Creato da MacRaiser il 19/01/2007
Tutti gli utenti Mac pensano differente, ma alcuni pensano piu' differente degli altri
 

Messaggi di Dicembre 2011

L'ORRORE DENTRO iPHONE

Post n°1632 pubblicato il 31 Dicembre 2011 da MacRaiser

"Apple, se stai leggendo questo, per favore offri alla mia famiglia e alla mia gente l'opportunita' di vivere un futuro migliore assumendo la leadership per un commercio pulito dei minerali, in Congo orientale. Impegnati ad acquistare minerali dal mio paese, ma fallo in modo che le comunita' ne beneficino e non che ne vengano distrutte." - Delly Mawazo Sesete, The Guardian.

Chissa' se tra una notizia (piu' o meno bufala) e l'altra sugli oranghi dello zoo che "usano" l'iPad per beneficenza (non che si tratti di spudorato marketing fatto sulla pelle delle bestie tenute in cattivita', per l'amor del cielo), qualche sitarello leccamele si degnera' di scrivere entro il 2011 un paio di righe anche su questo appello (solito Zambelli a parte, s'intende). Sarebbe davvero un buon inizio d'anno.


 
 
 

CHIAMAMI SANTA

Post n°1631 pubblicato il 30 Dicembre 2011 da MacRaiser

"Bolzano, iPad in regalo ai politici - Il Comune omaggia con un tablet di Apple i suoi 50 consiglieri, ovviamente con i soldi pubblici (45 mila euro). «Così», spiega il sindaco «potremo comunicare via mail». Peccato che abbiano già tutti un computer." L'Espresso

"iPad in regalo ai politici italiani: siamo tutti Babbo Natale - I consiglieri Comunali di Bolzano e quelli della Provincia di Siracusa hanno trovato sotto l'albero di Natale un iPad, regalato dai cittadini. In tutto sono stati spesi 58mila e 400 euro, ma secondo chi ha deciso era una spesa necessaria per poter comunicare via mail e per ridurre le forniture di carta." - Tom's Hardware.

Casta way.



 
 
 

APPLE iMESS AGE

Post n°1630 pubblicato il 29 Dicembre 2011 da MacRaiser

"Sms, addio. Apple con iMessage apre la sfida agli operatori di telefonia - Perché pagare venti centesimi a Sms, quando si può avere lo stesso servizio gratis? È la domanda che si faranno molti utenti di iPhone, una volta che Apple avrà lanciato ufficialmente, pare mercoledì questo, la funzione iMessage del nuovo sistema operativo mobile iPhone 5. Con iMessage, i possessori dello smartphone di Cupertino si potranno inviare messaggi di testo, foto e contenuti audio e video attraverso la connessione dati, senza costi aggiuntivi." - La Stampa, 11 Ottobre 2011.



"I messaggi inviati tramite iMessage sono davvero gratuiti? I messaggi spediti con iMessage vengono inviati sotto forma di traffico dati, e contribuiranno al raggiungimento della soglia della tua promozione dati. Controlla i dettagli della tua promozione per ulteriori informazioni." - Dalle FAQ di Vodafone Italia.





"Un bug di iMessage ruba l'identità dell'utente - E a quanto pare, almeno a leggere questo thread di Macrumors e queste pagine dell’assistenza Apple, il fenomeno è tutt’altro che circoscritto; anzi, si ripete con le stesse caratteristiche in molte vicende analoghe. Dal canto suo, Apple non sembra recepire le giuste preoccupazioni dell’utenza; chi scrive ipotizza che il bug sia legato profondamente ai meccanismi con cui l’intero protocollo iMessage è stato concepito, il che sottintende un errore macroscopico d’architettura." - Melablog.

"Il fallimento di iMessage - Fortunatamente per me, la mia famiglia ha un piano SMS illimitato con AT&T. Così in attesa che Apple capisca che diavolo sta facendo e raggiunga almeno il tasso l'affidabilita' e onesta' di AT&T (e questa è una frase davvero triste da scrivere), spegnero' iMessages e sognero' il giorno in cui la messaggistica telefonica potra' diventare affidabile come lo era AIM negli anni '90." - Drew Schuster, 28 Dicembre 2011.

Mentre fiduciosi attendiamo che Apple, superando questo ennesimo disastro tecnologico,  inauguri l'era promessa della cuccagna messaggistica cellulare, che dite, sara' il caso di porre finalmente termine a quella degli informatori boccaloni, specializzati nel riportarci fedelmente flatus d'ogni singola folata di peto proveniente da Cupertino?

 
 
 

IL FINE MEZZO

Post n°1629 pubblicato il 28 Dicembre 2011 da MacRaiser

"Sanzioni per complessivi 900mila euro al gruppo Apple responsabile di pratiche commerciali scorrette a danno dei consumatori. Le ha decise l'Antitrust al termine di un'istruttoria che ha provato sia la non piena applicazione ai consumatori, da parte delle societa' del gruppo Apple operanti in Italia, della garanzia legale biennale a carico del venditore, sia le informazioni poco chiare sugli ambiti di copertura dei servizi di assistenza aggiuntiva a pagamento offerti da Apple ai consumatori. In particolare, secondo quanto ricostruito dagli uffici dellíAntitrust, anche alla luce di numerose segnalazioni arrivate dai consumatori e da alcune associazioni, le tre societa' del gruppo, Apple Sales International, Apple Italia S.r.l. e Apple Retail Italia hanno messo in atto due distinte pratiche commerciali scorrette:

1) presso i propri punti vendita e/o sui siti internet apple.com e store.apple.com, sia al momento dell'acquisto che al momento della richiesta di assistenza, non informavano in modo adeguato i consumatori sui diritti di assistenza gratuita biennale previsti dal Codice del Consumo, ostacolando l'esercizio degli stessi e limitandosi a riconoscere la garanzia convenzionale del produttore di 1 anno;

2) le informazioni date su natura, contenuto e durata dei servizi di assistenza aggiuntivi a pagamento AppleCare Protection Plan, unite ai mancati chiarimenti sull'esistenza della garanzia legale biennale, erano tali da indurre i consumatori a sottoscrivere un contratto aggiuntivo quando la copertura del servizio a pagamento si sovrappone in parte alla garanzia legale gratuita prevista dal Codice del Consumo.

