anticipo." - Da SetteBit.

Italiano improbabile a parte, onore al merito del buon Zambelli che ancora una volta ci mostra la codardia e il mercenarismo di uno dei piu' (se non il piu') frequentati siti di informazione Applecentrica (non che gli altri siano piu' indipendenti, per carita'). La vicenda in se' e' tanto ridicola da risultare patetica e non staro' a riassumervela: leggetevi l'articolo che merita' gia' solo per i commenti sarcastici dell'autore. A parziale discolpa del succitato sito (niente paura; scrivere il termine "Macity" non ti fara' cadere stecchite le dita delle mani, caro Zambelli), occorre ammettere che la gestione paranoide del rapporto coi media di Steve Jobs, ha assunto da anni i contorni del piu' puro grottesco.


 
 
 

TARDERBOLT

Post n°1420 pubblicato il 18 Luglio 2011 da MacRaiser

"Non trattenete il fiato per i primi hard disk esterni con connessione veloce Thunderbolt. Ammesso che Electronista abbia avuto informazioni esatte, i modelli Little Big Disk potrebbero tardare e non arrivare, come promesso dal produttore LaCie, entro l’estate. Si parla di fine autunno oppure inverno." - Da SetteBit.

Mi pare evidente che ci sono dei problemi tecnici e nemmeno di poco conto: da Febbraio a Giugno solo per produrre uno schifo di cavo (a 49 eurozzi, tra l'altro), e dei primi dischi se ne parlera' addirittura in autunno. Niente male per un'interfaccia che si chiama: "Fulmine".


 
 
 

UN VOLGO XPERSO

Post n°1419 pubblicato il 15 Luglio 2011 da MacRaiser

"La prima novità, rispetto a Xpress 8, è che non c’è più un installer per PPC. Con questa versione Quark abbandona il microprocessore dei computer pre-intel, per dedicarsi solo alle ultime macchine apple. Se avete un PPC è una novità di cui tener conto (btw, se avete invece windows, Xpress funziona ancora con Windows XP. Think different)." - Fabrizio Venerandi.

E' bello finalmente rileggere dopo tanto tempo, una vera recensione invece delle solite leccate di chiappe da fanboys assuefatti e dipendenti. Definirla "spettacolare" e' davvero poco, perche' nel leggerla mi sono divertito da matti. Anche se a pensare alla inesorabile dispersione dei professionisti in ambiente Mac, una punta di amaro ti resta comunque in bocca.


 
 
 

SCHIAVI DELLA MELA ALLA RISCOSSA

Post n°1418 pubblicato il 14 Luglio 2011 da MacRaiser

"Fa causa ad Apple per il tracciamento e viene rimborsato (€ 670) - Il 36enne coreano Kim Hyung-suk fa l’avvocato per lo studio legale Mirae Law e quindi è il suo pane quotidiano bazzicare per le aule di un tribunale, per lui non è stato un problema dare un segnale molto chiaro ad Apple: ha fatto causa. Apple registrava, senza che l’utente lo sapesse, i dati dei movimenti del dispositivo iOS per una raccolta anonima di dati sul traffico. L’azienda californiana, il mese scorso, ha perso e non ha fatto ricorso, quindi è stata condannata al pagamento di 1 milione di won (ovvero circa 670 euro) per violazione della privacy." - Da SetteBit.

Giustizia e' fatta, finalmente. E adesso non c'e' che sperare che questa palla di neve diventi presto una valanga e che ne vengano travolte, una volta per tutte, la protervia e l'arroganza di Steve Jobs.


 
 
 

KIRO L'ANALESTO

Post n°1417 pubblicato il 14 Luglio 2011 da MacRaiser

"A quanto pare la mia analisi di ieri sul secondo incomodo per assemblare i prodotti di Apple era giusta. La società di Cupertino, infatti, sta cercando un altro complesso industriale da affiancare a Foxconn per l’assemblaggio dei suoi prodotti. Ufficialmente servirà ad aumentare la produzione, ma ufficiosamente ad eliminare qualsiasi ipotesi di monopolio da parte di Foxconn, società del gruppo Hon Hai Precision Industry." Da Melamorsicata, 13 Luglio 2011.

