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Energia e concorrenza, qualcosa si muove


(L'opinione, 25 ottobre 2008)Compie il suo primo passo il collegato ter alla manovra finanziaria sullo sviluppo e l’energia. Concluso l’esame della Commissione Attività produttive, dove molte sono state le modifiche recate al testo originario, il provvedimento si appresta, una volta conferito al relatore il mandato a riferire in aula, ad essere trasmesso all’Assemblea. Tra le principali novità intervenute in Commissione si segnala l’introduzione di un articolo che istituisce la legge annuale per il mercato e la concorrenza. Il Governo presenterà ogni anno alle Camere un disegno di legge che dia attuazione ai pareri e alle segnalazioni dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. La finalità è impegnare l’Esecutivo a rimuovere effettivamente quegli ostacoli all’apertura dei mercati e alla concorrenza che l’Antitrust individua nella propria relazione annuale. L’impatto di questa innovazione normativa, se verrà confermata anche in Senato, dipenderà sia dalla bontà dell’azione dell’AGCM, sia da quanto seriamente sarà preso l’istituto presso le istituzioni. Non tutte le deleghe al Governo vengono puntualmente esercitate; tuttavia pare probabile che la “legge Della Vedova” (cosi la potremmo ribattezzare in onore al suo ideatore) sia destinata a ripetere il discreto successo della Legge comunitaria, detta un tempo “legge La Pergola”, quel provvedimento con cui ogni anno dal 1989 il Governo si prepara a recepire le direttive comunitarie in scadenza. Tra gli altri punti del collegato ter, ha tenuto banco soprattutto la questione nucleare. Seppur riformulate, sono state confermate le disposizioni che delegano il Governo ad emanare una normativa di dettaglio per la realizzazione di impianti nucleari nel territorio nazionale. Trovano conferma anche i benefici garantiti ai residenti nei territori dove saranno realizzati gli impianti. Più movimentato, invece, è stato il valzer di enti soppressi e ricreati: soppressa la Cassa conguaglio per il settore elettrico e con questa il Fondo bombole metano e l’Agenzia nazionale delle scorte petrolifere, si sostituisce l’ENEA con l’ENES (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), è istituita la borsa del gas presso il Gestore del Mercato Elettrico, riordinato l’IPI e costituita l’Agenzia per la sicurezza nucleare. Su quest’ultima il dibattito si è fatto rovente. Il primo emendamento avanzato dal Governo collocava l’Agenzia presso il Ministero dell’Ambiente. Visti i molti dubbi nutriti dalla Commissione, il Governo e il relatore, l’on. Raisi, hanno avanzato nuove soluzioni. L’ultimo emendamento dell’Esecutivo è stato infine corretto in Commissione (col parere contrario del Governo) per rafforzare il ruolo di Palazzo Chigi. Il testo prevede quindi un’agenzia terza che risponde direttamente al Governo, con un presidente nominato dal Presidente del Consiglio e gli altri quattro componenti nominati dal ministro dell’Ambiente e dal ministro dello Sviluppo economico. Sempre in tema di energia, una nota dolente: un emendamento avanzato dalla Lega Nord (prima firma dell’on. Polledri) e approvato dalla Commissione intende favorire la costituzione di consorzi per lo sviluppo e l’utilizzo di impianti nucleari con la partecipazione della Cassa Depositi e Prestiti (ossia il Ministero dell’Economia). Si arresterebbe così nel settore dell’energia la timida tendenza liberalizzatrice degli ultimi dieci anni per concedere spazio ad una nuova avanzata dello stato imprenditore. Non è tuttavia quest’ultima disposizione a dare il senso di marcia ad un provvedimento orientato in buona parte anche a snellire la burocrazia e a recuperare il ritardo infrastrutturale.