Le sanzioni sono pari a 400mila euro per la prima pratica e 500mila per la seconda pratica. Per la prima pratica, l'Autorita' ha infatti tenuto conto delle modifiche adottate dalle societa' del gruppo nel corso del procedimento, in grado di garantire una migliore informazione ai consumatori, riducendo cosi' il massimo edittale di 500mila che e' stato invece applicato per la seconda pratica. Tali importi sono stati ripartiti tra le tre societa' in ragione del loro fatturato, secondo il seguente schema:

1) Mancata informazione e riconoscimento della garanzia legale:
- Apple Sales International                 240mila euro;
- Apple Italia S.r.l.                             80mila euro;
- Apple retail Italia S.r.l.                     80mila euro;

2) informazioni fuorvianti per indurre alla sottoscrizione del contratto di assistenza aggiuntiva a pagamento:
- Apple Sales International                 300mila euro;
- Apple Italia S.r.l.                             100mila euro;
- Apple retail Italia S.r.l.                     100mila euro;"

AGCM, Autorita' Garante della Concorrenza e del Mercato.

Con sommo dispetto degli scalatori di pareti riflettenti di professione, il comunicato dell'AGCM e' cristallino. Ci sarebbe nulla da aggiungere, anche perche' e' dal 2007  almeno che invoco sanzioni dure ed esemplari per Apple. Eppure qualche disattento lettore potrebbe lasciarsi comunque trarre in inganno dalle frottole degli azzeccagarbugli leccamele d'ufficio; e allora conviene sottolineare il punto. La litania fanboiarda stavolta recita: "Apple viene sanzionata esclusivamente per non aver pubblicizzato a dovere il fatto che i due anni ci sono sempre e comunque": bugia grossa come una casa. Cercare di sviare l'attenzione dal fine, attirandola invece sul mezzo, e' un vecchio trucco retorico usato di solito dai politici da quattro soldi e, appunto, dagli avvocati difensori delle cause perse come questa. Sventiamo dunque questo pur patetico tentativo, focalizzando il punto. Il punto in questione, cioe' il motivo per il quale Apple e' stata condannata, si chiama "pratica commerciale scorretta" e si configura:
  1. Con il mezzo: l'informazione mendace riguardo il diritto alla garanzia biennale che ostacola l'esercizio dei diritti dei consumatori.
  2. Con il fine: ingannare i clienti, non riconoscendo la garanzia legale, in modo da poter sottrarre loro i denari che altrimenti non avrebbero sborsato.
Per meglio chiarire il concetto, aggiungo la voce "frode", come riportata dal dizionario giuridico:
  • comportamento diretto ad abusare dell'altrui fiducia
  • comportamento volto ad eludere norme giuridiche
  • comportamento finalizzato a produrre un danno altrui
Risuona qualcosa anche a voi?



P.S. Chi sconsolato si lagna del fatto che 900mila Euro sono bruscolini, per Apple, dovrebbe tener presente che -class action a venire a parte- questa condanna, in termini di danno al marchio, vale almeno dieci volte tanto.

 
 
 

IL SOGNO DEL RAGIONIERE GENERA MOSTRI

Post n°1628 pubblicato il 27 Dicembre 2011 da MacRaiser

"Apple ha l’11% del mercato europeo dei sistemi operativi - Cresce la fetta di torta relativa al mercato dei sistemi operativi per Apple. In base ad uno studio effettuato da At Internet, infatti, si evince che Apple possiede l’11,3% del mercato degli OS. Dato importante considerando che non si è preso in considerazione iOS e che lo scorso anno la sua fetta era del 8,1%." - Melamorsicata.



Il povero Kiro colleziona l'ennesima figura di cacca, confondendo i suoi sogni bagnati di fanboy con la realta', tanto per cambiare. Primo perche' non risponde al vero che in Europa i sistemi operativi Apple coprono una fetta di mercato pari all'11%, dato che questa cui ci si riferisce e' una rilevazione su base statistica di contatti web e non una somma numerica di esemplari effettivamente venduti. Secondo perche' comunque, nella statistica di AT Internet (che evidentemente Kiro non s'e' preso neppure la briga di andare a leggere), iOS e' computato eccome.


 
 
 

IN CAUDA VENENUM

Post n°1627 pubblicato il 27 Dicembre 2011 da MacRaiser

Indovinate quale di queste immagini non ritrae una coda davanti a un Apple Store.










