Creato da MacRaiser il 19/01/2007
Tutti gli utenti Mac pensano differente, ma alcuni pensano piu' differente degli altri
 

Messaggi di Luglio 2012

UNIBODY OF THE EVIDENCE

Post n°1817 pubblicato il 28 Luglio 2012 da MacRaiser

"Fuga di gas [acido solfidrico ndr] nello stabilimento dei MacBook Pro Unibody: un morto e 4 feriti - Una fuga di gas ha causato la morte di un operaio e il ferimento di altri 4: è accaduto ieri a Suzhou, Cina, nello stabilimento di Catcher, società che costruisce gli chassis unibody per Apple e per diversi altri costruttori IT. Dei quattro feriti uno è stato dimesso dal reparto di terapia intensiva mentre rimangono serie le condizioni degli altri 3. Secondo il portavoce di Catcher, riportato da Reuters l'incidente si è verificato durante operazioni di routine, mentre per il momento Apple non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali. In una precedente ispezione da parte del Municipal Environment Protection Bureau della città di Suzhou, lo stabilimento Catcher dove si è verificato l'incidente mortale è stato classificato come "nero", il voto peggiore. Nell'esame effettuato nel 2011 erano stati ispezionati 921 fabbriche di cui solamente 5 hanno ottenuto una valutazione più bassa. Non è la prima volta che si verificano incidenti mortali negli impianti che producono chassis unibody e in metallo. Ricordiamo che nel dicembre dello scorso anno morirono 3 persone e altre 15 sono state ferite in un incidente avvenuto in una fabbrica che dipende da Pegatron nei pressi di Shanghai." - Macity.

"Apple si impegna a far rispettare i più elevati standard di responsabilità sociale in ogni punto della filiera. Obblighiamo tutti i nostri fornitori a garantire condizioni di lavoro sicure, a trattare i lavoratori con dignità e rispetto, e a adottare processi di produzione eco-compatibili. Tutte le nostre azioni, dai controlli in loco ai programmi di formazione, dimostrano il nostro impegno." - Apple Inc.

In effetti l'impegno pluriennale che Apple dimostra nel raccontarci queste balle indecenti e' quasi commovente.

Suzhou vista dall'alto

 
 
 

IL GALLO NERO

Post n°1816 pubblicato il 27 Luglio 2012 da MacRaiser

"Samsung: 'Apple ha copiato il design dell’iPhone da Sony' - Il design “rivoluzionario” dell’iPhone non fu una creazione di Apple, ma venne copiato da alcuni progetti di Sony. Questo sarà l’argomento principale che l’azienda Coreana discuterà nel corso del processo programmato per il 30 Luglio." - iPhone Italia

Come quello della leggenda, il trapassato gallo nero  di Cupertino da sempre starnazzava le sue denunce piu' forte degli altri e proprio grazie a cio' riusciva quasi sempre a vincere l'eterna contesa -innanzitutto d'immagine ed economica poi- per il brand piu' innovativo e figoso. Come ben sapete se leggete questo blog da un po' -e come queste immagini dimostrano- la realta' e' assolutamente diversa. 


 
 
 

IL PROFESSOR CULTRONEO

Post n°1815 pubblicato il 23 Luglio 2012 da MacRaiser

"Qualche settimana fa mi ha telefonato uno dei più importanti tecnologi italiani desideroso di raccontarmi i suoi primi approcci con iPad. Il succo della sua telefonata è stato: “Guarda Massimo, non ne hai una idea”. Così il primo punto della faccenda è chiaro fin da subito: per averne idea occorre provarla questa benedetta tavoletta. Ed una volta provata dopo qualche giorno di approccio, certamente gravato da inevitabili retaggi infantili, nei quali la fascinazione della tecnologia pesca sempre a piene mani, il risultato, almeno quello mio personale risulta essere quello di una nuova personale intimità con un oggetto. Difficile descriverla diversamente." - Massimo Mantellini, 30 Maggio 2010.

