finestra sul mondo

rischiare


mia madre mi lasciava libera di scorrazzare nei campi, arrampicarmi sugli alberi. Rischiava per il mio bene
.Giocavo, esploravo, testavo le mie capacità e la mia forza.Cibo semplice, sano, a volte fin troppo scarso. Mi ammalai gravemente venendo in città. Poi rischiai la vita dopo uno stato di estremo stress che mi portò a colecistectomia e pancreatite.A dimostrazione che la mente influisce sul corpo.Crotone, 13enne muore a calcettomi sembra che le nuove leve siano estremamente fragili come cristalli in un negozio di ferramenta.
Negli ultimi decenni questo pseudo benessere ha spinto la gente a cercare la sicurezza ad ogni costo. A non permettere più che intervenga il sia pur infinitesimale rischio. Lo dimostra il boom di richieste di risarcimento, di polizze assicurative. Nessun vuol correre più alcun rischio. Lattanti che vogliono restare attaccati al seno materno e non imparare mai a camminare con i propri piedi rischiando tante e tante cadute.Alla ricerca di ali protettive e rassicuranti. E l'illusione di averle trovate porta a finire sotto le ali di avvoltoi spietati. Che  proteggono, sì, ma solo da altri avvoltoi più spietati di loro.Ogni loro energia è spesa nel tenere al sicuro l'allevamento, come il pastore fa con le pecore che custodisce in recinti, ovili, fornisce loro acqua e cibo ma poi se le pappa o ne sfrutta la lana ed il latte e gli agnelli.Solo la persona che corre dei rischi può essere libera.Chi vuole la massima sicurezza può essere solo un prigioniero. Perché a questo mondo la sicurezza assoluta può darla solo la morte.Colombo ha corso il rischio di naufragare, Marco Polo di essere ucciso, Michelangelo di frantumare il marmo, Leonardo di sporcare la tela.
Per soddisfare questo crescente bisogno abbiamo eletto nostri rappresentanti coloro che, mentre ci dicono di lavorare per noi, per il nostro bene, ci fott.....no alla grande! Cisl: nell'industria e nelle costruzioni a rischio oltre 10mila posti al ...ma le pecore che sono nell'ovile non si curano di quelle che vanno al macello. Pensano che a loro sarà riservato un trattamento diverso. Che il pastore li ama e li protegge per puro spirito di liberalità, non traendone alcun profitto.Creduloni, come bambini pigri ed ingenui. Basterebbe affacciarsi, sbirciare su ciò che stanno facendo per rendersi conto che le schermaglie sono tutte per noi, per il nostro diletto, per distoglierci da ciò che avviene nella sostanza. Riforme ad andamento lento, altro rinvio "loro" non rischiano nulla, sono splendide ali protettive. A questo punto metto anche in discussione una frase scritta nel vangelo "chi crede in me anche se morto vivrà". Se veramente sono state pronunciate da Gesù e con buoni intenti in realtà è stata usata (come tutto il resto) per giustificare e dare un alone di divino ad orrori infiniti. 
Al "fedele" non viene insegnato come affrontare i rischi della vita, ma lo si condiziona all'ubbidienza, a fidarsi di chi lo sfrutta, lo usa, ci gioca come fa il gatto con il topo.Intimorendo il neo-nato con lo spauracchio della punizione, dell'inferno, della sofferenza gli si impedisce di crescere, di sviluppare in modo sano mente, corpo, cuore, anima.Trasformando così i soggetti di allevamento in docili, mansueti agnelli che mai si rivolteranno contro il proprio carnefice. Imponendo, convincendo i genitori a trasformare i propri figli in nuovi servi di generazione in generazione. Perdendo, smarrendo così la capacità di rischiare, di divenire adulti, camminando sulle proprie gambe e facendosi carico delle proprie responsabilità, imparando dai propri errori come ogni animale fa ancora.Dopo i pochi anni di totale libertà e formazione mi ritrovai catapultata nel mondo degli umani e venni bloccata nella crescita dalla loro stupida malvagità. Il rischio fu cancellato dalla mia vita. Ero diventata una docile pecorella che voleva ingraziarsi tutti i pastori che incontrava. Anche se ciò mi costava tutta la mia energia.
Fino a quando ho scoperto che la morte in fondo è solo un cambiamento. Che i pastori non sono per nulla buoni come mi era stato fatto credere.Che le mie scelte influiscono sul mondo intero, come quelle di ogni individuo di questo pianeta.