Memorie di una colf

Memorie di una colf. Chaussée de Charleroi 17


La strada sale lentamente sotto la luce gialla dei lampioni. Le rotaie del tram risplendono nella notte e le vetrine sono ormai pozze di nero. Sto qui dietro ai vetri, al quinto piano, con il viso nascosto dietro un paralume spento ed osservo….Dall’altra parte della via, nel palazzo di fronte, una lama di luce taglia un angolo della finestra. Li dietro c’è qualcuno, seduto dietro un tavolo, silenzioso, immobile. Ci osserviamo come gatti nel buio, annusandoci più che vedendoci. Entrambi acquattati nell’ombra. Siamo come due creature sedute sul limitare di un sogno. Spettatori assorti nei loro pensieri. Vicini e lontani ad un tempo. Posati li, come un ombrello su un tavolo. Come un bicchiere orfano di vino. Come un mazzo di chiavi vicino agli occhiali. Cose in attesa che si risvegli il giorno. E in fondo è così. Un po’ di polvere ha fatto il nido tra gli arabeschi che popolano la mia mente. Aspetta un soffio di vento che la trascini via e la confonda con quella della creatura che vive nel buio, dietro finestra, di la della strada.