"Qualche giorno fa Gizmodo ha pubblicato una fenomenale foto del contenuto dello zaino di Steve Wozniak fornita e commentata dal fondatore di Apple stesso. Nella foto è rappresentata un’orgia di oggetti elettronici che Wozniak porta regolarmente con sé durante i suoi viaggi: per ogni device è possibile risalire a marca e modello, ogni caricabatteria e ogni singolo cavetto è esposto con cura. La prima cosa che ho pensato guardandola è che se Andy Warhol fosse vivo ne avrebbe ricavato immediatamente una delle sue serigrafie multicolore: niente rappresenta il panorama pop contemporaneo come questa distesa ordinata di oggetti elettronici. Dalle scatolette Campbell degli anni 60 ai tablet, telefoni, computer portatili e GPS esplosi sul tavolo di casa Wozniak, il passo è tanto breve quanto naturale.[...] Possiamo sorridere di fronte ai cinque telefoni cellulari di Steve Wozniak, magari sottolineare il lato folkloristico di una simile parata militar-tecnologica che viene riproposta e commentata su tutta la rete Internet da giorni, ma non potremo in ogni caso svicolare ancora per molto dal tema sociale dello spazio utile (e di quello inutile) che la tecnologia ha occupato nelle nostre vite." - Massimo Mantellini, 22 Luglio 2012.

Dopo una iniziale repulsione -seguita a ruota dalla inevitabile infatuazione tardo-adolescenziale- Massimo Mantellini coi suoi post ha contribuito in modo sostanziale ad accrescere il volume sonoro del tragico coro salmodiante le magnifiche sorti (e) progressive delle tecnoparadigmatiche e rivoluzionarie mele morsicate con annesso magico gadget- Certo, come ogni snob che si rispetti pero' adesso s'annoia. Cosi' ora scrive altrettanti articoli per spiegarci che quegli stessi gadget non servono piu' o meno a un cazzo.


 
 
 

ECCEZZIUNALE SICURAMENTE

Post n°1814 pubblicato il 20 Luglio 2012 da MacRaiser

"Il 18,6% delle applicazioni iOS ha accesso alla rubrica senza autorizzazione - Bitdefender ha studiato più di 65.000 applicazioni iOS attualmente disponibili per il download da App Store, e ha scoperto che il 18,6% di esse accedono ai tutti i contatti presenti nella rubrica senza chiedere il permesso, o anche avvisare l’utente delle loro azioni. Inoltre, un enorme 41% monitora la vostra posizione senza il chiedere nulla all’utente. Pensate infine che tutti questi dati vengono raccolti e memorizzati dagli sviluppatori che potrebbero usarli a loro piacimento. Sviluppatori che nel 57,5% criptano questi dati prima della loro memorizzazione, ma purtroppo il rimanente 42,5% non si preoccupa nemmeno di salvaguardarli." - iSpazio.


 
 
 

CONFUSA E MENDACE

Post n°1813 pubblicato il 19 Luglio 2012 da MacRaiser

"Jonathan Ive illustra ai giudici i prototipi del tablet Apple - Nel corso del dibattimento legale, che vede contrapposte Apple e Samsung per la causa di plagio del design dell’iPad, è stato chiamato a deporre Jonathan Ive al quale sono state mostrate alcune fotografie che ritraggono uno dei primi mockup fisici di quello che poi sarebbe diventato l’iPad. Alla domanda se abbia mai visto questo prototio Ive risponde così: -Il ricordo di quando sia stata la prima volta che l’ho visto è molto confuso, ma era, ipotizzo, tra il 2002 e il 2004, ricordo di averlo visto ed aver visto altri modelli simili a questo quando per la prima volta stavamo esplorando il design del tablet che alla fine è diventato l’iPad-." - Melablog 19 Luglio 2012.

NY Novembre 2002: Bill Gates presenta la versione finale del TabletPC


Mentre i para-siti della mela pappagallano le fregnacce di Jonathan Ive sui fantasmatici prototipi tablet di Apple del duemilanonmiricordobenequando, proprio in UK Cupertino viene condannata a pubblicare a sue spese un annuncio con la sentenza che ha sancito la sua dolcissima sconfitta. Nella fattispecie Apple dovra' ammettere pubblicamente che Samsung non ha mai copiato un piffero del design di iPad. Tale pubblicazione dovra' apparire sul suo sito UK per un periodo -udite udite- di sei mesi, oltre che su vari quotidiani e magazine britannici. Caporetto e' dir poco. Eppure i dirigenti Apple continuano a inventare (queste si) panzane a raffica senza vergogna, perfino nelle aule di tribunale. Insuperbiti e accecati dalle lappate dei leccaculo un tanto al chilo e dal troppo denaro accumulato, non si rendono neppure conto che la terra sta franando loro sotto le ghette.