"Apple previously outsourced the production of iPad-series tablets to only Foxconn, which assembles the tablets mostly at its production base in Chengdu, western China. However, an explosion occurred at a Chengdu factory building on May 20 leaving three dead and 15 injured on May 20. The accident has forced Apple to seek a second contractor in order to minimize production risk." - Da Digitimes, 11 Luglio 2011.

Quando si vuol spacciare per proprie le idee altrui, in modo da potersi meglio pavoneggiare con gli ignari lettori, si dovrebbe avere almeno l'accortezza (o la decenza) di non linkare la fonte.


 
 
 

I VENERANDI DEL MAC

Post n°1416 pubblicato il 12 Luglio 2011 da MacRaiser

"Ieri ho passato buona parte della giornata a lavorare con x11 a schermo pieno, un programma di testo che non esiste per il mio computer con il quale ho lavorato per ore. Ho pensato che ero uscito fuori dal design apple, che mi trovavo in un terreno molto manipolabile, pratico, ricco. Mi sono rammaricato per non averlo fatto prima, e mi sono rammaricato che il disegno apple del computing si allontani sempre di più da un computer che fa cose, per promuovere un computer che le subisce." - Fabrizio Venerandi.

Leggete tutto il pezzo di Venerandi e poi leggete i commenti. A quanto ricordo, noialtri nostalgici, disadattati veteromacchisti, mai facemmo l'apologia del "dateci meno, dateci dietro". Per fare un esempio pratico, mai ci siamo vantati o abbiamo salutato con festeggiamenti e ovazioni il fatto di non avere il tasto destro e la rotella sul mouse (non fino a una manciata di anni fa), a differenza dei cugini windozziani. Al contrario, subivamo spesso il loro dileggio ("monotasto", amavano chiamarci). Anche le alzate d'ingegno jobbiane in stile AppleTV, spesso le subivamo; a tratti perfino con una punta di stizza. In silenzio, inghiottendo il rospo e sputando a volte con fatica i tanti danari extra che, anno dopo anno, l'acquisto di cio' che mancava, hardware o software che fosse, ci imponeva, noi sopportavamo le mutilazioni imposte da Steve Jobs (ma non solo da lui) ai nostri Mac, fidando che avremmo comunque ricevuto qualcosa in cambio. Il floppy, per dirne un'altra: quando Jobs lo elimino', rimpinguando le casse di societa' come Iomega, Imation o LaCie (oltre ovviamente le sue tasche), svuoto' al contempo i portafogli di tanti, tanti tra i suoi fedeli clienti. E loro zitti e buoni (a parte qualche mugugnatore, come il sottoscritto): non protestavano e sopratutto non se ne vantavano. Quasi un iMac su due, ricordo, aveva il floppy esterno USB, acquistato a parte. Non che l'iMac costasse poco, intendiamoci. In ogni caso noi nostalgici, disadattati veteromacchisti mai aggredivamo chi ci mostrava come usare piu' e meglio il nostro Mac, anzi. E in ogni caso, mai offendevamo, insultavamo e ingiuriavamo chi ci esponeva il suo pensiero differente riguardo l'uso del nostro beniamino di plastica e silicio. Perche'? Perche' noialtri eravamo intimamente e sinceramente convinti, in modo ragionato e consapevole, della nostra scelta. D'altronde era piu' facile: niente miliardi fatti con l'ausilio di schiavitu' e suicidi in Cina, niente censure e App Store blindati, niente bugie e antennagate, niente brevetti rubati agli altri a raffica, eccetera, eccetera. Insomma non dovevamo turarci il naso, noi. Perche'? Perche'  Apple era profondamente diversa e perche' noi non seguivamo il marchio o l'oggetto in se', ma la filosofia, il concetto, il sistema che erano dietro quel marchio e dentro quell'oggetto. Per questo non sentivamo la necessita' di offendere qualcuno per dimostrare l'efficacia e validita' della nostra scelta; non ce n'era semplicemente bisogno. Ma i tempi cambiano, e' vero, i tempi cambiano sempre. Non sempre in meglio, pero'.