 
 
 

PERFEZIONISTA UN CAVO

Post n°1626 pubblicato il 25 Dicembre 2011 da MacRaiser

"Caro Steve, ci osservi da lassù seduto su una iCloud controllando che tutto vada per il verso giusto. In occasione del Natale vorrei chiederti una cosa: So che eri un maledetto pignolo rompiballe e amavi curare ogni dettaglio dei tuoi prodotti con un puntiglio maniacale. Te lo aveva insegnato il tuo papà, che ti faceva verniciare bene i mobili sul retro anche se nessuno lo doveva vedere. E facevi i capricci per la lucidatura delle viti dentro i case dei tuoi computer, anche se nessuno li doveva aprire. Oppure i colori, che non ti andavano mai bene. Perdevi giorni su dettagli apparentemente insignificanti di un’interfaccia con la giustificazione che i tuoi utenti l’avrebbero guardata per ore tutti i giorni. E, bada bene, io ti capisco. Ti capisco perché anche io sono un po’ così: un maledetto rompiballe genovese a cui non va mai bene nulla, quindi riesco a immedesimarmi nelle tue convinzioni. E allora perché, perché, perché tutti i maledetti cavi dei tuoi iCosi, dal primo che hai prodotto fino all’iPad 2 di mia moglie preso il mese scorso, perché, dicevo, si devono ridurre così? E non solo dalla parte del tuo (brutto, fattene una ragione) connettore proprietario, ma anche dall’altra parte, quella col connettore USB standard. Lo stesso connettore che l’ultimo dei produttori cinesi che fanno lavorare i neonati nelle loro cantine umide è in grado di fare meglio. Perché questo maledetto cavo deve essere il calimero della tua produzione? Perché i tuoi aggeggi che costano un fantastiliardo e 99 centesimi devono lasciare a piedi la gente sul più bello perché un cavo che non sei stato in grado di progettare decentemente si rompe? Sei tu forse in combutta con i duty free shop degli aeroporti? Con la FNAC? Con la lobby dei produttori di cavi da un dollaro su ebay? Posso capire che i primi modelli non fossero ancora abbastanza testati con un uso reale, ma dopo un gazzillione di iCosi venduti, qual è il motivo che ti ha spinto a continuare a testa bassa la produzione di questo cavo che, per citare la frase che tu usavi così spesso, è una merda? Il tuo affezionato rompiballe" - Andrea Beggi.

 


 

Dato che siamo di fronte alla piu' conclamata delle recidive, la risposta e' abbastanza semplice: Steve Jobs non era affatto un perfezionista, ma certo amava smisuratamente sembrarlo. In altre parole: apparenza mille, sostanza zero punto zero; dunque al massimo si poteva definire un esteta, non certo un maniaco dei dettagli o della perfezione. Pero' all'acquirente dei suoi prodotti piace credere questa emerita panzana; perche'? Ma per via del postulato del fanboy che recita: "Steve Jobs era un genio e io compro i suoi prodotti, percio' sono un po' genio pure io". A forza di salmodiar tra se' in questo modo e di ripeterselo vicendevolmente coi pari suoi, il novello Cartesio del fanboianesimo nostrano ne distilla l'inesorabilmente conseguente motto: "lui cogitava, ergo io sono". Diversamente nulla al mondo puo spiegare il tasso siderale di cialtroneria e di treccartarismo della risposta olografa riportata nell'immagine qui sotto; tutt'altro che "perfezionista" e ancor meno "geniale". Similmente, null'altro puo' spiegare l'oblio totale e pertinace degli eterni a-fiction-ados a priori dei prodotti della mela, quale Beggi dichiara di essere, quando -terminato il rancoroso rantolio d'ufficio causa ennesima rottura dell'ennesimo cavo (oltre che antennagate, batterygate, sim non riconosciute e chi piu' cazzi ha piu' ne metta)- si predispongono vieppiu' frementi di rorido desiderio all'ennesimo acquisto, scodinzolante MasterCard pronta alla mano, dell'ennesimo costoso, figoso, stiloso e prevedibilmente difettoso iGeggio Apple appena sfornato.

 



P.S. In quanto a neonati che lavorano nelle cantine umide, Steve Jobs sapeva pure lui il fatto suo.

 
 
 

COME UNA SENTENZA

Post n°1625 pubblicato il 24 Dicembre 2011 da MacRaiser

"Questa Corte non ritiene che qualcuno compri un Samsung per far credere al suo vicino di tavolo al caffè che possiede un iPad." - Giudice Johanna Brueckner-Hofmann.

Anche se Apple pare non accorgersene, i segni del cambio di temperie s'intensificano. L'era dell'abuso brevettuale indiscriminato a scopo anticompetitivo volge inesorabilmente al termine e credere di poter continuare impunemente fare i miliardi impedendo alle altre aziende di creare oggetti rettangolari coi bordi arrotondati o ai loro clienti di fare gesti di far scorrere qualcosa con il dito, appare sempre piu' per cio' che effettivamente e': folle protervia partorita dalla mente di un uomo malato. Il fortilizio burocratico dall'aspetto feroce e inespugnabile -approntato da Steve Jobs per resistere alle invasioni barbariche degli androidi nei paesi dove iOS e' in difficolta' (in Germania Android possiede il 61% del mercato smartphone)- fatto di carte, bolli e codicilli, come ogni buon castello di carte che si rispetti all'improvviso si accartoccia su se stesso, precipitando sul cranio dei suoi scellerati architetti. Uno spettacolo tanto piu' prevedibile, dal momento che si tratta di una replica.


 
 
 

KANTAR FIABE

Post n°1624 pubblicato il 22 Dicembre 2011 da MacRaiser

"Niente iPhone, siamo europei: la crisi del debito, l’Austerity, la ricaduta nella recessione dopo l’anno nero del 2009, l’incertezza sul futuro pesano nelle tasche dei cittadini europei. E Reuters titola ironicamente: 'Nuovo iPhone? No grazie, dicono gli europei euro-consapevoli'." - ITespresso.

