Memorie di una colf

Memorie di una colf. Akerhuskaia


Il mare si perde tra il verde dei boschi ed un sole stanco si confonde tra gli abeti ed i merli dell'antica fortezza. Sto lassù in alto a guardare quest'acqua dorata che serpeggia tra piccole isole ed insenature nascoste. Suonano le nove e la bandiera scende in silenzio dal suo pennone. I soldati, come in un rito, come in un racconto di Buzzati, come è da sempre e per sempre sarà, la ripiegano con gesti decisi e marciando seri e compiti la portano con loro nel luogo dove la custodiranno per la notte. Centinaia di gabbiani e di procellarie volano gridando e l'aria è come un respiro d'ali. Mi appoggio al muro del camminamento e guardo le rocce che spuntano dall'erba del terrapieno. Sono rocce scure, di un grigio metallico, squadrate ed ostili, figlie del vulcano e del ghiaccio. Non so quanto duri qui la primavera ma di sicuro, ora, poichè il tempo è poco, la vita si manifesta in ogni sua forma. E' come se dovesse fare tutto in fretta, prima che torni il gelo. Non sò com'è l'inverno in queste terre ma ora, ora, sembrano vive anche le pietre...e forse lo sono. Non sono forse nella terra dei troll?....ed i troll non son forse creature che alla luce del sole si tramutano in pietre?