Dal “Corriere della Sera” del 9 marzo 2007 “Si è arreso. Ha lottato per sei giorni e sei notti, ma alla fine il cuore del bimbo sopravvissuto all'aborto terapeutico effettuato alla ventiduesima settimana all'ospedale fiorentino Careggi non ce l'ha fatta. Se ne è andato in silenzio, nella notte. E' morto per complicazioni cardiocircolatorie. «E' in condizioni gravissime» aveva detto il direttore generale dell'ospedale Meyer, Paolo Morello poche ore prima. Il piccolo era ricoverato lì, nel reparto di terapia intensiva neonatale. Il cervello non era ancora formato. La pelle quasi trasparente. Soffriva di una gravissima insufficienza respiratoria. Per lui non c'erano quasi speranze. Era un affarino di appena 500 grammi, lungo una ventina di centimetri e sopravvivere per sei giorni è stata la sua battaglia.«Non aveva la malformazione ipotizzata dalle ecografie, l'atresia all'esofago — ha spiegato il direttore generale — ma soffriva di tutte quelle complicazioni di un bambino estremamente prematuro. Per lui abbiamo fatto il possibile”
VITA E MORTE
Dal “Corriere della Sera” del 9 marzo 2007 “Si è arreso. Ha lottato per sei giorni e sei notti, ma alla fine il cuore del bimbo sopravvissuto all'aborto terapeutico effettuato alla ventiduesima settimana all'ospedale fiorentino Careggi non ce l'ha fatta. Se ne è andato in silenzio, nella notte. E' morto per complicazioni cardiocircolatorie. «E' in condizioni gravissime» aveva detto il direttore generale dell'ospedale Meyer, Paolo Morello poche ore prima. Il piccolo era ricoverato lì, nel reparto di terapia intensiva neonatale. Il cervello non era ancora formato. La pelle quasi trasparente. Soffriva di una gravissima insufficienza respiratoria. Per lui non c'erano quasi speranze. Era un affarino di appena 500 grammi, lungo una ventina di centimetri e sopravvivere per sei giorni è stata la sua battaglia.«Non aveva la malformazione ipotizzata dalle ecografie, l'atresia all'esofago — ha spiegato il direttore generale — ma soffriva di tutte quelle complicazioni di un bambino estremamente prematuro. Per lui abbiamo fatto il possibile”