"Kantar storie", avevo titolato neppure un mese fa: non avevo esagerato. Ma ora, non soddisfatto, rilancio: secondo me anche questi dati (si tratta di sondaggi, lo ricordo, non di pezzi effettivamente venduti), che raccontano di un iPhone rampante in UK, sono stati opportunamente gonfiati. Il metodo di lavoro di questi venditori di fumo in realta' e' piuttosto semplice: sono dei moltiplicatori di hype pubblicitario, niente di piu'. Le loro statistiche sono del tutto fasulle, ma hanno un punto di forza: sono verosimili, perche' si basano sulle piu' popolari mode in voga. In questo modo costoro acquisiscono un'autorevolezza frutto del prodotto che sponsorizzano anche se priva, in realta', di qualunque fondamento reale. Autorevolezza che pero' serve per collezionare abbonamenti e quindi denaro e quindi altra autorevolezza, in un circolo vizioso senza fine. Un po' come le agenzie di rating che, a ben vedere, creano esse stesse le fortune o le disgrazie, volta per volta, dei loro obiettivi; e che, nel farlo, costruiscono l'unica faccenda che davvero interessa: la propria, di fortuna. Finche' non capita un intoppo, ovviamente. Allora sono dolori per tutti. La chiamano "recessione", ma e' solo il rumore del peto che esce della loro bolla. Ad ogni modo, vedremo  presto, alla prova dei numeri veri, se i miei sospetti si dimostreranno ancora una volta fondati. Comunque sia, qualcosa mi dice che stavolta, in giro per siti Applecentrici italiani, l'eco del comunicato di Kantar sara' decisamente inferiore rispetto alla volta scorsa; scommettiamo?

Un ringraziamento a Mirella di MelaMarcia per la segnalazione.


 
 
 

TIBRUTTO A STEVE JOBS

Post n°1623 pubblicato il 22 Dicembre 2011 da MacRaiser

"Steve Jobs. Ancora tributi nel Mondo - Da poche ore è stata svelata a Budapest la statua in bronzo che ritrae l’iCEO, Steve Jobs. Un tributo realizzato dallo scultore Erno Thot su commissione della Graphisoft, azienda che collabora con Apple dal lontano 1984, anno in cui fece la sua comparsa il famoso Archicad, il primo software di BIM su piattaforma Mac. Gabor Bojar, CEO di Graphisoft, ha voluto ricordare così l’iCEO ormai scomparso. Lo stretto contatto tra i due ha portato l’azienda Ungherese ad essere leader mondiale nella realizzazione di software per architettura, specializzandosi proprio sulle piattaforme hardware dell’azienda di Cupertino." - ItaliaMac.





Reminiscenze d'infanzia a base di DAS e plastilina -oltre che di pupazzi di cartapesta da carri di carnevale- che l'estrema bruttezza di questo "tributo" inesorabilmente suscita, vorrei inserire una nota di verita', per quanto stonata, all'interno dell'unanime coro di bugiarde piaggerie mitologiche intonato dalla pletora dei siti-fancopia Applecentrici italiani. La Graphisoft, come del resto la totalita' delle software house di una certa consistenza all'interno dei rispettivi segmenti di mercato (anche se il leader si chiama da sempre Autodesk, nella fattispecie), non debbono affatto le loro fortune commerciali ne' sopravvivenza a Steve Jobs. Tutte quelle nate esclusivamente in ambiente Mac, infatti, furono invariabilmente costrette a migrare su piattaforma Windows, pena la chiusura. Nessuna azienda, infatti, avrebbe potuto sopravvivere al declino di Mac OS iniziato durante la seconda meta' degli anni '90, rimanendo confinata all'interno della risicata cerchia dei suoi utenti. E nessuno lo fece, infatti. Non Graphisoft, non Quark, non Macromedia, non Adobe, per citare solo alcune tra le piu' note. Coloro che commissionano orrende statue, oggi lo possono fare solo perche' hanno mantenuto i loro bilanci in attivo nei decenni passati; ma di sicuro non grazie a Steve Jobs.


 
 
 

I MULINI CHE VORREI

Post n°1622 pubblicato il 21 Dicembre 2011 da MacRaiser

"Apple ovvero il Don Chisciotte dei brevetti." - The Orange View.

"La vittoria di Apple e' la nostra sconfitta - Esistono due strade che Apple puo' percorrere per vincere su Android: quella del mercato e quella dei tribunali. Sarebbe preferibile che Apple vincesse con correttezza e onesta' sul mercato. E' giusto che l'esito di questa guerra sia deciso dai consumatori. Ma non va affatto bene che una manciata di giudici e avvocati decidano d'imperio la direzione della tecnologia." - Gizmodo

Forse non siamo piu' cosi' in pochi a pensarla in un certo modo, ormai. Se perfino AppleInsider arriva a piazzare un gigantesco punto interrogativo (al contrario dei siti italioti che ci schiaffano quello escalmativo) sopra questa vittoria della mela morsicata, probabilmente qualcosa nella percezione della gente sta cambiando sul serio. L'articolo di Gizmodo pero' ha il pregio della visione d'insieme, anche se parte da alcuni postulati che non condivido affatto e dei quali parlero' magari piu' avanti. Una sola grossa obiezione mi sento di fare, per ora, nei confronti di quello piu' evidente ed e' questa: nessun esito c'e' da decidere sulla guerra o sull'identita' del vincitore, qui; perche' Apple la guerra degli smartphone OS contro Android l'ha bella che persa da un pezzo, caro Gizmodo. Tutto cio' che puo' fare Cupertino, ora, e' giocare in difesa; ovvero scegliere la strategia migliore per conservarsi una fetta del mercato, nei prossimi anni, che sia in qualche modo ancora significativa. L'alternativa e' che iOS venga ridotto semplicemente alla marginalita', come il suo predecessore, Mac OS. Nulla di piu' e nulla di meno. E sic stantibus rebus, lo scrissi gia' nel 2008 (quando tutti, e dico proprio tutti, davano Apple per rampante, incontrastato, indiscusso e incontenibile leader del mercato smartphone), le cose andranno di nuovo esattamente cosi'.


