Creato da MacRaiser il 19/01/2007
Tutti gli utenti Mac pensano differente, ma alcuni pensano piu' differente degli altri
 

Messaggi di Novembre 2013

PAGARNE LO SCONTO

Post n°2051 pubblicato il 30 Novembre 2013 da MacRaiser

"Gli avvocati affibbiati ad Apple pagati 1.265 $ all’ora - Come saprete il Dipartimento di Giustizia ha punito Apple per essersi messa d’accordo con gli editori per tenere i prezzi alti. [...] Per la società c’è una questione di principio da risolvere: un avvocato ha approfittato di una grande azienda per farsi pagare a peso d’oro. Riuscirà ad avere uno sconto?" - Melamorsicata 

Tralasciando il patetico lapsus freudiano, sapete come si dice: a brigante, brigante e mezzo. E poi, ammessa l'improbabile ipotesi che le cose stiano come le riferisce quel cantastorie di Kiro,  l'avevo pur detto io, che Apple doveva cambiare avvocato, no?


 
 
 

Anche i fanboys sognano sedie elettriche

Post n°2050 pubblicato il 28 Novembre 2013 da MacRaiser

"Apple miete un’altra vittima: ragazzo tailandese folgorato dal suo iPhone 4S" - iSpazio 

Pare un titolo scritto dal famigerato Apple-hater MacRaiser, vero? Ne avevo gia' parlato, in effetti, mettendo in guardia contro le fanboiate dei tifosi della multinazionale del cuore alla: "ma non si puo' morire folgorati da un apparecchio a bassa tensione come l'iPhone". O peggio, dagli assuefatti cronici, neurofolgorati dalla dipendenza da marchio alla: "non ha comprato l'alimentatore originale e allora se l'e' cercata". Demenzialita', oltre che somarate, che ho dovuto leggere ovunque, perfino nei gruppi antibufala(!) di Facebook, sottoscritte da sedicenti periti elettronici del menga. Ribadisco ancora una volta quanto detto e stradetto e vediamo se finalmente, non in testa, ma magari altrove gli ci entra. E' tecnicamente possibile eccome restare folgorati o anche prendere semplicemente la "scossa" col cellulare in questi casi (specialmente ma non esclusivamente):
  1. se l'alimentatore -originale o no non ha alcuna rilevanza- non e' bene isolato
  2. se si usa il telefono con l'alimentatore (anche originale) -direttamente attaccato alla presa a corrente alternata (es. 220V)-
  3. se si usa un telefono (come l'iPhone) che ha parti metalliche a diretto contatto con la pelle
Le tre cose combinate tra loro sono potenzialmente letali, sebbene, come giustamente osservava Carlo maria Cipolla, non ci sia nulla di piu' letale della stupidita' umana.


 
 
 

TANTE BIEL TROPPE BIEL

Post n°2049 pubblicato il 27 Novembre 2013 da MacRaiser

"Un fornitore di Apple accusato di violare i diritti dei lavoratori - Stando a un rapporto di Students & Scholars Against Corporate Misbehaviour (SACOM), i dipendenti sono obbligati a lavorare a turni di 11 ore e hanno diritto a un solo giorno libero al mese. L’organizzazione, specializzata nella difesa dei diritti dei lavoratori, ha fatto delle indagini e intervistato 60 dipendenti. Un operaio che è voluto restare anonimo avrebbe fatto sapere che la società riceve numerosi ordini da parte di Apple e Samsung e per questo “non vi sono stagioni di picco, quasi tutti i mesi sono di picco; dobbiamo lavorare 3 ore in più da lunedì a venerdì, oltre a sabato e domenica, non ci sono pause per nessuno prima di arrivare alla fine del mese”. Come se non bastasse, il gruppo per la difesa dei diritti dei lavoratori (che ha sede a Hong Kong) sostiene che le norme di sicurezza non sono conformi e che i dipendenti della Biel Crystal Manufactory spesso si feriscono sul posto di lavoro e che gli indennizzi sono negati. I dipendenti sono inoltre multati o licenziati se non raggiungono determinati obiettivi di produzione, se si addormentano o rompono vetri. I lavoratori sarebbero obbligati a firmare un contratto in bianco, afferma ancora il gruppo, e questo deve essere consegnato insieme a una lettera già pronta di dimissioni, sollevando l’azienda da qualsiasi legame con i dipendenti e impedendo che questi la citino in giudizio. Alla fabbrica della provincia di Guangdong, almeno cinque operai si sarebbero suicidati negli ultimi tre anni." - Macity 

Ogni anno Apple promette e ogni anno Apple non mantiene. Dai primi negazionismi ufficiali con successive giaculatorie alla "difendiamo e proteggiamo" ne sono passati quasi otto, ormai. E nulla e' cambiato davvero.









