il non respiro

15 ottobre 2009....


è sdraiato sul letto e con la testa piccola,cerca di comprendere un qualcosa che noi non possiamo capire,con i suoi lenti movimenti impacciati,con gli occhi sgranati e affascinati da qualcunque cosa,vista,rivista o nuova...muove la testa verso l'alto,cerca con lo sforzo della pancia di aiutarsi,vorrebbe alzarsi,smanacca,batte le gambine sul materasso,quasi si arrabbia,anche se ho dei seri dubbi se possa capire cosa sia la rabbia,forse è solo un modo suo di incitarsi,forse di lamentarsi....non sò nulla di lui,ma ho come la sensazion che abbia bisogno di me,un morso allo stomaco getta l'impulso verso il cervello e percepisco prepotentemente che devo intervenire..allungo le mani verso di lui...sorride,con gli occhioni puntati sul mio viso...è radioso,allunga lemanine a afferra le mie dita,le stringe..forte,molto forte e ridendo di gusto si tira sù aiutato dal mio movimento...è in piedi,barcolla,quasi cade ma ancora lo sostengo,ride,batte i piedini e tiene stretto ancora le miei mani...penso...chiss per quanto ancora avr bisogno di me,per quanto ancora si renderà conto di quello che sono...e riguardo la mia trribile adolescenza...le guerre,le offese conchi un giorno mi sosteneva su di un materasso..vorrei piangere umiliato,chiedere scusa al passato...mi distraggo e lui cade,di scatto lo riprendo e lui ride...cade e ride tra le mie braccia...ho odiato il mondo,la vita e le persone...sono bastate quelle sue dita tra le mie mani,quella sensazione allostomaco i suoi occhi,il suono delle sue risa per capire quello che tutte le parole scritte del mondo non potevano farmi comprendere...dare la vita per capre di essere vivi...con lui è nata la paura di morire,perchè comprendere d'ever paura di perdere  qualcosa vuol dire comprenere di essere qualcosa.ti amo AXEL.