finestra sul mondo

cantare


Sto procedendo nella lettura dei vecchi post per darli alla pubblicazione. Sono tanti più di 1700 ma la ricchezza che ora mi stanno offrendo è davvero tanta.Il dubbio di rinunciarci: tanto chi li leggerà? La chiamo tentazione, ma nella quarta pubblicazione mi sono stati mandati segnali ben precisi.Incredibile, dopo aver letto alcuni post ecco che mi ritrovo in tv, in una lettura, su internet qualcosa che li richiama.Uno è casualità, due combinazione, ma dopo il terzo, a breve distanza? Allora c'è qualcosa da esaminare.Leggo un post del 2014, già pensionata. Sono andata con il gruppo yoga a una riunione, in una casa di campagna. Una donna ha intonato un canto meraviglioso. Mi viene un brivido anche adesso. Un canto che le contadine intonavano durante la raccolta o quando infilavano il tabacco. Io c'ero, io me lo ricordo.E poi ieri trovo un video che parla dei canti che non ci sono più. Oggi nessuno più canta. Non me ne ero resa conto.Decenni fa le donne cantavano mentre cucinavano, spolveravano, facevano il bucato. Cantavano nelle campagne durante la vendemmia, e i lavori agricoli. Allora le campagne erano piene, erano vive, erano floride, ricche di vera ricchezza.Oggi ne parlavo con consorte. Mi ha detto che anche lui cantava insieme a loro, anche gli uomini si univano a quei cori di donne piene di vita, di forza, di speranza.I canti corali (a volte c'era una che faceva la solista e poi tutti a seguirla) davano energia, davano un ritmo al lavoro, riscaldavano gli animi, facevano vibrare i cuori, accarezzavano gli animi dolenti. Univano.E non si stava certo meglio di adesso, almeno da un certo punto di vista. Si lavorava dalla mattina alla sera, spesso per un tozzo di pane. Le bocche da sfamare tante e il pane sempre poco. Non c'erano telefonini, tv, automobili, moto. Già chi aveva la bici era uno dei più fortunati.Oggi qualcuno direbbe che abbiamo tutto e io gli direi che non abbiamo niente. Non abbiamo più niente. Ce lo siamo lasciati rubare.Mi si stringe il cuore. Ma ora non dobbiamo lasciare che il Nulla si impadronisca di noi.Un sorriso