 
 
 

iPOCRITICI

Post n°2048 pubblicato il 27 Novembre 2013 da MacRaiser

Dannati lapsus freudiani.


 
 
 

RIVENDUTA E CORROTTA

Post n°2047 pubblicato il 27 Novembre 2013 da MacRaiser

"WD mette una pezza al problema che determinava la perdita di dati sui suoi dischi che usavano il software di gestione WD Smartware. Una nuova versione di questa utility, è stata rilasciata questa sera e grazie ad essa, ci spiega l’azienda americana, vengono “riparati alcuni problemi relativi riportati da alcuni clienti, che in determinate condizioni, hanno segnalato perdite di dati nell’aggiornamento a OS X Mavericks” - Dietro alla nota, che suona abbastanza neutra, il più catastrofico dei bug correlati al lancio di OS X 10.9, un errore nel codice delle utility distribuite da WD con i suoi dischi e che provocava la perdita completa e spesso del tutto irrecuperabili delle informazioni memorizzate su un disco esterno. Il bug era stato scoperto, stranamente, dopo il rilascio del sistema operativo e sperimentato sulla pelle di migliaia e migliaia di clienti di WD che si erano trovati nella spiacevole condizione di avere dischi, alcuni in configurazione RAID inclusi, completamente distrutti. La vicenda è stata ampiamente trattata da Macitynet, in particolare qui e qui. Inizialmente gli utenti addossarono la colpa ad Apple e al sistema operativo, ma in realtà, come successivamente ammesso dalla stessa WD, il problema risiedeva nelle utility di gestione del disco che infatti furono ritirate." - Macity

Eccovi la nuova versione riveduta e corretta dei fatti made by Fabrizio Frattini: la colpa sarebbe di quegli incompetenti di WD, mentre Apple ne esce ovviamente pura e innocente come un giglio. A questo punto vi chiederete: e tutti gli utenti che non hanno mai usato le utility WD, o cui addirittura Mavericks ha piallato gli HD di altre marche -dei quali gli articoli precedenti al contrordine compagni di Macity riferivano- che fine hanno fatto? Direi piu' o meno quella dei loro dati.






 
 
 

BIG IN JAPAN

Post n°2046 pubblicato il 26 Novembre 2013 da MacRaiser

"In Giappone Apple batte Samsung (quasi) 4 a 1 nel mercato smartphone - Samsung continua a perdere terreno in Giappone, trimestre dopo trimestre, mentre Apple vende quasi quattro volte l’azienda di Seoul." - Macity 

Casomai vi chiedeste che ne e' del resto del mondo. 

Fonte: Gartner



 
 
 

A PROPOSITO DI SCHMIDT

Post n°2045 pubblicato il 26 Novembre 2013 da MacRaiser

"Volete passare da iPhone ad Android, ma non sapete da dove cominciare? Ve lo spiega Eric Schmidt: -Come le persone che sono passate dai PC ai Mac e non sono mai tornate indietro, voi passerete dall’iPhone ad Android e non tornerete mai indietro-" - Androidiani

Pessimo esempio.


 
 
 

MELE NERE

Post n°2044 pubblicato il 24 Novembre 2013 da MacRaiser

"E solo questo e' l'obiettivo finale di qualsiasi lista nera: maccartista, cinese o di Apple: fare in modo che le persone oneste dicano bugie" - Cult Of Mac 

Steve Jobs e' morto da un pezzo, ma il sordido suo vizietto del mettere in lista nera i giornalisti poco applecoronati o leccamele non e' affatto sepolto con lui.