 
 
 

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ANTONELLA ANEDDA

Vedo dal buio
come dal più radioso
dei balconi.
Il corpo è la scure:
si abbatte sulla luce
scostandola in silenzio
fino al varco più nudo -al nero
di un tempo che compone
nello spazio battuto
dai miei piedi
una terra lentissima
- promessa

---

Perfino adesso vedo
un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo
attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori
senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.


---

Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.


---

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

 
Questa felicità promessa o data
m'è dolore, dolore senza causa
o la causa se esiste è questo brivido
che sommuove
il molteplice nell'unico
come il liquido scosso nella sfera
di vetro che interpreta il fachiro.
Eppure dico: salva anche per oggi.
Torno torno le fanno guerra cose
e immagini su cui cala o si leva
o la notte o la neve
uniforme del ricordo.

Mario Luzi

---

Venite pensieri
vi penseremo a fondo
ora che e' mattino.
La luce vi fa sembrare tanto forti
da raschiare il buio
come se avessimo un coccio
e la notte fosse cuoio.
C'e' un geco sul granito.
Il suo ventre oscilla
come acqua di fonte.
E' spaventato. E' attento.
Aspetta senza capire.
Come succede a noi
quando un saluto di colpo
si trasforma in addio

---


Che speri,
che ti riprometti, amica,
se torni per così cupo viaggio
fin qua
dove nel sole le burrasche
hanno una voce
altissima abbrunata,
di gelsomino odorano e di frane?
Mi trovo qui
a questa età che sai,
né giovane né vecchio,
attendo, guardo
questa vicissitudine sospesa;
non so più quel che volli
o mi fu imposto,
entri nei miei pensieri
e n'esci illesa.
Tutto l'altro che deve essere
è ancora,
il fiume scorre,
la campagna varia,
grandina, spiove,
qualche cane latra
esce la luna, niente si riscuote,
niente
dal lungo sonno avventuroso.

Mario Luzi

---

il vento
è un'aspra voce che ammonisce
per noi stuolo
che a volte trova pace
e asilo sopra questi rami secchi.
E la schiera
ripiglia il triste volo,
migra nel cuore dei monti,
viola scavato
nel viola inesauribile,
miniera senza fondo
dello spazio.
Il volo è lento, penetra a fatica
nell'azzurro che s'apre
oltre l'azzurro,
nel tempo ch'è di là dal tempo;
alcuni mandano grida acute
che precipitano
e nessuna parete ripercuote.
Che ci somiglia
è il moto delle cime nell'ora
- quasi non si può pensare
né dire -
quando su steli invisibili
tutt'intorno
una primavera strana
fiorisce in nuvole rade
che il vento
pasce in un cielo
o umido o bruciato
e la sorte della giornata è varia,
la grandine, la pioggia,
la schiarita.

Mario Luzi

---

Poco dopo si è qui come sai bene,
file d'anime lungo la cornice,
chi pronto al balzo,
chi quasi in catene.
Qualcuno sulla pagina del mare
traccia un segno di vita,
figge un punto.
Raramente
qualche gabbiano appare.

Mario Luzi
 
E’ pur nostro il disfarsi delle sere.
E per noi è la stria che dal mare
sale al parco e ferisce gli aloè.
Puoi condurmi per mano,
se tu fingi di crederti con me,
se ho la follia di seguirti lontano
e ciò che stringi, ciò che dici,
m’appare in tuo potere.
Fosse tua vita quella
che mi tiene sulle soglie
e potrei prestarti un volto,
vaneggiarti figura. Ma non è,
non è così. Il polipo che insinua
tentacoli d’inchiostro tra gli scogli
può servirsi di te.
Tu gli appartieni e non lo sai.
Sei lui, ti credi te.

