BIANCANEVE

PERCHE'.... PERCHE'.... PERCHE'....


 Non so come chiamarlo… se blocco della blogger, pigrizia, fuga dell’ispirazione poetica, e che altro… Ma mi rendo conto che i mesi passano e senza una ragione particolare, o forse per troppe ragioni, talmente tante che non avevo mai lo sghiribizzo di sedermi e scriverle ordinatamente in un temino da elementari… ho abbandonato il mio adorato blog e con lui tutte le persone che post dopo post si sono aggiunte alla lista degli amici del www e che scavalcando i confini del virtuali sono state per me dei veri amici, spesso superando l’apporto che coloro ai quali posso stringere la mano mi hanno concesso negli ultimi anni.Penso alle mie super blog-amiche Xse e Mad, alla piccola Pronci, all’ironicissimo Bao, alla divertentissima Kim, alla dolce Anna, al poeta Whisperblue, al saggio Marco… e credo che sia il caso di rompere gli indugi e dare delle spiegazioni. Nulla di che, dicevo, o forse troppe cose…Tra quattro mesi mi sposo (anzi 3 mesi e 30 giorni…) e ci sono momenti in cui vedo tutto nero. E vorrei poter dire che la luce che si è spenta è quella tra me e il Principe, perchè sarebbe più facile dare una lettura allo stato d’animo e soprattutto centrare la soluzione migliore per me, adesso.Il problema è il contorno… il problema è il lavoro che HO, che non mi soddisfa più, che ha perso quell’aura entusiasmante che hanno tutte le cose impossibili al primo impatto, che ti poni come sfida esistenziale, perchè no, non può essere impossibile, il modo di farcela c’è e se ne deve venir fuori, costi quel che costi. Bene, oggi come oggi l’unica cosa che vorrei è stracciare quel pezzo di carta ricevuto come attestato di tempra morale dopo 30 esami, una anno di tirocinio, vari esaurimenti mentali sfiorati pericolosamente… e tornare a servire pizze ai tavoli della pizzeria in piazza a Nanolandia. Vorrei non avere il pensiero di dover difendere un invidiatissimo contratto a genotipizzare lamponi dalla concorrenza di chi crede ancora che la genetica sia la cosa più entusiasmante della vita…mentre il capo, inghiottita la fetta di torta con la quale ho dato l’annuncio delle mie nozze, ha dato il LA ad una serie di frasette politically incorrect  mirate a darmi l’immagine più triste che ci possa essere su una ragazza nata vecchia perchè legata a tradizioni sociali così lontane dalla carriera e dai falò dei reggiseni degli anni ’60.Il problema è il lavoro che CERCO: perchè oggi sembra impossibile anche distribuire volantini senza aprire una partita IVA, perchè ovunque contano più le garanzie di dedizione totale all’azienda a cui ti stai immolando, piuttosto che i titoli di studi che tua madre ti ha nel frattempo convinto a non stracciare…Il problema è che dopo 5 mesi di matrimonio la mia migliore amica si sta separando. E questo senza drammi, senza dolore apparente, solo accordandosi freddamente su chi terrà i pensili della cucina e chi  il lenzuolo di lino con i nomi ricamati a punto croce. Una separazione civile, come si suol dire… dopo 8 anni di amore apparentemente indissolubile, una cerimonia da brivido, un brindisi sulle note di Vasco… No, è troppo per chi vorrebbe poter sognare che sarà per sempre… È troppo per chi di fronte a qualsiasi situazione non soddisfacente si è sempre rifugiata nell’idea che comunque tra le braccia del suo Principe avrebbe trovato eterno riparo, sicuro riscatto…  Sarà un’impressione, ma ora che i miei polpastrelli hanno dato sfogo ai miei pensieri quasi va meglio… Ecco la mia spiegazione, per i tanti, o pochi… che nel frattempo si son chiesti dove fossi finita,  se fossi rimasta sepolta sotto le cose NANE della vita…. ECCOMI QUA: combattiva, conto alla rovescia alla mano, contro i NANI…. SI RICOMINCIA!