 
 
 

JUDGE IT YOURSELF

Post n°2043 pubblicato il 23 Novembre 2013 da MacRaiser

"Multa a Samsung: dovrà pagare 290 milioni di dollari ad Apple - La giuria del processo che vede coinvolti i due grandi colossi della tecnologia per violazione dei brevetti ha raggiunto una decisione: Samsung è stata condannata a pagare una multa di 290 milioni di dollari ai rivali di Cupertino. Arriva così a conclusione una vicenda giudiziaria piuttosto lunga, e anche se Samsung ha innegabilmente perso, può comunque essere soddisfatta visto che rispetto alle precedenti sentenze l’entità della multa è stata considerevolmente abbassata." - Melablog

Delusione per la modesta entita' della sanzione comminata a parte (meno di un trentesimo dell'ammontare dei profitti del solo ultimo quarto fiscale di Samsung), come i precedenti  di questa indegna farsa, anche l'odierno capitolo aveva il finale gia' scritto. Apple continua a credere di poter tenere fuori la concorrenza da ogni singolo segmento di mercato al quale si affaccia usando in modo bullistico oltre che fraudolento la normativa sui brevetti, mentendo e fabbricando (col compiacente aiuto dell'amministrazione USA) processi e sentenze "fatte in casa", come le fettuccine. Pura illusione. A parte il fatto che i  trucchi  di Apple funzionano  soltanto in USA e nemmeno sempre, Samsung in pochi anni ha spazzato via il monopolio di fatto di Cupertino e domina il mercato degli smartphone, ormai; e certo ad Apple servira' ben altro che una serie di sentenze "aggiustate" per recuperare il terreno perduto. Sempre che, cosa assai probabile, i vari appelli a venire non cassino, come gia' accaduto, il pessimo lavoro della giudice Koh e delle sue " imparzialissime"  giurie.


 
 
 

SOMARI DI TROJAN

Post n°2041 pubblicato il 21 Novembre 2013 da MacRaiser

"I malware che colpiscono i dispositivi mobile sono in rapida crescita, sia nella quantità vera e propria che nel numero di varianti e nella loro complessità, ma ad oggi Windows Phone e iOS sono ancora immuni, mentre la piattaforma Android continua ad essere quella più presa di mira tanto che i ricercatori della F-Secure Labs l’hanno paragonata a Windows Xp. Queste nuove minacce stanno aprendo un settore in crescita e in espansione per i malware Android, tanto da rendere questo sistema operativo molto simile a Windows e ai tanti problemi che ha dovuto affrontare Microsoft per combattere i virus tramite una serie di strumenti avanzati per il filtraggio e il blocco dei malware. Strumenti che, però, vanno a rallentare il sistema operativo e a renderlo più macchinoso, introducendo complicazioni e disagi per gli utenti: installa l’antivirus, aggiornalo, metti l’anti-spam, controlla i malware, fai una scansione, eccetera, eccetera…" - iPhone Italia

Se lo dite voi.


 
 
 

LA DUREZZA DELLA PROVA

Post n°2040 pubblicato il 20 Novembre 2013 da MacRaiser

"Nuova class action contro Apple: nel mirino Mappe di iOS - Nell’ultima puntata di coloro che “ci provano” dobbiamo raccontarvi di una class action contro l’applicazione Mappe di Apple negli Stati Uniti. [...] L’avvocato ci prova, ma sarà dura. Molto dura." - iPhone Italia

I soliti noti toni fan-faronici da pifferi di montagna che salivano per suonare e scesero suonati. Fanboccioni sempre pronti ad applecoronarsi e a mentire per meglio far fottere i lettori dalla multinazionale multimiliardaria del loro cuore (oltre che spesso  pure del portafogli). Salvo poi correggere precipitosamente il tiro o stendere un velo di silenzio sulla propria vergognosa piaggeria nei confronti delle truffe di Cupertino una volta ricevuta la prevedibile quanto sana scarica di legnate (nella fattispecie da Altroconsumo e dall'AGCM, non dall'AGCOM che non c'entra una mazza), ovviamente. Per loro sfortuna il Web e Google hanno una memoria da elefante. E vedremo nei prossimi mesi come andra' a finire questa nuova class action. Visti i precedenti, pero', fossi in loro cercherei di tenere un profilo leggermente piu' basso.