 
 
 

KILL NUNNE' BILL

Post n°1621 pubblicato il 20 Dicembre 2011 da MacRaiser

"La ITC condanna HTC: blocco delle importazioni dei terminali Android negli USA dal 2012! - La ITC (International Trade Commission) si è appena pronunciata a favore di Apple nella causa contro HTC relativa ad alcuni brevetti appartenenti alla società di Cupertino utilizzati per realizzare la serie di smartphone Android." - iPhone Italia.

Un fatto e' assodato: piuttosto che stringere alleanze per evitare l'altrimenti inevitabile -cioe' di essere progressivamente schiacciata da Android come fu all'epoca dal DOS di Microsoft e poi da Windows- Apple preferisce continuare la folle e perdente corsa iniziata dal suo estinto co-fondatore, ingaggiando ostinate ed inutili quanto spettacolari sfide a colpi di kung-fu giudiziar-brevettuale. Sfide che peraltro nella parte piu' importante e sostanziale dei casi, la vedono regolarmente perdente. Il problema vero per Cupertino pero', come ho gia' avuto modo di dire, non e' quello di riuscire ad affrontare le sconfitte, ma quello di fronteggiare le conseguenze delle vittorie. Il bene piu' prezioso per una multinazionale come Apple, lo sappiamo, e' il marchio; e ogni volta che la mela si pavoneggia nell'atto di umiliare un concorrente -specialmente se piu' piccolo di lei come HTC o Samsung e specialmente se il suo prevalere consiste nel privare i consumatori di un prodotto alternativo- questo bene viene come intaccato e insozzato; insomma perde parte del suo appeal. Ma anche ammettendo che questo lento e progressivo deterioramento dell'immagine non sia gia' in atto come e', c'e' un'altra brutta questione da affrontare per Tim Cook e i suoi, ugualmente se non piu' perniciosa: l'esorbitante massa di avversari che Steve Jobs ha ostinatamente collezionato durante gli anni di permanenza in Apple. Una quantita' enorme, quasi incalcolabile dal momento che Apple, oggi, non ha piu' nessun alleato. Perfino quelli storici, come Adobe, nel suo parossismo paranoide-autarchico, Jobs li ha sistematicamente presi a legnate e ripetutamente insultati, fino ad alienarseli del tutto. Ora: chiunque abbia un minimo di senso della realta' sa bene che, stelle del cinema e dei cartoon a parte, nessuno puo' permettersi di aprire piu' fronti di conflitto e mantenerli tutti aperti a lungo impunemente; nessuno ci e' mai riuscito e la disfatta e' sicura. La conclusione e' dunque e' una e una sola: o Cupertino cambia presto strategia, oppure gli avversari di Apple avranno la meglio; la storia della tecnologia (e non solo) non ammette dubbi al riguardo e su questo neppure si discute; e' solamente questione di tempo. Apple farebbe bene percio' a dare una bella ripassata alla sua storia in modo da venire rapidamente a piu' miti consigli e farla finita con questa ordalia brevettuale a 360 gradi. Ovvero ad impiegare questo tempo, fintanto che puo' trattare da pari a pari, per abbassare gradualmente le armi e i toni e ricominciare a lavorare saggiamente di diplomazia e accordi con la sterminata selva di nemici che si e' accuratamente coltivata. La prevalenza dell'uno contro tutti, del Cupertino uber alles, oggi come 20 anni fa non e' un'alternativa che appartiene al mondo reale; appartiene solamente al delirio malato di un uomo ormai morto e' sepolto. E va sepolta definitivamente, insieme a lui.


 
 
 

I FANPOGNARI

Post n°1620 pubblicato il 20 Dicembre 2011 da MacRaiser

"Citta’ dell’iPod in Cina: forse la parola fine al caso - Apple aveva promesso un giro di vite nel caso si fosse stabilito una reale violazione dei codici di condotta imposti alle aziende fornitrici. Ebbene, delle violazioni sono state rilevate ma, spiega Apple, nulla di particolarmente grave." - Melamorsicata, 21 Agosto 2006.

"Molte fabbriche stanno riducendo i salari e alcuni privilegi per i dipendenti. Su 83 fabbriche analizzate, infatti, 45 hanno ridotto i loro livelli di sussistenza fino a diventare fuorilegge. Apple prende sempre in forte considerazione l’etica dei produttori ai quali affida l’assemblaggio dei suoi dispositivi, tanto da adottare un codice di comportamento." - Melamorsicata, 16 Luglio 2009.

"Nelle fabbriche fornitrici di Apple trovati bambini lavoratori - Arrivano brutte notizie dal rapporto annuale sui fornitori di Apple. 24 pagine in cui si evidenzia una situazione per nulla rosea. In 3 fabbriche, infatti, sono stati trovati 11 lavoratori minorenni di 15 anni, dove l’età minima è 16 anni. In 50 fabbriche, inoltre, le ore di lavoro hanno superato la soglia massima e in 24 fabbriche i salari sono stati trovati più bassi della soglia prefissata." Melamorsicata, 28 Febbraio 2010.

"Esplode una fabbrica di un fornitore di Apple - Di solito non si sente parlare di incidenti alle fabbriche cinesi se queste non sono collegate a marchi sotto i riflettori in Occidente. Fortunatamente le questioni di sicurezza salgono a galla quando si tratta di Apple che, prontamente, istituisce delle indagini per verificare che i suoi fornitori applichino i regolamenti firmati con la società." - Melamorsicata, 19 Dicembre 2011.

