Memorie di una colf

Memorie di una colf. El caudillo.


Lui era seduto li. Chissà il destino di quanti uomini ha deciso da quella poltrona. Forse se ne rendeva ben conto, forse riusciva a vedere il colore scuro del potere perchè altrimenti non si spiega tutto quel legno, quei tendaggi pesanti, quei pavimenti nascosti da teppeti, tutto quell'oro, quel vecchio dipinto di una regina morta secoli fa.... percorro la teoria dei corridoi, degli arazzi, dei lampadari di cristallo. Le mani di Goya mi seguono attraverso gli sguardi dei suoi personaggi, così come la mano di S. Teresa, ospite del palazzo quando c'era lui. Esco e mi sento meglio. Nuvole grigie corrono veloci sul bosco di alberi bassi e si perdono dientro il profilo della sierra. Lontano s'intravede la neve sui monti ed il vento freddo porta il suo odore tra i rami dei lecci e dei cerri. Lascio quei boschi che sembrano in fondo solo una macchia e ritorno tra l'acciaio ed il cristallo....lui... così vicino e così lontano...alla stessa distanza dal cuore della sua gente.