 
 
 

SETTIMO NON RUBARE AL LADRO

Post n°2039 pubblicato il 19 Novembre 2013 da MacRaiser

"Samsung ruba e copia, ma che male c’è? - Samsung sembra avere il vizietto di rubare, mentire, e copiare." - AppleLounge 



L'ipocrita cortesia del "sembra" che Lorenzo Paletti usa nei confronti di Samsung, nel caso di Apple non serve piu'. Il furto, il mendacio e la copia spudorata non costituiscono piu' soltanto ipotesi da verificare: sono fatti storici ormai accertati da tempo, fino agli ultimi gradi di giudizio presso le corti di tutto il mondo. Una manciata di esempi, ma -a partire dal furto di marchio e nome ai danni dei Beatles- ce ne sarebbe ancora da dire. In altre parole: se Samsung copia, lo fa certo seguendo le orme di uno dei piu' grandi ladri tecnologici di tutti i tempi.

Clicca sulle immagini per approfondire
 

 



 

 
 
 




 
 
 

FANTASINY E ZOMBOYS

Post n°2038 pubblicato il 18 Novembre 2013 da MacRaiser

"iOS 7, un vecchio bug riporta in vita le foto cancellate - In iOS 5 esisteva un bug che faceva riapparire le anteprime delle immagini cancellate quando si verificavano determinate condizioni; oggi, a distanza di più di due anni dal debutto di quella versione dell’OS mobile di Cupertino, il bug è ancora lì in iOS 7.0.4, rilasciato nella tarda giornata di ieri. Ciò può costituire un grosso impasse per la privacy degli utenti, ed ha evidentemente a che fare con un qualche problema relativo al meccanismo di caching di iOS. L’aspetto più sorprendente della vicenda, tuttavia, è che Apple non abbia ancora mosso un dito dopo tutto questo tempo." - Melablog 

"iPad mini Retina, problemi di persistenza delle immagini sul display - Alcune unità di iPad mini Retina esibiscono un fastidioso difetto: le immagini talvolta tendono a persistere sul display, generando un seccante effetto che tecnicamente viene chiamato ghosting." - Melablog 

Gia' mi figuro la chiosa della prossima articolecca di Domenico Galimberti detto Puce72: "E' probabile che nel giro di poche ore Apple risolva e bla e bla."


 
 
 

THE SILENCE OF THE FANBS

Post n°2037 pubblicato il 15 Novembre 2013 da MacRaiser

Insabbiare. Questo pare l'articolo uno e comandamento primo del codice non scritto dei fanboys quando, come nel disgraziato caso della odierna "strage degli innocenti dischi esterni", Apple non sa rimediare ai disastri da lei stessa procurati ai propri clienti. Le prime segnalazioni dell'imbarazzante guaio risalgono al 24 ottobre e il silenzio dei siti italiani (salvo sviste) dai primi di novembre. Che della incresciosissima faccenda si parli solo, dunque, all'interno del ristretto cerchio delle pagine di supporto Apple (le quali ovviamente non supportano una emerita ceppa). Da quelle mura virtuali giunge soltanto l'eco dei messaggi senza risposta; richiami di una marea di disperati che ha perso ogni sua cosa digitale. Da Cupertino, invece, non una parola: indifferenza e menefreghismo regnano sovrani. Del resto e' naturale che vada a finire in questo modo: l'un silenzio poggia le sue indispensabili fondamenta sull'altro almeno tanto quanto l'uno e' complice, si identifica ed e' succube dell'altro.


 
 
 

LA DECADENZA DI APPLE

Post n°2036 pubblicato il 14 Novembre 2013 da MacRaiser

"Apple sotto inchiesta a Milano per frode fiscale di oltre un miliardo - I pm del capoluogo lombardo ipotizzano che la multinazionale di iPhone e Mac abbia nascosto al Fisco un imponibile di oltre un miliardo in soli due anni. Il legale del colosso di Cupertino è l'ex ministro Severino" - L'Espresso  
 
"Lo scorso anno, ad esempio, Apple ha versato 3 milioni di imposte, dovuti all’attività di Apple Italia che “lavora” per Apple Distribution Ireland. La  società irlandese affida alla filiale italiana il compito di supportare vendite e marketing determinando un profitto di 10,7 milioni di euro su un fatturato di poco meno di 30 milioni di euro. Apple Italia dovrebbe così al fisco italiano 5,5 milioni di euro che però devono essere scontati di 2,5 milioni di euro di credito fiscale a causa delle perdite di 11,5 milioni di euro di Apple Retail che incassa molto (250 milioni di euro le vendite) ma registra perdite per 11,5 milioni di euro anche e soprattutto a causa del pagamento a beneficio di Apple Ireland che vende materialmente ad Apple Retail Italia, dispositivi elettronici, computer, telefoni, accessori e così via, per un valore i 196,5 milioni di euro." - Macity 

