PATTYMI CHIAMO PATRIZIA E QUI PARLO UN PO' DI ME.IL MIO BLOG DESCRIVE ME E I MIEI SENTIMENTI A VOLTE REPRESSI........ |
AL MIO PAPA'
Dignitoso, silenzioso, attorniato dalle persone che amavi.
E io mi sono ritrovato ad accarezzarti come da molti anni, forse troppi, non facevo.
Ed ho pianto.
Avrei dovuto essere contento e invece piangevo.
Contento perchè sei riuscito a terminare i tuoi giorni come hai sempre voluto.
Perchè non sei stato relegato in un letto di ospedale a soffrire e vegetare.
Perchè fino all’ultimo hai potuto ragionare.
Non avresti sopportato l’immobilità, i pannoloni, i cateteri e, soprattutto, non avresti accettato la decadenza della ragione.
Ma cosa vuoi, si pensa sempre di essere pronti, ma in fondo non lo si è mai abbastanza.
Sono però fiera ed orgogliosa di averti avuto come padre e spero che i miei figli possano dire altrettanto di me.
Sei stato un buon padre. Mi hai trasmesso i valori fondamentali in cui credere e mi sei stato di esempio.
So che non leggerai mai queste poche righe, ma volevo comunque ringraziarti.
Grazie papà per tutto quello che hai rappresentato e per tutto quello che hai fatto.
Questa mattina il cielo era coperto di nuvole, come se fosse anch’esso triste e premonitore di ciò che stava accadendo.
Ma poi, nel pomeriggio, si è riempito di mille colori e al tramonto si è colorato di rosso. Forse voleva mandarci un messaggio. Un messaggio di serenità
Non siate tristi per il momento, ma gioite ricordando quello che è stato.
Ed è così che voglio ricordarti.
Ciao papà. Grazie.
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« La paura di un esame del sangue | La strada e' ancora in salita » |
Post n°8 pubblicato il 21 Settembre 2007 da melita9
Ultimamente i miei post non sono molto allegri,di quelli che ti fermi volentieri a leggere,ma purtroppo descrivono in pieno i miei stati d'animo,la paura che mi terrorizza. Ieri mi son svegliata con buoni propositi,e devo dire che per tutta la giornata sono stata benissimo,ma verso sera mi e' arrivata addosso una batosta impressionante.Mi sono come sentita avvolta nel fuoco,mi sembrava di avere la febbre a 40,ma misurandola risultava 37,una debolezza,credevo che fosse la fine. Non e' durato poco devo dire,in quei momenti mi son chiesta,contro quale male oscuro il mio corpo si stava combattendo,ma qualsiasi fosse aveva vinto lui,perche' mi ha ridotto al tappeto. Sono retorica,lo so' ma fino a quando non avro' in mano questi maledetti esami,non potro' sapere contro cosa devo combattere,gia' mi sento sconfitta,e nei panni di un malato al quale hanno dato la sua sentenza,non sono forte io,non so' se' c'e' la faro'. |
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