Il metodo Meneghetti

La filosofia esatta: come l’ontopsicologia risolve una diatriba perenne


Da Aristotele a Tommaso d’Aquino, da Cartesio ad Heidegger passando attraverso Kant, la diatriba si protrae da più di 2500 anni: è possibile o no per l’uomo conoscere con esattezza? Prima di parlare di filosofia pura, ad Antonio Meneghetti sono necessari più di dieci anni di psicoterapia in cui si confronta con la patologia in tutti i suoi aspetti, dalla schizofrenia all’AIDS al cancro.Antonio Meneghetti vuole capire dove sta l’errore, vuole cioè verificare se questo è costituito dalla natura: se così fosse, sarebbe impossibile per l’uomo comprendere quel “vero” oggetto di una diatriba perenne. L’ipotesi dell’ “impossibilità” non trova conferma nelle evidenze che emergono dalle sue ricerche. Anzi, Antonio Meneghetti dimostra che l’uomo è per sua natura partecipe del design più che geniale del “mondo della vita”, per come lo intendeva Husserl, e che quindi il problema non è dovuto ad un limite del potenziale dell’uomo in sé. Il punto diaframmatico è la coscienza. Tutta la scuola ontopsicologica indica che l’errore di fondo di decine di secoli dipende dalla deviazione della coscienza. Finchè non si riproduce una coscienza esatta, correggendola sulla base di un criterio in corrispondenza con le leggi universali della natura, sarà assurda una filosofia esatta. Quindi, l’Ontopsicologia non sostiene che la filosofia sia sbagliata in sè, ma che è la coscienza dell’uomo che indaga ad essere sbagliata.