Trovare punti di contatto tra la vicenda giudiziaria berlusconiana e questa non e' poi cosi' bizzarro, in effetti. Magari questo fatto puo' far riflettere qualcuno una buona volta, non so. In ogni caso e' probabile che tutto si risolva in una bolla di sapone anche qui in Italia com'e' gia' stato in USA. Sontuosi avvocati e potenti lobbies, tutti ben foraggiati coi nostri sudati risparmi e con le tasse che paghiamo in piu' per turare le falle lasciate aperte da Apple e compagnie di merende multinazionali. Certo e' che Cupertino da questa vicenda, come da molte altre  ormai, non uscira' con la mela linda e profumata, tutt'altro. Per gli appassionati del de-genereecco un pluriennale riassunto delle puntate precedenti.


 

 
 
 

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ANTONELLA ANEDDA

Vedo dal buio
come dal più radioso
dei balconi.
Il corpo è la scure:
si abbatte sulla luce
scostandola in silenzio
fino al varco più nudo -al nero
di un tempo che compone
nello spazio battuto
dai miei piedi
una terra lentissima
- promessa

---

Perfino adesso vedo
un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo
attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori
senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.


---

Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.


---

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

 
Questa felicità promessa o data
m'è dolore, dolore senza causa
o la causa se esiste è questo brivido
che sommuove
il molteplice nell'unico
come il liquido scosso nella sfera
di vetro che interpreta il fachiro.
Eppure dico: salva anche per oggi.
Torno torno le fanno guerra cose
e immagini su cui cala o si leva
o la notte o la neve
uniforme del ricordo.

Mario Luzi

---

Venite pensieri
vi penseremo a fondo
ora che e' mattino.
La luce vi fa sembrare tanto forti
da raschiare il buio
come se avessimo un coccio
e la notte fosse cuoio.
C'e' un geco sul granito.
Il suo ventre oscilla
come acqua di fonte.
E' spaventato. E' attento.
Aspetta senza capire.
Come succede a noi
quando un saluto di colpo
si trasforma in addio

---


Che speri,
che ti riprometti, amica,
se torni per così cupo viaggio
fin qua
dove nel sole le burrasche
hanno una voce
altissima abbrunata,
di gelsomino odorano e di frane?
Mi trovo qui
a questa età che sai,
né giovane né vecchio,
attendo, guardo
questa vicissitudine sospesa;
non so più quel che volli
o mi fu imposto,
entri nei miei pensieri
e n'esci illesa.
Tutto l'altro che deve essere
è ancora,
il fiume scorre,
la campagna varia,
grandina, spiove,
qualche cane latra
esce la luna, niente si riscuote,
niente
dal lungo sonno avventuroso.

Mario Luzi

---

il vento
è un'aspra voce che ammonisce
per noi stuolo
che a volte trova pace
e asilo sopra questi rami secchi.
E la schiera
ripiglia il triste volo,
migra nel cuore dei monti,
viola scavato
nel viola inesauribile,
miniera senza fondo
dello spazio.
Il volo è lento, penetra a fatica
nell'azzurro che s'apre
oltre l'azzurro,
nel tempo ch'è di là dal tempo;
alcuni mandano grida acute
che precipitano
e nessuna parete ripercuote.
Che ci somiglia
è il moto delle cime nell'ora
- quasi non si può pensare
né dire -
quando su steli invisibili
tutt'intorno
una primavera strana
fiorisce in nuvole rade
che il vento
pasce in un cielo
o umido o bruciato
e la sorte della giornata è varia,
la grandine, la pioggia,
la schiarita.

Mario Luzi

---

Poco dopo si è qui come sai bene,
file d'anime lungo la cornice,
chi pronto al balzo,
chi quasi in catene.
Qualcuno sulla pagina del mare
traccia un segno di vita,
figge un punto.
Raramente
qualche gabbiano appare.

