Mens Insana

Contraddizione


Affondo i canini in quel lurido collo. L'insaziabile fame e l'ossessione del sangue si placano mentre bevo quell'oro rosso. Sento l'estasi ripercuotersi in tutto il mio vecchio corpo, l'energia che mi scorre attraverso queste aride vene. L'ebbrezza della nuova vita appena rubata mi prende e per un po' la stanchezza e la disperazione si placano, ma so che sono in agguato, come feroci predatori attorno ad una creatura ferita. Sono stanco.Da quanto tempo vivo? Prima o poi ogni vampiro si pone questa domanda, che subito è seguita da un'altra: ma io sono ancora vivo?Mi guardo attorno, sono in uno sporco vicolo, immondizia ovunque. Sono a New York, credo, anche questo è confuso, sono qui per la mostra su Picasso... L'Arte la mia passione, la mia prima ossessione ormai naufragata nel mare del sangue.Sono stanco. Ho conosciuto Picasso l'ho seguito per anni... tengo gelosamente un suo quadro nel lercio appartamento dove abito, ormai l'unico mio legame con l'Arte. Lo chiamano periodo azzurro, perchè non sanno quanto nero fosse quel periodo per Pablo.La rabbia mi assale, non mordo più quel collo, lo sbrano, dilanio la carne. La sete di sangue è placata ora sto appagando un'altra fame, più subdola, più infida, più inappagabile: la fame di distruzione, la fame di corruzione. Ne sono sempre più succube, inizo a strappare la carne da questo povero essere, le mie unghie che affondano nel suo petto lasciano profondi graffi, succhio qule poco sangue che ne esce. E ancora un guizzo di energia scorre nel mio corpo.Sono stanco.Getto incurante il cadavere nel vicolo e mi dileguo.Domani andrò a quella mostra di Picasso, andrò a salutare un vecchio amico, assaporerò per un po' la pace che mi sarà sempre negata.