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Post n°113 pubblicato il 24 Luglio 2011 da donnapassionale0
La testa arruffata, la gonna un pò stinta, la maglietta non tanta stirata e gli orribili occhiali dimenticati sul naso: un vero disastro, ma forse è questa l'immagine di me che hai più amato. Mi hai preso la mano e un pò ridendo, hai cominciato come sempre a sfogarti. Le tue confessioni! I tuoi strani giochi di sogni e ricordi! Ma questa volta ti ho sentito diverso. Con paura vedevo le tue parole cadere lontano e con rabbia non riuscivo ad entrare in quel tuo cerchio d'immagini un tantino squallide e opache. Che cosa è successo? Sentivo la voglia di piangere crescermi dentro e ho pensato che forse era meglio scappare, lasciandoti lì, a vagare, tra quelle tue strane parole! Ma ero troppo triste per riuscire a reagire e sono rimasta lì, ad ascoltarti, ancora una volta. Tu continuavi a parlare, buttando gli occhi da una parte, come al solito, per evitare i miei. Ed io mi rivedevo sola sul letto della casa di montagna, immaginare di averti vicino, sognare i nostri corpi riscaldati dai raggi del sole che passavano attraverso i vetri della finestra, lasciare che il vento ci scompigliasse i capelli! Ridevo. Tu mi scrollavi la testa, accennavi ad un sorriso e come ti sentivi il respiro diverso: era lo scoprirci ancora capaci di vita. Allora ho cominciato a cercarti. Dovevo parlarti, dovevo incontrarmi con chi come me aveva sempre rinnegato una vita squallida e ipocrita alla ricerca di rapporti più umani. Ti pensavo ed era come pensare ad una fuga. In te vedevo la voglia di ridere, di gridare,di scappare. Ora seduta su un muretto, le gambe incrociate, sento il sole scendere caldo. Qualcuno mi saluta passandomi accanto, ma io non rispondo: ho tolto gli occhiali per sentirmi un pò sola. Ne ho bisogno: devo mettermi a fuoco. Per un pò continuo ancora a pensarti, ma è già diverso: sono più calma." Anna". Mi volto di scatto.No, hanno detto "Gianna". Strano, sembrava proprio la voce di Franco il mio uomo. Franco! Lo sò, se tu fossi qui continueresti a ripetermi come quel giorno: "La sicurezza! La paura! Non serve scappare! Non bisogna essere vili! Bisogna combattere per riuscire a scrollarsi da dosso la paura! Tu fuggi da te stessa, non dal nostro rapporto! ". Forse hai ragione tu, non ho mai negato che di noi due il più saggio sei tu. Ma forse è proprio qui il guaio. lo sei anche troppo. Scusami mi accorgo di essere un pò assurda: dopo ciò che è successo e ho pensato ancora il mio sguardo insiste nel seguire lui mentre se ne va, nella sua andatura un pò strasciata ed incerta come quella di un bimbo e ancora, lo sò mi perderò nel pensiero di lui come era, lui com'è ora. Perchè nonostante tutto, rimarrà per sempre una persona legata a sogni e mete per me ancora importanti. Ma tutto qui, Franco, niente più. 29/03/1980 |
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