Puntuali, ogni anno tornano a suonarci la loro eterna nenia sempre uguale. Ma non vi sognate di fermarli: in fondo qualcuno deve pur crederci, a Babbo Natale.


 
 
 

ESPLOSIONE iPAD

Post n°1619 pubblicato il 19 Dicembre 2011 da MacRaiser

"L'esplosione nell'impianto del fornitore di Apple Pegatron potrebbe incidere sulle forniture di iPad 2 - Prima della fine del 2011, ancora una fabbrica cinese esplode provocando, secondo Reuters, 61 feriti, oltre che 'alcuni' danni ai macchinari per la produzione dei pannelli dell'iPad 2." - M.I.C. Gadget.

Inquinamento dell'ambiente, avvelenamenti da n-esano, catene di suicidi, morti per la fatica disumana, esplosioni da polveri combustibili, ragazzini schiavizzati: l'inarrestabile marcia di Apple verso la grandezza non si ferma proprio davanti a nulla, a quanto pare. Anzi datevi una mossa voi laggiu', con quei pannelli; che il Natale e' alle porte.


 
 
 

ALLUVIONATI DI CAZZATE

Post n°1618 pubblicato il 19 Dicembre 2011 da MacRaiser

"I fabbricanti di Hard Disk ridurranno il periodo di garanzia - I produttori di dischi rigidi cambiano le policy sulla garanzia offerta con gli HD riducendo in alcuni casi i termini da cinque o tre anni a un solo anno. Nessun collegamento apparente con le recenti alluvioni in Tailandia un cambio, a loro modo di vedere 'più consistente con le garanzie normalmente applicate all’elettronica di consumo e dalle industrie tecnologiche'."- Macity.

Diceva Oscar Wilde che alcuni finiscono per scoprire sempre tutto, tranne l'ovvio; un aforisma che si applica perfettamente a Mauro Notarianni e alla redazione di Macity. Mi spiego: chi come me ha avuto a che fare col circuito delle garanzie dei dischi rigidi per tanti anni, sa perfettamente che si tratta di poco piu' che una truffa legalizzata. Nella maggior parte dei casi coperti dalla garanzia, infatti -ammesso che riusciate a passare indenni sotto le forche caudine dei complicati e assurdi adempimenti buro-tecnocratici prescritti dal costruttore per scoraggiarvi dall'avvalervene- il disco difettoso vi verra' sostituito con uno, non nuovo, ma rigenerato. In realta' quindi, i 5, 4, 3, 2, 1 e bum anni di garanzia sui dischi rigidi sono null'altro che uno specchietto per le allodole; un po' come quelle clausole delle pubblicita' "soddisfatti o rimborsati", che quando cerchi di farti rimborsare sul serio, ti accorgi della invariabile fregatura che t'aspetta al varco. E pero' e' pur vero, come diceva Freak Antoni (se non ricordo male) che "quando hai toccato il fondo puoi sempre cominciare a scavare". Nella fattispecie il tunnel si chiama "oligopolio". "Duopolio", per essere precisi: un esempio da manuale. Immagino che anche voi, del resto, sarete d'accordo con me nel giudicare alquanto improbabile che i CEO di Seagate e di Western Digital si siano svegliati con la stessa idea perfettamente sincronizzata in testa, cantando all'unisono "Cut 'em up Rah", giusto? E allora? Allora si sono messi d'accordo; ovvero hanno fatto cartello, tutto qui. A questo punto, per chi mastica giusto qualche elemento di economia politica, prevedere le conseguenze a carico di noialtri consumatori di questa tra le piu' classiche forme di distorsione del mercato, e' tanto semplice da rasentare il banale:
  1. aumento dei prezzi del prodotto e di quelli derivati
  2. diminuzione della qualita' del prodotto e di quelli derivati
In effetti percio' Seagate e Western Digital almeno su una cosa hanno detto la verita': con l'imponente fregatura che ci sta per arrivare addosso, l'alluvione non c'entra un accidente.


 
 
 

Contatta l'autore

Nickname: MacRaiser
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 62
Prov: RM
 

Area personale

 

Ultime visite al Blog

poeta.sorrentinobubriskamonellaccio19Dott.Ficcagliam12ps12cassetta2Miele.Speziato0magdalene57iltuocognatino1acer.250MacRaisersuarez65Nikitiniaodio_via_col_vento
 

ANTONELLA ANEDDA

Vedo dal buio
come dal più radioso
dei balconi.
Il corpo è la scure:
si abbatte sulla luce
scostandola in silenzio
fino al varco più nudo -al nero
di un tempo che compone
nello spazio battuto
dai miei piedi
una terra lentissima
- promessa

---

Perfino adesso vedo
un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo
attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori
senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.


---

Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.


---

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

 
Questa felicità promessa o data
m'è dolore, dolore senza causa
o la causa se esiste è questo brivido
che sommuove
il molteplice nell'unico
come il liquido scosso nella sfera
di vetro che interpreta il fachiro.
Eppure dico: salva anche per oggi.
Torno torno le fanno guerra cose
e immagini su cui cala o si leva
o la notte o la neve
uniforme del ricordo.