 
 
 

GET A MAC

Post n°1812 pubblicato il 18 Luglio 2012 da MacRaiser

"Ha sicuramente del singolare l’immagine postata su Twitter da @e2b, studente tedesco d’informatica che visitando l’indirizzo www.apple.com/promo/rebate/status.html si è trovato davanti a un errore tutto particolare: quello relativo alla fine dello spazio su disco del server che almeno all’apparenza fa girare la pagina appena linkata, basato su .NET e quindi su tecnologia creata da Microsoft." - Melablog.



Macche' singolare. Avete presente il detto "chi disprezza compra"? L'ha praticamente inventato Apple.


 
 
 

MANIFESTO iBUSIVO

Post n°1811 pubblicato il 17 Luglio 2012 da MacRaiser

"Il MacBook Pro è venduto con la certificazione EPEAT. Ma come è possibile se la società stava per abbandonare l’EPEAT proprio per problemi di certificazione? Secondo Philip Elmer-DeWitt, giornalista di Fortune, la risposta potrebbe essere semplice: Apple potrebbe aver aggiunto il simbolo EPEAT alla scheda del computer senza approvazione." - Melamorsicata

Pare proprio che, pur avendo perso il mendaCEO, Apple non riesca a perdere il vizio di mentire.

 


 
 
 

MERD STORE

Post n°1810 pubblicato il 17 Luglio 2012 da MacRaiser

"La Carta informazione e pubblicità è un protocollo d'intesa in cui vengono stabilite delle regole per evitare la commistione tra informazione e pubblicità, così che l'utente possa sempre distinguere l'identità dell'emittente del messaggio. Fu firmato il 14 aprile 1988 da Ordine dei giornalisti, Federazione della stampa italiana, Associazione italiana agenzie pubblicità a servizio completo (AssAP), Associazione italiana studi di comunicazione (AISSCOM), Associazione agenzie di relazioni pubbliche a servizio completo (ASSOREL), Federazione relazioni pubbliche italiana (FERPI), Associazione italiana delle organizzazioni professionali di tecnica pubblicitaria (OTEP) e Associazione italiana tecnici pubblicitari (TP). La carta parte dal presupposto che il cittadino ha il diritto ad una corretta informazione. " - Wikipedia

Dalle parti di Macity, di fronte all'impellenza del bisogno, non si guarda troppo per il sottile. Non che sia un caso isolato, per carita'; e poi in fondo la Carta e' pur sempre carta.


 
 
 

Il sonno della ragione ha sempre clienti

Post n°1809 pubblicato il 14 Luglio 2012 da MacRaiser

"Recentemente abbiamo saputo che molti affezionati clienti di Apple sono stati delusi dalla notizia del ritiro dei nostri prodotti dal sistema di classificazione EPEAT. Riconosco che questo è stato un errore. A partire da oggi, tutti i prodotti Apple idonei tornano in EPEAT." - Bob Mansfield, Apple Senior Vice President of Hardware Engineering.

Alcune considerazioni da annotare a margine di questa esilarante vicenda:
  1. Il mito della Apple jobbiana alla: "Il cliente non sa cosa vuole finche' non glielo mostri e quindi ha sempre torto" -da sempre stolidamente impermeabile verso l'esterno e sorda ad ogni ragionevole richiamo dal basso- mostra segni di cedimento strutturale.
  2. Pare proprio che agli occhi di Bob Mansfield il cliente da ascoltare, quello piu' "leale", non sia piu' il solito signorsi' sissignore -gia' noto con l'appellativo di "fanboy"- che ad ogni colpo di tosse di Cupertino agita la testa su e giu' in modalita' pupazzo da lunotto.
  3. Questa lettera, cosi' come il clamoroso contrordine compagni che c'e' dietro, rendono evidente che -al progressivo declinare dell'effetto RDF e nonostante l'impegno profuso in tanti anni da Steve Jobs per fare tabula rasa dei dissenzienti e per designare un monocratico successore erede delle proprie politiche- in Apple una opposizione, non solo esiste, ma ora sta dando vita ad un vero e proprio scontro tra differenti visioni e strategie.


