Memorie di una colf

Memorie di una colf. Per il vasto mare della mente.


C'è silenzio. O meglio...non sento nulla. L'anima và alla deriva. Per sbaglio, poggio le dita sulla tastiera e mentre chiudo gli occhi per riposare un attimo la mente, parte una lunga linea di "C"  che riempie il foglio. Mi alzo, apro la porta e cerco un pò di caffè. Questa mattina, attraversando il cortile dai mille archi, ho avuto la visita di un vecchio amico. Ho percepito tanto spazio intorno a me che, come una nave la cui prua fenda un oceano senza fine, attraversavo quello spazio. Non c'erano minacce nascoste. Nessun leviatano affamato nella mia scia...ma tanto spazio ed io, con le vele perfette, con la cambusa piena di cibo, con lo scafo integro che navigavo....navigavo e basta. Non pensavo ai porti; forse potevano anche non esistere, come per quei marinai che, passate le colonne d'Ercole, avevano davanti solo mare...un mare dove puoi trascorre la vita senza incontare un lembo di terra, in un viaggio perpetuo. Guardo in basso e controllo di avere il mio buon filo legato ai piedi che, a mò di palloncino, mi tiri giù quando il vento si diverte un pò troppo a scompigliare i pensieri di un misantropo per vocazione.