Mario Luzi
 
E’ pur nostro il disfarsi delle sere.
E per noi è la stria che dal mare
sale al parco e ferisce gli aloè.
Puoi condurmi per mano,
se tu fingi di crederti con me,
se ho la follia di seguirti lontano
e ciò che stringi, ciò che dici,
m’appare in tuo potere.
Fosse tua vita quella
che mi tiene sulle soglie
e potrei prestarti un volto,
vaneggiarti figura. Ma non è,
non è così. Il polipo che insinua
tentacoli d’inchiostro tra gli scogli
può servirsi di te.
Tu gli appartieni e non lo sai.
Sei lui, ti credi te.

Eugenio Montale

---

Sempre di nuovo,
benchè sappiamo
il paesaggio d'amore
e il breve cimitero
con i suoi tristi nomi
e il pauroso abisso silente,
dove per gli altri è la fine:
torniamo a coppie tuttavia
di nuovo tra gli antichi alberi,
ci posiamo sempre, di nuovo,
con i fiori contro il cielo.

Rainer Maria Rilke

---

Felicita’ raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede,
teso ghiaccio che s’incrina;
e dunque non ti tocchi
chi piu’ t’ama.
Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari,
il tuo mattino
e’ dolce e turbatore
come i nidi delle cimase.
Ma nulla
paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case.

Eugenio Montale

---

Il suo sguardo,
dopo tanto fissare,
e’ divenuto cosi’ stanco
che non puo’ accettare null’altro.
Per lei
e’ come se le sbarre
fossero migliaia,
e oltre le migliaia di sbarre:
nessun mondo.
Nel suo girare
in quel cerchio ristretto,
senza soste,
la sua potente falcata
diviene una danza rituale
attorno ad un centro,
dove una grande volonta’
si trova come paralizzata.
A volte,
le palpebre si sollevano in silenzio
ed una forma entra,
scivola attraverso
l’angusto silenzio tra le spalle,
raggiunge il cuore,
e muore.

Rainer Maria Rilke – La pantera

---

Gettava pesci vivi
a pellicani famelici.
Sono vita anche i pesci fu rilevato,
ma di gerararchia inferiore.
A quale gerarchia
apparteniamo noi
e in quali fauci…?
Qui tacque il teologo
e si asciugo’ il sudore.

Eugenio Montale
 

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MARIA LUISA SPAZIANI

Quelle labbra
ch'era peccato mordere
tanto infantili e tenere s'aprivano
(neve di sogno
non può il tempo sciogliere)
chiude un sigillo di divina cera.
Ma avete flauti eterni
come il mare,
o labbra più profonde della sera.

 

ANTONELLA ANEDDA

Dell'incedere a scatti di quell'uomo
che nella strada per Venaco
gridava dentro il sole
non s'e' mai detto nulla
nulla della camicia
strappata sulle ascelle
e dei piedi circondati di paglia
ne' della voce bruciata di francese.
Lo aspetto' l'inverno,
lo strinse nel ramo di una scala
lo spinse piano
col volto tra i vasi di gerani

---

Per trovare la ragione di un verbo
perché ancora
davvero non é tempo
e non sappiamo
se accorrere o fuggire.
Fai sera come fosse dicembre
sulle casse innalzate
sul cuneo del trasloco
dai forma al buio
mentre il cibo
s'infiamma alla parete.
Queste sono le notti
di pace occidentale
nei loro raggi vola
l'angustia delle biografie
gli acini scuri dei ritratti,
i cartigli dei nomi.
Ci difende di lato un'altra quiete
come un peso marino nella iuta
piegato a lungo, con disperazione.

---

Non esiste innocenza
in questa lingua
ascolta come si spezzano i discorsi
come anche qui sia guerra
diversa guerra
ma guerra - in un tempo assetato.
Per questo scrivo con riluttanza
con pochi sterpi di frase
stretti a una lingua usuale
quella di cui dispongo
per chiamare
laggiù perfino il buio
che scuote le campane.

 

PEDRO SALINAS

Non voglio che ti allontani,
dolore, ultima forma
di amare. Io mi sento vivere
quando tu mi fai male
non in te, né qui, più oltre:
sulla terra, nell'anno
da dove vieni
nell'amore con lei
e tutto ciò che fu.
In quella realtà
sommersa che nega se stessa
ed ostinatamente afferma
di non essere esistita mai,
d'essere stata nient'altro
che un mio pretesto per vivere.
Se tu non mi restassi,
dolore, irrefutabile,
io potrei anche crederlo;
ma mi rimani tu.
La tua verità mi assicura
che niente fu menzogna.
E fino a quando ti potrò sentire,
sarai per me, dolore,
la prova di un'altra vita
in cui non mi dolevi.
La grande prova, lontano,
che è esistita, che esiste,
che mi ha amato, sì,
che la sto amando ancora.