 
 
 

ALTAMENTE SICURO

Post n°1808 pubblicato il 14 Luglio 2012 da MacRaiser

Uno sviluppatore russo è riuscito a scardinare i meccanismi di blindatura messi in campo da Apple per gli Acquisti In App su App Store, e senza jailbreak. La metodologia adottata, chiamata “in-app proxy,” oltretutto è anche facilissima da utilizzare. Quelli di 9to5Mac hanno effettuato una prova e ne confermano il funzionamento, che oltretutto è davvero trasversale: l’hack, infatti, risulta efficace nella maggior parte dei casi, su tutti i dispositivi e da iOS 3.0 fino alla beta di iOS 6. I dati che vengono inviati ai server degli sviluppatori, per quanto si riesce a capire, sarebbero questi:
  •     Livello di restrizione dell’app
  •     ID dell’app
  •     ID della versione
  •     GUID (Globally Unique Identifier, identificatore unico globale) del dispositivo
  •     Quantità di acquisti In-App
  •     Nome dell’acquisto In App
  •     Lingua in uso
  •     Identificativo dell’applicazione
  •     Versione dell’applicazione
  •     Impostazioni locali          -          Melablog.

 
 
 

L'EVASIONE DELLE ULTRACORPS

Post n°1807 pubblicato il 11 Luglio 2012 da MacRaiser

"Con un gruzzolo di 74 miliardi di dollari, Apple capeggia la classifica delle compagnie tecnologiche US che mantengono capitali all'estero - Le manovre finanziare internazionali di Apple sono state recentemente messe sotto accusa a causa del mancato pagamento delle tasse UK attraverso operazioni offshore nelle Isole Vergini." - AppleInsider.

Sembrerebbe quasi che meno tasse pagano le corporations, piu' ne paghiamo noi. Non pare anche a voi una curiosa coincidenza?


 
 
 

LA DOLCE SCONFITTA

Post n°1806 pubblicato il 09 Luglio 2012 da MacRaiser

"Vittoria amara, quella di Samsung in UK, in uno dei tanti processi che la vedono fronteggiare Apple e le sue accuse di violazione di brevetto. Entrando nel merito della sentenza, si legge infatti che il Galaxy Tab non è “sufficientemente figo” per essere scambiato per un iPad. Ipse dixit. Una buona e una cattiva notizia per Samsung. A dire del giudice, infatti, il suo tablet non è neppure lontanamente assimilabile al design di Cupertino, e fin qui tutto bene. A destare sorpresa semmai è la motivazione addotta: “[I tablet Galaxy] non hanno lo stesso livello di raffinatezza ed estrema semplicità posseduta dal design Apple. Non sono altrettanto fighi”. Il Galaxy, infatti, è più sottile e sulla scocca posteriore possiede dei “dettagli inusuali” che lo renderebbero impossibile da confondere con un iPad. Sarà. Intanto una vittoria, benché scarsamente epica, è pur sempre una vittoria." - Melablog.

Con un poco di zucchero la pillola va giu'.


 
 
 

NEVERGREEN

Post n°1805 pubblicato il 09 Luglio 2012 da MacRaiser

"Con un secco comunicato stampa, Apple ha ritirato formalmente la propria adesione ad EPEAT, una certificazione di qualità che attesta gli attributi di impatto ambientale, sostenibilità ed efficienza dei dispositivi elettronici. E la ragione è semplice: i gingilli e i computer con la mela sono sempre più compatti e difficili da disassemblare. Il problema è che, per ottenere la certificazione, i dispositivi debbono poter essere facilmente smontabili con strumenti comuni, così da consentire un corretto smaltimento. Ma tra viti esotiche, strati di colla e ricerca spasmodica della compattezza, i nuovi MacBook Pro Retina si sono guadagnati il punteggio più basso mai registrato da iFixit nella graduatoria della facilità di riparazione dei computer: un impietoso 1 su 10." - Melablog.

Pare che a Cupertino abbiano deciso di gettare la maschera, finalmente. Chissa' che a questo punto qualche influente quasisempreverde fanboy a lunga stagionatura non voglia -anche sulla scorta di queste informazioni- prendere in considerazione una sorta di spending review tecnologica dei propri recenti e prossimi acquisti.


