Mens Insana

Raccogliere i pensieri


Raccogliere i pensieri era la sua vita. li vedeva formarsi lentamente, come dei piccoli frutti e li accudiva con amore. Bisognava curarli con attenzione perchè anche i pensieri più belli potevano nascondere un'infezione. Una bella idea contagia necessariamente quelle vicine e più questa cresce più prendono forza le altre, ma se inizia a marcire crea danni inimmaginabili.Al mattino perdeva sempre un po' di tempo in più per curare i pensieri dei bambini, erano quelli più semplici, ma quelli che nascevano con più difficoltà, li vedeva faticare ad uscire dalla terra, li guardava sempre con un po' di apprensione. Era felice quando li vedeva completati così piccoli, così elementari, eppure così eccezionali perchè il primo pensiero è sempre un evento. Il giorno poi trascorreva nella routine dei pensieri dei "grandi", era tediosa questa parte della giornata, i pensieri dei grandi nascevano in fretta, senza molta grazia, erano marroni, grigi, neri e morivano in fretta. Erano sempre tutti uguali, non avevano bisogno di grandi attenzioni. Ma capitava ogni tanto, tra questo grigiore, un'esplosione di colore, aspettava sempre con impazienza questi momenti. Erano i pensieri dei poeti, dei pittori, degli artisti, li vedeva letteralmente esplodere tra il grigiore e poi piano piano prendevano forme sempre più belle, più regolari in cui esprimevano tutta la loro pienezza. Si commuoveva quando accudiva le tenere preoccupazioni delle madri.Ma il momento migliore lo teneva per la sera. Solo allora si concedeva di sedersi e osservare. Quello era un gruppo di pensieri che non necessitavano cure. Sbocciavano quasi all'istante, assumevano le forme più strane e cambiavano di continuo, gli stessi colori non si lasciavano fissare. Non c'era motivo di metterci mano, il loro mutare continuo li proteggeva dal marcire, non c'era infenzione che potesse colpirli e lo spettacolo del loro crescere era impagabile. Spesso si addormentava così, stanco e felice per la giornata di lavoro, con un gran sorriso che gli illuminava la faccia, davanti ai pensieri dei folli.Questo racconto è stato ispirato dal Blog Infraquark di Nadir.d, ho solo sostituito "pensieri" a "parole" ;) Grazie Nadir spero ti piaccia il racconto, cara la mia musa, Scalda