Eugenio Montale

---

Sempre di nuovo,
benchè sappiamo
il paesaggio d'amore
e il breve cimitero
con i suoi tristi nomi
e il pauroso abisso silente,
dove per gli altri è la fine:
torniamo a coppie tuttavia
di nuovo tra gli antichi alberi,
ci posiamo sempre, di nuovo,
con i fiori contro il cielo.

Rainer Maria Rilke

---

Felicita’ raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede,
teso ghiaccio che s’incrina;
e dunque non ti tocchi
chi piu’ t’ama.
Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari,
il tuo mattino
e’ dolce e turbatore
come i nidi delle cimase.
Ma nulla
paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case.

Eugenio Montale

---

Il suo sguardo,
dopo tanto fissare,
e’ divenuto cosi’ stanco
che non puo’ accettare null’altro.
Per lei
e’ come se le sbarre
fossero migliaia,
e oltre le migliaia di sbarre:
nessun mondo.
Nel suo girare
in quel cerchio ristretto,
senza soste,
la sua potente falcata
diviene una danza rituale
attorno ad un centro,
dove una grande volonta’
si trova come paralizzata.
A volte,
le palpebre si sollevano in silenzio
ed una forma entra,
scivola attraverso
l’angusto silenzio tra le spalle,
raggiunge il cuore,
e muore.

Rainer Maria Rilke – La pantera

---

Gettava pesci vivi
a pellicani famelici.
Sono vita anche i pesci fu rilevato,
ma di gerararchia inferiore.
A quale gerarchia
apparteniamo noi
e in quali fauci…?
Qui tacque il teologo
e si asciugo’ il sudore.

Eugenio Montale
 

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MARIA LUISA SPAZIANI

Quelle labbra
ch'era peccato mordere
tanto infantili e tenere s'aprivano
(neve di sogno
non può il tempo sciogliere)
chiude un sigillo di divina cera.
Ma avete flauti eterni
come il mare,
o labbra più profonde della sera.

 

ANTONELLA ANEDDA

Dell'incedere a scatti di quell'uomo
che nella strada per Venaco
gridava dentro il sole
non s'e' mai detto nulla
nulla della camicia
strappata sulle ascelle
e dei piedi circondati di paglia
ne' della voce bruciata di francese.
Lo aspetto' l'inverno,
lo strinse nel ramo di una scala
lo spinse piano
col volto tra i vasi di gerani

---

Per trovare la ragione di un verbo
perché ancora
davvero non é tempo
e non sappiamo
se accorrere o fuggire.
Fai sera come fosse dicembre
sulle casse innalzate
sul cuneo del trasloco
dai forma al buio
mentre il cibo
s'infiamma alla parete.
Queste sono le notti
di pace occidentale
nei loro raggi vola
l'angustia delle biografie
gli acini scuri dei ritratti,
i cartigli dei nomi.
Ci difende di lato un'altra quiete
come un peso marino nella iuta
piegato a lungo, con disperazione.

---

Non esiste innocenza
in questa lingua
ascolta come si spezzano i discorsi
come anche qui sia guerra
diversa guerra
ma guerra - in un tempo assetato.
Per questo scrivo con riluttanza
con pochi sterpi di frase
stretti a una lingua usuale
quella di cui dispongo
per chiamare
laggiù perfino il buio
che scuote le campane.

 

PEDRO SALINAS

Non voglio che ti allontani,
dolore, ultima forma
di amare. Io mi sento vivere
quando tu mi fai male
non in te, né qui, più oltre:
sulla terra, nell'anno
da dove vieni
nell'amore con lei
e tutto ciò che fu.
In quella realtà
sommersa che nega se stessa
ed ostinatamente afferma
di non essere esistita mai,
d'essere stata nient'altro
che un mio pretesto per vivere.
Se tu non mi restassi,
dolore, irrefutabile,
io potrei anche crederlo;
ma mi rimani tu.
La tua verità mi assicura
che niente fu menzogna.
E fino a quando ti potrò sentire,
sarai per me, dolore,
la prova di un'altra vita
in cui non mi dolevi.
La grande prova, lontano,
che è esistita, che esiste,
che mi ha amato, sì,
che la sto amando ancora.

