il non respiro

29 maggio 2008...01:24


la stabilità asettica dopo la tempesta atomica...non credo che l'amore in se stesso sia una cosa sbagliata,ma credo che per poterlo vivere,almeno per anime inquiete come la mia,serva una certa dose di narcotico intellettivo...devo arrivare ad una fase del pensiero in cui l'ultima porta,quella con il demone stampato sul legno non viene aperta...dove l'ultimo istinto che si trova nella scia del sentimento viene saltato,tralasciato,evitato...è come mettere i guanti,il camice,la mascherina e  entrare in un ambiente dove tutto è sterile,dove la vita è artificiale e artificiosa,dove tutto quello che tocco,trovo deve rimanere nel mo controllo,ma non può tangermi direttamente in profondita,non può contagiarmi...la stabilità asettica...dopo la tempesta atomica...dove tutto travolge il tutto,dove vivo senza nessuna protezione,dove ogni singolo atomo del mio essere si espende alla sua ennesima potenza per poter respirare ogni istante della breve vita che gli consento di godere...la tempesta atomica...scindere queste vite,dividere il demone dal vivere come uomo,sottrarre il destino immortale di un artista inutile,dal fato banale di un grande uomo...entro nel periodo di stabilità e vi lascio stampata su carta la scia atomica del mio ricordo...DONATO ANDREA FAMBRINI