Mario Luzi

---

Venite pensieri
vi penseremo a fondo
ora che e' mattino.
La luce vi fa sembrare tanto forti
da raschiare il buio
come se avessimo un coccio
e la notte fosse cuoio.
C'e' un geco sul granito.
Il suo ventre oscilla
come acqua di fonte.
E' spaventato. E' attento.
Aspetta senza capire.
Come succede a noi
quando un saluto di colpo
si trasforma in addio

---


Che speri,
che ti riprometti, amica,
se torni per così cupo viaggio
fin qua
dove nel sole le burrasche
hanno una voce
altissima abbrunata,
di gelsomino odorano e di frane?
Mi trovo qui
a questa età che sai,
né giovane né vecchio,
attendo, guardo
questa vicissitudine sospesa;
non so più quel che volli
o mi fu imposto,
entri nei miei pensieri
e n'esci illesa.
Tutto l'altro che deve essere
è ancora,
il fiume scorre,
la campagna varia,
grandina, spiove,
qualche cane latra
esce la luna, niente si riscuote,
niente
dal lungo sonno avventuroso.

Mario Luzi

---

il vento
è un'aspra voce che ammonisce
per noi stuolo
che a volte trova pace
e asilo sopra questi rami secchi.
E la schiera
ripiglia il triste volo,
migra nel cuore dei monti,
viola scavato
nel viola inesauribile,
miniera senza fondo
dello spazio.
Il volo è lento, penetra a fatica
nell'azzurro che s'apre
oltre l'azzurro,
nel tempo ch'è di là dal tempo;
alcuni mandano grida acute
che precipitano
e nessuna parete ripercuote.
Che ci somiglia
è il moto delle cime nell'ora
- quasi non si può pensare
né dire -
quando su steli invisibili
tutt'intorno
una primavera strana
fiorisce in nuvole rade
che il vento
pasce in un cielo
o umido o bruciato
e la sorte della giornata è varia,
la grandine, la pioggia,
la schiarita.

Mario Luzi

---

Poco dopo si è qui come sai bene,
file d'anime lungo la cornice,
chi pronto al balzo,
chi quasi in catene.
Qualcuno sulla pagina del mare
traccia un segno di vita,
figge un punto.
Raramente
qualche gabbiano appare.

Mario Luzi
 
E’ pur nostro il disfarsi delle sere.
E per noi è la stria che dal mare
sale al parco e ferisce gli aloè.
Puoi condurmi per mano,
se tu fingi di crederti con me,
se ho la follia di seguirti lontano
e ciò che stringi, ciò che dici,
m’appare in tuo potere.
Fosse tua vita quella
che mi tiene sulle soglie
e potrei prestarti un volto,
vaneggiarti figura. Ma non è,
non è così. Il polipo che insinua
tentacoli d’inchiostro tra gli scogli
può servirsi di te.
Tu gli appartieni e non lo sai.
Sei lui, ti credi te.

Eugenio Montale

---

Sempre di nuovo,
benchè sappiamo
il paesaggio d'amore
e il breve cimitero
con i suoi tristi nomi
e il pauroso abisso silente,
dove per gli altri è la fine:
torniamo a coppie tuttavia
di nuovo tra gli antichi alberi,
ci posiamo sempre, di nuovo,
con i fiori contro il cielo.

Rainer Maria Rilke

---

Felicita’ raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede,
teso ghiaccio che s’incrina;
e dunque non ti tocchi
chi piu’ t’ama.
Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari,
il tuo mattino
e’ dolce e turbatore
come i nidi delle cimase.
Ma nulla
paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case.

Eugenio Montale

---

Il suo sguardo,
dopo tanto fissare,
e’ divenuto cosi’ stanco
che non puo’ accettare null’altro.
Per lei
e’ come se le sbarre
fossero migliaia,
e oltre le migliaia di sbarre:
nessun mondo.
Nel suo girare
in quel cerchio ristretto,
senza soste,
la sua potente falcata
diviene una danza rituale
attorno ad un centro,
dove una grande volonta’
si trova come paralizzata.
A volte,
le palpebre si sollevano in silenzio
ed una forma entra,
scivola attraverso
l’angusto silenzio tra le spalle,
raggiunge il cuore,
e muore.

Rainer Maria Rilke – La pantera

---

Gettava pesci vivi
a pellicani famelici.
Sono vita anche i pesci fu rilevato,
ma di gerararchia inferiore.
A quale gerarchia
apparteniamo noi
e in quali fauci…?
Qui tacque il teologo
e si asciugo’ il sudore.

Eugenio Montale
 

Archivio messaggi

 
 << Dicembre 2011 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 
 
Map IP Address

Powered byIP2Location.com

 

Contatore siti

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica o periodico, dalmomento che non viene aggiornato ad intervalli regolari. Non può essere considerato quindi prodotto editoriale, ai sensi della legge 62 del 7marzo 2001.
 

Parla con me

Twitter: MacRaiser
AIM: macraiser
MSN: macraiser@hotmail.com
Yahoo: macraiser
ICQ: 296940415
GTalk: macraisa@gmail.com

 


 

View my FriendFeed

 
Melamente assorto

SUCAR DROM

Amnesty International

 


In questo luogo non sono ammessi l'insulto o la  calunnia nei confronti di chicchessia. Tutto il resto e' libero

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

MARIA LUISA SPAZIANI

Quelle labbra
ch'era peccato mordere
tanto infantili e tenere s'aprivano
(neve di sogno
non può il tempo sciogliere)
chiude un sigillo di divina cera.
Ma avete flauti eterni
come il mare,
o labbra più profonde della sera.

