Memorie di una colf

Memorie di una colf. Trattato di scherma.


Per quanto possa sembrare comodo e furbetto, di verità non ne esiste solo una. O meglio, l'idea di una verità univoca è sbagliato. La verità è una dimensione dello spirito. Chi crede di dire la verità, dice la verità. Del resto è ben difficile comprendere se la verità sia un concetto assoluto oppure un concetto morale. Convinto di non convincere la magistratura, propendo per la seconda ipotesi. Questo modo di vedere le cose implica in realtà una sensibilità mentale non da poco. Poichè se è giusto pretendere di essere creduti quando siamo convinti di dire il vero è altresì nella stessa misura necessario accettare verità che non ci convincono quando siamo convinti che chi ce le racconta è sincero. Non si può saltare da un approccio all'altro ad libidum, a seconda delle circostanze, a seconda di come ci conviene. In realtà non è importante la verità ma l'onestà di chi ce la racconta. Le verità è una spada. A seconda di come viene usata ci ripara o ci ferisce. Quello che fa la differenza è la mano di chi la impugna. Se la mano è onesta, potrà anche ferirci, per sbaglio (sò di non usare la parola giusta.....la potrei sostituire con una errata valutazione degli effetti) ma saranno più le volte che tenterà di ripararci. E se devo essere onesto, non conosco spadaccino che non si sia mai tagliato maneggiando la spada.