---

Quello che sei
mi distrae da quello che dici:
Lanci parole veloci,
pavesate di risa,
invitandomi
ad andare dove mi porteranno.
Non ti presto attenzione,
non le seguo: sto guardando
le labbra da cui sono nate.
Intanto guardi lontano.
Fissi lo sguardo laggiù,
non so in cosa, e già si precipita
a cercarlo la tua anima
affilata, come saetta.
Io non guardo dove guardi:
io ti vedo guardare.
E quando desideri qualcosa
non penso a quello che vuoi
nè lo invidio: è il meno.
Ciò che ami oggi, lo desideri;
domani lo dimenticherai
per un nuovo amore.
No. Ti aspetto
oltre qualsiasi fine o termine
in ciò che non deve succedere.
Io resto nel puro atto
del tuo desiderio, amandoti.
E non voglio altro
che vederti amare.

 

REINER MARIA RILKE

Niente è paragonabile.
Esiste forse cosa
che non sia tutta sola
con se stessa e indicibile?
Invano diamo nomi,
solo è dato accettare
e accordarci
che forse qua un lampo,
là uno sguardo ci abbia sfiorato,
come se proprio in questo
consistesse vivere la nostra vita.
Chi si oppone
perde la sua parte di mondo.
E chi troppo comprende
manca l’incontro con l’eterno.
A volte
in notti grandi come questa
siamo quasi fuori pericolo,
in leggere parti uguali
spartiti fra le stelle.
Immensa moltitudine

---

Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore
e cerca di amare le domande,
che sono simili
a stanze chiuse a chiave
e a libri scritti in lingua straniera.
Non cercare ora le risposte
che non ti possone essere date
poichè non saresti capace
di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa.
Vivi le domande ora.
Forse ti sarà dato,
senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano giorno,
in cui avrai la risposta.

 
Che io debba ricevere il castigo
neppure si discute. Resta oscuro
se cio’ accada in futuro oppure ora
o se sia gia’ avvenuto
prima che io fossi.
Non ch’io intenda evocare
l’esecrabile fantasma
del peccato originale.
Il disastro fu prima dell’origine
se un prima e un dopo
hanno ancora un senso.

Eugenio Montale

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Perfino adesso vedo un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.

Antonella Anedda


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Mia vita,
a te non chiedo lineamenti
fissi, volti plausibili o possessi.
Nel tuo giro inquieto
ormai lo stesso sapore
han miele e assenzio.
Il cuore che ogni moto tiene a vile
raro è squassato da trasalimenti.
Così suona talvolta nel silenzio
della campagna un colpo di fucile.

Eugenio Montale

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Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.

Antonella Anedda

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Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

Antonella Anedda
 
Questo tetto che affiora dalla notte
ci protegge piu' di una croce o un santo.
Ora che improvvisamente piove
e' benedetto.
In un'abside di plastica bagnata
splende una pianta di ortensie azzurro-fuoco

Antonella Anedda

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...
Soffiero' su quel viso
mischiando i suoi gesti
a quelli di amori passati,
prendendo i ricordi migliori
le poche frasi di ognuno
fino a costruire il mio Golem
il mio amore brucera' altissimo e ignoto
lungo la cappa del camino.
...

Antonella Anedda


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Vergine altera, mia compagna
t'arde un mistero negli occhi.
Non so se odio o amore
e' questa luce eterna
della tua nera faretra.
Con me verrai
finche' proietti un'ombra il corpo
e resti ai miei sandali arena.
La sete o l'acqua sei
sul mio cammino?
Dimmi, vergine altera,
mia compagna.

- Antonio Machado -

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...
Pensi davvero che basti non avere colpe
per non essere puniti,
ma tu hai colpe.
L'aria e' piena di grida.
Sono attaccate ai muri,
basta sfregare leggermente.
Dai mattoni salgono respiri,
brandelli di parole.
...

Antonella Anedda
 

 

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