 
 
 

IDOLATRINE

Post n°1804 pubblicato il 07 Luglio 2012 da MacRaiser

"Il vangelo secondo Steve Jobs - Non un percorso cronologico tra i prodotti Apple ma un viaggio iniziatico verso la ricerca della massima purezza: una ricerca ostinata e continua, che sin dagli inizi degli anni Settanta, periodo della sua conversione al buddismo zen e della creazione dell'ormai quasi introvabile Apple I, ha accompagnato e ispirato Jobs in tutto il suo percorso professionale e personale. Con un'instancabile riflessione intorno alla ricerca socratica dell'unità del valore fra giusto, vero e bello e al principio bauhausiano del less is more, il padre fondatore di colossi mondiali come Apple e Pixar, ha rivoluzionato non solo la mera parte hardware ma anche e soprattutto il tradizionale rapporto tra tecnologia e arte fondendole irrimediabilmente in una continua ricerca di perfetto equilibrio fra essenza e funzione. Un percorso visivo e multimediale che riassume la parabola di un un uomo che ha aiutato il mondo a cambiare il modo di vedere le cose: è questa la premessa da cui prende le mosse Il Vangelo secondo Steve Jobs, mostra dedicata al padre fondatore della Apple e alla sua filosofia. Più di cinquanta i contributi video in mostra che allontanano il Vangelo secondo Steve Jobs dai tradizionali canoni espositivi per sincronizzarla con lo sconfinato mondo delle App, un altro pezzo dell'eredità quotidiana lasciate da Jobs sia ai suoi seguaci che ai pagani. Un'applicazione creata ad hoc per accompagnare il visitatore in un percorso di avvicinamento ai fondamenti della nuova dottrina tecnologica e digitale. Tutto ciò mentre sull'altare centrale si celebra l'ultimo miracolo di Jobs, l'iPad, e sullo sfondo il messia della tecnologia veste i panni del santo, in una grande opera firmata dal grande artista americano Marc Burckhardt, immolandosi a nuova icona mediatica, tecnologica e non solo." - MedStore.

Fanboiate siderali e falsi storici -come quello sullo Steve Jobs "padre fondatore" della Pixar- a parte, talvolta puo' essere istruttivo seguire il percorso del singolo rigagnolo subculturale. Dallo sversamento indifferenziato di cucchiaini di realta' dentro oceani di stronzate mitopoietiche, fino al tracimare in questo nauseabondo percolato semantico.


 
 
 

TU ALLOCC

Post n°1803 pubblicato il 05 Luglio 2012 da MacRaiser

"UK, HTC non viola i brevetti Apple - Secondo il giudice britannico Christopher Floyd HTC non viola i brevetti contestategli da Apple. Tre dei suoi brevetti sono stati dichiarati non validi e il quarto non è violato da HTC." - Punto Informatico.

Come previsto i nodi vengono progressivamente al pettine: la stolida strategia onnibrevettuale concepita e fanaticamente perseguita da Steve Jobs durante i suoi ultimi anni di vita -con un tasso di aggressivita' che cresceva in misura direttamente proporzionale al peggiorare del suo stato di salute- incontra in queste setimane il suo inevitabile fallimento. D'altronde era solo questione di tempo: i gesti umani non possono essere oggetto di brevetto, il perche' lo capisce anche un bambino. Ma ora il fatto piu' negativo, per Apple, non e' tanto l'essere stata (di nuovo e ancora e ancora) sconfitta sul campo, stavolta da HTC; il punto davvero grave per Cupertino e' che un tribunale britannico ha dichiarato tre suoi brevetti -tra i quali fondamentale "slide to unlock"-  "non validi". Un colpo ferale, perche' destinato oltretutto a creare precedente in Europa e nel resto del mondo.


 
 
 

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ANTONELLA ANEDDA

Vedo dal buio
come dal più radioso
dei balconi.
Il corpo è la scure:
si abbatte sulla luce
scostandola in silenzio
fino al varco più nudo -al nero
di un tempo che compone
nello spazio battuto
dai miei piedi
una terra lentissima
- promessa

---

Perfino adesso vedo
un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo
attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori
senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.


---

Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.


---

Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

 
Questa felicità promessa o data
m'è dolore, dolore senza causa
o la causa se esiste è questo brivido
che sommuove
il molteplice nell'unico
come il liquido scosso nella sfera
di vetro che interpreta il fachiro.
Eppure dico: salva anche per oggi.
Torno torno le fanno guerra cose
e immagini su cui cala o si leva
o la notte o la neve
uniforme del ricordo.