---

Quello che sei
mi distrae da quello che dici:
Lanci parole veloci,
pavesate di risa,
invitandomi
ad andare dove mi porteranno.
Non ti presto attenzione,
non le seguo: sto guardando
le labbra da cui sono nate.
Intanto guardi lontano.
Fissi lo sguardo laggiù,
non so in cosa, e già si precipita
a cercarlo la tua anima
affilata, come saetta.
Io non guardo dove guardi:
io ti vedo guardare.
E quando desideri qualcosa
non penso a quello che vuoi
nè lo invidio: è il meno.
Ciò che ami oggi, lo desideri;
domani lo dimenticherai
per un nuovo amore.
No. Ti aspetto
oltre qualsiasi fine o termine
in ciò che non deve succedere.
Io resto nel puro atto
del tuo desiderio, amandoti.
E non voglio altro
che vederti amare.

 

REINER MARIA RILKE

Niente è paragonabile.
Esiste forse cosa
che non sia tutta sola
con se stessa e indicibile?
Invano diamo nomi,
solo è dato accettare
e accordarci
che forse qua un lampo,
là uno sguardo ci abbia sfiorato,
come se proprio in questo
consistesse vivere la nostra vita.
Chi si oppone
perde la sua parte di mondo.
E chi troppo comprende
manca l’incontro con l’eterno.
A volte
in notti grandi come questa
siamo quasi fuori pericolo,
in leggere parti uguali
spartiti fra le stelle.
Immensa moltitudine

---

Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore
e cerca di amare le domande,
che sono simili
a stanze chiuse a chiave
e a libri scritti in lingua straniera.
Non cercare ora le risposte
che non ti possone essere date
poichè non saresti capace
di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa.
Vivi le domande ora.
Forse ti sarà dato,
senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano giorno,
in cui avrai la risposta.

 
Che io debba ricevere il castigo
neppure si discute. Resta oscuro
se cio’ accada in futuro oppure ora
o se sia gia’ avvenuto
prima che io fossi.
Non ch’io intenda evocare
l’esecrabile fantasma
del peccato originale.
Il disastro fu prima dell’origine
se un prima e un dopo
hanno ancora un senso.

Eugenio Montale

---

Perfino adesso vedo un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.

Antonella Anedda


---

Mia vita,
a te non chiedo lineamenti
fissi, volti plausibili o possessi.
Nel tuo giro inquieto
ormai lo stesso sapore
han miele e assenzio.
Il cuore che ogni moto tiene a vile
raro è squassato da trasalimenti.
Così suona talvolta nel silenzio
della campagna un colpo di fucile.

Eugenio Montale

---

Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.

Antonella Anedda

---

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

Antonella Anedda
 
Questo tetto che affiora dalla notte
ci protegge piu' di una croce o un santo.
Ora che improvvisamente piove
e' benedetto.
In un'abside di plastica bagnata
splende una pianta di ortensie azzurro-fuoco

Antonella Anedda

---

...
Soffiero' su quel viso
mischiando i suoi gesti
a quelli di amori passati,
prendendo i ricordi migliori
le poche frasi di ognuno
fino a costruire il mio Golem
il mio amore brucera' altissimo e ignoto
lungo la cappa del camino.
...

Antonella Anedda


---

Vergine altera, mia compagna
t'arde un mistero negli occhi.
Non so se odio o amore
e' questa luce eterna
della tua nera faretra.
Con me verrai
finche' proietti un'ombra il corpo
e resti ai miei sandali arena.
La sete o l'acqua sei
sul mio cammino?
Dimmi, vergine altera,
mia compagna.

- Antonio Machado -

---

...
Pensi davvero che basti non avere colpe
per non essere puniti,
ma tu hai colpe.
L'aria e' piena di grida.
Sono attaccate ai muri,
basta sfregare leggermente.
Dai mattoni salgono respiri,
brandelli di parole.
...

Antonella Anedda
 

 

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