finestra sul mondo

il dolore


Mi sveglio con una cistite improvvisa. Non è la solita, quella si manifesta piano piano. Allora cosa faccio? Provo a pensare al motivo di questo dolore, c'è sicuramente una ragione. Psicologica? Sì, ma quale? perché? Intanto che faccio? Questo dolore lo sa bene solo chi ne ha sofferto. Devo tenermelo? sopportarlo? e intanto cercare di andare alla fonte psicosomatica?Certo. Certo. Ma cosa faccio? Penso al dolore di malati terminali, al dolore in generale.Dolore che la religione ci ha condizionato a ritenere una punizione da sopportare pazientemente, senza porvi rimedio. Già! Già!Penso ai medici che se ne fregano del dolore dei pazienti, e quando ti lamenti e chiedi qualcosa, si dimostrano infastiditi da tanto ardire. Tanto il dolore non lo sopportano loro. Già! Già! Il dolore non tocca chi non l'ha provato, chi soffre di masochismo e sadismo. Già!Pochi minuti, i pensieri mi stavano trascinando nel buio del lato peggiore dell'uomo.Mi sono alzata: dovevo fare qualcosa.Il farmaco sempre a disposizione per la nota cistite non sarebbe servito a niente: non era batterica.Antinfiammatorio. Ci voleva un antinfiammatorio: Oki. L'ho trovato. Ho mangiato qualcosa e l'ho preso. Sono tornata a letto. Dovevo sperimentare il dolore: perché? Non mi piaceva stare bene?La tentazione di tornare al dolore? forse.Mi sono riaddormentata e ho fatto un sogno di una realtà impressionante. Mi ha dato la risposta: noi camminiamo su di una strada "sporca" di dolore. Dobbiamo stare attenti a non camminarci sopra. A evitarlo.Pomeriggio, sul telefonino trovo un articolo su Francesca Neri che parla della cistite interstiziale che la stava spingendo al suicidio. Ascolto un video di Corrado Malanga che dice (mi dice) che per fare esperienza non è necessario, non è indispensabile il dolore.Ed ecco il senso del dolore. Si tratta solo di un campanello di allarme che ci dice che c'è qualcosa che non va. Una volta compreso dove sta il problema, si deve spegnere la lucina che lampeggia. Questa è la scelta buona e giusta. Ma temo che l'umano non riesca a liberarsi del sadismo e masochismo instillato da religione che ha bisogno del dolore, e della paura del dolore per poter controllare altri esseri umani, così come si controllano gli animali.Liberiamoci dal dolore e dalla paura, se vogliamo divenire liberi e far crescere l'entropia, di cui Malanga parla tanto.