In Italia, un tempo, si festeggiava il Natale in modo semplice. La maggior parte della popolazione era costituita da contadini la cui vita nel periodo di Natale era molto diversa rispetto al resto dell'anno; non c'era infatti lavoro nei campi e perciò si aveva più tempo per trovarsi, raccontare e ricordare mille cose sorseggiando un bicchiere di vino caldo.La sera della vigilia alcune persone giravano per le vie del paese portando una stella, cantavano e suonavano le pastorelle e sul carro si teneva una damigiana di vino, che veniva man mano riempita dai più generosi.Le donne la sera della vigilia, con tanto amore e gioia, preparavano il pranzo di Natale con i semplici prodotti della terra (polli, conigli, patate).Gli uomini accatastavano tanta legna per il fuoco, il ceppo più grande veniva messo a bruciare e doveva durare per tutto il Natale.Spesso c'era anche la neve alta, ma tutti dovevano assistere alla messa di mezzanotte. Il giorno di Natale, euforici e pieni di allegria, si alzavano molto presto e si scambiavano gli auguri , qualcuno portava un regalo al parroco (cappone, gallina, dolce).A mezzogiorno erano tutti a tavola. Il pranzo era in genere frugale: per le famiglie più facoltose consisteva in tortellini, cappone o gallina ripiena e cotechino, ma molte erano però le persone che anche quel giorno si dovevano accontentare di un po' di latte con la polenta.Non vi erano illuminazioni, alberi addobbati, vetrine con strenne e regali lussuosi; solo qualche modesto fiocco rallegrava alcuni alberi.Nella chiesa vi era un semplice presepio con un Gesù di gesso: per farlo si utilizzava molto muschio, la capanna e le montagne erano fatti di ceppi di legno, carta e frasche, le strade erano realizzate con sassolini oppure con farina gialla, le poche statuine erano di gesso e cartapesta, piccole e semplici (ora qualcuna di queste si può trovare nei mercatini dell' antiquariato); il presepio era tutto spruzzato di farina bianca e ricordava un paesino di montagna.Anche l' arrivo dei Magi era festeggiato con semplicità. Per l'Epifania i fedeli dopo aver assistito alla messa e alle funzioni partecipavano alla processione dei re Magi.Era tradizione fare per tale ricorrenza,o nella sera di San Silvestro, un grande falò detto "buriel". Oggi è un po' diverso, la festa è stata avvinghiata nella spirale del consumismo. Nei giorni che precedono la tanto attesa Vigilia (24 dicembre) immancabili sono la preparazione del Presepe e l’addobbo dell’abete. Sono i bambini della famiglia che di solito si divertono a riempirlo con angioletti, palline, luci colorate e nastri dorati.Nel frattempo mamma e papà si lasciano prendere dalla frenesia degli acquisti e corrono alla ricerca del regalo più originale e di tutto il necessario per la grande cena del 24 dicembre, che ovviamente vedrà riunita tutta la famiglia. Ecco i piatti che non possono assolutamente mancare per la cena della Vigilia: insalata di mare, tortellini in brodo di cappone, arrosto misto di carne, capitone in umido, baccalà fritto, verdure fritte, panettone, pandoro, torrone, e spumante rigorosamente italiano.Dopo aver finito la cena più abbondante dell’anno, tutta la famiglia si prepara per andare ad assistere alla Messa di Mezzanotte: un momento per tutti di raccoglimento spirituale, ma anche l’occasione per incontrare amici e conoscenti e scambiarsi gli auguri con una gioiosa stretta di mano e un bacio sulla guancia.Durante la notte, quando i bambini si sono finalmente addormentati, ecco che arriva Babbo Natale con il suo sacco pieno di regali che andranno messi sotto l’albero e aperti il mattino seguente.La giornata del 25 dicembre si trascorre allegramente in famiglia, e iniziano i giochi. Fra i più amati c’è la Tombola, seguito dai giochi con le carte "Sette e mezzo", "Tresette" e "Mercante in fiera". Dopo il 25 dicembre c’è un periodo di tregua interrotto solo dalla caccia al vestito giusto da indossare la sera dell’Ultimo dell’Anno: assolutamente elegante !Il 31 si ricomincia a lavorare in cucina per preparare il Cenone. Questa volta il menù prevede rigorosamente lenticchie e uva, perché nell’anno nuovo porteranno soldi e fortuna; e di solito non manca neanche il cotechino. La cena è lunghissima: comincia verso le 20.30-21.00 e deve finire con l’apertura delle bottiglie di spumante a mezzanotte in punto! Anche la notte è lunga: si ripetono i giochi, oppure si va a ballare, oppure si esce per le strade dove la gente si riversa per vedere i fuochi di artificio che accompagnano la festa. In alcune città si lanciano cose vecchie dalle finestre per dire addio al vecchio anno e accogliere quello nuovo; dove c’è la neve si può assistere a suggestive fiaccolate nel bianco notturno. E, importantissimo: indossate delle mutandine rosse, vi porteranno fortuna per tutto il nuovo anno ! Un altro consiglio: baciatevi sotto il vischio, anche questo è di buon augurio, soprattutto in amore.Se fosse vero il detto "quello che fai il primo dell’anno, lo fai tutto l’anno", gli italiani dormirebbero per 12 mesi, perché il primo gennaio tutti dormono fino a tardi per riprendersi dai festeggiamenti della notte passata.Si arriva così alla Epifania (6 gennaio), dai bambini meglio conosciuta come la "Befana": la Befana assomiglia a una brutta strega, è una vecchia che porta, dentro una calza, caramelle e cioccolatini ai bambini buoni e carbone ai bambini cattivi; è un personaggio che fa paura a volte ai più piccoli, non è bonario come Babbo Natale! Una filastrocca italiana racconta:"La Befana vien di nottecon le scarpe tutte rotte,il vestito alla romana,ecco arriva la Befana !"