Mario Luzi

---

Venite pensieri
vi penseremo a fondo
ora che e' mattino.
La luce vi fa sembrare tanto forti
da raschiare il buio
come se avessimo un coccio
e la notte fosse cuoio.
C'e' un geco sul granito.
Il suo ventre oscilla
come acqua di fonte.
E' spaventato. E' attento.
Aspetta senza capire.
Come succede a noi
quando un saluto di colpo
si trasforma in addio

---


Che speri,
che ti riprometti, amica,
se torni per così cupo viaggio
fin qua
dove nel sole le burrasche
hanno una voce
altissima abbrunata,
di gelsomino odorano e di frane?
Mi trovo qui
a questa età che sai,
né giovane né vecchio,
attendo, guardo
questa vicissitudine sospesa;
non so più quel che volli
o mi fu imposto,
entri nei miei pensieri
e n'esci illesa.
Tutto l'altro che deve essere
è ancora,
il fiume scorre,
la campagna varia,
grandina, spiove,
qualche cane latra
esce la luna, niente si riscuote,
niente
dal lungo sonno avventuroso.

Mario Luzi

---

il vento
è un'aspra voce che ammonisce
per noi stuolo
che a volte trova pace
e asilo sopra questi rami secchi.
E la schiera
ripiglia il triste volo,
migra nel cuore dei monti,
viola scavato
nel viola inesauribile,
miniera senza fondo
dello spazio.
Il volo è lento, penetra a fatica
nell'azzurro che s'apre
oltre l'azzurro,
nel tempo ch'è di là dal tempo;
alcuni mandano grida acute
che precipitano
e nessuna parete ripercuote.
Che ci somiglia
è il moto delle cime nell'ora
- quasi non si può pensare
né dire -
quando su steli invisibili
tutt'intorno
una primavera strana
fiorisce in nuvole rade
che il vento
pasce in un cielo
o umido o bruciato
e la sorte della giornata è varia,
la grandine, la pioggia,
la schiarita.

Mario Luzi

---

Poco dopo si è qui come sai bene,
file d'anime lungo la cornice,
chi pronto al balzo,
chi quasi in catene.
Qualcuno sulla pagina del mare
traccia un segno di vita,
figge un punto.
Raramente
qualche gabbiano appare.

Mario Luzi
 
E’ pur nostro il disfarsi delle sere.
E per noi è la stria che dal mare
sale al parco e ferisce gli aloè.
Puoi condurmi per mano,
se tu fingi di crederti con me,
se ho la follia di seguirti lontano
e ciò che stringi, ciò che dici,
m’appare in tuo potere.
Fosse tua vita quella
che mi tiene sulle soglie
e potrei prestarti un volto,
vaneggiarti figura. Ma non è,
non è così. Il polipo che insinua
tentacoli d’inchiostro tra gli scogli
può servirsi di te.
Tu gli appartieni e non lo sai.
Sei lui, ti credi te.

Eugenio Montale

---

Sempre di nuovo,
benchè sappiamo
il paesaggio d'amore
e il breve cimitero
con i suoi tristi nomi
e il pauroso abisso silente,
dove per gli altri è la fine:
torniamo a coppie tuttavia
di nuovo tra gli antichi alberi,
ci posiamo sempre, di nuovo,
con i fiori contro il cielo.

Rainer Maria Rilke

---

Felicita’ raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede,
teso ghiaccio che s’incrina;
e dunque non ti tocchi
chi piu’ t’ama.
Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari,
il tuo mattino
e’ dolce e turbatore
come i nidi delle cimase.
Ma nulla
paga il pianto del bambino
a cui fugge il pallone tra le case.

Eugenio Montale

---

Il suo sguardo,
dopo tanto fissare,
e’ divenuto cosi’ stanco
che non puo’ accettare null’altro.
Per lei
e’ come se le sbarre
fossero migliaia,
e oltre le migliaia di sbarre:
nessun mondo.
Nel suo girare
in quel cerchio ristretto,
senza soste,
la sua potente falcata
diviene una danza rituale
attorno ad un centro,
dove una grande volonta’
si trova come paralizzata.
A volte,
le palpebre si sollevano in silenzio
ed una forma entra,
scivola attraverso
l’angusto silenzio tra le spalle,
raggiunge il cuore,
e muore.

