Mens Insana

Pensieri


Nella velata luce di una mezza falce di luna, un frastuono improvviso seguito da un faragoroso silenzio. Lo sguardo inquietante di un gufo appena posatosi su un marcescente abete mi trafigge inchiodandomi a terra. Sento il gelo umido dell'erba, della vita che freme nel letargo notturno. La mia mano accarezza la calda pelliccia di un lupo, ne avverto il cuore pulsare potente sotto le dita, sento la sua brama di sangue, la gratitudine di abbandonarsi per un attimo al contatto con un altro essere vivente. Ne sento la rabbia mentre mi abbandona correndo verso la foresta. Il vento fra i rami, un fruscio appena percettibile, mi alzo. Mi perdo nei pensieri del bosco, nel lento rimuginare degli alberi, nel loro lungo crescere incurante, nelle rapide emozioni degli insetti, negli inquieti timori dei roditori nelle veloci fughe, nelle meticolose osservazioni degli eleganti rapaci. E tornare nella mia limitata mente di uomo è un dolore sordo di gabbia troppo angusta.