 

ANTONELLA ANEDDA

Dell'incedere a scatti di quell'uomo
che nella strada per Venaco
gridava dentro il sole
non s'e' mai detto nulla
nulla della camicia
strappata sulle ascelle
e dei piedi circondati di paglia
ne' della voce bruciata di francese.
Lo aspetto' l'inverno,
lo strinse nel ramo di una scala
lo spinse piano
col volto tra i vasi di gerani

---

Per trovare la ragione di un verbo
perché ancora
davvero non é tempo
e non sappiamo
se accorrere o fuggire.
Fai sera come fosse dicembre
sulle casse innalzate
sul cuneo del trasloco
dai forma al buio
mentre il cibo
s'infiamma alla parete.
Queste sono le notti
di pace occidentale
nei loro raggi vola
l'angustia delle biografie
gli acini scuri dei ritratti,
i cartigli dei nomi.
Ci difende di lato un'altra quiete
come un peso marino nella iuta
piegato a lungo, con disperazione.

---

Non esiste innocenza
in questa lingua
ascolta come si spezzano i discorsi
come anche qui sia guerra
diversa guerra
ma guerra - in un tempo assetato.
Per questo scrivo con riluttanza
con pochi sterpi di frase
stretti a una lingua usuale
quella di cui dispongo
per chiamare
laggiù perfino il buio
che scuote le campane.

 

PEDRO SALINAS

Non voglio che ti allontani,
dolore, ultima forma
di amare. Io mi sento vivere
quando tu mi fai male
non in te, né qui, più oltre:
sulla terra, nell'anno
da dove vieni
nell'amore con lei
e tutto ciò che fu.
In quella realtà
sommersa che nega se stessa
ed ostinatamente afferma
di non essere esistita mai,
d'essere stata nient'altro
che un mio pretesto per vivere.
Se tu non mi restassi,
dolore, irrefutabile,
io potrei anche crederlo;
ma mi rimani tu.
La tua verità mi assicura
che niente fu menzogna.
E fino a quando ti potrò sentire,
sarai per me, dolore,
la prova di un'altra vita
in cui non mi dolevi.
La grande prova, lontano,
che è esistita, che esiste,
che mi ha amato, sì,
che la sto amando ancora.

---

Quello che sei
mi distrae da quello che dici:
Lanci parole veloci,
pavesate di risa,
invitandomi
ad andare dove mi porteranno.
Non ti presto attenzione,
non le seguo: sto guardando
le labbra da cui sono nate.
Intanto guardi lontano.
Fissi lo sguardo laggiù,
non so in cosa, e già si precipita
a cercarlo la tua anima
affilata, come saetta.
Io non guardo dove guardi:
io ti vedo guardare.
E quando desideri qualcosa
non penso a quello che vuoi
nè lo invidio: è il meno.
Ciò che ami oggi, lo desideri;
domani lo dimenticherai
per un nuovo amore.
No. Ti aspetto
oltre qualsiasi fine o termine
in ciò che non deve succedere.
Io resto nel puro atto
del tuo desiderio, amandoti.
E non voglio altro
che vederti amare.

 

REINER MARIA RILKE

Niente è paragonabile.
Esiste forse cosa
che non sia tutta sola
con se stessa e indicibile?
Invano diamo nomi,
solo è dato accettare
e accordarci
che forse qua un lampo,
là uno sguardo ci abbia sfiorato,
come se proprio in questo
consistesse vivere la nostra vita.
Chi si oppone
perde la sua parte di mondo.
E chi troppo comprende
manca l’incontro con l’eterno.
A volte
in notti grandi come questa
siamo quasi fuori pericolo,
in leggere parti uguali
spartiti fra le stelle.
Immensa moltitudine

---

Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore
e cerca di amare le domande,
che sono simili
a stanze chiuse a chiave
e a libri scritti in lingua straniera.
Non cercare ora le risposte
che non ti possone essere date
poichè non saresti capace
di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa.
Vivi le domande ora.
Forse ti sarà dato,
senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano giorno,
in cui avrai la risposta.

 
Che io debba ricevere il castigo
neppure si discute. Resta oscuro
se cio’ accada in futuro oppure ora
o se sia gia’ avvenuto
prima che io fossi.
Non ch’io intenda evocare
l’esecrabile fantasma
del peccato originale.
Il disastro fu prima dell’origine
se un prima e un dopo
hanno ancora un senso.

Eugenio Montale

---

Perfino adesso vedo un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.

Antonella Anedda


---

Mia vita,
a te non chiedo lineamenti
fissi, volti plausibili o possessi.
Nel tuo giro inquieto
ormai lo stesso sapore
han miele e assenzio.
Il cuore che ogni moto tiene a vile
raro è squassato da trasalimenti.
Così suona talvolta nel silenzio
della campagna un colpo di fucile.

Eugenio Montale

---

Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.

Antonella Anedda

---

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

Antonella Anedda
 
Questo tetto che affiora dalla notte
ci protegge piu' di una croce o un santo.
Ora che improvvisamente piove
e' benedetto.
In un'abside di plastica bagnata
splende una pianta di ortensie azzurro-fuoco

Antonella Anedda

---

...
Soffiero' su quel viso
mischiando i suoi gesti
a quelli di amori passati,
prendendo i ricordi migliori
le poche frasi di ognuno
fino a costruire il mio Golem
il mio amore brucera' altissimo e ignoto
lungo la cappa del camino.
...

Antonella Anedda


---

Vergine altera, mia compagna
t'arde un mistero negli occhi.
Non so se odio o amore
e' questa luce eterna
della tua nera faretra.
Con me verrai
finche' proietti un'ombra il corpo
e resti ai miei sandali arena.
La sete o l'acqua sei
sul mio cammino?
Dimmi, vergine altera,
mia compagna.

- Antonio Machado -

---

...
Pensi davvero che basti non avere colpe
per non essere puniti,
ma tu hai colpe.
L'aria e' piena di grida.
Sono attaccate ai muri,
basta sfregare leggermente.
Dai mattoni salgono respiri,
brandelli di parole.
...

Antonella Anedda
 

 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963