finestra sul mondo

noi e loro


Siamo tutti collegati gli uni agli altri. Chi verrà dopo di noi dovrà fare i conti con ciò che noi facciamo oggi.""" parlo della mia storia, dei racconti di mia madre. Mio nonno andò in America e ritornò con il denaro per costruire la sua casa, il mio bisnonno doveva essere un uomo che amava studiare, osservare, intuire, ragionare. Mia madre me ne parlava come un grande uomo. E mia madre è sempre stata giovane nel cuore e nella mente, sempre avanti nei tempi, sempre progressista. Mi ha trasmesso una conoscenza dei suoi tempi che nessun libro riporta. Nonostante molti dei suoi tempi fossero analfabeti avevano una conoscenza, una consapevolezza che noi oggi ignoriamo. C'era un amore per gli altri, un rispetto per chi sarebbe venuto dopo, un sano buon senso. Ovviamente non tutti, c'era anche tanta miseria. Ma noi abbiamo dimenticato la ricchezza che loro non sapevano di possedere. Amore vuol dire riflettere sulle proprie azioni, Ovvero guardare la luna e non il dito. L'esempio di quel tale che invita a pranzo cento persone mentre nel suo frigo c'è cibo solo per una decina, mi sembra azzeccato. Quando incontro per strada quei cani abbandonati dai padroni il mio cuore si riempie di tristezza ma non posso prendermeli in casa e mantenerli tutti. Trasformerei la mia dimora in un inferno. E' esattamente quello che sta facendo questo governo e gli italiani buonisti. Milioni di invasori significa che già i milioni e milioni di italiani che sono alla disperazione, che fanno la fame, che non trovano lavoro dignitoso (no gli schiavetti dell'expo), sfrattati che dormo in auto o per strada, pensionati che rovistano nei rifiuti e non hanno i soldi per le medicine (molte sono diventate a pagamento, anche quelle necessarie) scuole che cadono a pezzi, forze dell'ordine senza benzina nelle auto, tasse e tasse peggio dei tempi dei servi della gleba. Abbiamo ridotto questa nostra società in una cloaca di insicurezza, ingiustizia, sfruttamento inaudito che tende a lievitare e non certo a diminuire. La Saggezza ha abbandonato il cuore degli uomini e la Presunzione ne ha preso il posto."""Questo è il commento che ho fatto a chi mi chiedeva quale fosse la mia conoscenza in merito agli "invasori".
Di valori e ricchezza, tramandati dai nostri antenati abbiamo fatto man bassa e gettato nella spazzatura. Mentre ne abbiamo raccolto i rifiuti, gli errori ed elevati a rango di prelibatezze.Ciò che manca a molti individui è la capacità di riflettere sugli eventi, sui desideri, sulle azioni, sulle scelte.Non è tanto cambiare di punto in bianco, ma domandarsi se quel che abbiamo fatto delle e con le nostre vite sia ancora valido. Se non sia il caso, il momento di modificare qualcosa o tutto.Questa vita artificiale che abbiamo contribuito a creare è agli antipodi di ciò che i nostri nonni e bisnonni avevano nel cuore.Li abbiamo ingannati, ci siamo autoingannati. Non mi importa essere tacciata di razzismo, egoismo, catastrofismo. Anti questo e quello. Per me conta che attraverso la mia vita spingo un granello di sabbia a non scivolare giù nel baratro. 
Siamo dentro ad una casa costruita su una collina. Davanti al nostro giardino il pendio scivola in basso sempre più ripido. Abbiamo pietre e ciottoli e alberi che trattengono la terra ma quando i ciottoli cominciano a scivolare giù ad uno ad uno lasciano il terriccio libero di scivolare a propria volta.E la nostra casa scivolerà insieme alle pietre, terra e sabbia ed alberi in quel fondo che non è ancora visibile.I nostri avi ci amavano, ma noi non amiamo i nostri discendenti.Forse quella casa va abbandonata a se stessa. Forse ce ne serve un'altra più solida, con basi salde.Ci serve una comunità i cui individui non hanno bisogno di leggi perché è già nel loro cuore. Umani che sono riusciti ad avere soddisfatti i bisogni primari e vogliono crescere in alto e non in basso.Umani che sono rientrati nella dimora che Madre Natura ci ha offerto sin dalla nostra comparsa sul pianeta. Comoda, confortevole necessaria per guardare oltre. Per guardare la luna e non solo il dito che la indica.