Rainer Maria Rilke – La pantera

---

Gettava pesci vivi
a pellicani famelici.
Sono vita anche i pesci fu rilevato,
ma di gerararchia inferiore.
A quale gerarchia
apparteniamo noi
e in quali fauci…?
Qui tacque il teologo
e si asciugo’ il sudore.

Eugenio Montale
 

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MARIA LUISA SPAZIANI

Quelle labbra
ch'era peccato mordere
tanto infantili e tenere s'aprivano
(neve di sogno
non può il tempo sciogliere)
chiude un sigillo di divina cera.
Ma avete flauti eterni
come il mare,
o labbra più profonde della sera.

 

ANTONELLA ANEDDA

Dell'incedere a scatti di quell'uomo
che nella strada per Venaco
gridava dentro il sole
non s'e' mai detto nulla
nulla della camicia
strappata sulle ascelle
e dei piedi circondati di paglia
ne' della voce bruciata di francese.
Lo aspetto' l'inverno,
lo strinse nel ramo di una scala
lo spinse piano
col volto tra i vasi di gerani

---

Per trovare la ragione di un verbo
perché ancora
davvero non é tempo
e non sappiamo
se accorrere o fuggire.
Fai sera come fosse dicembre
sulle casse innalzate
sul cuneo del trasloco
dai forma al buio
mentre il cibo
s'infiamma alla parete.
Queste sono le notti
di pace occidentale
nei loro raggi vola
l'angustia delle biografie
gli acini scuri dei ritratti,
i cartigli dei nomi.
Ci difende di lato un'altra quiete
come un peso marino nella iuta
piegato a lungo, con disperazione.

---

Non esiste innocenza
in questa lingua
ascolta come si spezzano i discorsi
come anche qui sia guerra
diversa guerra
ma guerra - in un tempo assetato.
Per questo scrivo con riluttanza
con pochi sterpi di frase
stretti a una lingua usuale
quella di cui dispongo
per chiamare
laggiù perfino il buio
che scuote le campane.

 

PEDRO SALINAS

Non voglio che ti allontani,
dolore, ultima forma
di amare. Io mi sento vivere
quando tu mi fai male
non in te, né qui, più oltre:
sulla terra, nell'anno
da dove vieni
nell'amore con lei
e tutto ciò che fu.
In quella realtà
sommersa che nega se stessa
ed ostinatamente afferma
di non essere esistita mai,
d'essere stata nient'altro
che un mio pretesto per vivere.
Se tu non mi restassi,
dolore, irrefutabile,
io potrei anche crederlo;
ma mi rimani tu.
La tua verità mi assicura
che niente fu menzogna.
E fino a quando ti potrò sentire,
sarai per me, dolore,
la prova di un'altra vita
in cui non mi dolevi.
La grande prova, lontano,
che è esistita, che esiste,
che mi ha amato, sì,
che la sto amando ancora.

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Quello che sei
mi distrae da quello che dici:
Lanci parole veloci,
pavesate di risa,
invitandomi
ad andare dove mi porteranno.
Non ti presto attenzione,
non le seguo: sto guardando
le labbra da cui sono nate.
Intanto guardi lontano.
Fissi lo sguardo laggiù,
non so in cosa, e già si precipita
a cercarlo la tua anima
affilata, come saetta.
Io non guardo dove guardi:
io ti vedo guardare.
E quando desideri qualcosa
non penso a quello che vuoi
nè lo invidio: è il meno.
Ciò che ami oggi, lo desideri;
domani lo dimenticherai
per un nuovo amore.
No. Ti aspetto
oltre qualsiasi fine o termine
in ciò che non deve succedere.
Io resto nel puro atto
del tuo desiderio, amandoti.
E non voglio altro
che vederti amare.

 

REINER MARIA RILKE

Niente è paragonabile.
Esiste forse cosa
che non sia tutta sola
con se stessa e indicibile?
Invano diamo nomi,
solo è dato accettare
e accordarci
che forse qua un lampo,
là uno sguardo ci abbia sfiorato,
come se proprio in questo
consistesse vivere la nostra vita.
Chi si oppone
perde la sua parte di mondo.
E chi troppo comprende
manca l’incontro con l’eterno.
A volte
in notti grandi come questa
siamo quasi fuori pericolo,
in leggere parti uguali
spartiti fra le stelle.
Immensa moltitudine

---

Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore
e cerca di amare le domande,
che sono simili
a stanze chiuse a chiave
e a libri scritti in lingua straniera.
Non cercare ora le risposte
che non ti possone essere date
poichè non saresti capace
di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa.
Vivi le domande ora.
Forse ti sarà dato,
senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano giorno,
in cui avrai la risposta.

 
Che io debba ricevere il castigo
neppure si discute. Resta oscuro
se cio’ accada in futuro oppure ora
o se sia gia’ avvenuto
prima che io fossi.
Non ch’io intenda evocare
l’esecrabile fantasma
del peccato originale.
Il disastro fu prima dell’origine
se un prima e un dopo
hanno ancora un senso.

Eugenio Montale

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Perfino adesso vedo un gesto nuziale
dopo l'immensa distanza
di questa estate lenta
nell'arco dei suoi steli amari
dopo gli anni che in avanti
hanno sbarrato l'amore
perche' non si perdesse
fino a perderlo attutito contro l'erba.
Oggi e' una notte di pioggia
possiamo traversarla
in due diversi bagliori senza luce
dire, toccando il gelido bordo
di un bicchiere,
che tanta lontananza
non e' stata un errore
se ha cinto e sciolto segretamente
ogni irreale desiderio.

Antonella Anedda


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Mia vita,
a te non chiedo lineamenti
fissi, volti plausibili o possessi.
Nel tuo giro inquieto
ormai lo stesso sapore
han miele e assenzio.
Il cuore che ogni moto tiene a vile
raro è squassato da trasalimenti.
Così suona talvolta nel silenzio
della campagna un colpo di fucile.

Eugenio Montale

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Volevo che
il mio amore non finisse
che resistesse intero
in disaccordo
perfino col ricordo
e ignorasse il corpo
che da me si scostava
che ne ignorasse
distanza e indifferenza
e fosse cosa mia
doppiamente intrecciata
cesta di giunco e aria,
cesta per acqua
forma che la mano conosce
e che la storia medita quando
– così di rado
per questo raramente sacra –
salva un bambino dal suo Nilo.
Così a volte
fanno canestri i pazzi
per il silenzio – credo –
che sale dagli spazi
per quella paglia
che le dita oscurano
per quel nodo terreno
di aria e di materia.

Antonella Anedda

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Se ho scritto è per pensiero
perché ero in pensiero per la vita
per gli esseri felici
stretti nell'ombra della sera
per la sera che di colpo
crollava sulle nuche.
Scrivevo per la pietà del buio
per ogni creatura che indietreggia
con la schiena premuta
a una ringhiera
per l'attesa marina
- senza grido - infinita.
Scrivi, dico a me stessa
e scrivo io per avanzare
più sola nell'enigma
perché gli occhi mi allarmano
e mio è il silenzio dei passi,
mia la luce deserta
- da brughiera -
sulla terra del viale.
Scrivi perché nulla è difeso
e la parola bosco
trema più fragile del bosco,
senza rami né uccelli
perché solo il coraggio può scavare
in alto la pazienza
fino a togliere peso
al peso nero del prato.

Antonella Anedda
 
Questo tetto che affiora dalla notte
ci protegge piu' di una croce o un santo.
Ora che improvvisamente piove
e' benedetto.
In un'abside di plastica bagnata
splende una pianta di ortensie azzurro-fuoco

Antonella Anedda

---

...
Soffiero' su quel viso
mischiando i suoi gesti
a quelli di amori passati,
prendendo i ricordi migliori
le poche frasi di ognuno
fino a costruire il mio Golem
il mio amore brucera' altissimo e ignoto
lungo la cappa del camino.
...

Antonella Anedda


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Vergine altera, mia compagna
t'arde un mistero negli occhi.
Non so se odio o amore
e' questa luce eterna
della tua nera faretra.
Con me verrai
finche' proietti un'ombra il corpo
e resti ai miei sandali arena.
La sete o l'acqua sei
sul mio cammino?
Dimmi, vergine altera,
mia compagna.

- Antonio Machado -

---

...
Pensi davvero che basti non avere colpe
per non essere puniti,
ma tu hai colpe.
L'aria e' piena di grida.
Sono attaccate ai muri,
basta sfregare leggermente.
Dai mattoni salgono respiri,
brandelli di parole.
...

Antonella Anedda
 

 

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